Collegati con noi

Cronache

Il giornalista Salinas difende Leone XIV: «Accuse false, è una campagna per screditarlo»

Pubblicato

del

«Le accuse contro Prevost di aver coperto gli abusi sono totalmente false. Fanno parte di una campagna studiata con il proposito di screditarlo e delegittimarlo agli occhi dell’opinione pubblica». A parlare è Pedro Salinas, giornalista peruviano che da dieci anni documenta gli abusi del movimento Sodalicio de Vida Cristiana. Salinas ha firmato numerose inchieste e pubblicazioni, tra cui la quadrilogia El caso Sodalicio, scritta con la collega Paola Ugaz, e La verdad nos hizo libres, sull’epilogo del movimento religioso, ufficialmente soppresso da papa Francesco pochi giorni prima della sua morte.

L’attacco contro Leone XIV

Nell’intervista rilasciata dopo il conclave al Fatto Quotidiano, Salinas non ha dubbi: le accuse contro il nuovo Papa Leone XIV, al secolo Robert Francis Prevost (foto in evidenza), sono parte di una manovra orchestrata, rilanciata con forza non appena si è profilata la sua elezione. «Una campagna che parte da lontano – dice Salinas – e che ha preso forma dopo che Bergoglio ha deciso di sopprimere il Sodalicio». Un’operazione, secondo il giornalista, mirata a colpire chi era percepito come l’erede naturale di Francesco.

I fatti secondo Salinas

Prevost, nominato Prefetto dei vescovi proprio da Francesco, avrebbe agito in modo esemplare nella gestione delle denunce. «Nel 2022 – spiega Salinas – fu lui stesso a presentare i documenti al presidente del Dicastero per la Dottrina della Fede, dopo un’indagine interna al vescovado». Le accuse di insabbiamento nate a Chiclayo – secondo Salinas – sarebbero state fabbricate proprio all’interno del Sodalicio, nel momento in cui l’equilibrio di potere si andava incrinando.

Le origini della campagna

L’operazione di discredito, secondo il giornalista peruviano, emerge nel 2023 con la rimozione di José Antonio Eguren, arcivescovo legato al movimento, dopo l’inchiesta voluta da Francesco e condotta da Scicluna e Bertomeu. Dopo una fase di silenzio, l’attacco contro Prevost riprende vigore alla vigilia del Conclave e raggiunge il culmine subito dopo la sua elezione. Secondo Salinas, dietro ci sarebbero ambienti della destra tradizionalista cattolica, da Vox e Opus Dei in Spagna, a media vicini ai Legionari di Cristo, come InfoVaticana e The Pillar, fino ai sostenitori di altri papabili come Erdo, Zuppi, Parolin o Arborelius.

Il ruolo di papa Francesco

Il 14 aprile, pochi giorni prima della morte di Francesco, viene ufficializzata la soppressione del Sodalicio. Un atto conclusivo voluto dal Papa, che – secondo Salinas – mirava a proteggere Prevost e a impedirne la delegittimazione in vista del Conclave. «Mancava solo la firma dei vertici del Sodalicio, che prendevano tempo aspettando la morte del Papa», racconta Salinas. «Ma suor Simona Brambilla li ha convocati e ha imposto la chiusura. Era il segnale definitivo».

Advertisement

Cronache

Omicidio Chiara Poggi, spunta un DNA maschile ignoto: nuova pista nelle indagini

Nuovi esami sul caso Chiara Poggi rivelano un DNA maschile sconosciuto. Si riapre il caso a 18 anni dall’omicidio di Garlasco. Ipotesi contaminazione o seconda persona?

Pubblicato

del

È ancora presto per parlare di svolta nel caso dell’omicidio di Chiara Poggi, avvenuto il 13 agosto del 2007 a Garlasco. Ma nuove analisi genetiche hanno evidenziato un dato che potrebbe cambiare il quadro: la presenza di un profilo maschile sconosciuto in un campione prelevato dalla bocca della ragazza. Un frammento di garza, usato durante l’autopsia, ha infatti restituito due cromosomi Y: uno attribuito a Ernesto Gabriele Ferrari, assistente del medico legale Dario Ballardini, e uno a un soggetto ancora ignoto.

Un DNA misterioso: né Stasi né Sempio

La nuova inchiesta della Procura di Pavia, che vede indagato Andrea Sempio, amico del fratello di Chiara, per omicidio in concorso, ha portato a un incidente probatorio per analizzare cinque prelievi effettuati nel 2007. Tre non hanno prodotto risultati, ma due hanno portato alla luce una traccia genetica maschile che non appartiene né a Sempio né ad Alberto Stasi, l’ex fidanzato di Chiara e condannato in via definitiva a 16 anni per l’omicidio.

Le ipotesi: contaminazione o nuova pista?

Gli esperti sono divisi. Secondo alcuni, il DNA ignoto è “netto, completo, robusto e con 22 marcatori”, dunque significativo. Per altri, come l’ex comandante dei Ris Luciano Garofano, potrebbe trattarsi di una contaminazioneavvenuta prima del prelievo, forse durante la manipolazione della garza, che – a detta degli esperti – potrebbe non essere nemmeno un tampone sterile.

La perita nominata dalla gip, Denise Albani, ha chiesto chiarimenti su chi ha avuto accesso al corpo, perché sia stata usata una garza e non un tampone e chi era presente nella sala autoptica. Se il profilo genetico resterà senza identità, saranno estesi i tamponi a soggetti inizialmente esclusi: dai soccorritori della Croce Rossa ai dipendenti delle pompe funebri, fino a chi ha scattato le foto al cadavere.

L’ombra dello sciacallaggio e il dolore dei familiari

Intanto, il caso è stato ancora una volta violato: un ex poliziotto ha tentato di vendere online le foto del corpo di Chiara, causando lo sdegno dell’opinione pubblica e un intervento immediato del Garante della privacy, che ha bloccato la diffusione delle immagini. Un altro colpo al dolore della famiglia Poggi, già provata da 18 anni di silenzi, processi e incertezze.

Continua a leggere

Cronache

Scippo da 300mila euro a Capri: derubato il barone Darzi, membro della Camera dei Lord

Clamorosa rapina a Capri: il barone britannico Ara Darzi scippato di un Richard Mille da 300mila euro a due passi dalla piazzetta. Indagini in corso.

Pubblicato

del

I più anziani dell’isola non ricordano nulla di simile. A Capri, dove la bellezza e l’esclusività sembrano garantire da sempre una certa immunità, ieri sera è accaduto qualcosa di eccezionale: il barone Ara Darzi, membro della Camera dei Lord britannica e volto noto tra gli habitué dell’isola, è stato scippato del suo orologio di lusso, un Richard Mille dal valore stimato di circa 300mila euro.

L’agguato a due passi dalla piazzetta

Tutto è accaduto intorno alle 22:30, in via Vittorio Emanuele, a pochi metri dalla celebre piazzetta. Darzi, 65 anni, docente universitario e stimato chirurgo del Partito Laburista inglese, stava passeggiando con due amici quando è stato sorpreso da due giovani rapinatori. L’azione è stata fulminea: in pochi secondi gli hanno sottratto l’orologio e si sono dileguati, probabilmente lungo via Krupp per raggiungere Marina Piccola, dove secondo gli investigatori un natante li attendeva per completare la fuga via mare.

Una rapina pianificata nei dettagli

Secondo le forze dell’ordine si tratta di un colpo pianificato. I rapinatori avrebbero pedinato la vittima fin dal suo arrivo sull’isola, studiando movimenti e orari. Il barone Darzi, in vacanza su uno yacht ormeggiato a Capri, ha sporto subito denuncia. Fortunatamente è rimasto illeso, ma l’episodio ha colpito profondamente l’opinione pubblica caprese, per la natura violenta e l’obiettivo scelto: un personaggio di primo piano in visita in uno dei luoghi più sorvegliati del Mediterraneo.

Indagini in corso, si cercano i volti dei rapinatori

Le indagini sono affidate a polizia e carabinieri. Determinanti potrebbero essere le immagini delle numerose telecamere di videosorveglianza presenti sull’isola, tra quelle del Comune e quelle private delle boutique di lusso. Proprio grazie a questi dispositivi gli investigatori sperano di risalire all’identità dei due scippatori, che hanno agito con freddezza e precisione.

Continua a leggere

Cronache

Nozze da sogno a Capri per Rocco Basilico e Sonia Ben Ammar: cerimonia romantica e festa blindata con ospiti internazionali

Rocco Basilico e Sonia Ben Ammar si sono sposati ad Anacapri. Cerimonia elegante, festa con musica popolare, ricevimento alla Certosa di San Giacomo. Ospiti top secret, attesi anche Jeff Bezos e Zuckerberg.

Pubblicato

del

Un fine settimana all’insegna dell’amore, dell’eleganza e della riservatezza ha incorniciato il matrimonio tra Rocco Basilico, 35 anni, chief wearables officer di EssilorLuxottica e amministratore delegato del brand di occhiali di lusso Oliver Peoples, e la modella Sonia Ben Ammar, 26 anni, figlia del produttore franco-tunisino Tarak Ben Ammar, figura nota nell’élite culturale e imprenditoriale internazionale.

Cerimonia ad Anacapri tra tradizione e bellezza

I due giovani si sono uniti in matrimonio sabato pomeriggio nella chiesa di Santa Sofia ad Anacapri, davanti a un centinaio di ospiti selezionati. A celebrare la funzione è stato monsignor Vincenzo Paglia. All’uscita, tra petali bianchi e applausi, ad accoglierli una festa musicale in stile napoletano con tamburelli e melodie popolari, tra cui l’intramontabile ’O surdato ’nnamurato.

Protagonisti sorridenti e coinvolti, gli sposi hanno ballato e cantato insieme agli amici, regalando un’immagine fresca e spontanea di un’unione che ha unito glamour e tradizione. Lui in un completo sartoriale firmato Luca Rubinacci, lei in un abito romantico con maniche a campana e lungo velo in pizzo.

Ricevimento blindato alla Certosa di San Giacomo

Dopo la cerimonia, i neosposi hanno lasciato la chiesa a bordo di una Autobianchi Bianchina cabrio addobbata per l’occasione. Un giro simbolico tra le strade di Capri, con saluti e sorrisi al pubblico, prima di arrivare alla Certosa di San Giacomo, dove si è svolto un ricevimento top secret e totalmente off social.

Una lista di invitati riservatissima

Nonostante l’altissimo profilo della coppia, nessuna foto ufficiale del ricevimento è stata diffusa. Ma le voci sui possibili ospiti circolavano da giorni. Si parlava della presenza di Jeff Bezos e Lauren Sanchez, oltre che di Mark Zuckerberg, che ha rafforzato la sua partecipazione in EssilorLuxottica fino al 3,5% del capitale.

Il profilo di Basilico, il talento nel lusso

Entrato nel colosso dell’occhialeria nel 2013, Rocco Basilico è figlio del finanziere Rocco Basilico e di Nicoletta Zampillo, attuale vedova di Leonardo Del Vecchio. Nel 2016 è diventato CEO di Oliver Peoples, guidando progetti ambiziosi come la collaborazione con Facebook per gli smart glasses e le partnership con Brunello Cucinelli e Roger Federer.

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto