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Il filosofo 86enne Vattimo vuole sposare il suo giovane assistente brasiliano, la procura di Torino blocca tutto

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Sono state sospese le nozze di Gianni Vattimo, 86 enne filosofo torinese, con il suo assistente di 38 anni, Simone Caminada, previste a Vimercate (Monza), per ordine della Procura di Torino. Il futuro marito di Vattimo infatti, è a processo in Piemonte con l’accusa di circonvenzione di incapace. Secondo la procura torinese, avrebbe raggirato il partner per poter avere accesso al suo patrimonio. A celebrare le nozze avrebbe dovuto essere Roberto Rampi, ex senatore Pd. Le celebrazioni sono state bloccate quando, durante una verifica da parte dell’Anagrafe vimercatese, accertamenti consuete per ogni unione, è venuto fuori il procedimento penale a carico del futuro sposo. A quel punto gli uffici amministrativi hanno avvisato il Comune di Vimercate, che ha contattato la Procura di Torino. Il 13 dicembre, in occasione dell’udienza del processo a carico del 38 enne, il magistrato ha chiesto la sospensione delle nozze, in attesa della sentenza, richiesta poi inviata al Comune di Vimercate.

È stata la vicesindaca di Vimercate Mariasole Mascia a seguire personalmente la vicenda di Gianni Vattimo, che avrebbe dovuto convolare a nozze nelle prossime settimane con il compagno, Simone Caminada, brasiliano, il quale però è imputato a processo per circonvenzione di incapace a Torino, città natale del noto filosofo. “Ho comunicato quanto appreso dall’ufficio Anagrafe alla Procura di Torino, e il pubblico ministero mi ha chiesto di sospendere le nozze in attesa della sentenza”, ha detto il vicesindaco di Vimercate Mariasole Mascia, “e quindi abbiamo provveduto al congelamento dell’iter matrimoniale”. Secondo l’ex senatore Roberto Rampi, che avrebbe dovuto celebrare le nozze, “Gianni non è affatto una persona incapace di intendere e volere”, e di Caminada pensa che sia stata “una persona con cui lui ha ripreso a viaggiare nel mondo, a fare attività filosofica, una persona intelligente e preparata” e che non ha mai “isolato Gianni”. Rampi poi ha aggiunto: “mi considero un discepolo dal punto di vista filosofico, feci campagna elettorale per lui quando si candidò alle europee, abbiamo un rapporto da anni, sono stato a trovarlo recentemente a Torino, dove mi hanno chiesto se volessi celebrare la loro unione civile”. Secondo Rampi “prima dell’arrivo di Simone, Gianni aveva diverse persone che beneficiavano della sua generosità, lui lo ha aiutato a rimettere ordine nella gestione economiche, e probabilmente si è fatto dei nemici”.

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Nuovo identikit per Giovanni Motisi diffuso dalla Polizia: è caccia al latitante dell’ala stragista di Cosa Nostra

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La Polizia di Stato ha diffuso il nuovo identikit di Giovanni Motisi, latitante dal lontano 1998 e inserito nell’elenco dei fuggitivi di “massima pericolosità” del “programma speciale di ricerca” del Ministero dell’Interno. Motisi è noto come uno degli ultimi grandi latitanti protagonisti della fase stragista di Cosa Nostra, e le indagini per la sua cattura sono in corso senza sosta.

Le autorità di Palermo stanno coordinando le indagini, con l’obiettivo di rintracciare e arrestare Giovanni Motisi. A tal fine, la Polizia di Stato ha adottato anche le più moderne tecnologie investigative, tra cui la tecnica della “Age progression”, che consente di elaborare un’immagine del volto dell’individuo invecchiato nel tempo.

La tecnica dell’Age progression si basa sull’analisi e l’attualizzazione di specifici profili antropometrici che caratterizzano la famiglia di appartenenza del ricercato. Utilizzando le competenze e le avanzate tecnologie del Servizio di Polizia Scientifica della Polizia di Stato, sono state rielaborate e aggiornate alcune immagini del latitante, risalenti agli anni ’80 e ’90.

Questo lavoro tecnico ha consentito di creare un nuovo identikit con alcune possibili variazioni dei tratti attuali del volto di Giovanni Motisi. Si tratta di un ulteriore sforzo per stringere il cerchio delle indagini e arrivare alla cattura del pericoloso latitante.

“Il nuovo identikit faciliterà il lavoro degli investigatori del Servizio Centrale Operativo e della Squadra Mobile di Palermo, ma potrà anche incoraggiare la collaborazione dei cittadini”, sottolineano le autorità della Polizia di Stato.

L’appello alle persone è quindi chiaro: ogni informazione che possa aiutare a individuare Giovanni Motisi e a portarlo di fronte alla giustizia è preziosa e fondamentale per garantire la sicurezza della comunità e per contrastare il fenomeno della criminalità organizzata.

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Napoli, incidente traghetto da Capri, bilancio aggiornato: una trentina le persone medicate

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 La nave veloce trasportava oltre 100 passeggeri tra uomini delle forze dell’ordine impegnati a Capri in questi giorni in turni per i servizi predisposti per la sicurezza del G7 dei ministri degli Esteri, e turisti. Le persone che hanno fatto ricorso alle cure dei medici o sono passate per un pronto soccorso sono una trentina, 21 i feriti in ospedale, una donna è la più grave, gli altri – questo il bollettino della Asl 1 – sono ‘policontusi’.

Lo squarcio nell’ Isola di Procida

il bollettino dell’Asl 1 di Napoli

 

Napoli, nave da Capri contro la banchina: 18 feriti, donna grave

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Napoli, nave da Capri contro la banchina: 18 feriti, donna grave

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Tragico bilancio per l’incidente occorso alla nave in arrivo da Capri al Molo Beverello: sono 18 i feriti, molti contusi ed una donna grave. Nel cuore del Porto di Napoli, un tranquillo mattino si è trasformato in un momento di panico quando la nave veloce Isola di Procida ha urtato la banchina del Molo Beverello  durante le operazioni di ormeggio. L’incidente ha causato il ferimento di diverse persone a bordo, con almeno 18 individui che hanno riportato lesioni.

Secondo le prime informazioni, l’urto improvviso ha gettato a terra passeggeri e membri dell’equipaggio, lasciando dietro di sé un tragico scenario di contusioni e traumi. Le ambulanze sono state rapidamente convogliate sul posto per prestare soccorso agli feriti, con il personale sanitario che ha immediatamente iniziato la valutazione delle loro condizioni.

L’Asl Napoli 1 ha riferito che la maggior parte dei feriti ha riportato traumi maxillo facciali o lesioni, mentre uno di loro ha subito un politrauma più grave. Il trasporto dei feriti è stato organizzato in diversi ospedali della zona, tra cui il Cardarelli, il San Paolo, l’Ospedale del Mare, il Cto, il Fatebenefratelli e l’Ospedale Pellegrini.

L’incidente è stato prontamente segnalato alla centrale operativa 118 dell’ASL Napoli 1 Centro, che ha coordinato gli sforzi di soccorso inviando ulteriori ambulanze e allestendo un Posto Medico Avanzato sul luogo dell’incidente. Il personale medico ha lavorato instancabilmente per garantire che tutti i feriti fossero valutati e trasportati in base alla gravità delle loro condizioni.

Le prime ipotesi sull’incidente suggeriscono che una folata di vento possa essere stata la causa scatenante, considerando le condizioni meteorologiche al momento dell’ormeggio. Nonostante le onde alte e le raffiche di vento, la navigazione sembrava essere consentita, ma una violenta folata ha improvvisamente fatto sbandare la nave mentre si avvicinava al molo.

Le autorità competenti avvieranno un’indagine dettagliata per determinare le cause esatte dell’incidente e per adottare eventuali misure preventive per evitare che situazioni simili si ripetano in futuro.

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