Sara’ presentato tra questa sera o domani mattina al Tar del Lazio il ricorso della Lombardia contro l’ordinanza del ministero della Salute che ha collocato la Regione in zona rossa, ossia la fascia con le massime restrizioni anti-Covid. Lo ha confermato il governatore Attilio Fontana, convinto che secondo l’interpretazione “piu’ corretta dei parametri”, la regione si trovi in zona arancione. Ma non e’ questa l’unica mossa della Lombardia nei confronti del governo dato che il vicepresidente Letizia Moratti ha mandato una lettera al commissario Domenico Arcuri chiedendo che il pil venga inserito tra i criteri per l’assegnazione dei vaccini anti Covid alle Regioni. Prima arrivera’ comunque il ricorso che verra’ depositato al Tar del Lazio visto che intende impugnare il Dpcm “nella parte dei criteri, facendo riferimento agli scenari e non all’incidenza”, come ha spiegato Fontana durante un punto stampa. “Io sono assolutamente convinto che l’interpretazione piu’ corretta dei parametri dovrebbe prevedere che la Lombardia si trovi in zona arancione e non in zona rossa. C’e’ un documento tecnico che ribadisce l’importanza fondamentale dell’incidenza piuttosto che dell’Rt” ha motivato il governatore. “Mi rendo conto che per il Governo oggi e’ una giornata un po’ complicata, quindi non mi sento di accusare nessuno, pero’ noi avevamo necessita’ di dare seguito all’impegno preso. Nel caso in cui il Governo dovesse darci una risposta, saremmo pronti anche a cambiare idea sul ricorso” ha poi aggiunto Fontana riferendosi alla richiesta di sospendere per due giorni l’efficacia dell’ordinanza ministeriale in attesa della rivalutazione dell’Rt, avanzata ieri dal vice presidente e neo assessore regionale al Welfare Letizia Moratti. I dati sui contagi “sono corretti e vengono comunicati in maniera assoluta a tutti. Quello che sappiamo noi, lo sanno i sindaci. Non teniamo niente di riservato”, ha quindi tagliato corto il governatore, a proposito di quelle che lui stesso ha definito “pseudo polemiche” sui numeri del contagio sollevate nei giorni scorsi: se Giuseppe Sala aveva chiesto perche’ “in Regione non ci fanno capire come stanno realmente le cose”, altri sindaci hanno sottolineato il mal funzionamento del sistema di biosorveglianza dei Comuni, ammesso dalla Regione che ha parlato di “problema, in fase di risoluzione in serata”. Ma se il ricorso al Tar era stato ampiamente annunciato, la novita’ della giornata in Regione arriva sul fronte dei vaccini anti-Covid. Durante un primo confronto al Pirellone con i capigruppo di maggioranza e opposizione, l’assessore al Welfare Moratti ha annunciato l’avvio di un’interlocuzione con il commissario Arcuri per chiedere di tener conto, nella ripartizione delle dosi, di parametri come il contributo che le Regioni danno al Pil nazionale, oltre alla mobilita’, alla densita’ abitativa e alle zone piu’ colpite dal virus. “Integrazioni che mi sembrano estremamente logiche e coerenti” ha commentato il presidente Fontana, mentre dall’opposizione il capogruppo del Movimento 5 Stelle Massimo De Rosa ha parlato di criteri “discutibili se non discriminatori”. Il dibattito si spostera’ domani mattina al Pirellone, in occasione della presentazione dei nuovi assessori scelti da Fontana per il rilancio dell’attivita’ regionale. “Nonostante il rimpasto, ci pare che il copione non sia cambiato di molto. Anziche’ sollevare conflitti con il Governo – ha attaccato il capogruppo del Pd, Fabio Pizzul – la giunta regionale dovrebbe interrogarsi su come frenare la diffusione del virus e garantire una ripresa in sicurezza della attivita’ limitando i ricoveri ospedalieri”.