Torna nella storica sede del Gran Teatro La Fenice di Venezia – che aveva lasciato a causa della pandemia, spostandosi nel 2020 in Piazza San Marco e nel 2021 all’Arsenale di Venezia – la serata finale, il 3 settembre, del Premio Campiello 2022, che festeggia la sessantesima edizione. Condotta da Francesca Fialdini, la cerimonia, a cui assistera’ un parterre di circa 1000 invitati tra ospiti istituzionali, rappresentanti del mondo imprenditoriale, della cultura e delle case editrici, si aprira’ alle 20.45 e verra’ trasmessa in diretta televisiva su Rai 5 (al canale 23 della tv) e in streaming dalla piattaforma di Rai Play. La finale avra’ ospiti d’eccezione: Lodo Guenzi, musicista de Lo Stato Sociale e attore Premio Biraghi 2021, che contribuira’ allo spettacolo con interventi e letture, il violinista e compositore Rodrigo D’Erasmo che proporra’ dei brani musicali in cui vengono ripercorsi i 60 anni di storia del Premio, istituito nel 1962 dagli Industriali del Veneto, e il cantante Diodato che interpretera’ alcuni grandi brani della canzone italiana. A contendersi la vittoria “Nova” (Adelphi) in cui Fabio Baca’ mette in scena il rapporto con la violenza e ci mostra quanto sia importante la conoscenza di se stessi e degli altri attraverso la storia del neurochirurgo Davide. “La foglia di fico. Storie di alberi, donne, uomini” (Einaudi) dove Antonio Pascale si affida alle piante e, in una ramificazione di storie, dedica ogni capitolo di questo romanzo atipico a un albero per raccontare il desiderio di vivere e amare, la forza, la compassione. “Stradario aggiornato di tutti i miei baci” (Ponte alle Grazie) di Daniela Ranieri, ritratto ironico e lirico di una trentenne alle prese con l’amore, con uomini che alla fine la deludono e con le tragedie di oggi compresa la pandemia. “Il tuffatore” (La nave di Teseo) in cui Elena Stancanelli racconta la parabola di Raul Gardini che diventa il simbolo di una generazione scomparsa. E “I miei stupidi intenti” (Sellerio) di Bernardo Zannoni con io narrante Archy, una faina orfana che scopre le verita’ e menzogne del mondo. Il vincitore verra’ scelto dalla Giuria popolare dei Trecento Lettori anonimi e come sempre e’ impossibile fare pronostici su chi ricevera’ l’ambita “vera da pozzo” di questa edizione che “celebra una lunga tradizione di lungimiranza degli imprenditori veneti verso l’indissolubile rapporto tra cultura e fabbrica”. Durante la cerimonia verranno premiati anche i vincitori degli altri riconoscimenti previsti dalla Fondazione Il Campiello: il vincitore del Campiello Giovani, che sara’ annunciato la mattina del 3 settembre; l’Opera Prima, assegnata a Francesca Valente per “Altro nulla da segnalare” (Einaudi) e il Premio Fondazione Il Campiello alla Carriera attribuito a Corrado Stajano. Verra’ inoltre premiata Antonella Sbuelz, vincitrice della prima edizione del Campiello Junior, svoltasi lo scorso anno e annunciata a maggio 2022. La serata finale del Premio organizzato dalla Fondazione Il Campiello – Confindustria Veneto si potra’ seguire anche tramite il live tweeting sull’account ufficiale @PremioCampiello seguendo l’hashtag #PremioCampiello2022 e su Instagram. Prima della cerimonia finale, venerdi’ 2 settembre, il Teatro Goldoni di Venezia ospitera’ l’evento “Note e Parole. Racconti in Musica” nato dalla sinergia tra Campiello Giovani e CPM Music Institute e reso possibile grazie alla collaborazione con il Teatro Stabile del Veneto. Durante la serata sara’ possibile assistere alle composizioni musicali emerse dalla collaborazione tra i giovani finalisti e alcuni allievi dell’istituto musicale.
Duecento delegazioni provenienti da tutto il mondo si sono ritrovate oggi, fino al 29 novembre, a Napoli nelle sale di Palazzo Reale con l’obiettivo di individuare e definire una strategia comune per la tutela del patrimonio materiale e immateriale Unesco. Le priorità della Conferenza Unesco Cultural Heritage in the 21st Century saranno contenute nella carta ‘Lo spirito di Napoli’ che sarà emanata a conclusione dei lavori. Punti centrali del documento saranno il rapporto tra beni materiali e immateriali, i cambiamenti climatici, i cui effetti hanno un impatto negativo anche sulla conservazione e tutela dei monumenti, e la lotta al traffico illecito di beni culturali che colpisce in modo particolare e “significativo”, è stato rimarcato, l’Italia e la Grecia.
Ad aprire la Conferenza, il messaggio del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che ha sottolineato come “la preservazione della cultura in tutte le sue forme è fra le espressioni più alte di collaborazione fra gli Stati, oltre che fondamentale strumento di convivenza civile e di rispetto dell’altro. Un principio purtroppo ignorato oggi in tante parti del mondo” ed ha altresì evidenziato come “le nuove sfide quali l’interdipendenza sempre più stretta, il cambiamento climatico, l’urbanizzazione accelerata e i flussi migratori incontrollati ci impongono di attualizzare e ampliare gli strumenti di tutela del patrimonio, rispondendo all’imperativo di trasmetterlo intatto alle generazioni future”.
La Conferenza Unesco, voluta dal vice-presidente del Consiglio e ministro degli Affari esteri, Antonio Tajani, e dal ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, è organizzata da Maeci e MiC con il contributo del Comune di Napoli. L’appuntamento, come sottolineato dal ministro Sangiuliano, “vuole essere un grande momento di confronto e di scambio di esperienze tra governi per costruire insieme risposte concrete e condivise alle sfide del nostro tempo”, avendo come basi fondanti la Convenzione per la salvaguardia del patrimonio mondiale e la Convenzione per il patrimonio culturale immateriale, “strumenti che hanno reso norma di diritto internazionale un principio essenziale: quei siti, luoghi, tradizioni e pratiche che hanno eccezionale valore per il pianeta sono sì patrimonio di uno Stato ma anche patrimonio dell’intera umanità”.
Unesco, la Carta di Napoli per la tutela del patrimonio Sangiuliano Manfredi
Tra i temi che i delegati affronteranno c’è quello della sostenibilità del turismo, fenomeno che se da un lato aiuta lo sviluppo economico dei territori dall’altro non deve snaturarne l’identità. Ed è in questa direzione cha va la proposta avanzata dall’amministrazione comunale di Napoli e che sarà contenuta del documento conclusivo della Conferenza Unesco. “Vanno individuati strumenti di regolazione dell’uso dei centri storici – ha affermato il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi – che consentano di regolare le attività commerciali e residenziali anche per fare in modo che le identità territoriali vengano preservate e che le comunità non vengano espulse dai centri storici”. Un tema, quello del sovraffollamento delle città e in particolare dei loro centri storici che attanaglia molti luoghi d’interesse a livello globale. Da qui la richiesta che gli Stati si dotino di strumenti anche legislativi per governare i flussi turistici al fine di evitare una turistificazione che modifichi per sempre la natura e l’identità dei centri storici.
In occasione dell’importante anniversario degli 800 anni dal primo presepe a Greccio, Papa Francesco ha voluto commemorare questo evento con la creazione di un presepe ispirato all’iconografia di quell’epoca. L’organizzazione di questa iniziativa è stata affidata alla Fondaco, che ha coinvolto diversi partner di prestigio per garantire un risultato straordinario.
Per le illuminazioni, è stata chiamata l’azienda I Guzzini, rinomata per la sua esperienza nel campo dell’illuminazione artistica. L’obiettivo era ricreare un’atmosfera suggestiva che richiamasse il contesto storico del primo presepe a Greccio nel lontano 1223. La scenografia è stata affidata a Cinecittà, celebre per le sue produzioni cinematografiche, garantendo un ambiente autentico e coinvolgente.
Le figure del presepe sono state realizzate dalla Cantone & Costabile, un’azienda napoletana già nota per aver creato due presepi monumentali nel 2013 e nel 2017, seguendo le tecniche costruttive del pastore napoletano del Settecento. Questa volta, la Bottega si è cimentata in una sfida ancora più grande: la creazione di figure a grandezza umana, ambientate a Greccio nel 1223.
La scelta di riportare alla vita il contesto storico e l’iconografia del primo presepe è stata accolta con entusiasmo e rispetto per la tradizione. La Cantone & Costabile ha lavorato con maestria per dare vita a figure che trasmettessero l’autenticità e la semplicità del messaggio natalizio. La precisione nella riproduzione dei dettagli e l’attenzione alla storia hanno reso il presepe un tributo significativo a questo importante evento nella storia della cristianità.
Con questa iniziativa, Papa Francesco ha voluto non solo celebrare il passato ma anche trasmettere un messaggio di umiltà e riflessione, invitando tutti a contemplare la semplicità e la bellezza della natività. L’omaggio agli 800 anni del primo presepe a Greccio è diventato un’opportunità per riunire le persone intorno a valori universali di pace, amore e solidarietà, rendendo il Natale ancora più speciale.
“La decisione della commissione che ha bocciato il film di Paola Cortellesi porta la data del 12 ottobre 2022. Il ministro della Cultura allora in carica, che ha nominato la Commissione, non era Gennaro Sangiuliano che ha giurato il 22 ottobre 2022”. Lo precisa l’ufficio stampa del ministero della Cultura, in riferimento all’articolo di Repubblica sui mancati finanziamenti pubblici a C’è ancora domani, campione di incassi con oltre 20 milioni di euro raccolti al botteghino. “Le date non mentono. La bocciatura di questo film di grande successo, diventato il simbolo della lotta delle donne contro la violenza di genere, non è imputabile a un organismo nominato dal ministro Sangiuliano né è avvenuto in data in cui lui era in carica. Spiace, infine, che questa polemica sia inserita nel discorso più generale legato a questo importante tema. Il ministero della Cultura è in prima fila, con le sue nuove attività presentate qualche giorno fa insieme ai Ministri Giuseppe Valditara ed Eugenia Roccella, per promuovere una cultura del rispetto e dell’educazione” aggiunge l’ufficio stampa del MiC. “Il film di Paola Cortellesi è molto bello, consiglio di vederlo. Se fosse dipeso da me, sarebbe stato in cima alla lista delle opere finanziate. Questo conferma il lavoro con cui stiamo riformando l’intero sistema. Per fortuna che, a breve, nel pieno rispetto della normativa, ci sarà una nuova commissione”, dice il ministro Sangiuliano.