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Cronache

Il business dell’emergenza rifiuti, spese pazze per promozioni, incentivi, truffa, voto di scambio e peculato: 38 persone rinviate a giudizio

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Trentotto persone rinviate a giudizio con le accuse di truffa, abuso di ufficio, peculato e voto di scambio, nell’ambito del processo sul Consorzio Unico di Bacino (Cub), uno dei tanti carrozzoni clientelari dell’epoca delle emergenze rifiuti in cui confluirono nel 2008 i sette consorzi di bacino intercomunali delle province di Napoli e Caserta. Tra i rinviati a giudizio dal giudice dell’udienza preliminare del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere Nicoletta Campanaro ci sono anche molti ex sindaci, professionisti e imprenditori. Il Club era una struttura che, secondo gli inquirenti, in pochi anni, grazie a promozioni facili e sprechi di denaro pubblico, ha accumulato debiti su debiti finendo in liquidazione appena nel 2010; da allora sono rimasti in carico al Cub oltre 1000 lavoratori tra Napoli e Caserta, senza stipendio e mai ricollocati. Nel frattempo l’inchiesta è andata avanti molto lentamente, con alcuni pm che si sono succeduti, tra cui la sostituta Antonella Cantiello, che istruì l’indagine, e che è morta qualche mese fa.

Il tempo trascorso dalla commissione dei reati ha fatto scattare la prescrizione per oltre 40 capi di imputazione, facendo uscire definitivamente dal processo una ventina di imputati: tra questi figurano l’ex sottosegretario all’Economia Nicola Cosentino e l’ex consigliere regionale dell’Udeur Nicola Ferraro, entrambi condannati per concorso esterno in camorra, l’imprenditore Angelo Grillo, ritenuto vicino al clan Belforte e condannato per un omicidio di camorra. Tra gli imputati rinviati a giudizio nel processo che inizierà l’otto maggio 2019, ci sono gli ex sindaci Francesco Goglia (Casal di Principe) ed Enrico Fabozzi (Villa Literno); entrambi ricoprirono ruoli di vertice nel Cub subito dopo la sua istituzione. Dovranno affrontare il dibattimento gli ex commissari liquidatori del Cub, come Gaetano Farina Briamonte, Domenico Pirozzi e Gianfranco Tortorano, e politici come Giuseppe Venditto, esponente del Pd, “colletti bianchi” come l’ex direttore generale del Cub Antonio Scialdone, ritenuto uno dei funzionari che si spese per le promozioni a pioggia di decine di dipendenti che non avevano requisiti nè titoli per occupare mansioni di livello superiore, con un forte aggravio per la casse dell’ente, finanziato dai canoni pagati dai Comuni; manovre che secondo l’accusa furono fatte sia prima delle elezioni comunali a Vitulazio, comune del casertano di cui Scialdone è originario, che delle regionali del 2010, quando si candidò la moglie di Scialdone, anch’essa rinviata a giudizio.

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Uccisa a Castelfiorentino, l’ex marito si è suicidato

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E’ stato trovato morto l’ex marito di Klodiana Vefa, la donna di 37 anni uccisa la sera di giovedì scorso a Castelfiorentino, in provincia di Firenze. L’uomo, Alfred Vefa, sospettato dell’omicidio, che i carabinieri cercavano da due giorni, è stato trovato a in una zona isolata del comune di san Casciano in Val di Pesa: per i militari si è tolto la vita sparandosi con l’arma usata, verosimilmente, per uccidere anche la moglie.

Da quanto spiegato verso le 4, in una zona isolata del comune di San Casciano,in Val di Pesa, un cittadino ha segnalato un’auto sospetta, parcheggiata e abbandonata. I carabinieri intervenuti hanno constatato che era l’auto di Alfred Vefa. E” stata organizzata una rapida battuta nelle aree circostanti che ha portato poi alla scoperta, alle 6, del corpo esanime dell’uomo che – si apprende dagli inqurenti – si era tolto la vita sparandosi con l’arma usata, verosimilmente, per uccidere anche la moglie.

 

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Cronache

Strangolò la moglie nel Ravennate, l’ergastolo è definitivo

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featured, Stupro di gruppo, 6 anni ,calciatore, Portanova

La Corte di Cassazione ha confermato nel tardo pomeriggio di ieri la condanna all’ergastolo per il 42enne Riccardo Pondi accusato di avere strangolato la moglie, la 31enne Elisa Bravi, nella notte tra il 18 e il 19 dicembre 2019 nella camera da letto della loro villetta di Glorie di Bagnacavallo, nel Ravennate. In primo grado l’uomo era stato condannato a 24 anni in quanto la Corte d’Assise di Ravenna – come riportato dalla stampa locale – aveva messo in equivalenza attenuanti e aggravanti. In appello a Bologna era arrivato l’ergastolo, ora confermato.

La difesa ha preannunciato che, una volta depositate le motivazioni, potrebbe rivolgersi alla giustizia sovranazionale per chiedere di chiarire alcuni dubbi. Fra questi, la capacità di intendere e volere dell’uomo – in carcere dall’arresto eseguito quella stessa notte dai carabinieri – sulla quale la perizia disposta Tribunale ravennate non aveva ravvisato lacune sebbene il 42enne poco prima dell’omicidio avesse espresso timore per un fantomatico avvelenamento ai suoi danni a opera della consorte.

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Cronache

Michelle Obama a Portofino sullo yacht di Spielberg

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La dolce vita di Michelle Obama: l’ex first lady Usa è stata fotografata a Portofino (Genova) con Tom Hanks e Rita Wilson su un motoscafo partito dallo yacht da 250 milioni di dollari di Steven Spielberg. Una giornata passata in acqua tra snorkeling e bagni di sole, secondo il Daily Mail che ha ottenuto le foto in esclusiva. Michelle, scrive il tabloid britannico, è da settimane in Europa senza il marito Barack Obama: prima della tappa italiana è stata fotografata a Madrid e a Maiorca. L’ultima volta che l’ex first lady è stata immortalata con Obama è stata a New York per l’apertura degli Us Open a fine agosto.

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