Collegati con noi

In Evidenza

Il Brescia rischia di vincere, la Juventus però rimonta e mette Ko i lombardi

Pubblicato

del

Altra vittoria sofferta ma importantissima per la Juventus, che sbanca Brescia con la seconda rimonta consecutiva per 2-1. Decidono l’autogol di Chancellor e il sigillo di Pjanic, vana la rete del vantaggio locale realizzata da Donnarumma. Esordio con sconfitta quindi per Mario Balotelli con la maglia biancoblu: non una brutta gara quella giocata dal numero 45, sicuramente non ancora al 100% della condizione, ma pericoloso con qualche conclusione velenosa dalla distanza. Con questi 3 punti la squadra di Sarri torna momentaneamente cosi’ in vetta alla classifica, in attesa di Inter-Lazio di domani sera. Pronti via e i padroni di casa la sbloccano incredibilmente dopo appena 4 giri di orologio: Romulo pesca Donnarumma sulla destra, l’attaccante sembra temporeggiare troppo poi pero’ lascia partire un destro mortifero su cui Szczesny interviene malissimo. Colpiti a freddo i bianconeri provano a reagire e in meno di una decina di minuti costruiscono 3 buone chances: Rabiot e Khedira non inquadrano lo specchio, Higuain invece viene respinto bene da Joronen. Piu’ tardi lo stesso ‘pipita’ viene pescato in offside sulla giocata piu’ bella del primo tempo juventino, fatta tutta di giocate di prima intenzione a liberare in profondita’ l’attaccante, che spara comunque addosso al portiere. Il Brescia non si spaventa e continua a fare la propria ottima gara, tornando a far tremare la Juve intorno alla mezz’ora con il missile su punizione di Balotelli, alzato in corner da Szczesny. Al 40′ pero’ arriva il fortunoso pareggio della squadra di Sarri: corner di Dybala, Joronen rinvia con i pugni addosso a Chancellor che di fatto regala l’1-1 alla Juve. Ad inizio ripresa i bianconeri hanno due palle gol enormi, nel giro di pochi istanti, per ribaltare la situazione: prima Higuain viene murato ancora da un ottimo Joronen, successivamente Rabiot si vede respingere il suo tiro a botta sicura da Chancellor, che si riscatta in parte dell’autogol precedente. Al 63′ pero’ arriva comunque il vantaggio juventino firmato Pjanic, che calcia alla perfezione dopo la punizione di Dybala respinta dalla barriera: stavolta il portiere bresciano non puo’ nulla. Il Brescia non molla e sfiora subito il pari con Dessena, successivamente e’ Szczesny a dir di no ad un attaccante avversario libero di calciare sulla destra. In un finale di gara molto acceso la Juve cerca il modo per chiudere i conti senza troppa fortuna, i biancoblu invece tentano gli ultimi disperati assalti verso la porta di Szczesny. Tanta volonta’ e determinazione per la squadra di Corini, ma non basta.

Advertisement

Esteri

Mosca, 2 morti per attacco ucraino con droni a Belgorod

Pubblicato

del

E’ di due morti il bilancio di un attacco ucraino con droni nella regione russa di Belgorod. Lo annuncia il governatore Vyacheslav Gladkov. – “In seguito al rilascio di due ordigni esplosivi, un edificio residenziale privato ha preso fuoco – ha scritto su Telegram il governatore Vyacheslav Gladkov -. Due civili sono morti, una donna che si stava riprendendo da una frattura al femore e un uomo che si prendeva cura di lei”.

Continua a leggere

Cronache

Maxi incidente fra autotreni sulla A1, traffico bloccato, code fino a 18 km

Pubblicato

del

Uno scontro fra autotreni ha diviso l’Italia a metà per ore, con file di auto fino a venti chilometri. L’incidente sulla A1 Milano-Napoli, nel tratto compreso tra San Vittore e Caianello verso Napoli, all’altezza del km 691: quattro i mezzi pesanti coinvolti. Sul posto sono intervenuti i Vigili del Fuoco, i soccorsi sanitari e meccanici, le pattuglie della Polizia Stradale ed il personale della Direzione 6° Tronco di Cassino di Autostrade per l’Italia. Agli utenti in viaggio verso Napoli, è stato consigliato di uscire a Cassino e rientrare a Caianello dopo aver percorso la viabilità ordinaria: adesso l’incidente è stato risolto ma per chi sta tornando verso Napoli ci sono ancora più di 10 km di coda.

 

Continua a leggere

Economia

Allarme Upb sul Superbonus, Parlamento studia deroghe

Pubblicato

del

La “generosità” dell’agevolazione, le ripetute proroghe, un sistema di controlli che ha favorito la “diffusione di comportamenti opportunistici e fraudolenti”, la concessione di deroghe. Nasce anche da qui il ‘vulnus’ con cui il Superbonus si è trasformato in una zavorra per i conti pubblici, lasciando “una pesante eredità sul futuro”. L’Ufficio parlamentare di Bilancio lancia l’allarme e invita a far tesoro di questa esperienza per ridisegnare le future agevolazioni. Il Parlamento intanto prepara nuove modifiche all’ultima stretta impressa dal governo, comprese nuove deroghe per altre aree colpite dal terremoto o il coinvolgimento dei Comuni nei controlli. E sul Superbonus si accende un faro anche oltreoceano, con il Fondo Monetario Internazionale che sprona l’Italia a ridurre il debito. La crescita, stimata allo 0,7% nel 2024 e 2025, è destinata a ridursi al lumicino nel 2026 (rivista al ribasso allo 0,2%) con il Superbonus e il Pnrr in via di esaurimento, avverte il Fondo.

Ma intervenire si può, ed è dal debito che bisogna partire: per ridurlo, bisogna partire dagli sgravi fiscali, “molti dei quali inefficienti” come il superbonus, suggerisce il Fmi, ed eliminare quelle “scappatoie” dal fisco e “numerosi programmi di sostegno anti-inflazione”. Il Superbonus, insieme al bonus facciate e, in misura minore, gli incentivi alle imprese Transizione 4.0 “hanno inciso marcatamente sui conti pubblici degli ultimi anni”, evidenzia l’Autorità dei conti pubblici in una memoria alla commissione Finanze del Senato che sta esaminando l’ultimo decreto sull’agevolazione. Superbonus e bonus facciate, in particolare, hanno avuto un impatto “rilevante e crescente” nel tempo: l’asticella del periodo 2020-23, secondo gli ultimi dati, è salita a circa 170 miliardi. Con un gap tra i risultati e le attese “macroscopica” nel caso del Superbonus, e che “non ha precedenti”, osserva l’Upb, che indica vari elementi che hanno contribuito a far lievitare la spesa: la generosità dello sconto e le modalità di fruizione, l’ampliamento degli obiettivi, proroghe e deroghe.

A farne le spese è il debito. Quanto rilevato in termini di competenza economica nel quadriennio 2020-23 inciderà soprattutto sul 2024-26, evidenzia l’Upb, che quantifica questa “pesante eredità”: un impatto in media annua pari allo 0,5% del Pil nel triennio 2021-23, che salirà a circa l’1,8% in quello successivo. Un’esperienza, quella del Superbonus, da cui “occorre trarre insegnamento per il disegno di future agevolazioni”, osserva l’Upb, che indica la rotta: selettività e stop agli automatismi. In prospettiva, dunque, la soluzione suggerita è “un trasferimento monetario” (un contributo diretto alla spesa), modulato in base alle condizioni economiche delle famiglie e alla classe energetica dell’edificio, sottoposto ad autorizzazioni preventive e soggetto a un limite di spesa, o con prestiti agevolati. E in vista delle prossime misure di sostegno per le case green, a mettere in guardia è anche la Banca d’Italia: le “criticità” emerse con il Superbonus sembrano “sconsigliare la riproposizione in futuro della cedibilità dei crediti”, se non in “forma limitata” e “circoscritta ad alcune categorie”.

Dopo l’ultima stretta sul Superbonus intanto, si studiano nuove deroghe. A proporle, per altre aree colpite dal sisma diverse da quelle per cui già si è fatta eccezione (a partire dall’Emilia Romagna) o dalle alluvioni e per il Terzo settore, sono sia la maggioranza che l’opposizione con diversi emendamenti al decreto Superbonus. Il termine per presentare le proposte di modifica è mercoledì 24 aprile, ma sul tavolo del relatore, Giorgio Salvitti, gli emendamenti cominciano ad arrivare. Si studia anche la possibilità di coinvolgere, su base volontaria, i Comuni nei controlli ai cantieri del Superbonus, garantendo loro un ritorno economico pari al 30% dell’eventuale recupero. Nulla sarebbe invece ancora arrivato sulla possibilità di allungare da 4 a 10 anni i tempi di utilizzo dei crediti del Superbonus. Ipotesi su cui però si è già detto favorevole il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti. E che, secondo i calcoli dell’Upb, consentirebbe al debito di restare abbondantemente sotto quota 140%.

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto