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Il Bologna riprende la rincorsa all’Europa, Toro beffato

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Partita pazza al Dall’Ara: il Bologna riprende la rincorsa all’Europa battendo per 3-2 in rimonta, all’ultimo respiro, il Torino, grazie a un’autorete di Biraghi, che su tiro di Castro trova la deviazione decisiva. Bologna, avanti, con Ndoye, il Toro ribalta i padroni di casa con Vlasic ed Elmas. La squadra di Italiano non molla e mette la freccia con un rigore di Ndoye, poi c’è l’autorete al 90′, quando sembrava finita con la seconda frenata dopo il pareggio di Lecce. Invece, arriva l’episodio che svolta le prospettive rossoblù e condanna il Torino al primo ko di questo 2025. Cerca la terza vittoria consecutiva, il Bologna, che ha nella vittoria l’unico risultato a disposizione per riprendere la rincorsa all’Europa dopo il pareggio di Lecce. Cerca una scossa il Torino, imbattuto nel 2025 come i rossoblù. Al Dall’Ara si affrontano due squadre in emergenza: granata senza Ricci, Ilic e Tameze, rossoblù privi di Ferguson, Odgaard e Pedrola e con Orsolini in panchina, al rientro dopo tre settimane di stop.

Il Bologna parte forte: Castro anticipa Coco in area ma spedisce fuori il tocco sotto misura. Pobega ci prova da fuori al decimo, ma Milinkovic-Savic c’è. Al 12′ Fabbri indica il dischetto per un contatto tra Linetty e Ndoye, dopo una bella azione orchestrata da Freuler e Dominguez: la revisione Var rivela però che è lo svizzero a toccare la gamba del centrocampista granata e il fischietto torna sui suoi passi. Sale il pressing rossoblù e produce i frutti sperati, perché al 20′ Freuler recupera palla su Adams, Pobega llancia Ndoye, che brucia Coco e Milinkovic in uscita: vantaggio dei padroni di casa, che con Pobega eCastro avrebbero anche i palloni del 2-0: niente da fare.

Gol sbagliato, gol subito: anche perché dietro Lucumi e Beukema ballano e concedono tre occasionissime in contropiede: Adams si vede deviato in angolo a tu per tu il tiro, poi sbaglia la rifinitura per Karamoh, con il solo Lucumi a contrastarlo. Il terzo tentativo è quello buono per il pareggio: Adams lancia Maripan, che in proiezione offensiva trova Vlasic: il croato non sbaglia. Nella ripresa il Bologna prova a ripartire, ma sono i cambi di Vanoli a far la differenza: entra Elmas, che con tunnel e tocco sotto si libera di Beukema e segna il vantaggio ospite al minuto 20. Dura poco però,perché il Bologna carica a testa bassa e cinque minuti dopo pareggia: lancio di Miranda per Pobega, Casadei con eccessiva irruenza abbatte Pobega, abile a prendere posizione, cercando l’intervento di testa.

Castro va sul dischetto cercando di rifarsi su Milinkovic, che gli parò un rigore all’andata: Italiano però interviene e chiede che a calciare sia Ndoye, che non sbaglia e segna la seconda doppietta stagionale dopo quella al Venezia. Ndoye, su lancio di Casale, ha pure la palla per la tripletta: brucia Coco, ma a tu per tu spedisce fuori. E’ un match dalle mille emozioni e ribaltamenti di fronte, che cambia e ricambia padrone e a cinque dal termine è Adams ad avere sul destro il colpo da tre punti, ma Skorupski si salva in angolo e a due minuti dal triplice fischio è Freuler a spedire fuori il colpo di testa sottomisura. Ma non è finita: sull’ultimo ribaltamento, Castro tenta un tiro-cross diretto fuori, Masina e Biraghi sono incerti e quest’ultimo spiazza Milinkovic. Il Bologna vince e riprende la rincorsa all’Europa.

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Napoli, Conte non si accontenta: “Il pareggio è una mezza sconfitta”

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Il pareggio contro il Venezia brucia. Antonio Conte non lo nasconde e, sebbene riconosca la prestazione solida del suo Napoli, non riesce a digerire l’occasione persa. “Il pari per me è sempre una mezza sconfitta”, ha dichiarato il tecnico azzurro, che non accetta compromessi e pretende sempre il massimo dalla sua squadra.

Il tecnico leccese, però, guarda avanti. Nove finali separano il Napoli dalla fine della stagione, e per Conte non c’è tempo per rimpianti. L’obiettivo è chiaro: dare fastidio fino alla fine e restare in corsa fino all’ultima giornata.

UN PAREGGIO CHE NON CONVINCE

Conte analizza la partita con lucidità e non nasconde il rammarico per le tante occasioni sprecate:

“A me la prestazione è piaciuta. Il Napoli ha fatto la partita che doveva fare su un campo difficile e contro una squadra in salute. Ma alla fine vince chi fa gol”, ha sottolineato.

E proprio la poca incisività sotto porta è stata il vero problema della partita. “Dobbiamo performare meglio e trovare più concretezza in fase realizzativa”, ha spiegato Conte, consapevole che in un campionato così equilibrato ogni punto perso può pesare enormemente.

IL RISCHIO NEL FINALE: “INACCETTABILE”

Se c’è un dettaglio che ha fatto letteralmente infuriare Conte, è stata l’azione in pieno recupero in cui il Napoli ha rischiato addirittura di perdere la partita:

“Quella è una cosa che non deve accadere mai, ma proprio mai. Significa che non ci sei con la testa. Abbiamo rischiato di incassare un ko che sarebbe stato pesantissimo”, ha dichiarato il tecnico.

Una distrazione che Conte non accetta: “Le mie squadre devono avere sempre il cervello inserito in campo, fino al triplice fischio. Stavolta siamo stati fortunati, ma la prossima rischiamo di pagare dazio”.

NIENTE POSTO FISSO, SPAZIO A NUOVE RISORSE

Il periodo degli infortuni ha costretto Conte a sperimentare nuove soluzioni e a dare spazio a giocatori meno utilizzati, una situazione che lui stesso considera positiva:

“Non ci sono posti fissi. Ho avuto l’opportunità di trovare nuove risorse da valorizzare e sfruttare. Andremo avanti così fino alla fine, lottando con il coltello tra i denti”.

L’approccio resta lo stesso: ogni partita è una finale e nessuno deve sentirsi titolare garantito.

LA PAUSA NAZIONALE E IL RECUPERO DI NERES

Ora il Napoli si prepara alla pausa per le Nazionali, un momento importante per recuperare energie e lavorare sui dettagli. Conte spera di poter riavere David Neres, fermo ai box per infortunio:

“Completeremo il recupero di Neres e speriamo che la Nazionale ci restituisca i nostri giocatori senza problemi”, ha dichiarato.

L’allenatore azzurro sa che il finale di stagione sarà decisivo e vuole il massimo dai suoi uomini.

LO SGUARDO AL FUTURO: NOVE FINALI DA GIOCARE

Nonostante la frenata contro il Venezia, Conte non cambia mentalità. Il Napoli non guarda gli altri, ma solo a sé stesso:

“Non ci interessa il calendario degli altri. Noi continueremo a fare quello che abbiamo fatto fino a oggi. Cercheremo di dare fastidio fino alla fine”.

L’obiettivo resta chiaro: chiudere la stagione nel miglior modo possibile e dimostrare che il Napoli è ancora una squadra competitiva.

La sfida è aperta, e Conte non ha alcuna intenzione di mollare.

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Un caso il viaggio d’affari di Totti a Mosca, gli appelli a non andare e i silenzi del campione

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“L’imperatore sta andando alla terza Roma”. Sfondo viola, slogan in russo e l’immagine di Francesco Totti (foto Imagoeconomica in evidenza) di spalle con la maglia della Roma ed il numero 10 ben in evidenza. Così, il ‘Capitano’ appare sui cartelli di cui, pare, Mosca sia piena. Il motivo: la partecipazione l’otto aprile (data scritta con i numeri romani) ed un evento organizzato da una testata che si occupa di sport e scommesse. La notizia ha fatto il giro del web ed è diventata virale sui social con tanto di polemiche da parte di tifosi e non solo.

“Capità ma che stai affà'”, scrive un utente su X. “Dopo 3 anni di guerra, con migliaia di morti, migliaia di bambini rapiti… ci sono italiani che vanno a fare l’inchino al regime di Putin. Dopo Albano, Pupo… adesso Totti”, scrive un altro internauta che si firma Rodyka. Sul caso interviene anche Nino Cartabellotta, presidente di Gimbe che sempre su X scrive: “L’imperatore sta andando nella terza Roma. D’altronde.. pecunia non olet”.

Ma il viaggio dell’ex capitano giallorosso diventa un caso anche politico. A lanciare un appello affinchè Totti torni sui suoi passi è Andrea Massaroni, coordinatore romano di +Europa: “Francesco Totti rappresenta per Roma, per l’Italia e per milioni di persone nel mondo molto più di un grande campione sportivo: è simbolo di generosità, cuore e valori positivi. Per questo – scrive – rivolgiamo a lui un appello sincero e affettuoso: Francesco, Roma ti ama per il tuo cuore e la tua generosità: non permettere che siano associati a chi calpesta diritti umani e democrazia”. Il diretto interessato sceglie di non replicare, ma in ambienti a lui vicini si prova a smontare la polemica osservando che l’iniziativa è un evento commerciale a carattere sportivo al quale hanno partecipato altri calciatori in passato ed altri andranno in futuro.

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Jannik Sinner, il numero uno indiscusso del tennis mondiale: Alcaraz non può più raggiungerlo

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Jack Draper elimina Carlos Alcaraz e vince la finale di un Masters 1000 contro Holger Rune, chiudendo definitivamente ogni possibilità di sorpasso sul numero uno del mondo Jannik Sinner. Il giovane spagnolo, due volte campione a Indian Wells, non riesce a centrare la tripletta e ora non ha più alcuna chance di superare l’altoatesino in classifica.

SINNER, NUMERO UNO NONOSTANTE LO STOP

La notizia più rilevante è che Jannik Sinner resterà in vetta al ranking mondiale anche al suo ritorno in campo agli Internazionali di Roma, nonostante lo stop forzato di tre mesi a causa di accuse infondate sull’uso del clostebol. Un’ingiustizia che non ha minato la sua ascesa, ma che anzi rende il suo primato ancora più significativo.

ALCARAZ, UNA MISSIONE IMPOSSIBILE

Per superare Sinner, Alcaraz avrebbe dovuto vincere tre Masters 1000 consecutivi, un’impresa ormai impossibile dopo la sua sconfitta in semifinale contro Jack Draper, che lo ha battuto con il punteggio di 6-1 0-6 6-4 in un’ora e 44 minuti. Il suo rendimento altalenante lo ha definitivamente escluso dalla corsa al numero uno.

L’ATTESA PER ROMA

Con Sinner pronto a tornare sul circuito da numero uno indiscusso, l’attesa per gli Internazionali d’Italia cresce. L’altoatesino avrà la possibilità di riaffermarsi sul grande palcoscenico e consolidare la sua leadership nel tennis mondiale, confermando che il primato è più che meritato.

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