Altri tesori emergono dalle viscere della terra di Pompei. Dalla Regio V, una delle più feconde di scoperte, dove è in corso da mesi una importante campagna di scavo è emersa una “gronda a forma di maschera dal compluvio di una casa della Regio V”, ha spiegato il professore Massimo Osanna, direttore generale degli Scavi. Osanna ha postato una foto sul suo profilo personale Instagram di questo oggetto bellissimo.
Altri tesori e segreti nascosti sotto la cenere della Regio V presto saranno svelati al mondo. Sono oggetti di grande valore artistico e scientifico sotto il profilo storico che arrivano da dimore di pregio con preziose decorazioni sono emerse ridefinendo lo spazio urbano nella Regio V, grazie agli interventi di manutenzione e messa in sicurezza dei fronti di scavo finaziati dal “Grande Progetto Pompei”. Sono ritornate alla luce, integre dai lapilli e con diverse suppellettili, la casa con «Giardino», con il bel portico affrescato e gli ambienti decorati da vivaci megalografie, e la domus di «Giove», con le pitture in I stile e gli eccezionali mosaici pavimentali dalle raffigurazioni senza precedenti. Iscrizioni e ulteriori resti delle vittime hanno aggiunto inoltre dettagli alla storia dell’ eruzione e della città antica. Un’iscrizione a carboncino, in particolare, traccia tangibile di un momento di vita quotidiana, supporta la teoria che la data dell’ eruzione risalga all’ ottobre del 79 dopo Cristo e non al 24 agosto, come finora ritenuto.
Gli ultimi oggetti di valore scientifico sono quelli emersi dal tesoro della “fattucchiera” che preparava elisir d’amore per innamorati non corrisposti. Morbide ambre, lucidi cristalli, ametiste. Ma anche bottoni in osso, delicate fayence, scarabei dell’oriente, pettine in osso e tante altre cose. Amuleti, bamboline, campanelle, una spiga di grano, un piccolo teschio, falli, pugni chiusi.
Decine di portafortuna accanto ad altri oggetti ai quali si attribuiva il potere di scacciare la malasorte. Le collane contenute nel piccolo forziere, certo bellissime ma non di grandissimo valore economico, sembrano quindi raccontare un’ altra storia, ancora più intrigante: Si potrebbe trattare, spiega Osanna, “di monili da indossare per occasioni rituali, più che per mostrarsi eleganti”.
Lucio Gregoretti è stato nominato direttore artistico dell’edizione 2025 del Ravello Festival e della programmazione musicale della Fondazione. Il Consiglio di amministrazione della Fondazione Ravello ha scelto lui “dopo attenta valutazione delle qualificate manifestazioni di interesse pervenute”. Compositore, organizzatore musicale, direttore artistico e docente di composizione, Lucio Gregoretti è nato a Roma nel 1961 e si è formato al Conservatorio “Santa Cecilia” di Roma, dove si è diplomato tra l’altro in Composizione con Mauro Bortolotti e successivamente ai corsi di perfezionamento di Luciano Berio.
Gregoretti, ricorda la nota, ha studiato anche direzione d’orchestra con Piero Bellugi, Franco Ferrara e Giampiero Taverna. Già presidente dell’Associazione Nuova Consonanza, è stato “composer in residence” e docente presso diversi organismi internazionali. Sue opere di teatro musicale sono state commissionate e rappresentate per le più prestigiose istituzioni musicali in ambito nazionale ed internazionale. “Saluto con soddisfazione l’arrivo a Ravello come direttore artistico di Lucio Gregoretti – ha commentato il presidente della Fondazione Ravello, Alessio Vlad – Musicista di solide basi, ottimo e versatile compositore, intellettuale curioso che conoscendo profondamente il nostro territorio e la sua storia ne saprà interpretare al meglio le esigenze. Buon lavoro Lucio Gregoretti!”
L’Italia si conferma una delle mete più amate al mondo, e il prestigioso Financial Times non ha mancato di celebrare il Bel Paese nella sua classifica delle 50 destinazioni da visitare nel 2025. Tra le meraviglie italiane che hanno conquistato un posto d’onore, Ischia emerge come una meta imperdibile, capace di regalare un’esperienza unica tra bellezza naturale e charme esclusivo.
Ischia e l’incanto del faro
Il Financial Times suggerisce un’esperienza straordinaria: soggiornare in un faro, una location che rappresenta il perfetto connubio tra lusso e tranquillità. Situato in un contesto naturale mozzafiato, questo faro offre un rifugio esclusivo per chi cerca relax e serenità, lontano dal trambusto della vita quotidiana. Qui, i tramonti spettacolari diventano un’esperienza indimenticabile, soprattutto se accompagnati da un aperitivo a base di specialità locali. È un luogo ideale per ricaricare le energie, lasciandosi avvolgere dalla magia dell’isola.
Ischia regala emozioni uniche, e tra i suoi gioielli più suggestivi si annovera il Faro di Punta Imperatore, uno dei punti panoramici più affascinanti del Mediterraneo. Situato a 164 metri di altezza tra Forio e Sant’Angelo, questo luogo magico è un connubio perfetto di natura, storia e modernità, capace di regalare momenti indimenticabili ai suoi visitatori.
Un viaggio attraverso la bellezza naturale
Per raggiungere il Faro si percorre un sentiero immerso nella macchia mediterranea, tra cespugli di mirto e fichi d’India, lungo una scala di 155 gradini scavati nella roccia tufacea. Il cammino, che si snoda tra tornanti e scorci mozzafiato, culmina con la vista della torre bianca che ospita una delle lanterne più antiche e potenti del Mediterraneo, in grado di proiettare i suoi fasci di luce fino a 22 miglia di distanza.
La rinascita di un luogo storico
Dal 1884, il Faro di Punta Imperatore è stato una guida per i naviganti. Dopo anni di abbandono, grazie al restauro conservativo della società tedesca Floatel GmbH, il Faro ha riaperto nel luglio 2025 con una nuova veste. Trasformato in un boutique hotel e ristorante, offre un’accoglienza esclusiva con sole quattro camere, ciascuna dedicata ai venti (Scirocco, Grecale, Libeccio e Maestrale), e un’atmosfera unica che preserva l’anima storica del luogo.
Un’esperienza di lusso e autenticità
Le camere del Faro combinano eleganza minimale e dettagli vintage, grazie al lavoro del designer Marc Nagel. Al piano terra si trovano una cucina raffinata e due salette che ospitano il ristorante Lucì, in omaggio a Lucia Capuano, la prima donna guardiana del Faro. Lo chef Antonio Monti, originario di Forio, propone una cucina contemporanea che valorizza le materie prime dell’isola, con un percorso degustazione di nove portate a 120 euro.
Magia sotto le stelle
La sera, il Faro si trasforma in un luogo da sogno: la lanterna si accende e il cielo stellato avvolge gli ospiti in un’atmosfera unica, accompagnata dal suono del vento e delle onde. Un’esperienza che si completa con l’accoglienza del team guidato dal direttore Fabio Mattera, il servizio impeccabile del maitre Antonio, e i cocktail creativi del barman Vincenzo.
Come raggiungere il Faro
L’indirizzo è via Costa 135, una strada tortuosa ma percorribile fino all’imbocco del sentiero pedonale. Per chi vuole evitare difficoltà, si consiglia di contattare Regina Taxi (tel. 328 7551359), che offre un trasporto dedicato. Una teleferica facilita il trasporto bagagli, rendendo l’arrivo al Faro ancora più semplice.
Un rifugio per sognatori
Con prezzi che variano dai 300 ai 700 euro a notte, il Faro di Punta Imperatore rappresenta una meta esclusiva per chi cerca tranquillità, romanticismo e bellezza in una cornice naturale senza pari. Un luogo che celebra l’essenza autentica di Ischia, tra passato e presente, offrendo un’esperienza indimenticabile.
La magia di Ischia
Oltre al soggiorno nel faro di Forio, Ischia si presenta come una destinazione completa, capace di accontentare ogni tipo di viaggiatore. Dalle spiagge dorate alle suggestive sorgenti termali, l’isola invita a immergersi in un mix unico di natura, cultura e benessere. Passeggiare tra i borghi, visitare il celebre Castello Aragonese o semplicemente perdersi nei vicoli caratteristici regala emozioni autentiche.
L’Isola Magica di Ischia: soggiornare al Castello Aragonese nel fascino del Monastero
Ischia non smette mai di stupire con i suoi tesori unici. Oltre al suggestivo Faro di Punta Imperatore, un luogo iconico e mozzafiato dove vivere un’esperienza indimenticabile è il Castello Aragonese a Ischia Ponte. Qui, sull’isolotto che ospita questa storica fortezza, si trova L’Albergo del Monastero, un rifugio carico di storia, bellezza e tranquillità.
Un ex convento ricco di fascino storico
L’Albergo del Monastero affonda le sue radici nel XVI secolo, quando Beatrice Quadra, vedova D’Avalos, fondò un convento di monache clarisse. Silenzio, preghiera e contemplazione erano i pilastri della vita monastica tra queste mura. Negli anni ’60, l’ex convento venne trasformato in un luogo di accoglienza per i viaggiatori, mantenendo intatta l’atmosfera di pace e spiritualità. All’epoca, i primi ospiti ricevevano candele per illuminare le notti, in assenza di elettricità.
Un’esperienza unica tra tradizione e modernità
L’Albergo ha preservato l’antica facciata e le caratteristiche architettoniche originali, come le volte a padiglione in calce bianca. Le 18 camere e 2 suite offrono un sobrio stile mediterraneo, con arredi essenziali, letti in ferro battuto e maioliche blu che raccontano una storia unica. Tra queste, spicca la Suite L’Altana, con due terrazze private che offrono una vista mozzafiato sull’isola.
Arte e cultura al centro dell’esperienza
Gli ambienti comuni e le camere dell’albergo riflettono la passione per l’arte della famiglia Mattera. Dipinti e opere di artisti come Gabriele Mattera, Leonardo Cremonini e Raffaele Iacono adornano le pareti, creando un’atmosfera raffinata e unica. In estate, il Castello Aragonese si anima di eventi culturali, tra concerti, esposizioni e festival, regalando agli ospiti un’immersione totale nella cultura mediterranea.
Relax tra natura e mare
L’Albergo del Monastero non è solo storia e cultura, ma anche un’oasi di pace. L’orto-giardino offre un rifugio perfetto per passeggiare, leggere o semplicemente rilassarsi tra gli alberi da frutto e le erbe aromatiche, con il suono del mare e i gabbiani che volano alti nel cielo. Inoltre, gli ospiti possono esplorare i quasi 2 chilometri di sentieri che attraversano il Castello, tra chiese, terrazze e coltivazioni, respirando a pieni polmoni il profumo del Mediterraneo.
Come raggiungere l’Albergo del Monastero
L’isolotto del Castello Aragonese è accessibile tramite un ascensore scavato nella roccia, un percorso che già di per sé regala emozioni uniche. L’albergo è una scelta perfetta per chi cerca un soggiorno esclusivo, dove la storia incontra il comfort moderno e la natura si sposa con la cultura.
Un soggiorno tra magia e contemplazione
L’Albergo del Monastero offre una combinazione unica di lusso discreto, bellezza senza tempo e tranquillità assoluta. È il luogo ideale per chi vuole vivere un’esperienza autentica nel cuore di Ischia, tra il fascino della storia e il contatto diretto con la natura.
L’Italia protagonista nella top 50
Ischia non è l’unica destinazione italiana celebrata nella classifica del Financial Times. Pompei, con le sue straordinarie meraviglie archeologiche, Venezia e il suo fascino eterno, e la Sardegna, perfetta per un viaggio autunnale tra mare e cultura, confermano come l’Italia sia capace di unire tradizione, innovazione e bellezze naturali senza eguali.
Un invito a scoprire Ischia
Che siate alla ricerca di un rifugio esclusivo o di una vacanza all’insegna della scoperta, Ischia rappresenta una meta ideale per il 2025. Con il suo mix di paesaggi mozzafiato, charme e tradizioni culinarie, l’isola si distingue come una delle perle più brillanti del Mediterraneo, pronta a regalare emozioni indimenticabili a chiunque la visiti.
La Giuria per la selezione della città Capitale italiana della Cultura 2027, presieduta da Davide Maria Desario, ha scelto i 10 progetti finalisti dopo aver esaminato le 17 candidature pervenute, privilegiando quelle i cui dossier più rispondono al bando. Lo annuncia il ministero della Cultura. Parteciperanno, dunque, alla fase finale della selezione i seguenti Comuni con i relativi dossier:
1. Alberobello (provincia di Bari, Puglia) “Pietramadre”
2. Aliano (provincia di Matera, Basilicata) “Terra dell’altrove”
3. Brindisi (Puglia) “Navigare il futuro”
4. Gallipoli (provincia di Lecce, Puglia) “La bella tra terra e mare”
5. La Spezia (Liguria) “Una cultura come il mare”
6. Pompei (provincia di Napoli, Campania) “Pompei Continuum”
7. Pordenone (Friuli Venezia Giulia) “Pordenone 2027. Città che sorprende”
8. Reggio Calabria (Calabria) “Cuore del Mediterraneo”
9. Sant’Andrea di Conza (provincia di Avellino, Campania) “Incontro tempo”
10. Savona (Liguria) “Nuove rotte per la cultura”.
Le finaliste verranno convocate per le audizioni pubbliche il 25 e 26 febbraio 2025. Sarà l’occasione per ogni candidata di illustrare nel dettaglio il proprio progetto agli esperti che dovranno valutarli. Per ciascun dossier le audizioni avranno una durata di massimo 60 minuti, di cui 30 per la presentazione del progetto e 30 per una sessione di domande effettuate dalla Giuria. La proclamazione della Capitale italiana della Cultura si terrà entro il 28 marzo 2025. Alla città vincitrice verrà assegnato un contributo finanziario di un milione di euro per realizzare le iniziative e gli obiettivi delineati nel progetto di candidatura.