Collegati con noi

Guerra Ucraina

I Paesi confinanti con la Russia si incontrano a Helsinki

Pubblicato

del

I rappresentanti degli stati europei confinanti con la Russia (Finlandia, Estonia, Lettonia, Lituania, Polonia e Norvegia), della Svezia, presidente di turno dell’Unione Europea, e della Commissione europea si sono incontrati a Helsinki per discutere di collaborazione e sicurezza. Al centro dei colloqui sono state, in particolare, il rafforzamento delle sanzioni nei confronti della Russia e della Bielorussia e la lotta all’elusione delle sanzioni europee. “Gli stati posti alla frontiera esterna dell’Ue e dell’Efta”, ha detto il rappresentante estone, “condividono un onere e svolgono un ruolo centrale nell’applicazione delle sanzioni europee e nel controllo delle merci che entrano o escono dagli stati dell’Ue. Il coordinamento delle azioni tra tutti gli stati di confine risulta pertanto di massima importanza per contrastare ulteriormente l’evasione e l’elusione delle sanzioni”. I partecipanti hanno convenuto di approfondire la cooperazione sull’attuazione delle sanzioni, rafforzare l’applicazione uniforme dei controlli doganali, adoperarsi per armonizzare la concessione delle autorizzazioni e intensificare gli scambi regolari di informazioni e buone pratiche.

Advertisement

Esteri

Missili ucraini sul comando della flotta russa in Crimea

Pubblicato

del

Un buon giorno per l’Ucraina. Un missile di Kiev ha infatti centrato il quartier generale della flotta russa del Mar Nero, a Sebastopoli, mentre pare che le forze di terra siano riuscite a sfondare la prima trincea difensiva – la cosiddetta linea Surovikin – a Verbove, villaggio a est di Robtyne, nell’oblast di Zaporizhzhia. Era già accaduto ma con assalti di fanteria su piccola scala. Ora, invece, gli ucraini sarebbero penetrati con i mezzi pesanti, suggerendo l’ipotesi di un’offensiva ben più strutturata e significativa. Ma la cautela è d’obbligo, dato che di conferme ufficiali per ora non ce ne sono. La notizia è stata rilanciata dal britannico Telegraph sulla base di riprese fatte dai droni in prima linea e verificate col metodo della geolocalizzazione: le immagini mostrano veicoli Stryker, Marder e Mrap che avanzavano su una strada di campagna verso la periferia occidentale di Verbove, seguiti dai veicoli per lo sminamento e dai corazzati M113 per il trasporto delle truppe, di fabbricazione americana. Altri filmati indicherebbero poi – questa volta secondo l’Istituto per lo studio della guerra Usa – che le forze ucraine sono avanzate anche a ovest e a sud-ovest del villaggio. A Kiev però le bocche per ora restano cucite.

“Chiedo a tutti di aspettare i commenti ufficiali sullo stato delle operazioni nel quadrante di Zaporizhzhia: non è una buona idea dare informazioni al nemico su quanto succede sul campo”, ha detto Natalia Humeniuk, responsabile del Centro stampa unificato di coordinamento delle forze di sicurezza e di difesa del Sud del Paese. Ciò che è certo, sia perché rivendicato dall’esercito ucraino sia perché le immagini parlano da sole, è il bombardamento a Sebastopoli dell’edifico storico della sede della flotta del Mar Nero, in stile neoclassico. I media russi parlano di un solo soldato disperso ma, a giudicare dai video apparsi in rete, un’intera ala del palazzo è stata sventrata. L’onda d’urto dell’esplosione – ha fatto sapere il governatore Mikhail Razvozhayev via Telegram – ha infranto le finestre di dieci edifici residenziali nel centro della città, senza però causare feriti. “I sistemi di difesa aerea hanno abbattuto cinque missili ma l’attacco ha danneggiato l’edificio storico della flotta”, ha dichiarato il ministero della Difesa russo.

Comunque sia, si tratta solo dell’ultimo caso, il più spettacolare, di una ormai lunga teoria di raid compiuti da Kiev nella penisola occupata, segno che le capacità offensive ucraine – grazie ai franco-britannici Scalp/Storm Shadow e in alcuni casi agli ucraini Neptune, opportunamente modificati – sono cresciute. Gli sviluppi sono senz’altro positivi per Volodymyr Zelensky, impegnato in un tour nordamericano dopo la partecipazione all’assemblea generale dell’Onu: senza il sostegno occidentale, in particolare degli Usa, l’Ucraina infatti non può vincere la guerra. Il momento è critico. Tra le capitali serpeggia il dubbio che Kiev sia arrivata al massimo di ciò che può fare contro la Russia e sia quindi giunto il momento di sedersi al tavolo delle trattative. Il presidente e il suo entourage però hanno scommesso tutto sulla vittoria e sarebbe un suicidio politico congelare il conflitto sulla linea del fronte attuale.

“Libereremo Bakhmut”, ha promesso Zelensky dagli Usa. “E penso che libereremo altre due città ma non vi dirò quali, mi spiace: abbiamo un piano, un piano molto, molto completo”. Il leader ucraino sa che il tempo gioca contro, perché se i russi avranno modo di trincerarsi nuovamente nel corso dell’autunno-inverno sarà più difficile sfondare. E poi c’è la politica americana, già rivolta alle presidenziali del 2024. E Zelensky lo ha toccato con mano a Washington. Ecco perché le indiscrezioni che indicherebbero prossima da parte degli Usa una fornitura, benché piccola, di missili a lungo raggio Atacms rappresentano un’altra buona notizia per l’Ucraina. Zelensky cammina lungo un filo, sottile come un capello.

Continua a leggere

Esteri

La Polonia si smarca, ‘non daremo più armi a Kiev’

Pubblicato

del

Nel pieno della controffensiva, Kiev perde uno dei suoi alleati più convinti. Il primo ministro polacco Mateusz Morawiecki ha affermato, in un’intervista televisiva, che la Polonia non trasferirà “più armi all’Ucraina, perché ora ci stiamo armando, dobbiamo difenderci”. Una dichiarazione inattesa poche ore dopo che Varsavia aveva convocato “d’urgenza” l’ambasciatore ucraino per protestare contro l’attacco di Zelensky, che, nell’intervento alle Nazioni Unite, aveva puntato l’indice contro alcuni paesi per i quali la solidarietà all’Ucraina è solo “teatro politico”, mentre con le loro azioni “preparano il terreno alla Russia”.

Se domani il presidente Usa Biden annuncerà, proprio nel bilaterale con il presidente ucraino, un nuovo pacchetto di aiuti militari – ma sembra non gli attesi Atacms – Kiev perde il suo alleato più vicino, anche geograficamente, che si sentiva accomunato all’Ucraina dalla minaccia russa. “L’Ucraina – ha detto il primo ministro polacco – si sta difendendo da un brutale attacco da parte della Russia, e capisco questa situazione, ma, come ho detto, difenderemo il nostro Paese.

Non trasferiamo più armi all’Ucraina, perché ora stiamo armando la Polonia”, ha detto quando il giornalista gli ha chiesto del sostegno militare e umanitario di Varsavia a Kiev nonostante le tensioni sul grano. Da mesi infatti le relazioni polacco-ucraine si erano notevolmente complicate a causa dell’embargo imposto da Varsavia sull’import di grano di Kiev. Il governo polacco vuole tenere fuori dai propri confini le sementi ucraine per proteggere i propri agricoltori, che costituiscono un importate base elettorale per l’attuale partito di governo. Tensioni che si sono accentuate dopo la decisione della Commissione europea di non estendere le restrizioni all’importazione del grano di Kiev e il rifiuto di Polonia, Slovacchia e Ungheria di far cadere il divieto.

Continua a leggere

Esteri

Ucraina: Mosca, abbattuti 19 droni in Mar Nero e Crimea

Pubblicato

del

Mosca afferma le difese aeree russe hanno distrutto questa notte 19 droni ucraini sul Mar Nero e sulla Crimea e altri tre sulle regioni di Belgorod, Kursk e Oryol. “E’ stato sventato un tentativo del regime di Kiev di effettuare un attacco terroristico contro strutture sul suolo russo utilizzando veicoli aerei senza pilota”, ha dichiarato il Ministero della Difesa di Mosca citato dall’agenzia Tass.

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto