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Tecnologia

I nuovi abbonamenti 5G battono le “vecchie” tecnologie

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Sorpasso storico nella telefonia, che ormai e’ interconnessione mobile: nel secondo trimestre dell’anno per la prima volta nel mondo i nuovi abbonamenti in 5G sono stati maggiori rispetto a quelli con la ‘sola’ tecnologia 4G. E la differenza non e’ stata piccola: 84 milioni contro 71, con le connessioni piu’ moderne che sono gia’ arrivate a un totale di 380 milioni. Sono dati del Mobility Report di Ericsson, secondo i quali la 4G e’ ancora ovviamente predominante con un totale di 4,8 miliardi di abbonamenti attivi, pari al 59% di tutte le connessioni mobili nel mondo, ma la nuova tecnologia sta rimontando con una rivoluzione gia’ iniziata. L’installazione delle nuove antenne continua a sollevare dubbi e polemiche anche dopo che lo Stato ha avocato a se’ ogni competenza, con la 5G che promette soprattutto opportunita’ per le aziende. La quinta generazione della tecnologia cellulare e’ infatti stata progettata per incrementare la velocita’, ridurre la latenza e migliorare la flessibilita’ dei servizi wireless, con una velocita’ di picco teorica di 20 gigabit per secondo contro il ‘solo’ Gbps del 4G. La latenza, cioe’ il tempo di risposta al comando, puo’ migliorare le prestazioni delle applicazioni aziendali oltre a quelle di molte esperienze digitali, come i giochi on line o le videoconferenze, fino ai sistemi di guida senza conducente. E questo tempo di risposta si calcola possa scendere tra 10 e un millisecondo, rispetto alla latenza tra i 50 e i 100 millisecondi possibile con la 4G. Questa velocita’ per i servizi digitali del futuro molto prossimo e’ una base cruciale e non e’ un caso che, secondo lo studio Ericsson, siano oggi quasi 200 gli operatori che a livello globale hanno lanciato servizi 5G. Ma la fame di Internet da mobile cresce con qualsiasi tecnologia disponibile: nel secondo trimestre di quest’anno il numero di abbonamenti ‘broadband’ e’ aumentato in generale di quasi 100 milioni, per un totale di circa 6,8 miliardi di connessioni, con un aumento del 7% anno su anno. E, con una popolazione mondiale stimata poco sotto gli 8 miliardi, statisticamente si tratta di quasi un abbonamento per ogni abitante della terra, anche se vanno considerate le numerose duplicazioni per utente e moltissimi collegamenti ‘aziendali’. Le sole Sim, quindi anche senza collegamento on line, hanno invece superato la soglia del numero di abitanti del pianeta: secondo i dati del rapporto Ericsson, in giugno sono arrivate a quota 8,1 miliardi.

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Cina: Huawei supera Apple nel mercato smartphone, aumento vendite del 70% nel primo trimestre

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Le vendite di iPhone di Apple in Cina sono calate del 19% nel periodo gennaio-marzo 2024, segnando il peggior trimestre dal 2020 segnato dalla pandemia del Covid-19. Il colosso di Cupertino sta continuando a cedere quote di mercato a favore dei rivali locali come Huawei, secondo i dati sviluppati dalla società di ricerca indipendente Counterpoint Research. Allo stato, Apple è al terzo posto nel mercato, più o meno alla pari con il rivale in rapida ascesa Huawei. Il mercato cinese degli smartphone è cresciuto nel suo complesso di circa l’1,5% trainato dai marchi locali, tra cui Honor e Xiaomi, ha riferito Bloomberg.

La debolezza dell’iPhone ha un peso rilevante perché è relativo al primo trimestre dell’anno quando in Cina si celebra il Capodanno lunare, un tradizionale periodo di consumi elevati. Huawei, in contrasto, ha avuto un balzo delle vendite di quasi il 70%, sottolineando il ritorno nel segmento premium dominato in passato proprio da Apple. I dati di Counterpoint Research seguono le analisi di IDC, secondo cui le spedizioni globali di iPhone sono diminuite di quasi il 10% nei primi tre mesi del 2024, sollevando preoccupazioni sulla capacità della Casa di Cupertino di sostenere la crescita in vista dei conti del 2 maggio.

La Cina rimane uno dei mercati più grandi dell’azienda, ma le attività – malgrado la forte campagna promozionale, tra un nuovo mega Apple Store e Shanghai e un nuovo centro di ricerca nel Dragone – sono diventate più difficili dopo che Pechino ha intensificato il divieto sull’uso di dispositivi stranieri a carico dei dipendenti delle aziende statali e delle agenzie governative. Quanto a Huawei, i suoi nuovi smartphone hanno debuttato con i chip made in China, superando le sanzioni americane. Gli investitori, infine, sono molto attenti a come Apple sarà in grado di azzerare la percezioni sui ritardi accumulati in settori promettenti come l’intelligenza artificiale.

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Tecnologia

Università Camerino entra nel metaverso, attivato insegnamento

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L’Università di Camerino entra nel metaverso ed è la prima Università in Italia a tenervi un intero insegnamento. Innovazione tecnologica per essere sempre al passo, anzi in questo caso un passo avanti, con i tempi. La dimostrazione, appunto, è l’avvio del progetto sperimentale di didattica nello spazio virtuale del metaverso.

Un progetto realizzato da Unicam in collaborazione con Pa Social e con Meta Italia, nato ed annunciato la scorsa estate in occasione della presentazione della campagna di comunicazione dell’Ateneo, quando Unicam organizzò la prima conferenza stampa nel metaverso, progetto che oltre alla didattica porterà nel metaverso anche attività di comunicazione e di public engagement e per il quale l’ateneo ha costituito un apposito gruppo di lavoro. Presso il Polo di informatica hanno preso il via le lezioni dell’insegnamento in “Social media management” del corso di laurea in Informatica per la comunicazione digitale interamente nel metaverso, tenute dal docente Francesco Di Costanzo, presidente di Pa Social.

Cinquantadue studentesse e studenti avranno in dotazione ognuno un oculos Meta Quest3 con il quale potranno confrontarsi con questa tecnologia per apprendere contenuti relativi al corso, ma anche per scoprirne i segreti ed aggiungerli al loro background professionale da spendere poi nel mercato del lavoro. Non solo didattica, ma anche ricerca, dal momento che l’ambiente virtuale, l’aula in cui si svolge la lezione, è stata progettata e sviluppata dal team del prof. Daniele Rossi della Scuola di architettura e design “E. Vittoria”.

“Sono davvero soddisfatto – ha commentato il rettore Graziano Leoni – di poter avviare questa sperimentazione in Unicam: siamo un ateneo sempre all’avanguardia e non potevamo non esserlo anche in questa occasione”. “La realtà immersiva, molto utilizzata in altri contesti, è ancora in fase sperimentale quando si parla di didattica ed è per questo motivo che abbiamo voluto avviare questo progetto per valutarne in pieno tutte le potenzialità, coinvolgendo direttamente tutti gli attori, quindi sia i docenti che le nostre studentesse ed i nostri studenti ed avere un loro feedback”.

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Google aprirà l’utilizzo dell’IA generativa per le immagini

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Google apre l’uso dell’intelligenza artificiale generativa per le immagini. Dal 15 maggio permetterà a tutti di usare le opzioni di IA generativa nell’app Foto, che ad oggi erano a pagamento o legate all’uso di uno smartphone della sua serie Pixel. Sarà possibile eliminare elementi indesiderati dalle immagini, renderle più nitide e migliorare la luce nei ritratti. La mossa dovrebbe arrivare all’indomani della conferenza degli sviluppatori del colosso tecnologico, prevista il 14 maggio, che si presuppone spingerà sempre di più sull’intelligenza artificiale. Intanto l’aumento su larga scala di applicazioni che rendono semplice l’editing di foto e video con l’intelligenza artificiale – come il software Sora di OpenAi, la casa madre di ChatGpt – fa crescere secondo gli esperti i rischi per i cosiddetti deepfake, i contenuti digitali fasulli. In un’intervista alla Cnbc, alcuni manager della compagnia digitale Okta e dell’azienda di cybersecurity Crowdstrike hanno sottolineato la necessità che i big della tecnologia aumentino l’attenzione sul tema, anche in vista dei tanti appuntamenti elettorali. “Vedremo sicuramente più deepfake durante il processo elettorale. Servirà applicare misure perché tutti possano verificare l’autenticità di qualcosa, prima di condividerlo”, afferma Todd McKinnon, Ceo di Okta.

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