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I due astronauti bloccati su Iss torneranno con SpaceX

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I due astronauti bloccati da più di due mesi sulla Stazione Spaziale Internazionale faranno ritorno sulla terra a bordo di SpaceX invece che su Starliner di Boeing, il mezzo con il quale sono arrivati sulla Iss. La decisione della Nasa è un successo per Elon Musk e un duro colpo per Boeing, che vede così allungarsi la sua scia di problemi.

“La decisione di lasciare Butch Wilmore e Suni Williams sulla Stazione Spaziale Internazionale e riportare a casa Starliner senza equipaggio è il frutto del nostro impegno alla sicurezza”, ha detto il capo dell’agenzia spaziale americana Bill Nelson, precisando che Boeing ha “lavorato duramente con la Nasa per ottenere i dati necessari per prendere questa decisione. Vogliamo capire le cause alla radice e come migliorare il design in modo che Starliner possa giocare un ruolo importante nell’assicurare l’accesso all’Iss”. La decisione della Nasa – spiega ancora Nelson – tiene conto degli errori del passato e mostra l’impegno a non ripeterli. “Abbiamo già perso due shuttle Columbia”, ricorda il capo dell’agenzia spaziale americana.

Per Boeing la decisione è una doccia fredda. In un messaggio ai dipendenti Mark Nappi, il vicepresidente che ha la supervisione di Starliner, ha ammesso che non è quella che in cui la società sperava. Il rischio, secondo gli osservatori, è che la presa di posizione dell’agenzia spaziale metta in pericolo il futuro di Starliner, alla quale Boeing ha lavorato per oltre 10 anni. SpaceX di Elon Musk invece festeggia: anche se più giovane di Boeing, la società ha compiuto enormi passi in avanti, divenendo la preferita per le missioni spaziali. Wilmore e Williams saliranno a bordo dei Crew Dragon nel febbraio del 2025 per ritornare sulla Terra. I due astronauti erano andati nello spazio per una missione di otto giorni. Invece sono bloccati sulla Iss dal 5 giugno a causa di problemi di Starliner, che ha accusato almeno tre perdite di elio.  9afdbc

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Georgia, si schianta aereo militare turco: Ankara conferma la morte dei 20 soldati a bordo

Tragedia nei cieli della Georgia: Ankara conferma la morte dei 20 militari turchi a bordo del cargo C-130 precipitato. Indagini congiunte tra Turchia e Georgia sulle cause dell’incidente.

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Ankara ha confermato la morte dei venti soldati turchi che si trovavano a bordo dell’aereo cargo militare C-130precipitato ieri nell’est della Georgia.

Il Ministero della Difesa turco ha diffuso i nomi e le fotografie delle vittime, definendoli “eroici compagni d’armi diventati martiri l’11 novembre 2025”. Il comunicato, riportato dalla televisione statale TRT, non contiene riferimenti alle cause dell’incidente, sulle quali è stata aperta un’indagine congiunta tra Turchia e Georgia.


Le indagini sul disastro aereo

Secondo quanto riferito da Ankara, una squadra di esperti turchi ha iniziato i rilievi sui resti dell’aereo alle 6:30 ora locale (le 4:30 in Italia), in coordinamento con le autorità georgiane.

Le operazioni di recupero sono ancora in corso nell’area montuosa dove il velivolo si è schiantato, una zona di difficile accesso a causa delle condizioni meteorologiche avverse.


Il cordoglio della Turchia

Il governo turco ha proclamato lutto nazionale per le vittime, che saranno ricordate con cerimonie militari a Ankara e nelle rispettive città d’origine.
«Onoreremo per sempre la memoria dei nostri soldati caduti in servizio», ha dichiarato il Ministero della Difesa.

Le autorità georgiane hanno espresso cordoglio per l’incidente, offrendo piena collaborazione alle autorità turche per chiarire le cause della tragedia, che ha scosso profondamente entrambi i Paesi.

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Colombia, bombardamento dell’esercito contro le Farc dissidenti: almeno 19 morti nel Guaviare

L’esercito colombiano bombarda una fazione dissidente delle Farc nel dipartimento di Guaviare: almeno 19 morti. L’operazione è stata ordinata dal presidente Petro.

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Un bombardamento dell’esercito colombiano contro una fazione dissidente delle ex Farc ha causato almeno 19 mortinel dipartimento di Guaviare, nella zona amazzonica del Paese. Lo riferisce il quotidiano colombiano El Tiempo, secondo cui l’operazione è stata ordinata dal presidente Gustavo Petro.


L’offensiva militare contro il fronte di Iván Mordisco

L’attacco, condotto sia dal cielo che da terra, ha colpito il gruppo guidato da Iván Mordisco (nome di battaglia di Néstor Gregorio Vera), leader del cosiddetto Stato Maggiore Centrale, una delle principali fazioni ribelli rimaste attive dopo la firma dell’accordo di pace con le Farc.

Il blitz è avvenuto nella zona rurale del municipio di Calamar, dopo mesi di operazioni di intelligence che hanno permesso di individuare i campi dei ribelli. Oltre ai 19 morti, almeno cinque disertori si sono arresi alle forze di sicurezza.


“Operazione ancora in corso”

Il ministro della Difesa, Pedro Sánchez Suárez, ha confermato che l’operazione prosegue e mira a smantellare le strutture armate che “minacciano e ricattano le comunità e i contadini del Guaviare”.

Già l’11 novembre, il presidente Petro aveva annunciato su X l’avvio di una “offensiva militare per la dissoluzione del fronte di Iván Mordisco”, dopo la rottura del cessate il fuoco con le fazioni dissidenti delle Farc.


Escalation del conflitto interno

Le forze di Iván Mordisco operano in diverse regioni del Paese, tra cui Caquetá, Meta, Guaviare e Putumayo. L’offensiva ordinata dal governo segna una nuova escalation del conflitto interno colombiano, in un momento di forte tensione tra le autorità centrali e le formazioni armate che hanno scelto di non aderire al processo di pace firmato nel 2016.

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Morte di Ace Frehley, chitarrista dei Kiss: l’autopsia rivela che fu una caduta accidentale

L’autopsia chiarisce le cause della morte di Ace Frehley, storico chitarrista dei Kiss: è deceduto per le ferite alla testa riportate in una caduta accidentale.

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La morte di Ace Frehley, leggendario chitarrista solista e membro fondatore dei Kiss, è stata causata da ferite alla testa provocate da una caduta accidentale. Lo hanno reso noto i media statunitensi, citando i risultati ufficiali dell’autopsia condotta dall’ufficio del medico legale della contea di Morris, nel New Jersey.


Le cause del decesso

Secondo il referto, Frehley – 74 anni – è deceduto per traumi cranici da corpo contundente dopo una caduta che gli aveva provocato fratture facciali vicino agli occhi e all’orecchio sinistro, oltre a lividi sull’addome, sulla gamba e sull’anca destra.
La dinamica dell’incidente è stata definita puramente accidentale.


Il ricordo di una leggenda del rock

Ace Frehley è morto il 16 ottobre scorso a Morristown, nel New Jersey, circondato dai familiari, poche settimane dopo l’incidente. Il suo agente aveva già riferito che l’artista si era spento “serenamente”.

Frehley, chitarrista iconico dal sound inconfondibile e dal volto dipinto d’argento, aveva fondato i Kiss nel 1973 insieme a Paul Stanley, Gene Simmons e Peter Criss, contribuendo a creare una delle band più celebri e spettacolari della storia del rock.

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