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Cronache

Hacker attaccò la “piattaforma Rousseau”, pace con Casaleggio che rimette la querela e rinuncia al processo e al risarcimento

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Pace fatta tra Davide Casaleggio e lo studente universitario di 26 anni Luigi Gubello, ora anche candidato alle Europee per il Partito Pirata e che nell’agosto 2017 riuscì ad introdursi con un attacco informatico nella piattaforma ‘Rousseau’, il sistema per le votazioni online e le attività politiche dei 5 Stelle, usando il nickname ‘Evariste Galois’. Il cofondatore del movimento, infatti, ha ritirato la querela nei confronti del giovane e oggi il giudice dell’undicesima penale ha chiuso il processo già alla prima udienza con una sentenza di “non doversi procedere per remissione di querela”. “Il dialogo tra Casaleggio e Gubello è stato sempre cordiale e costruttivo e si è arrivati a questa remissione della querela, senza alcun risarcimento economico”, hanno spiegato i legali del giovane, gli avvocati Luca Carraro e Giorgio Mazzucato. “L’ho fatto solo per testare la vulnerabilita’ del sistema, non avevo fini o motivazioni politiche”, aveva spiegato il giovane perquisito nel 2018 nell’inchiesta del pm Enrico Pavone.

Casaleggio, che gestisce la piattaforma e che presento’ la querela dopo l’attacco informatico di ‘Galois’, aveva dichiarato anche pubblicamente nei mesi scorsi che avrebbe ritirato la denuncia presentata contro il giovane e oggi la remissione della querela e’ stata certificata con una sentenza di “non doversi procedere” del giudice Elena Bernante nel processo per accesso abusivo a sistema informatico, in cui il cofondatore del movimento era stato citato nella lista dei testimoni del pm. “Lo staff di ‘Rousseau’ aveva anche ringraziato il nostro assistito”, hanno spiegato i legali di Gubello. ‘Galois’ era stato ribattezzato dai media come l’hacker “buono” – scriveva in Rete, infatti, che agiva per evidenziare le falle della piattaforma – anche per contrapporlo ad un altro che, usando il nickname di ‘Rogue0′, invece, ha rivendicato altri e anche piu’ pesanti attacchi a Rousseau (e’ aperta un’indagine a Milano). E, lo scorso 6 settembre, ad esempio, ‘Rogue0’ ha pubblicato sul sito ‘Privatebin’ le email, le password e i numeri di telefono del vicepremier Luigi Di Maio, dei ministri delle Infrastrutture Danilo Toninelli e della Giustizia Alfonso Bonafede. Gia’ il giorno dell’hackeraggio ‘Galois’, invece, aveva messo on line un blog ‘ad hoc’, chiamato ‘hack5stelle’, per spiegare la sua azione: “Questa pagina non e’ un attacco politico. E’ stata pubblicata solo con l’intento di rendere trasparente e semplice una questione importante: i dati personali di molte persone erano ottenibili a causa di una vulnerabilità presente nel sito”. E ancora: “Ho avvisato via e-mail i gestori del sito della vulnerabilita’ trovata che mi hanno risposto che stanno lavorando per risolvere il problema”.

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Ucraina: Polonia, favoriremo rimpatrio uomini in età militare

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Varsavia aiuterà Kiev a riportare in Ucraina i suoi uomini in età militare, in seguito alle nuove modifiche alle leggi sui passaporti e sul servizio consolare per gli uomini ucraini che vivono all’estero: lo ha detto il ministro della Difesa polacco Wladyslaw Kosiniak-Kamysz. “Penso che molti polacchi siano indignati vedendo giovani ucraini negli alberghi e nei caffè, sentendo quanti sforzi dobbiamo fare per aiutare” Kiev, ha detto ieri Kosiniak-Kamysz ai media di polacchi. Il ministro ha sottolineato anche che Varsavia si era già offerta di aiutare l’Ucraina a identificare i rifugiati che vivono in Polonia e che sono sotto obbligo militare. La Polonia ospita circa un milione di ucraini fuggiti dalla guerra totale della Russia. Il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba ha dichiarato che le nuove misure di Kiev intendono “ripristinare atteggiamenti equi nei confronti degli uomini in età di leva in Ucraina e all’estero”.

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Ticket Venezia: 80mila prenotati oggi, uno su 10 non paga

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Nel primo giorno di sperimentazione del ticket d’ingresso a Venezia sono oltre 80mila le persone che hanno registrato la loro presenza in città oggi, 25 aprile. Solo 7mila però, uno su dieci, secondo i dati aggiornati a ieri pomeriggio’, hanno pagato il voucher di 5 euro per accedere al centro storico. Tutti gli altri accessi sono di persone esenti alla tassa (cittadini veneti, i lavoratori, gli studenti e altre categorie), tenuti a registrarsi sulla piattaforma on line ma non a pagare. Tra questi, 30.300 sono gli ospiti delle strutture ricettive, 9.450 sono i veneti, potenziali vacanzieri ‘di giornata’.

 

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Choc a Nola: marito violento, giovane ‘liberata’ dai carabinieri grazie all’intervento della suocera

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Dopo anni di soprusi e maltrattamenti, la storia di terrore vissuta da una giovane donna di Nola ha finalmente trovato un epilogo in tribunale. Un giovane di 21 anni, con un passato turbolento segnato da dipendenza da droga e violenze, è stato arrestato e accusato di sequestro di persona, maltrattamenti e lesioni personali aggravate. Le aggressioni brutali, compresa una tentata strangolazione e attacchi pericolosi anche ai passanti nel centro antico di Nola, finiranno con il suo arresto.

La Procura di Nola, con l’ausilio dei carabinieri, ha condotto un’indagine lampo che ha portato alla luce gli abusi subiti dalla donna per anni. La vittima, che aveva sopportato in silenzio gli attacchi del compagno, ha trovato la forza di parlare solo dopo l’intervento della madre dell’aggressore, che l’ha convinta a cercare aiuto e cure mediche.

Durante l’ultima aggressione, la donna ha subito gravi danni all’orecchio e all’occhio, oltre a numerose altre ferite. In ospedale, il personale ha allertato le autorità, innescando una serie di eventi che hanno portato all’arresto del giovane. Nonostante il profondo legame affettivo che la legava al suo aguzzino, il quale chiudeva la porta di casa a chiave per impedirle di scappare, la donna ha finalmente deciso di rompere il silenzio.

Il Gip del Tribunale di Nola, Teresa Valentino, ha accolto la richiesta di custodia cautelare in carcere presentata dalla Procura, segnando un decisivo punto di svolta nel caso. La giovane donna ha espresso il desiderio di vedere giustizia fatta: «Chiedo che venga punito per quello che mi ha fatto», ha dichiarato, evidenziando il lungo calvario e la paura che ha vissuto, temendo anche per la sicurezza della sua famiglia.

Questa vicenda sottolinea la tragica realtà della violenza domestica e l’importanza di supportare le vittime nel trovare la forza di parlare e denunciare i loro aggressori. L’arresto del giovane non solo mette fine a un ciclo di violenza, ma serve anche come monito sulle conseguenze legali che attendono coloro che sceglieranno di perpetrare tali crimini.

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