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Guida Michelin, Napoli è il top e due nuovi Due stelle in Campania: Kresios a Telese Terme e Tre Olivi a Paestum

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Gli undici ristoranti Tre Stelle Michelin sono stati tutti confermati, ma la 67/a edizione della Guida Michelin ha riservato parecchie sorprese nel numero dei riconoscimenti che, nel 50% dei casi, ha visto premiare chef con meno di 35 anni e nella geografia, con nuovi poli gastronomici, dalla Campania a Venezia, da Genova a Porto San Giorgio, fino al tacco d’Italia a Lecce. Per la prima volta in Franciacorta il direttore internazionale delle guide Michelin Gwendal Poullennec ha assegnato le ambitissime due stelle Michelin a due realta’ campane: Kresios di Giuseppe Iannotti a Telese Terme (Benevento) e Tre Olivi a Paestum (Salerno) che segna un inedito exploit passando da zero a due stelle. Emozionatissimo Giovanni Solofra nell’essere catapultato in una schiera di indirizzi che meritano il viaggio composto da 38 ristoranti e appunto due novita. Sono invece 329 lungo la Penisola i ristoranti con una stella Michelin e tra queste 33 le novita’, mentre sono 30 i ristoranti che hanno avuto il riconoscimento della sostenibilita’ “non solo per l’emozioni del gusto – ha detto Poullennec – per il rispetto dei prodotti locali e del territorio ma perche’ ci portano a pensare in modo diverso sullo spreco a tavola e nei consumi di acqua e energia”. Ad assegnare le stelle verdi la campionessa di nuoto Federica Pellegrini. Nella classifica della stelle per regioni la Lombardia mantiene la leadership grazie ai 56 ristoranti nella “rossa” e 4 nuovi stellati. La Campania si aggiudica invece il record annuale di novita’, ben sette, issandosi al secondo posto con 48 ristoranti. Scende cosi’ di un gradino il Piemonte, con 1 novita’ e 45 ristoranti, segue la Toscana in quarta posizione e il Veneto che e’ la seconda regione piu’ premiata nell’edizione 2022 grazie a cinque nuovi ristoranti stella presenti in guida. Tra le province Napoli si conferma prima, seguita da Roma in seconda posizione, terza Bolzano davanti a Cuneo con Milano che scivola in quinta posizione con 18 ristoranti stellati.

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Coldiretti, trimestre record per l’agroalimentare grazie alla dieta mediterranea

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Aumentano del 13% le esportazioni alimentari nel 2023 che fanno segnare un nuovo record dopo il massimo storico di 60,7 miliardi di euro registrato lo scorso anno grazie ai prodotti simbolo della Dieta Mediterranea come vino, pasta e ortofrutta fresca che salgono sul podio delle specialità italiane più venduti all’estero. E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti sui dati Istat relativi al primo trimestre del 2023 durante il quale l’export alimentare è cresciuto ben più della media. Tra i principali Paesi, ad essere cresciute di più nel 2023 – si sottolinea in una analisi – sono le esportazioni alimentari in Francia, con un balzo del 21% davanti alla Germania (+16%), alla Gran Bretagna (+14%) e agli Stati Uniti (+9%). A livello complessivo la Germania resta comunque il principale mercato di sbocco dell’alimentare con un valore di 9,4 miliardi nel 2022 davanti agli Stati Uniti con 6,7 miliardi che superano di misura la Francia che si piazza al terzo posto 6,6 miliardi. Risultati positivi si evidenzia – anche nel Regno Unito con 4,2 miliardi che evidenzia come l’export tricolore si sia rivelato più forte della Brexit, dopo le difficoltà iniziali legate all’uscita dalla Ue. Nel mondo il campione dell’export tricolore si conferma il vino per un valore di 7,9 miliardi di euro nel 2022, grazie ad una crescita del 10% delle vendite all’estero. Al secondo posto si piazzano la pasta e gli altri derivati dai cereali con 7,8 miliardi di euro mentre in terza posizione – continua l’associazione – ci sono frutta e verdura fresche con 5,7 miliardi di euro di export, seguite dall’ortofrutta trasformata con 4,8 miliardi, formaggi a 4,4 miliardi di euro, l’olio extravergine di oliva a 1,8 miliardi, i salumi con 0,9 miliardi.

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Ambiente

Dagli scarti della rucola Igp farmaci per il cuore: al via il progetto pilota

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L’eruca salax di Ovidio non smette di sorprendere: oltre alle note proprietà afrodisiache, fa bene al cuore. Dalla rucola della piana del Sele, in provincia di Salerno, si potrà estrarre un farmaco per combattere l’ipertensione e le malattie cardiovascolari, confermandosi un vero “superfood”. La Regione Campania infatti ha dato il via libera al progetto presentato per la misura 16 del PSR, che vede insieme il Consorzio di Tutela della Piana del Sele IGP, tre aziende agricole pilota, la fondazione Saccone e ENG4LIFE, spin-off dell’Università degli Studi di Salerno, nell’ambito più vasto della operatività degli Agricultural Knowledge and Innovation Systems (AKIS) regionali per lo scambio di conoscenze e la diffusione delle innovazioni.

L’obiettivo è sperimentare l’estrazione di “4-metiltio butil isotiocianato”, meglio noto come “erucina”, un principio attivo con eccezionali proprietà anti-ipertensive e vasodilatatorie. L’estrazione avverrà attraverso la lavorazione degli scarti di lavorazione della rucola, essiccati e sottoposti ad ultrasuoni, utilizzando come solvente l’etanolo. Il risultato progettuale sarà la valorizzazione degli scarti della rucola, utilizzando quasi il 100% dell’intera produzione, lanciando sul mercato un principio attivo ad alto potenziale nella cosmesi, nella nutraceutica e nella farmacologia.

Il progetto prevede di poter sperimentare prima in laboratorio e poi con un prototipo in scala l’intero processo di estrazione. La realizzazione dell’idea sarà seguita poi da una capillare attività di diffusione e sensibilizzazione dei risultati, al fine di rendere disponibile il processo a tutti i soggetti del comparto e sviluppare un ulteriore filone imprenditoriale.

“Con questo progetto – dichiara Vito Busillo, presidente del Consorzio di Tutela della Rucola della Piana del Sele IGP – si offre un ulteriore ampliamento alle potenzialità di questo straordinario prodotto, che fa bene alla salute e risponde alle esigenze di sostenibilità ambientale. Abbiamo già introdotto macchine elettriche per la lavorazione in campo, che abbattono le emissioni. Oggi, con il progetto erucina, riusciremo anche a ridurre a zero gli scarti. L’ambizione del Consorzio è portare le aziende aderenti a superare nel breve tempo i 400 milioni di fatturato aggregato e candidarci in pochi anni a scalare la top ten dei prodotti agroalimentari italiani DOP e IGP”.

 

La foto è tratta dal sito della rucola Igp della Piana del Sele

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50 Top Pizza, a Barcellona la migliore pizzeria europea

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 La miglior pizzeria d’Europa si chiama Sartoria Panatieri e si trova a Barcellona: è questo il risultato del ranking 2023 elaborato da 50 Top Pizza, guida online sul mondo di questo piatto tipico. Il miglior ristorante secondo la nuova classifica europea è stato annunciato in un evento organizzato nella città catalana. Il progetto premiato è gestito da Rafa Panatieri e Jorge Sastre. Il secondo posto è invece per Bæst, pizzeria di Christian Puglisi situata a Copenaghen. Terzo gradino del podio per 50 Kalò, pizzeria inglese di Ciro Salvo. Le prime 25 posizioni della classifica 50 Top Pizza Europa 2023 entrano di diritto nelle 100 migliori pizzerie al mondo, che si ritroveranno a Napoli il 13 settembre a Palazzo Reale, spiega 50 Top Pizza. Nella guida, la Spagna è il Paese più rappresentato con 17 indirizzi, seguita dall’Inghilterra con 16 indirizzi, dalla Germania con 15 e dalla Francia con 13.

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