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Cronache

Guerriglia contro le ordinanze anti-covid di De Luca, perquisiti due ultras: sono 11 gli indagati anche per terroristismo-eversione

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Indumenti e cellulari sono stati sequestrati stamattina dalla Polizia di Stato a due ultras partenopei, rispettivamente del calcio e del basket, nell’ambito delle indagini sulle devastazioni scoppiate la sera dello scorso 23 ottobre a Napoli, nei pressi di Palazzo Santa Lucia, sede della Giunta regionale della Campania, in concomitanza con entrata in vigore del cosiddetto “coprifuoco”. I due – G.L. e M.D.P.- sono stati poi accompagnati in Questura per il “foto segnalamento”. I due indagati sono stati individuati grazie alla visione dei filmati e del monitoraggio dei social, con l’obiettivo di comprendere la guerriglia urbana di quella sera fosse frutto di un disegno preciso oppure di una manifestazione spontanea causata dall’esasperazione. Al momento gli indagati sono complessivamente undici. Lo scorso 17 novembre Digos, Squadra Mobile e Polizia Postale, insieme ai carabinieri del Ros eseguirono nove perquisizioni alle quali si aggiungono le due di stamattina. L’attività investigativa sui fatti del 23 ottobre è condotta da un pool di magistrati coordinati direttamente dal procuratore Giovanni Melillo. I reati  ipotizzati vanno dalla devastazione al saccheggio, aggravati dalla matrice camorristica e dalla finalità terroristica-eversiva.

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Tragedia a Cremona: studente 14enne muore durante l’ora di educazione fisica

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Un dramma ha colpito una scuola di Cremona questa mattina, dove un ragazzo di 14 anni è morto a seguito di un malore improvviso mentre partecipava all’ora di educazione fisica. Il giovane, studente di un istituto tecnico della città, si trovava in una palestra di appoggio di un altro istituto, insieme ai suoi compagni di classe, quando si è accasciato a terra senza preavviso.

I soccorsi immediati e il decesso in ospedale

L’insegnante e il personale scolastico hanno subito attivato i soccorsi: uno dei docenti ha preso immediatamente il defibrillatore, mentre veniva allertato il 118, che è arrivato in tempi rapidissimi. Nonostante gli sforzi del personale sanitario, il ragazzo è deceduto durante il trasporto in ospedale.

Lo sgomento della scuola e delle famiglie

La tragedia ha lasciato sotto shock la scuola e tutta la comunità. La preside dell’istituto ha raccontato la drammatica sequenza degli eventi:
“Stavano facendo corsa a staffetta in palestra, nulla di particolare. A un certo punto si è accasciato. Abbiamo fatto tutto il possibile: il defibrillatore è stato preso subito e i soccorsi sono stati tempestivi. È stata una scena interminabile e scioccante. Non ci rendiamo ancora conto di quanto accaduto”.

Anche la famiglia dello studente è stata colpita da un dolore devastante. La madre, giunta immediatamente a scuola insieme al padre, è stata colta da malore per lo shock ed è stata trasportata in ospedale.

Nessuna segnalazione di problemi di salute

Le autorità hanno avviato le indagini di rito, come sempre accade in circostanze simili. Dai primi accertamenti è emerso che non risultavano patologie pregresse per il ragazzo: la scuola non aveva ricevuto alcun certificato medico che sconsigliasse l’attività sportiva o richiedesse particolari precauzioni.

Comunità scolastica in lutto

L’episodio ha lasciato un segno profondo nella scuola e nella città di Cremona. La comunità scolastica si stringe attorno alla famiglia del ragazzo, mentre si cerca di comprendere le cause di un evento così improvviso e drammatico.

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Cronache

Addio ad Alex Benedetti, direttore di Virgin Radio: lutto nel mondo della musica

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Una notizia drammatica scuote il mondo della radio e della musica: Alex Benedetti, direttore di Virgin Radio, è morto nella giornata di oggi negli uffici di via Turati, nel centro di Milano. Secondo quanto si è appreso, si è trattato di un gesto volontario. Sul posto è intervenuta la polizia per gli accertamenti del caso.

Benedetti, 53 anni, era una figura di spicco del panorama radiofonico italiano. Aveva iniziato la sua carriera da giovane come dj, per poi scalare progressivamente i vertici del settore fino a diventare direttore di Virgin Radio, l’emittente rock del Gruppo RadioMediaset.

Il lutto di RadioMediaset e l’annullamento dell’evento a Sanremo

La sua scomparsa ha colpito profondamente colleghi, amici e artisti, lasciando un vuoto nel mondo della radiofonia e della musica rock in Italia. In segno di rispetto e lutto per la sua morte, RadioMediaset ha annullato la serata di gala prevista questa sera a Sanremo, evento che avrebbe inaugurato le attività dell’emittente al Festival.

L’evento, che si sarebbe tenuto a Villa Nobel, era uno dei momenti più attesi della settimana sanremese e avrebbe accolto gli artisti in gara e i rappresentanti delle case discografiche.

Un’eredità importante nel mondo della radio

Alex Benedetti lascia un’eredità significativa nel mondo della radiofonia italiana. La sua passione per la musica e il suo lavoro instancabile hanno contribuito a rendere Virgin Radio un punto di riferimento per gli amanti del rock. Colleghi e ascoltatori lo ricordano per la sua competenza, la sua energia e il suo amore per la musica.

La sua scomparsa rappresenta una grande perdita per il settore, e il cordoglio si sta diffondendo tra dj, musicisti e appassionati che hanno seguito il suo percorso negli anni.

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Cronache

Terra dei Fuochi: la messa del dolore e della speranza per le vittime dell’inquinamento

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Un momento di raccoglimento, di denuncia e di speranza si è vissuto ieri sera nella chiesa del Parco Verde, gremita come mai prima, per la messa in suffragio delle vittime della Terra dei Fuochi. Un’iniziativa fortemente voluta da don Maurizio Patriciello, simbolo della lotta contro l’inquinamento e le sue tragiche conseguenze. Tra le tante testimonianze toccanti, ha colpito profondamente il messaggio vocale di Arianna, una ragazza di 14 anni ricoverata in ospedale per un tumore: «Portami la cura forte, quella che mi fa guarire. Mamma pagherà qualsiasi prezzo». Le parole della giovane hanno spezzato il cuore dei presenti, in particolare delle madri orfane dei propri figli, vittime della stessa piaga.

L’appello di don Maurizio: “Osare per fermare questo scempio”

Durante la celebrazione, don Maurizio Patriciello ha lanciato un nuovo appello, ribadendo l’importanza di non arrendersi di fronte all’inquinamento e all’indifferenza. «Abbiamo iniziato questo percorso 12 anni fa, con una messa simile, e non ci siamo mai fermati», ha ricordato. Il sacerdote ha parlato delle marce per l’ambiente, delle denunce sui siti contaminati, e delle resistenze incontrate nel tentativo di smascherare le menzogne di chi minimizzava il problema.

Alla funzione erano presenti numerose autorità e rappresentanti delle istituzioni, tra cui il prefetto di Napoli Michele di Bari, il sindaco della Città Metropolitana Gaetano Manfredi, la procuratrice di Napoli Nord Maria Antonietta Troncone, il vescovo di Aversa Angelo Spinillo, la sottosegretaria Pina Castiello, il parlamentare Francesco Emilio Borrelli, i sindaci dell’area e i vertici delle forze dell’ordine. Al termine della celebrazione, è stato trasmesso un messaggio del cardinale Crescenzio Sepe, che ha espresso vicinanza alle comunità colpite.

La sentenza della Corte Europea: un richiamo all’Italia

La celebrazione è stata anche un momento per riflettere sulla recente sentenza della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, che ha criticato duramente l’Italia per non aver fatto abbastanza per proteggere la vita dei cittadini della Terra dei Fuochi. Un verdetto storico, che arriva dopo anni di battaglie e che certifica la responsabilità dello Stato nel mancato intervento tempestivo per arginare l’emergenza ambientale e sanitaria.

«Le menzogne dei negazionisti sono state smascherate», ha scritto don Maurizio in un lungo post su Facebook, ricordando quanto il sacrificio delle famiglie e l’impegno delle associazioni siano stati fondamentali per ottenere questo riconoscimento internazionale.

Il richiamo alla giustizia e alla bonifica del territorio

L’appello del parroco è chiaro: le istituzioni devono agire, e farlo subito. Serve un piano concreto per la bonifica della Terra dei Fuochi, per prevenire ulteriori tragedie e per dare giustizia alle vittime. «Pregare per gli ammalati è importante, ma senza azioni concrete non avremmo mai fatto questo passo avanti», ha ribadito.

La battaglia non è finita, ma la serata di ieri ha rappresentato un momento di unità e determinazione, con la speranza che questo grido di dolore possa finalmente tradursi in azioni tangibili per il futuro delle nuove generazioni.

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