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Cronache

Grosso guaio al comune di Napoli, denunciati Eleonora De Majo e il compagno Egidio Giordano: avevano lacrimogeni a casa

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C’erano sette fumogeni a casa sua. Quei fumogeni usati negli scontri tra tifosi o che nel corso di manifestazioni violente vengono scagliati contro le forze dell’ordine. Il materiale sequestrato era a casa di Eleonora De Majo, l’assessore comunale alla cultura a Napoli. Nella stessa casa abita anche Egidio Giordano, compagno della De Majo e anche lui politico, assessore alle politiche sociali e alla cultura nella municipalità di Stella San Carlo all’Arena. I due compagni sono stati denunciati per detenzione di materiale esplodente. Ciò non fa loro dei criminali aggressori delle forze dell’ordine o degli aspiranti terroristi. Anzi, con ogni probabilità, pur provenendo loro da movimenti politici di estrema sinistra-antagonista, il loro impegno oggi in politica (impegno non retribuito) sapranno, con l’aiuto di qualche avvocato, dimostrare che quei fumogeni sono uno strumento lecito di propaganda politica e nulla hanno a che vedere con gli assalti alle forze dell’ordine.

I fumogeni sono stati rivenuti a casa De Majo-Giordano nel corso di una “perquisizione” della  Digos, su ordine della Procura di Napoli, che sta cercando di fare chiarezza su un caso tutto cittadino: quello legato alla manifestazione di interesse per edificare una statua – il monumento a Maradona – nei pressi del San Paolo. I magistrati hanno ordinato accertamenti alla polizia che ha già indagato per violenza privata Gennaro Grosso. Chi è questo signore? È un ultrà, un capo, noto per la sua effervescenza in materia di scontri da stadio. Grosso è accusato di aver minacciato l’assessore alla municipalità e marito dell’assessore de Majo, Egidio Giordano. Grosso avrebbe voluto, vorrebbe, sedere in una commissione che dovrebbe decidere la collocazione della  statua di Maradona con relative spese. Grosso ambirebbe a sedere in commissione accanto a sportivi e amministratori. Diciamo che Grosso avrebbe fatto il grosso errore di avere minacciato ritorsioni se non avesse avuto quel ruolo. Indagando su Grosso la polizia è andata a casa De Majo-Giordano e, sorpresa, c’erano questi sette fumogeni. Da qui la denuncia. L’inchiesta è molto più ampia.

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Cronache

La morte di Eleonora, uccisa con 24 coltellate

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È stata massacrata con 24 coltellate Eleonora Guidi, la 34enne uccisa dal suo compagno, Lorenzo Innocenti, all’alba di sabato scorso, nella loro abitazione a Rufina, comune in provincia di Firenze. Con un coltello da cucina è stata colpita alle spalle, al collo e al petto. A rivelarlo sono i primi risultati dell’autopsia che è stata eseguita all’istituto di medicina legale di Firenze dalla medico legale Susanna Gamba. Nelle prossime ore, la salma sarà restituita alla famiglia Guidi perché possa essere celebrato il funerale. Sono intanto ancora stazionarie ma gravi le condizioni di Lorenzo Innocenti, ricoverato in coma farmacologico al policlinico di Careggi: l’uomo, architetto, 37 anni, dopo aver ammazzato Eleonora si è lanciato dal terrazzo al secondo piano del palazzo dove la coppia viveva cn il figlio nato nel luglio 2023. In ospedale è stato sottoposto al test tossicologico, anche se risulta che non abbia mai assunto sostanze stupefacenti.

“I medici non si sbilanciano ma oggi sembrano più ottimisti” dice l’avvocato Patrizio Fioravanti che assiste Innocenti. Intanto il bambino, che guardava i cartoni animati alla tv in una camera vicina alla stanza dove si è consumato il delitto, è stato affidato alla sorella della vittima. Nel pomeriggio, gli avvocati della famiglia Guidi, Jacopo Piccioli e Silvia Perondi, si sono recati nell’abitazione accompagnati dai carabinieri per recuperare abiti e giochi del piccolo.

I carabinieri, diretti dalla pm Ornella Gaelotti, hanno sequestrato i cellulari della coppia, quello di lei sul comodino, quello di lui su una scrivania. Nei prossimi giorni il contenuto dei cellulari sarà passato al setaccio alla ricerca di eventuali messaggi che possano svelare un possibile movente ma sarà prima necessario eseguire la copia forense del contenuto: se venisse forzata l’apertura, violando il sistema di sicurezza, il rischio è di perdere dati conservati. Sabato scorso, secondo quanto ricostruito, Eleonora stava preparando il caffè in cucina quando il compagno l’ha colpita, inizialmente alle spalle.

La donna ha tentato di fuggire ma è crollata sul pavimento appena uscita dalla cucina, a pochi passi dal figlio. Niente in passato avrebbe lasciato presagire la tragedia. I due, almeno apparentemente, sembravano una coppia serena. Con il bimbo ancora piccolo, lei non faceva una vita sociale, ma la sera prima erano usciti insieme. E’ emerso solo che negli ultimi due giorni, secondo alcune testimonianze, Innocenzi, descritto come una persona riservata, sarebbe apparso confuso e aveva chiesto un incontro al padre per parlare. In ricordo di Eleonora e per sostenere le famiglie coinvolte, si apprende dal sindaco Daniele Ventura, ci sarà una fiaccolata a Rufina mentre per i funerali sarà proclamato il lutto cittadino. Nei prossimi giorni sarà inoltre organizzata una raccolta fondi per il bambino.

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Cronache

Cade in bici, morto 15enne nel Bolognese

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Incidente mortale, nel pomeriggio, a Pioppe di Salvaro nel comune di Grizzana Morandi, sull’Appennino Bolognese. A perdere la vita, poco dopo le 15.20, un ragazzo di 15 anni, residente a Marzabotto, caduto mentre percorreva Via Pioppe in sella alla sua bicicletta. A quanto appreso il giovane – per cause ancora da accertare compiutamente, – ha perso il controllo del mezzo finendo per sbattere contro un muretto a bordo strada. L’impatto con il manufatto non gli ha lasciato scampo. Sul posto sono intervenuti i sanitari del 118 con una ambulanza, un’automedica e l’elisoccorso oltre ai Carabinieri per tutti i rilievi del caso. Non risultano coinvolti, nell’accaduto, altri veicoli.

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In coma per un incidente nel trevigiano, muore dopo 33 anni

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donna in ospedale

E’ morta dopo 33 anni di coma una donna, Luigina Brustolin, 60 anni, che il 23 maggio 1992 ebbe un grave incidente stradale lungo la strada Feltrina, a Pederobba, in provincia di Treviso, nel quale morì la figlioletta Sara, di un anno e mezzo, che era a bordo della vettura. Lo riporta oggi la Tribuna di Treviso. La donna, all’epoca 27enne, venne portata in ambulanza all’ospedale di Feltre (Belluno) poi in elicottero all’ospedale di Treviso. La piccola morì dopo 35 giorni dall’incidente, la madre, che aveva riportato un trauma cranico, finì in coma. Da tempo era ricoverata al centro servizi Opere Pie Onigo, di Pederobba, di recente trasferita all’ospedale San Camillo di Treviso, dove è deceduta il 7 febbraio scorso.

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