Collegati con noi

In Evidenza

Grande Inter col Benfica, Inzaghi in Champions sorride con Barella e Lukaku

Pubblicato

del

La musichetta della Champions ancora una volta trasforma l’Inter. La squadra fragile e ingenua del campionato diventa rocciosa e implacabile in Europa, firmando un colpaccio in casa del Benfica che permette ai nerazzurri di mettere un piede in semifinale. Un successo firmato da Barella e da Lukaku (su rigore) che nasce però da una prestazione di alto livello, come non se ne vedevano da mesi da parte degli uomini di Simone Inzaghi. La difesa regge anche per merito di Onana, Bastoni inventa, Barella si trasforma in goleador e a chiudere la serata ci pensa ancora Lukaku, che magari sbaglierà occasioni clamorose ma dal dischetto è glaciale come pochi altri (19 reti su 19 rigori calciati in nerazzurro).

E stavolta l’esultanza stile militare non porta a nessuna reazione né ammonizioni da parte dell’inglese Oliver. Il Benfica, imbattuto finora in Champions League, sbatte contro la solidità di un’Inter finalmente capace di alzare la voce quando conta. Chi si aspettava i portoghesi arrembanti ha dovuto fare i conti con i nerazzurri, che non si sono tuttavia limitati alla sola fase difensiva ma per lunghi tratti hanno guidato la partita. Non sono mancate le situazioni di pericolo, perché Joao Mario e compagni restano una squadra di qualità, ma Onana ha sempre risposto presente. È stato soprattutto la ripresa a fare la differenza.

Nel primo tempo infatti l’Inter aveva sprecato un paio di potenziali occasioni, con Lautaro che prima non trova la deviazione su cross di Dimarco e poi sbaglia l’ultimo tocco per mettere in porta Dzeko. I nerazzurri alternano momenti di alta pressione con momenti di maggiore difficoltà, perché il Benfica quando spinge fa paura. Serve così Onana per disinnescare la prima occasione dei padroni di casa su una conclusione ravvicinata di Rafa Silva dopo un errore di Dimarco in disimpegno. Nel secondo tempo i nerazzurri alzano i ritmi, trovando sull’asse tricolore Bastoni-Barella la palla giusta per passare in vantaggio: cross col contagiri del difensore, colpo di testa da bomber navigato per il centrocampista, non nuovo a gol pesanti in Champions in questa stagione (aveva già segnato al Camp Nou contro il Barcellona). La reazione del Benfica è immediata e serve anche un pizzico di fortuna su un batti e ribatti in area, salvato da un intervento sulla linea di Dumfries.

I portoghesi tuttavia sentono il colpo dello svantaggio e sbandano, con Inzaghi che si gioca le carte Lukaku e Correa. Intanto però Mkhitaryan spreca un’ottima chance per il 2-0, colpendo Vlachodimos, così come Dumfries che su un altro cross di Bastoni prima di testa trova la pronta respinta di Vlachodimos e poi sulla ribattuta trova la respinta di Morato. Sugli sviluppi dell’azione, Joao Mario intercetta con il braccio un cross ancora di Dumfries: il Var richiama Oliver che concede il rigore e dal dischetto Lukaku non sbaglia. Nel finale l’Inter avrebbe anche la palla per chiudere subito la sfida, con Gosens che da due passi non trova la deviazione su cross di Dumfries. Anzi, serve ancora un super Onana negli ultimi secondi per disinnescare la migliore occasione dei portoghesi: Rafa Silva calcia da solo col mancino, ma il portiere nerazzurro con un gran riflesso tiene il 2-0. Un risultato pesante e ora l’Inter può continuare a sognare in Champions, con il ritorno tra una settimana a San Siro.

Advertisement

Cultura

Gabriella Buontempo designata presidente del Centro Sperimentale di Cinematografia

Pubblicato

del

Il Centro Sperimentale di Cinematografia ha una nuova presidente designata: Gabriella Buontempo (foto Imagoeconomica in evidenza), produttrice di lungo corso, è stata indicata dal ministro della Cultura Alessandro Giuli per ricoprire l’incarico lasciato vacante dopo le dimissioni di Sergio Castellitto lo scorso 13 novembre. La nomina dovrà ora essere ratificata dalle Commissioni Cultura di Camera e Senato. Oggi il tema è in discussione a Montecitorio, con relatore il presidente Federico Mollicone, mentre la prossima settimana toccherà al Senato.

Il profilo della nuova presidente

Napoletana, 58 anni, Buontempo ha alle spalle una carriera consolidata nel mondo del cinema e della televisione. Ex moglie di Italo Bocchino, direttore editoriale del «Secolo d’Italia», Buontempo ha mosso i primi passi come assistente alla regia di Lina Wertmüller. È attualmente vicepresidente dell’Associazione dei Produttori Audiovisivi (APA) e cofondatrice della società di produzione Clemart, insieme a Massimo Martino.

Tra le sue produzioni spiccano film e serie di successo, tra cui la regia d’esordio di Luca Zingaretti, “La casa degli sguardi”, e le fiction tratte dalle opere di Maurizio de Giovanni, come “I bastardi di Pizzofalcone” e “Il commissario Ricciardi”.

Un percorso tra polemiche e indiscrezioni

La designazione di Buontempo arriva dopo settimane di indiscrezioni e dibattiti, con una rosa di nomi che includeva figure di spicco come Luca Barbareschi, Michele Placido, Gianni Amelio, Pietro Valsecchi e persino Francesco Rutelli, che però ha escluso ogni interesse per la carica. La scelta di Buontempo rappresenta un cambio di rotta significativo per il Centro Sperimentale, che punta su una figura con una solida esperienza nel settore audiovisivo.

Le sfide future

Il compito di Buontempo non sarà semplice. Il Centro Sperimentale, considerato un pilastro della formazione cinematografica italiana, dovrà affrontare sfide importanti legate alla modernizzazione dei suoi percorsi formativi e alla promozione del cinema italiano nel panorama internazionale. La nuova presidenza avrà il compito di garantire una governance efficace e di valorizzare l’istituzione in un contesto in continua evoluzione.

Continua a leggere

Esteri

Netanyahu alla sbarra, testimonianza fiume in tribunale

Pubblicato

del

Lo Stato di Israele contro Benyamin Netanyahu: per la prima volta un premier in carica si è seduto martedì al banco degli imputati per testimoniare in un processo, con numerosi capi d’imputazione, e rispondere ad accuse gravi che vanno dalla frode alla corruzione. Entrato alle dieci del mattino in una gremita e superprotetta aula del tribunale distrettuale di Tel Aviv, il primo ministro ha parlato per cinque ore difilato. Secondo round mercoledì dal primo pomeriggio fino a sera, e così via per tre giorni a settimana almeno per i prossimi 15 giorni. Come hanno stabilito i giudici respingendo tutti i ricorsi per rinviare (l’ultimo presentato da 12 ministri domenica) in cui si chiedeva di tener conto del delicato momento politico con la crisi in Siria e la guerra a Gaza in corso, che già gli è valsa una lunga dilazione.

Ad accogliere Netanyahu in aula, una folla di ministri e politici a sostegno. Presente anche Avner Netanyahu, il figlio più giovane del primo ministro, mentre la moglie Sara e il maggiore Yair sono a Miami. Fuori, davanti al tribunale, manifestanti divisi tra pro e contro: da una parte i familiari degli ostaggi con le foto dei loro cari ancora prigionieri a Gaza, dall’altra i pro-premier. Polizia a cavallo e sicurezza dappertutto.

Completo blu, spilletta degli ostaggi su un revers e bandierina israeliana sull’altro, parlando con la sua voce da oratore il primo ministro ha tentato di minimizzare le pesanti accuse ricordando a tutti che Israele sta affrontando problemi molto più grandi e ha già cambiato il volto del Medio Oriente: “Ora è la politica che conta, non la copertura mediatica positiva (per la quale è accusato di aver scambiato favori)”, ha detto perentorio.

Respingendo con veemenza l’immagine di uomo potente dedito a godersi i lussi, e descrivendosi come uno spartano servitore dello Stato, dedito alla lettura di libri di storia e biografie, uno che lavora 24 ore su 24, rinunciando al tempo con la sua famiglia: “Se ogni tanto fumo un sigaro, non ho tempo di finirlo. E per quanto riguarda lo champagne, non sopporto quella roba”, ha ironizzato riferendosi al capo d’imputazione secondo cui avrebbe ricevuto sigari e champagne dal magnate di Hollywood Arnon Milchan e dal miliardario James Packer.

Nel più grave dei tre casi a suo carico, il primo ministro è accusato di corruzione, frode e abuso di fiducia perché avrebbe firmato un provvedimento favorevole al magnate dei media Shaul Elovitch, azionista di controllo di Bezeq, la più grande compagnia di telecomunicazioni israeliana, in cambio di una copertura positiva su Walla News, sito web di proprietà di Elovitch nel 2012. Secondo i pubblici ministeri, l’accordo sarebbe stato siglato durante una cena di 12 anni fa in cui Netanyahu e sua moglie Sara lo hanno ospitato. “Non c’è stato alcun accordo, niente di niente”, si è difeso Netanyahu, “con Elovitch e sua moglie Iris si è instaurato un legame, ma non la relazione stretta che è stata descritta.

All’epoca Walla si mostrò straordinariamente ostile. C’è un motivo per cui è stato chiamato ‘Walla Akbar'”, gioco di parole sulla frase in arabo Allahu akbar (Dio è il più grande). Poi ha voluto chiarire sulla moglie Sara (la quale, si racconta nei salotti di Tel Aviv, avrebbe un documento segreto che metterebbe nei guai Bibi se la tradisse): “Lei non interferisce nella politica né nei colloqui”. Lasciato il tribunale, Netanyahu ha ripreso le funzioni di capo del governo rilasciando dichiarazioni di fuoco e avvertimenti al nuovo regime siriano.

Nessuna parola invece sulle trattative in corso per liberare gli ostaggi, che i Paesi mediatori così come funzionari israeliani di alto livello danno a un buon punto, tanto da indicare una data per il rilascio: tra un mese (prima dell’insediamento di Donald Trump alla Casa Bianca, insomma). Anche un’importante fonte egiziana ha riferito a Ynet che l’annuncio di un’intesa che porterà ad un cessate il fuoco a Gaza e al rilascio degli ostaggi è “molto vicina”.

Continua a leggere

Esteri

Paura per Lula, operato per un’emorragia intracranica

Pubblicato

del

Poche ore dopo la grande paura per la necessità di un intervento chirurgico d’urgenza per drenare un’emorragia cerebrale, i medici del presidente brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva già ostentavano serenità. “Sta bene, è lucido, parla e si alimenta normalmente”, ha riferito in conferenza stampa il coordinatore dell’équipe medica del capo dello Stato, Roberto Kalil Filho. “Il presidente tornerà presto alle sue attività, il rischio di danni è pari a zero”, ha aggiunto fiducioso il chirurgo, confermando che a causare il versamento nel lobo frontale sinistro è stato l’incidente dello scorso 19 ottobre in cui Lula, caduto nella sua residenza, aveva battuto la nuca provocandosi un taglio.

La lunga evoluzione clinica è stata definita “comune” in pazienti anziani come il 79enne leader brasiliano. Il comunicato che informava dell’intervento chirurgico del presidente è stato diramato alle 3.20 del mattino, al termine di ore concitate tra Brasilia, dove Lula si trovava, e San Paolo – a 1000 chilometri di distanza – dove è stato operato presso l’ospedale Sirio-Libanese. Secondo i collaboratori, il presidente lamentava mal di testa da alcuni giorni. Il malessere si sarebbe aggravato nel pomeriggio di lunedì, spingendo il capo dello Stato a concludere in anticipo un incontro con i presidenti di Camera e Senato. A far scattare l’allarme tuttavia, rivela O Globo, sarebbe stato José Seripieri Filho, proprietario del colosso delle assicurazioni sanitarie Amil, che parlando con il presidente, suo amico personale, avrebbe notato un comportamento “strano”.

Considerazione sufficiente per anticipare la risonanza magnetica, già prevista per la prossima settimana, che ha individuato l’emorragia. Il presidente è stato sottoposto alla trapanazione del cranio, dove sono state inserite cannule per il drenaggio del sangue. Dopo due ore di intervento, l’ematoma localizzato tra il cervello e la membrana meningea “è stato rimosso completamente e le funzioni neurologiche preservate”, hanno precisato i medici.
 Al termine dell’operazione il presidente è stato trasferito in terapia intensiva, dove rimarrà per almeno 48 ore. Il ricovero è previsto fino a lunedì prossimo quando, se tutto dovesse procedere al meglio, il presidente potrà rientrare in aereo a Brasilia. Fino a quel momento i medici hanno raccomandato di evitare le visite. Rientrato di corsa a Brasilia interrompendo una visita ufficiale, il vicepresidente Geraldo Alckmin sostituirà Lula negli impegni istituzionali in agenda.

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto