Milan – Napoli 0-1! Il Napoli espugna San Siro, tre punti pesantissimi per una partita fatta con il cuore, tanto coraggio e personalità che ha fruttato per gli azzurri il massimo risultato possibile. Gli azzurri salgono così al 2° posto agganciando lo stesso Milan a 39 punti. Decide Elmas al 4’ con un gol di testa. Annullato nel finale un gol a Kessie per fuorigioco.
55mila biglietti venduti a San Siro per la sfida tra Milan e Napoli, il pubblico è quello delle grandi occasioni. Azzurri capitanati in questa gara da Zielinski che fortunatamente ha superato i problemi respiratori sofferti nella gara di 7 giorni fa con l’Empoli. In avanti Spalletti sceglie la fisicità di Petagna (all’agilità di Mertens), per contrastare la forza dei rossoneri che in avanti dominano con il gigante Ibrahimovic. Ospina difende la porta del Napoli; i due centrali sono Juan Jesus e Rrahmani con Malcuit e Di Lorenzo esterni sulle fasce; Demme, Anguissa, coppia a centrocampo (possibilità per Lobotka di intervenire se occorre) con Lozano, Zielinski ed Elmas alle spalle di Petagna (Mertens pronto ad entrare a partita in corsa).
Il Napoli, senza Fabian, Osimhen, Koulibaly, Insigne ed all’ultimo minuto anche senza Mario Rui, approccia bene la partita dimostrando grande presenza in campo e aggressività. Gli azzurri sfruttano a pieno un calcio d’angolo al 5’ (già il secondo dall’inizio) per andare in vantaggio.
Pallone perfetto sul primo palo dove c’è Elmas che raccoglie e con un gran colpo di testa infila il portiere Maignan.
Il Napoli prova a tenere la gara sotto controllo con vari spunti interessanti in avanti e ci riesce per 15 minuti. Poi il Milan accelera e si rende pericoloso al 18′ con Ibrahimovic che gira di testa un cross di Ballo-Touré, palla che esce di un niente. Dopo alcune iniziative rossonere, il Napoli riesce a smorzare le invettive avversarie e il ritmo dell’incontro si fa più blando.
Al 33′ Ammonito Di Lorenzo per un fallo di mani: a seguire sugli sviluppi della punizione dalla trequarti Florenzi ci prova con un tiro da fuori dai 25 metri e per poco non trova la porta.
Il duello tra Florenzi e Di Lorenzo è un tema della partita (i due sono protagonisti anche in nazionale, con l’azzurro che ha disputato in modo eccellente gli europei al posto proprio dell’ex romanista) al 37’ il partenopeo si proietta con una incursione sulla sinistra ma il giocatore rossonero stavolta ha la meglio. Al 41′ Lozano con uno stop di petto salta alla grande Toure, prova a concludere due volte in area da buona posizione ma viene murato. Il Napoli adesso riesce a contenere e ripartire con maggiore personalità. Al 44′ contrasto in area tra Ibrahimovic e Rrahmani, Massa fischia fallo in attacco del campione svedese. E’ l’ultima azione, l’arbitro fischia la fine del primo tempo. Gara sostanzialmente equilibrata ma il Napoli è riuscito ad essere più ‘concreto’ e conduce per 1-0.
Nel secondo tempo le squadre entrano in campo senza cambiare nulla. al 48’ occasionissima Milan: Ibrahimovic si libera in area, la sua conclusione violenta di sinistra è smanacciata in angolo da Ospina. Al 51’ Petagna scappa su Tomori dalla trequarti ma solo contro Maignan si fa deviare in angolo da un difensore. Nulla di fatto. Al 54’ esce Demme per Lobotka.
Ottima opportunità al 60′ per il Napoli: cross basso in area e salvataggio di Tomori su Lozano che avrebbe tirato a botta sicura. Al 62′ per il Milan fuori Krunic e Diaz, dentro Saelemakers e Giroud. Tiene palla il Napoli e imposta bene, arrivando spesso al limite dell’area avversaria, poi su una ripartenza rossonera ammonito al 66’ Malcuit per fallo tattico su Saelemakers. A seguire al 72’ ci prova di testa Giroud con palla alta sulla traversa.
Al 77’ escono Lozano e Zielinski entrano Politano e Ounas; dopo due minuti esce anche Petagna, entra Dries Mertens. Tripla sostituzione anche per il Milan di Pioli: entrano Bennacer, Kalulu e Castillejo al posto di Ballo Tourè, Tonali e Messias.
Alla fine la fumata bianca per l’approvazione del piano strategico della Federcalcio è arrivata. Tutti favorevoli, o quasi, al nuovo pacchetto di norme economico-finanziarie che prevederanno obblighi più stringenti per i club. Perché a una Serie A che si inserisce tra i “sì”, c’è anche una Serie B che si astiene. “Un’astensione costruttiva”, l’ha definita il presidente della cadetteria, Mauro Balata. Una decisione che non sI spiega il presidente della Figc, Gabriele Gravina.
“Abbiamo ricevuto richieste di riforme, le facciamo, condividiamo i principi e poi ci si astiene…”, la replica del n.1 della Federcalcio. La B, intanto, dal canto suo solleva le criticità nella differenziazione di norme che il piano strategico adotta tra Serie A e B, mentre dalla Federcalcio continuano a ribadire come non vi sia alcuna disparità perché storicamente si sono sempre usati criteri differenti tra le due massime leghe. Nel pacchetto di principi e parametri economici deliberati oggi, infatti, gli indicatori di liquidità, indebitamento e del costo del lavoro allargato saranno ammissivi per la Serie B e C, mentre per la A la si è optato per un allineamento verso la disciplina Uefa. A questo la Figc, da piano strategico, ha aggiunto un’architettura di maggiori controlli durante l’anno per garantire una gestione sostenibile dei club con sanzioni (ancora da definire) previste nell’arco della stagione in caso di violazioni. Un risultato che Gravina definisce “un successo nell’ottica del risanamento economico-finanziario del calcio italiano”, parlando di “impegno mantenuto”.
Come detto a favore è stato anche il parere della Serie A che fa sapere come il suo voto sia stato mosso da un fattore di coerenza con le proposte portate alla Federcalcio sul tema delle norme economico-finanziarie e per senso di dovere istituzionale. Non arretra, però, sul tema di una richiesta di maggiore autonomia e l’aspettativa, ora, è che quando presenterà il progetto alla Figc ci sia condivisione. “Proseguiremo questo percorso e ci aspettiamo l’entusiasmo di tutti nel riceverlo e vederlo perché una Lega più forte avvantaggia tutto il calcio italiano”, ha sottolineato il presidente della Serie A, Lorenzo Casini.
In posizione d’attesa Gravina che aspetta di conoscere i contorni della richiesta nonostante definisca il percorso che la A vuole intraprendere “molto complesso”. “Saremmo felici di conoscere i contorni di questa autonomia – ha detto il presidente della Figc – Certo, il modello Premier tanto decantato non mi sembra che calzi sulle aspettative della Serie A ma probabilmente ci sfugge qualcosa. In consiglio federale ho detto che non c’è contrasto, nessuna contrapposizione”. A fare da sfondo il caso Acerbi-Jesus con Gravina “umanamente vicino” ai due calciatori, “ma quando vedrò Francesco lo abbraccerò”. “I verdetti della giustizia vanno accettati – conclude – e noi crediamo ad Acerbi perché chi indossa la maglia azzurra ha certi valori”.
Filippo Volandri, capitano di Davis azzurro, ha telefonato a Raul Brancaccio per esprimergli la vicinanza personale e di tutto il tennis italiano, in qualita’ di direttore del settore tecnico maschile della Federtennis. Ieri il giocatore napoletano aveva denunciato il tifo contro del pubblico di casa per scommesse live, nell’incontro perso al Napoli Cup Atp Challenger 125.
Il fenomeno, si sottolinea dalla federazione, è noto da tempo: il caso di scommettitori che ‘interferiscono’ col tifo sui giocatori per indirizzare le loro puntate non si è verificato solo a Napoli, e a Napoli non solo contro Brancaccio. Per questo il presidente della Fitp, Angelo Binaghi, ha sentito il presidente del tennis club di Napoli, Riccardo Villari, e l’Atp per attivare tutte le misure in grado arginare questi casi.
In particolare l’Atp attiva la sua task force dedicata, in caso di palese presenza di scommettitori live sugli spalti: il tennis club napoletano ha invece già contattato le forze dell’ordine per eventuali interventi, che in caso il “tifo” superino i limiti possono spettare anche all’arbitro e al supervisor del torneo, per fermare comportamenti considerati “intollerabili”
Nuovi problemi di giustizia sportiva per Sandro Tonali: il centrocampista italiano del Newscastle sarebbe di nuovo nei guai legati al caso scommesse. Attualmente sta scontando una squalifica di 10 mesi inflitta dalla Figc per aver puntato su partite di calcio, comprese quelle del Milan, ma adesso Tonali è stato “incriminato” dalla Football Association, la federazione calcistica inglese, per aver violato le regole di condotta scommettendo su partite avvenute tra il 12 agosto e il 12 ottobre del 2023, periodo coincidente con l’inizio dell’attuale Premier League. Tonali, trasferitosi al Milan per 55 milioni di sterline, era un tesserato del Newcastle a partire da quella data. La FA ha reso noto sul suo sito che Tonali ha tempo fino al 5 aprile per presentare la sua difesa. La federazione specifica che il centrocampista ha commesso la violazione delle regole con ben 50 puntate differenti. Il Newcastle, pur senza entrare nel merito della questione data l’indagine in corso, ha dichiarato di “riconoscere l’accusa di cattiva condotta ricevuta da Tonali” e ha aggiunto che il giocatore “continua a dare ampia collaborazione alle indagini e ha il pieno sostegno del club”.
Questo nuovo sviluppo getta ulteriori ombre sulla carriera del centrocampista italiano, la cui reputazione è stata compromessa dai suoi presunti comportamenti fuori dal campo. Resta ora da vedere quali saranno le conseguenze di questa accusa sulla sua carriera e sul suo futuro nel calcio professionistico. Tonali avrà la possibilità di difendersi e dimostrare la sua innocenza, ma il suo percorso nel mondo dello sport potrebbe essere gravemente compromesso da queste recenti controversie.