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Grande calcio al Diego Armando Maradona, è pari tra Napoli e Inter

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Napoli – Inter,  partita di cartello della 38’ giornata, finisce 1-1.  Una gara che poteva  significare l’ aggancio alla Juventus (oggi sconfitta dall’Atalanta a Bergamo) e dunque era estremamente importante per il Napoli in chiave Champions League. Tanto cuore da parte del Napoli che però non è riuscita ad andare oltre al pari contro un avversario ben organizzato in campo e spesso pericoloso.

I partenopei restano quinti in classifica a 60 punti (la Juve a 62) e la capolista sale a 74 punti. Quantomeno interrotta la serie positiva segnata dalla squadra di Conte che viene da  11 vittorie consecutive, una bella striscia che rende merito al club che si avvia a vincere quest’anno il suo 19° scudetto. Gli azzurri indossano per l’occasione la maglia Kappa disegnata in esclusiva da Marcelo Burlon. La formazione del Napoli vede in porta Meret (infortunato Ospina), in difesa i centrali Manolas e Koulibaly, sulle fasce Mario Rui e  Di Lorenzo, a centrocampo confermati Fabian Ruiz e Demme, e dietro la punta Osimhen il trio Politano, Zielinski con il capitano Insigne.

L’Inter inizia il match con un bel passo: buona copertura del campo e attenzione in difesa ma il Napoli non sta certo a guardare. Gli uomini di Gattuso studiano il modo di rubare palla e costruire in attacco. Al 10′ contatto lieve in area sul versante sinistro tra Barella e Insigne: l’arbitro lascia correre.
Al 17′ una bella azione termina con un tiro di Fabian dal limite, blocca Handanovic. Al 24′ è Koulibaly di testa a raccogliere un cross da calcio d’angolo ma spedisce alto.
Dal 26′ al 28′ l’Inter molto pericolosa con Lukaku, Darmian e Brozovic mentre sul versante opposto ci provano Insigne, Fabian e Zielinski con un nulla di fatto.


Al 36′ il Napoli va in vantaggio: azione insistita di Insigne che crossa al centro.  Handanovic non blocca, forse ingannato da De Vrij, e la palla finisce in rete . Al 37′ Koulibaly ferma Lukaku (sempre molto pericolose le sue incursioni) e viene ammonito. La seguente punizione di Eriksen finisce sul palo proprio per opera di Lukaku. Al 46′ miracolo di Meret su Barella da due passi. Il Napoli chiude il primo tempo sull’1-0 .


Nel secondo tempo l’Inter appare da subito un osso duro e al 55′ non fallisce l’occasione per il pareggio con Eriksen che con un preciso tiro da fuori area insacca alle spalle di Meret.  Al 63′ il Napoli sfiora il gol: punizione da fuori area, colpo di testa di Di Lorenzo e Fabian manca l’aggancio da due passi. Al 73′ Gattuso si gioca la carta Mertens che entra al posto di Osimhen oggi poco determinante. Azione profonda e ragionata del napoli al 79′ che mette nella condizione Politano di tirare. La palla sbatte all’incrocio dei pali. Demme viene ammonito per fallo su Barella. All’82’ episodio controverso in area per un contatto tra De Vrij e Zielinski, l’arbitro verifica al Var e dice che si può proseguire. Ammoniti Politano e Zieliński.  Sono 4 i minuti di recupero concessi dall’arbitro Doveri.
Al 91′ entrano Elmas, Bakayoko e Hysaj, fuori Zielinski, Fabian e Politano.
Gran chiusura di Manolas su Hakimi, ammoniti poi per scaramucce. Non c’è più tempo. Finisce 1-1.  L’Inter prosegue la sua scalata.  Il Napoli sogna ancora il suo posto in Champions ma è difficile se non si vince  .

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Ibrahimovic dirigente: Milan amore senza fine, torno a casa

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“Il mio amore per i rossoneri non avrà mai fine e l’opportunità di far parte del loro futuro in modo significativo è qualcosa che avrei solo potuto sognare”. Lo dice Zlatan Ibrahnobic, commentando il suo ritorno al Milan come dirigente. “Sono grato a Gerry Cardinale per avermi messo a disposizione questa opportunità – prosegue Ibra – Questa non è una decisione che prendo alla leggera. Ho pensato a lungo e intensamente ai primi passi della mia carriera post calcio giocato, e non potrei essere più entusiasta di iniziare questo viaggio come membro di RedBird e Milan. Per me e la mia famiglia, questo è davvero un ritorno a casa”

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Inter-Juve volata scudetto, Roma-Fiorentina è pari

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Sorpasso e controsorpasso. Juve e Inter si stuzzicano, si rincorrono e si involano in un testa a testa che potrebbe durare tutta la stagione. I bianconeri tarpano le ali alla riscossa del Napoli relegandolo, per ora, ad una volata Champions che si annuncia super affollata anche per la sorprendente presenza del Bologna di Thiago Motta. L’Inter travolge un’Udinese sempre più deludente, anche con la nuova gestione Cioffi.

E’ pari all’Olimpico tra Roma e Fiorentina, un 1-1 con i giallorossi che chiudono in 9 e i viola che dopo aver rimontato il vantaggio di Lukaku non riescono a concretizzare il dominio del possesso palla. In zona Champions riaffiora l’Atalanta che toglie sicurezza al Milan risucchiandolo all’indietro. Al gruppo delle elette, a cui per il momento si sottrae la Lazio dopo il pari di Verona, si aggiunge spavaldo il Bologna che domina per un tempo col piglio delle grandi in casa del malridotto Salernitanadi Pippo Inzaghi, poi subisce il ritorno dei campani che non riescono però a trovare il pari.

E’ il primo successo esterno dopo sei mesi, ma gli emiliani non conquistavano così tanti punti da 20 anni. Protagonista, con la sua prima doppietta italiana, Joshua Zirkzee, che ha cancellato il ricordo di Arnautovic. Scuola Bayern, olandese 22/enne ha fisico e talento, sta limando a passi poderosi un’iniziale approssimazione in fase conclusiva. Thiago Motta ha trascinando il Bologna in piena zona Champions e ora il prossimo appuntamento con la Roma avrà il sapore del big match. Torna al successo dopo quattro turni il Monza che regola il Genoa nella sfida tra due tecnici emergenti, Palladino e Gilardino. Non si fanno del male Frosinone e Torino in una partita che giustifica le ambizioni delle due squadre.

Lo scudetto sembra ormai una questione privata tra Inter e Juve, una riproposizione del derby d’Italia, si spera, senza i rovinosi veleni di una volta. Nel nuovo secolo, anche per effetto di calciopoli solo tre volte le due squadre sono arrivate ai primi due posti: nel 2002 +7 per la Juve, nel 2009 +10 per l’Inter, e nel 2020 +1 per la Juve nella lunga stagione conclusasi a luglio per il lungo stop per il covid. A Roma e’ match ad alta tensione con vista Champions: apre Lukaku al 5′ su assist di Dybala, poi l’argentino esce per infortunio e la Fiorentina incarta la partita con un possesso palla prolungato ma sterile per tutto il primo tempo.

Nel secondo la squadra di Italiano si fa piu’ intraprendente, decisivo il minuto 21: prima Zalewski si fa espellere per un secondo giallo, poi Martinez Quarta di testa pareggia. In inferiorita’ la Roma si chiude, la Fiorentina si affida a palleggio e palloni in mezzo, poi Lukaku si fa cacciare con un rosso diretto per un fallo duro e in 9 e’ sofferenza fino al 97′: l’1-1 fa la Roma quarta, a 25 punti pari col Bologna che sogna ad occhi aperti.

La squadra di Thiago Motta che rifila due colpi tremendi in 20′ alla Salernitana per poi controllare con calma. Ma alla distanza cala il ritmo degli emiliani e i campani segnano con Simy e mettono in affanno gli ospiti che rischiano di subire il pari. Segna poco ma perde pochissimo (due volte) il Bologna che ha la terza difesa della serie A grazie a Beukema e Calafiori, riciclato per emergenze dalla fascia e ora punto di forza insieme al centrocampista Freuler, al trascinatore Ferguson e al guizzante Saelemaekers, che ha fatto ammonire cinque salernitani (e che avrebbe fatto comodo al Milan).

Adriano Galliani esulta felice perchè il Monza supera di misura il Genoa e si presenterà in grande fiducia all’amarcord del prossimo turno col Milan in affanno, e con Pioli di nuovo sotto accusa. Retegui sbaglia un’occasione ghiotta e verso lo scadere Dany Mota segna un gol da tre punti. Mastica amaro Gilardino, forse un pari avrebbe fotografato meglio l’incontro. Più divertente la sfida tra Frosinone e Torino, ci sono un’occasione sbagliata da Kaio Jorge e un palo di Ilic. Zapata non ha ripetuto la super prova con l’Atalanta ed è finita 0-0.

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La Salernitana perde in casa, e il Bologna supera il Napoli nella corsa Champions

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Filippo Inzaghi aveva definito la disfatta di Firenze soltanto un incidente di percorso. Ma la Salernitana, nel match casalingo contro il Bologna, riesce addirittura a fare peggio, incassando una sconfitta pesantissima (1-2) che mette fortemente a rischio la corsa salvezza dei granata e, probabilmente, anche la panchina del tecnico.

Continua, invece, il momento magico della squadra di Thiago Motta che centra la prima vittoria in trasferta della stagione e, in attesa di Roma-Fiorentina, aggancia il quarto posto in classifica. Sotto gli occhi del governatore campano Vincenzo De Luca, i rossoblù ipotecano il successo già nei primi venti minuti, sfruttando l’approccio da incubo dei padroni di casa e legittimando il vantaggio senza alcun problema. Basti pensare che dopo i primi 45′ il dato del possesso palla recita un implacabile 70-30 in favore degli ospiti che partono con il morale a mille, riuscendo a trasformare in energie positive la rabbia incamerata nel finale di gara a Lecce.

Bastano meno dieci minuti al solito Zirkzee per sbloccare il risultato: Costil respinge male un tiro dal limite di Moro sul quale s’avventa l’olandese che tutto solo deposita la sfera alle spalle di Costil. La Salernitana è in bambola e il Bologna ne approfitta: al 20′ Lovato – che era stato rilanciato da Inzaghi nel trio difensivo con Gyomber e Pirola – sbaglia un incredibile retropassaggio, lanciando a rete Zirkzee che salta Costil in uscita e trova la doppietta.

L’Arechi, che fino a quel punto non aveva smesso di sostenere la Salernitana, inizia a fischiare, chiedendo di più ai propri calciatori. Reazione che fatica ad arrivare. I granata la mettono sul piano nervoso ma riescono a ricavarne solamente una serie di ammonizioni. L’unico squillo capita sul piede di Dia che da buona posizione calcia a volo ma il suo tiro viene murato da Kristiansen. Inzaghi prova a ridisegnare la Salernitana, passando dal 3-4-2-1 al 4-2-3-1 con gli innesti di Tchaouna e Mazzocchi per Lovato e Mazzocchi.

Il Bologna controlla e nei secondi 45′, pur abbassando i ritmi, riesce a gestire il risultato senza affanni. E al 20′ ha la palla del tris: Ferguson, lanciato da Zirkzee, calcia in porta, Costil devia e con l’aiuto del palo riesce ad evitare lo 0-3. L’Arechi si “spegne” e dalla Curva Sud, in forma di protesta, vengono rimossi anche gli striscioni e le bandiere dei gruppi ultras. Nel momento più difficile dal punto di vista ambientale la Salernitanariapre la partita con Simy. E all’ultimo respiro ha la palla del pari con Pirola che di testa colpisce a lato.

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