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Governo anticipa proposta riforme, sì da Iv ma non da Pd

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Il centrodestra parte da una elezione diretta, sia essa del presidente della Repubblica o del Presidente del Consiglio, come proposta da portare martedì nel confronto con le opposizioni sulle riforme istituzionali. La conferma arriva dalla ministra per le riforme, Maria Elisabetta Casellati, in vista degli incontri che la premier Giorgia Meloni e un’ampia delegazione del governo avrà a Montecitorio con i gruppi parlamentari di minoranza. Una serie di bilaterali che serviranno per capire il margine di disponibilità al dialogo dei diversi partiti, sia sul contenuto delle riforme, sia sul percorso da seguire, se cioè ricorrere alla via ordinaria, ad una Bicamerale o a una Costituente. Parlando alla Convention di Fi, Casellati si è detta “fiduciosa” sulla possibilità di avviare un dialogo con le opposizioni sulle riforme, partendo dalla comune consapevolezza della necessità di rafforzare la “stabilità del governo”.

Una esigenza che esponenti di Iv (Renzi, Paita, Bonetti), di Azione (Calenda) e del Pd (Parrini) hanno detto di condividere. Non è invece ancora detto che convengano sulla ricetta da cui il centrodestra intende partire:, vale a dire “l’elezione diretta, sia essa del Presidente della Repubblica o del presidente della Consiglio”, come ha spiegato la ministra, lasciando aperte le due opzioni. Sulla seconda ipotesi, il cosiddetto “sindaco d’Italia”, ha dato l’assenso Iv, a cominciare da Renzi, mentre Calenda e Parrini hanno ribadito la posizione tradizionale dei rispettivi partiti, quella cioè di un modello più simile a quello tedesco, dove non c’è una elezione diretta, ma dove il Cancelliere-Premier ha dei poteri più forti, compreso quello di prendere l’iniziativa per far sciogliere il Parlamento. D’Altra parte il Pd un proprio disegno di legge che va in questa direzione lo ha già depositato in Parlamento (a prima firma di Dario Parrini). Elly Schelin, che lunedì riunirà la segreteria e i parlamentari delle Commissioni Affari istituzionali, ha usato cautela: “andremo ad ascoltare quello che il governo ha da dirci, ancora non lo sappiamo, quindi andremo a sentire”. Una cautela che ha indotto fiducia nel governo, tanto è vero che anche altri ministri come Raffaele Fitto e Giancarlo Giorgetti hanno enfatizzato “lo sforzo” che intende fare l’esecutivo per “trovare punti di convergenza”.

Per il centrodestra, come riferiscono alcuni parlamentari e membri del governo, sarebbe importante coinvolgere nel dialogo con solo i centristi di Azione-Iv, ma anche almeno uno dei due altri grossi partiti di opposizione, cioè Pd e M5s. I Dem, tuttavia, come anche Elena Bonetti di Iv, hanno affermato che sul tavolo delle riforme vanno posti tutti i dossier, compreso quello dell’Autonomia, su cui attualmente la distanza è massima tra centrodestra e opposizioni. Questo è il primo nodo sul metodo da seguire per le riforme, ma l’altro non è da meno e riguarda il percorso da seguire. Occorrerà sceglier tra il percorso ordinario, la Bicamerale o anche l’Assemblea costituente, come chiede RIccardo Magi di +Europa. Queste ultime due richiederebbero una legge costituzionale per essere istituite, con un allungamento dei tempi dell’inizio del confronto sui merito, ma con il vantaggio di preservare meglio la sede del confronto dalla contingenza dello scontro politico.

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Ue: nuovo colloquio telefonico von der Leyen-Meloni

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La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, e la premier Giorgia Meloni hanno avuto un colloquio telefonico ieri in serata. Lo riferisce una portavoce dell’esecutivo Ue. La conversazione si è concentrata su “tutte le questioni di interesse comune attuale”, compreso il sostegno all’Ucraina e il dossier dei dazi nel quadro della trattativa tra l’Ue e l’amministrazione Trump.

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Elezioni comunali Napoli: sfida di Paolo Russo a Marigliano e ritorno degli ex sindaci

Paolo Russo in corsa a Marigliano, ex sindaci in campo e centrodestra solido: ecco come cambiano le elezioni comunali nella provincia di Napoli tra sorprese e conferme.

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Tornano tanti ex sindaci nella città metropolitana di Napoli, mentre il campo largo annaspa e crolla l’asse Pd-Cinque Stelle. Il Movimento fondato da Conte praticamente scompare, mentre il centrodestra, pur con qualche difficoltà, regge. Proliferano le liste civiche e resta alta l’attenzione sulle liste pulite e sull’eventuale presenza di “impresentabili”.

Marigliano: la sfida di Paolo Russo

A Marigliano la novità è Paolo Russo (nella foto Imagoeconomica in evidenza assieme a Mara Carfagna), ex deputato di lungo corso, che scende in campo nella sua città d’origine. La sua coalizione “Cuore civico” raccoglie pezzi di centrodestra, società civile ed esponenti progressisti. Il Pd ha invece scelto un altro candidato: Gaetano Bocchino, sostenuto anche da Azione, Verdi e Sinistra. Terzo candidato è Ciro Panariello, appoggiato da una lista civica.

Giugliano: centrodestra contro un centrosinistra diviso

A Giugliano, la città più popolosa della provincia, si sfidano Giovanni Pianese con il centrodestra, Diego D’Alterio con il centrosinistra senza il Movimento 5 Stelle, e Salvatore Pezzella, ex esponente grillino, ora sostenuto da una civica. Resta la spada di Damocle della commissione d’accesso prefettizia che potrebbe portare allo scioglimento per infiltrazioni.

Nola: il Pd rinuncia e resta fuori dalla corsa

A Nola il Pd si sfila a sorpresa e lascia il campo a quattro candidati: Maurizio Barbato (Fratelli d’Italia), Andrea Ruggiero (Per e civiche), Agostino Ruggiero (sostenuto dai socialisti) e Antonio Ciniglio (civiche territoriali). Il ritiro del candidato Pd Giuseppe Tudisco ha lasciato spazio a una corsa senza bandiere ufficiali del centrosinistra.

Volla: sei candidati e la conferma dell’instabilità politica

A Volla si conferma il record di instabilità politica: sei i candidati a sindaco. Tra loro due ex primi cittadini: Giuliano Di Costanzo (sostenuto dal Pd) e Pasquale Di Marzo (civiche). In corsa anche Lino Di Donato (centrodestra), Roberto Barbato (civica), Gennaro Burriello (Potere al Popolo) e Gianluca Pipolo (civiche).

Casavatore: sfida tra ex sindaci

A Casavatore la sfida è tra Vito Marino (appoggiato da cinque civiche), Fabrizio Celaj (Pd e civiche) e Mauro Muto (Fratelli d’Italia). Marino e Muto hanno entrambi già guidato il Comune in passato.

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Zelensky: da Meloni una posizione chiara, la apprezzo

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“Oggi a Roma ho incontrato la Presidente del Consiglio italiana, Giorgia Meloni. Abbiamo discusso dell’importanza delle garanzie di sicurezza per l’Ucraina e degli sforzi per ripristinare la pace e proteggere le vite umane”. Lo ha scritto su X Volodymyr Zelensky. “46 giorni fa l’Ucraina – scrive – ha accettato un cessate il fuoco completo e incondizionato e per 46 giorni la Russia ha continuato a uccidere il nostro popolo. Pertanto, è stata prestata particolare attenzione all’importanza di esercitare pressioni sulla Russia”. Ed ha aggiunto: “Apprezzo la posizione chiara e di principio di Giorgia Meloni”.

Il leader ucraino ha aggiunto di aver “informato” la premier italiana “degli incontri costruttivi tenuti dalla delegazione ucraina con i rappresentanti di Stati Uniti, Francia, Regno Unito e Germania a Parigi e Londra. C’è una posizione comune: un cessate il fuoco incondizionato deve essere il primo passo verso il raggiungimento di una pace sostenibile in Ucraina”.

(la foto in evidenzaè di Imagoeconomica)

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