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Gol di Albiol e due pali, il Napoli batte la Spal arrivata al San Paolo solo per non prenderle. Due miracoli finali di Meret

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La Spal sistema l’autobus con 11 calciatori davanti alla difesa e si capisce subito che al San Paolo più che una partita di calcio, per vincere occorre fare una partita d’astuzia, provare a stanarli, a fare uscire la squadra di mister Semplici dall’area per poterli infilare. Oppure tirare da fuori con i tanti bomber, sperando di centrare la porta.
Il Napoli parte subito in attacco, ovviamente ha subito le redini del gioco. Al 6 minuto è Rog (ha preso il porto di Allan dolorante alla schiena)  che si presenta davanti al portiere Gomis che però intuisce il tiro e para. Passano pochi minuti e il Napoli, sempre in attacco va in gol con Insigne su un tiro da fuori di Zielinsky deviato dalla difesa, finito al bomber azzurro che insacca. Per il guardialinee è off side di Insigne, l’arbitro invece chiama il Var. Un minuto di attesa e si prosegue con la rimessa dal fondo. Il resto del prima tempo è una partita più o meno noiosa, con la Spal chiusa dentro la sua metà campo, speranzosa di un contropiede che non arriva. Il Napoli invece gioca sotto porta della Spal senza mai andare in gol. Alla fine del primo tempo, anzi al primo minuto di extra time, da un calcio d’angolo di Ghoulam c’è Albiol che salta più alto di tutti e incorna in pallone che si insacca alle spalle di Gomis.
Non è un bel secondo tempo. C’è sempre il Napoli che gioca in avanti, la Spal prova a fare qualcosa in più di difendere anche perchè serve a poco difendere una sconfitta sia pure du misura. I primi trenta minuti del secondo tempo sono noiosi, salvo qualche apprezzabile iniziativa del Napoli e una parata impegnativa di Meret. È un Napoli che gioca al risparmio. Tra pochi giorni si va a San Siro contro l’Inter. Guizzo al minuto 80. Mertnes e Insigne sgroppano al centro del campo per cinquanta metro passandosi la palla. Alla fine, dopo aver driblato l’intera difesa, Mertens riesce a mettere quasi dentro… perchè il palo ci mette una pezza e per la Spal resta ancora qualche speranza di perdere solo con un gol di scarto. Al minuto 91, il Napoli si accorge di avere un gran bel portiere. Meret salva la partita con una parata bellissima su tiro di Palosci liberato da solo in porta. E poi ripete il miracolo al 93 minuto. Con un altro miracolo.

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Economia

I Paesi Ue approvano i dazi sulle auto elettriche cinesi

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Via libera dei Paesi Ue all’introduzione dei dazi aggiuntivi definitivi fino al 36,3% sulle auto elettriche cinesi in risposta ai maxi sussidi sleali elargiti da Pechino. Lo si apprende da fonti europee a margine del voto a Bruxelles.

La votazione si è tenuta nel contesto del Comitato difesa commerciale (Tdi), composto per lo più da funzionari dei singoli governi e non dai Rappresentanti Permanenti. Tecnicamente il via libera si configura come una ‘no opinion’: la maggioranza qualificata per bocciare la proposta della Commissione sui dazi non è stata raggiunto e questo comporta che l’esecutivo Ue può approvare i dazi anti-Cina. Sulla proposta della Commissione di introdurre i nuovi dazi dieci Paesi si sono espressi a favore, cinque hanno votato contro e dodici sono stati gli astenuti. Numeri che non hanno permesso di raggiungere quindi la maggioranza qualificata necessaria per stoppare il testo. La Commissione quindi potrà procedere quando riterrà opportuno.

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Esteri

Khamenei, le nazioni musulmane hanno un nemico comune

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Le nazioni musulmane hanno un “nemico comune” e devono “cingere una cintura di difesa” dall’Afghanistan allo Yemen e dall’Iran a Gaza e al Libano. Lo afferma il leader supremo iraniano Ali Khamenei mentre presiede le preghiere del venerdì in Iran per la prima volta in cinque anni. Lo riporta Sky News. La Guida Suprema ha aggiunto che l’attacco del 7 ottobre di Hamas contro Israele, “è stato un atto legittimo, così come l’attacco dell’Iran al Paese questa settimana”. Il raid missilistico è la “punizione minima” per i crimini di Israele, ha affermato Khamenei.

“Il brillante attacco dell’Iran – ha affermato la Guida Suprema citato dalla TV di Stato – è stata la minima punizione per i crimini senza precedenti del regime lupesco e assetato di sangue che è il cane rabbioso degli Stati Uniti nella regione. L’Iran continuerà ad adempiere al suo dovere né con fretta né con ritardo. I nostri responsabili politici e militari agiranno con logica e saggezza”.

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Amadeus e la sfida del Nove: ascolti flop, ora si spera nella Corrida

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Gli ultimi dati di ascolto sono chiari: 535.000 telespettatori e uno share del 2,7%. La nuova avventura di Amadeus sul Nove continua a essere accidentata, con numeri che non raggiungono neppure le previsioni più prudenti. Tuttavia, nonostante i risultati preoccupanti, in Warner Bros. Discovery negano categoricamente ogni ipotesi di cancellazione o spostamento del programma. Il sostegno ad Amadeus è totale, e le riflessioni attuali sono orientate verso miglioramenti del format piuttosto che cambiamenti drastici.

I motivi della crisi e le possibili soluzioni

Uno dei problemi principali risiede nella mancata risposta del pubblico abitudinario di Rai1, che sembra poco propenso a cambiare canale. Il pubblico del Nove è infatti molto diverso da quello nazionalpopolare di Rai1, a cui Amadeus era abituato. Inoltre, il conduttore si trova di fronte a un formato che non ha la stessa forza e familiarità per gli spettatori del canale. Sanremo fa storia a sé, ma i game show non fanno parte del DNA del Nove, e questa transizione non è stata facile.

Amadeus sa di dover apportare il suo valore aggiunto al programma, ma è consapevole che il successo in televisione richiede tempo e costanza. Il conduttore rimane fiducioso, consapevole che anche in passato ha vissuto momenti difficili da cui è riuscito a risollevarsi. Nel frattempo, continua a lavorare sul programma, pensando a come renderlo più adatto al pubblico di nicchia del Nove.

Le riflessioni sulla Corrida e il futuro

Nel frattempo, Amadeus deve pensare anche al prossimo progetto: la Corrida, che dovrebbe andare in onda in prima serata a fine ottobre. Anche qui, però, sorgono delle perplessità. Il format, seppur storico e apprezzato, sembra essere più adatto al pubblico di Rai1 che a quello del Nove. Il rischio di portare un programma “datato” su una rete che punta a un pubblico diverso potrebbe rivelarsi un suicidio televisivo.

Amadeus e la decisione di lasciare la Rai

La decisione di lasciare la Rai non è stata economica. Amadeus stesso ha dichiarato che le offerte contrattuali ricevute da Rai e Warner Bros. Discovery erano simili in termini di cifre e durata, ma qualcosa di affettivo si era rotto. Il conduttore aveva bisogno di una nuova sfida, ma ora deve fare i conti con un pubblico difficile da conquistare.

Conclusioni: un futuro ancora incerto

Sebbene i numeri attuali non siano incoraggianti, Amadeus non si arrende. La sua carriera ha dimostrato che può risollevarsi da momenti difficili e che la televisione è una maratona, non una corsa veloce. Con l’arrivo della Corrida, l’attenzione sarà su come il conduttore saprà reinventarsi e adattare i suoi progetti a un pubblico diverso.

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