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Gli Stati Uniti schierano i bombardieri B-2 a Diego Garcia: monito a Teheran e nuova pressione sulla regione

Il dispiegamento dell’arma strategica GBU-57 nei B-2 apre scenari sull’Iran. Israele già pronto a colpire 15 siti.

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Negli ultimi giorni di marzo, sei bombardieri B-2 Spirit dell’aeronautica statunitense sono atterrati sull’atollo di Diego Garcia, nell’Oceano Indiano, base militare strategica gestita congiuntamente da Stati Uniti e Regno Unito. La presenza di questi velivoli, unici al mondo in grado di trasportare la potentissima bomba anti-bunker GBU-57 da 14 tonnellate, è stata immediatamente interpretata come un segnale diretto alla Repubblica islamica dell’Iran e, nel breve termine, agli Houthi nello Yemen.

La super bomba pensata per Fordow

La GBU-57 è un ordigno progettato per penetrare in profondità e distruggere obiettivi altamente protetti, come il sito nucleare iraniano di Fordow, scavato all’interno di una montagna a oltre 90 metri di profondità, secondo gli esperti. Gli ultimi aggiornamenti della bomba, tenuti riservati per motivi di sicurezza, ne avrebbero ampliato l’efficacia anche in assenza di dati precisi sulla profondità del bersaglio.

Secondo un’inchiesta del New York Times, il Pentagono avrebbe già simulato numerosi scenari d’attacco, dimostrando che per colpire efficacemente obiettivi come Fordow servirebbero più passaggi dei B-2, in rapida sequenza, con effetti simili a quelli di un martello su un chiodo.

Israele prepara nuovi raid

Israele, che possiede un proprio arsenale di bunker-buster, ha già messo in pratica la tattica del colpo ripetuto durante i raid su Beirut sud e contro Hezbollah, ma secondo le fonti non ha capacità sufficienti a neutralizzare strutture blindate come quelle di Fordow. Da qui l’interesse nel coinvolgimento americano. L’obiettivo sarebbe colpire 15 nuovi siti strategici, mentre è confermato che gli attacchi su Natanz, Tabriz e Isfahan abbiano causato danni gravi alle centrifughe per l’arricchimento dell’uranio.

Il ritorno dei B-52 e l’arrivo delle portaerei

Dopo un mese a Diego Garcia, i B-2 sono rientrati negli Stati Uniti, lasciando il posto a quattro B-52, bombardieri strategici che non possono trasportare la GBU-57 ma dotati di un arsenale per operazioni di vasta scala. I B-2, tuttavia, potrebbero tornare rapidamente nel teatro operativo, secondo schemi già collaudati dall’aeronautica americana.

Il dispiegamento è stato accompagnato da una massiccia mobilitazione militare: due portaerei, la Vinson già in zona e la Nimitz in arrivo da Oriente, dozzine di caccia, missili cruise e almeno 30 aerei cisterna pronti a supportare raid prolungati e ad alta intensità.

La risposta dell’Iran: 400 missili lanciati

Teheran, da parte sua, ha risposto con oltre 400 missili, di cui 40 avrebbero colpito obiettivi sensibili, tra cui sedi dell’intelligence israeliana a Tel Aviv. L’Iran ha dichiarato di non aver ancora impiegato le sue armi più potenti, minacciando ritorsioni più dure contro Israele.

Siamo nel pieno di una partita a scacchi esplosiva, dove nessuno dei protagonisti sembra voler fare un passo indietro, e ogni mossa, dalle basi nel Pacifico alle profondità del sottosuolo iraniano, può accendere una nuova crisi globale.

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Biden: “Ho concesso io le grazie, l’autopen è legale e usato anche da Trump”

Joe Biden chiarisce al New York Times di aver concesso personalmente tutte le grazie firmate con autopen. “Sistema legale, usato anche da Trump”.

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Joe Biden rompe il silenzio e risponde alle accuse mosse dai repubblicani riguardo al suo stato cognitivo e al presunto mancato controllo sulle grazie presidenziali emesse a fine mandato. In un’intervista concessa al New York Times, l’ex presidente americano ha chiarito che tutte le decisioni di clemenza e grazia annunciate negli ultimi giorni della sua presidenza sono state personalmente autorizzate da lui.

Le accuse dei repubblicani

Negli ultimi giorni, alcuni esponenti del Partito Repubblicano hanno sollevato dubbi sulla lucidità mentale di Biden, insinuando che non sarebbe stato in grado di decidere autonomamente e che le grazie siano state firmate da altri a sua insaputa. In particolare, hanno puntato il dito sull’uso dell’autopen, uno strumento che replica automaticamente la firma del presidente.

La difesa di Biden: “Tutto legale, anche Trump lo ha fatto”

Biden ha spiegato che l’uso dell’autopen è assolutamente legale e ampiamente utilizzato: “Lo ha usato anche Donald Trump”. L’ex presidente ha precisato che tutte le grazie e commutazioni sono state decise oralmente da lui, e poi i suoi collaboratori hanno proceduto a formalizzarle con lo strumento automatico, dato l’elevato numero di persone coinvolte.

Grazia preventiva ai familiari

Biden ha anche ammesso di aver concesso la grazia preventiva a familiari e membri della sua amministrazione, una mossa pensata per proteggerli da eventuali ritorsioni del suo successore alla Casa Bianca. Una decisione controversa, ma secondo Biden necessaria: “Era un atto di responsabilità”, ha affermato.

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Trump: “Missili Patriot all’Ucraina, pagherà l’Unione Europea”

Donald Trump annuncia l’invio di missili Patriot all’Ucraina: “Ne hanno bisogno, noi non pagheremo nulla. Coprirà tutto l’Unione Europea”.

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Donald Trump annuncia l’invio di missili Patriot all’Ucraina: “Ne hanno bisogno, noi non pagheremo nulla. Coprirà tutto l’Unione Europea”.

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Donald Trump durante una conferenza stampa con sfondo bandiere americane e militari.


Trump annuncia l’invio dei missili Patriot all’Ucraina: “Pagherà tutto l’Unione Europea”

Donald Trump ha annunciato che gli Stati Uniti invieranno i sistemi di difesa aerea Patriot all’Ucraina, affermando che si tratta di un equipaggiamento “di cui hanno disperatamente bisogno”. Il presidente americano ha parlato con i reporter, sottolineando che, sebbene non sia stato ancora deciso il numero esatto di missili, l’invio avverrà a breve.

L’incontro con il segretario generale della NATO

Nel suo intervento, Trump ha anche confermato che incontrerà domani il segretario generale della NATO, Mark Rutte, per discutere delle forniture militari all’Ucraina e della sicurezza europea. Il colloquio si inserisce in un momento delicato della guerra, in cui Kiev continua a chiedere maggiore supporto militare per difendersi dagli attacchi russi.

Nessun costo per gli Stati Uniti, secondo Trump

Noi non pagheremo nulla”, ha puntualizzato Trump, precisando che l’intero costo dell’operazione sarà a carico dell’Unione Europea. “Loro (gli ucraini, ndr) ne avranno un po’, perché hanno bisogno di protezione”, ha dichiarato. Il presidente ha inoltre aggiunto che gli ucraini pagheranno il 100% per gli altri equipaggiamenti militari sofisticati che saranno forniti da Washington.

Un messaggio politico e strategico

Le parole di Trump arrivano in un contesto di crescente pressione su NATO e Unione Europea per il sostegno all’Ucraina. Il leader americano, pur ribadendo il supporto militare, ha marcato con decisione la linea del “niente spese per gli Stati Uniti”, segnando una chiara posizione di disimpegno economico diretto, ma non operativo.


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Abu Mazen: Hamas rilasci gli ostaggi e consegni le armi all’Anp

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Il presidente dell’Autorità nazionale palestinese (Anp), Mahmoud Abbas (Abu Mazen), ha esortato Hamas a rilasciare gli ostaggi israeliani che ancora detiene e a consegnare le armi alla stessa Anp, sottolineando che il gruppo islamista “non governerà la Striscia di Gaza” dopo la fine della guerra in corso con Israele. Lo riportano l’agenzia di stampa palestinese Wafa e i media dello Stato ebraico. In un incontro ad Amman con l’ex primo ministro britannico Tony Blair, Abbas ha chiesto anche il rilascio dei prigionieri palestinesi dalle carceri israeliane, un cessate il fuoco immediato nella Striscia di Gaza e l’ingresso senza ostacoli di aiuti umanitari nell’enclave palestinese. Abu Mazen è tornato a chiedere anche che all’Anp venga concesso il controllo della Striscia di Gaza, un’idea a lungo respinta da Israele.

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