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Gli artisti si mobilitano per TANA, la residenza d’arte colpita dalla frana

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Al termine del Gennaio 2021, su tutta la zona del Sannio-Beneventano,  in 2 giorni, si abbattè, con diverse bombe d’acqua,  la quantità di pioggia di un anno intero, anche nelle zone che furono colpite dall’alluvione del 2015. Danni ingenti, ma non solo nei tragici momenti o immediatamente dopo le precipitazioni, ma una calamità che oltre che lasciare i segni, ha aperto ferite profonde anche a distanza di settimane.  Nella notte tra il 10 e l’11 febbraio 2021, il versante est della collina sovrastante la residenza Tana, nella Frazione Terranova del comune di Arpaise, da cui prende il nome, è caduto, trascinando parte di un bosco secolare sull’officina/laboratorio e su parte della casa, sede della residenza d’arte e tutela ambientale, provocando danni ingenti ai tetti, al muro perimetrale e ai giardini terrazzati.

La residenza TANA, conosciuta nel mondo dell’arte, e non solo, come una delle più realtà più attive e stimolanti, nasce da un idea di Marco Papa e Tiziana De Tora , attivisti, ambientalisti, che dopo anni vissuti insieme all’estero, decidono di tornare alle proprie radici, nel paese di origine della famiglia di Marco, e fondano il TANA Terranova Arte Natura , oasi di tutela ed educazione ambientale attraverso le arti. Il TANA, come descritto da Marco è “Luogo – non luogo, dove l’ospite qualunque trova forza e sguardo lungo (che sia asparago o sia fungo, che sia volpe o sia poiana), pace e assetto creativo. Un polo dove fare, creare, partecipare. Un’isola responsabile, nella quale l’esistente è preesistente e persistente. L’uomo passa, annusa, sente, cerca e lascia la memoria del suo tempo. Nulla è sprecato! Un luogo di rispetto, dove il devo schiaccia il voglio, dove l’albero da spoglio rende alchemico lo spazio. Acqua, ossigeno, riserva. Accortezza e discrezione. Nel rifugio migrazione. Area di sosta, di ripresa, di ricarica. Residenza d’artista, officina, orto didattico, area socio-sperimentale. Ciò che avviene lascia memoria. Per chi ancora non è venuto”. TANA diventa con il passare del tempo e insieme all’ associazione Artstudio’93, fondata dall’artista Gianni De Tora e ripresa da Marco e Tiziana insieme a Maria Stefania Farina, un luogo dove si  svolgono laboratori di tutela ambientale e cura di giardini e parchi, progetti socio-culturali, e formazione dei giovani, essendo ideatori e curatori dell’evento internazionale Happy Earth Days , giunto alla sesta edizione, dedicato alla Giornata mondiale della Terra, inoltre, come ambasciatori Rebirth/Terzo Paradiso hanno fatto loro e intrecciato a livello associativo e soprattutto personale i principi del segno-simbolo di Michelangelo Pistoletto, con progetti partecipati, che hanno avuto luogo sia al TANA che in importanti Musei, come il Madre di Napoli e il Macro di Roma. Sono stati anche protagonisti di un’impresa sostenibile in bicicletta, “Pedalando per il Terzo Paradiso”, lungo la Ciclabile del Reno, per portare i 17 obiettivi dell’Agenda 2030 ONU. TANA, colpita dalla frana non si è fermata, e insieme ai delicati e onerosi lavori di riassetto geologico continua a stimolare il territorio e attivarsi per la bellezza e lo sviluppo dei progetti, ma sicuramente prioritario è tutto il lavoro che si sta attuando pewr la messa in sicurezza del sito. Con la consulenza di un geologo, è stato stimato complessivamente l’ammontare dei danni subìti e valutato i lavori più urgenti e necessari alla messa in sicurezza del pendio, del muro di cinta, della casa e dell’officina/laboratorio, che devono essere avviati al più presto. E’ iniziato già da tempo il lavoro urgente di rimozione dei primi detriti crollati dal pendio sulla casa e sull’officina/laboratorio. Ma, per scongiurare ulteriori crolli o danni strutturali è URGENTE proteggere le strutture e il muro di cinta, in previsione di ulteriori piogge, rimuovendo tutto il terreno, le grosse pietre, i tronchi e i detriti caduti. Cui si spera di far seguire la FASE 2, che prevede la messa in sicurezza del pendio franato, la regimazione delle acque superficiali e la palificazione dei terrazzamenti (costo previsto 30.000 euro), azioni necessarie per la messa in sicurezza del luogo. Infine si avvierebbe la FASE 3 (20.000euro) che prevede il necessario lavoro di consolidamento del muro perimetrale, che ha subìto dissesti, durante la frana, mediante la realizzazione di contrafforti di cemento armato, nonché l’impermeabilizzazione e copertura del tetto della casa, colpito dai tronchi crollati. Gli artisti, da ogni parte d’Italia si sono mobilitati, tutto Il mondo dell’arte, della cultura e dell’ambientalismo si sta mobilitando a sostegno del TANA. A breve partirà la campagna #IOSOSTENGOILTANA, che vedrà la partecipazione di artisti, musicisti, curatori, associazioni culturali e ambientaliste, che inviteranno tramite brevi video-appelli, ad aderire al crowdfounding (https://www.produzionidalbasso.com/project/sostieni-tana-terranova-arte-natura/) per aiutare il TANA a ricostruire quanto distrutto dalla frana e ripartire al più presto con i progetti di tutela ambientale in cantiere. Michelangelo Pistoletto è stato tra i primi a sostenere questa iniziativa che riporterà l’arte e la bellezza in un territorio offre sempre più spunti di fascino e interesse.

 

 

 

 

 

 

Fotogiornalista da 35 anni, collabora con i maggiori quotidiani e periodici italiani. Ha raccontato con le immagini la caduta del muro di Berlino, Albania, Nicaragua, Palestina, Iraq, Libano, Israele, Afghanistan e Kosovo e tutti i maggiori eventi sul suolo nazionale lavorando per agenzie prestigiose come la Reuters e l’ Agence France Presse, Fondatore nel 1991 della agenzia Controluce, oggi è socio fondatore di KONTROLAB Service, una delle piu’ accreditate associazioni fotografi professionisti del panorama editoriale nazionale e internazionale, attiva in tutto il Sud Italia e presente sulla piattaforma GETTY IMAGES. Docente a contratto presso l’Accademia delle Belle Arti di Napoli., ha corsi anche presso la Scuola di Giornalismo dell’ Università Suor Orsola Benincasa e presso l’Istituto ILAS di Napoli. Attualmente oltre alle curatele di mostre fotografiche e l’organizzazione di convegni sulla fotografia è attivo nelle riprese fotografiche inerenti i backstage di importanti mostre d’arte tra le quali gli “Ospiti illustri” di Gallerie d’Italia/Palazzo Zevallos, Leonardo, Picasso, Antonello da Messina, Robert Mapplethorpe “Coreografia per una mostra” al Museo Madre di Napoli, Diario Persiano e Evidence, documentate per l’Istituto Garuzzo per le Arti Visive, rispettivamente alla Castiglia di Saluzzo e Castel Sant’Elmo a Napoli. Cura le rubriche Galleria e Pixel del quotidiano on-line Juorno.it E’ stato tra i vincitori del Nikon Photo Contest International. Ha pubblicato su tutti i maggiori quotidiani e magazines del mondo, ha all’attivo diverse pubblicazioni editoriali collettive e due libri personali, “Chetor Asti? “, dove racconta il desiderio di normalità delle popolazioni afghane in balia delle guerre e “IMMAGINI RITUALI. Penitenza e Passioni: scorci del sud Italia” che esplora le tradizioni della settimana Santa, primo volume di una ricerca sui riti tradizionali dell’Italia meridionale e insulare.

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Anm, ‘lo scopo del governo è di intimorire i giudici’

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Con gli “attacchi” e le “reazioni scomposte” di “esponenti del governo” sul caso del giudice di Catania, Iolanda Apostolico, “lo scopo perseguito è evidente: intimorire ogni giudice che dovesse assumere un’interpretazione non gradita o allineata ad un certo indirizzo politico”. E’ quanto mette nero su bianco l’Associazione nazionale magistrati in un documento approvato ad ampia maggioranza al termine del direttivo dell’associazione che è stato, di fatto, dedicato al caso del giudice siciliano che per primo ha bocciato il decreto Cutro non convalidando i trattenimenti di otto tunisini richiedenti asilo. L’associazione conferma lo “stato di agitazione sui temi dell’indipendenza e dell’autonomia della magistratura” e ha deliberato la convocazione di una assemblea generale con all’ordine del giorno “gli attacchi alla giurisdizione e la pesante denigrazione dei singoli magistrati che hanno adottato provvedimenti in materia di protezione internazionale”.

Unici a votare contro i rappresentati di Magistratura Indipendente che avevano presentato una propria mozione. La decisione di Mi è stata stigmatizzata dai magistrati di Area. Nel documento approvato si afferma che “i cittadini italiani assistono da giorni ad attacchi e reazioni scomposte di esponenti del governo che – senza confrontarsi con il merito della decisione di un giudice del Tribunale di Catania in materia di protezione internazionale – investono con grande risonanza mediatica e insistenza la persona, gli affetti e la vita del magistrato – situazione che ha reso doverosa anche l’apertura di una pratica a tutela da parte del Csm, di cui auspichiamo un celere esame”. L’obiettivo, a detta dell’Associazione, è da un lato intimorire i giudici e dall’altro “persuadere i cittadini che decisioni sgradite, non in linea con le scelte del governo, siano solo frutto di esercizio strumentale e, quindi, deviato della giurisdizione e di contrapposizione politica”.

E ancora: “siamo in presenza di un attacco di straordinaria gravità che sposta volutamente l’attenzione dalla discussione sul merito del provvedimento” sui migranti ai “comportamenti tenuti al di fuori dell’esercizio delle funzioni” da un magistrato. L’Anm chiede, quindi, “con forza alla politica di riflettere sugli effetti dannosi per i cittadini di simili operazioni di delegittimazione, volte ad indebolire la credibilità del potere giudiziario e l’indipendente esercizio della funzione giudiziaria”. L’associazione delle toghe sollecita, inoltre, al Garante per la privacy di “adottare tutte le opportune iniziative a tutela dei magistrati che sono stati e che saranno oggetto di intrusioni indebite nella loro vita privata in conseguenza del contenuto dei loro provvedimenti”. Al ministro della Giustizia, poi, chiede di “precisare il contenuto e le finalità del mandato conferito agli ispettori” sul caso Apostolico.

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Cultura

FORESTART, una collettiva fotografica-evento, organizzata da 3 gallerie per 22 autori

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A Tora e Piccilli, nel borgo di Foresta, da dove parte il sentiero per le Ciampate del Diavolo, incontri FORESTART. L’evento, voluto dalla Galleria Primo Piano, da Magazzini Fotografici  e dallo Spazio Kromia,  nomi che si confermano tra le realtà fotografiche più interessanti del panorama napoletano e meridionale proiettate, sempre più decisamente,   nello scenario nazionale ed europeo. la ricerca, lo studio, la continuità, la linea editoriale artistica insieme all’ opera di valorizzazione dei giovani autori sono i loro punti di forza. Linguaggi come il fotogiornalismo, la fotografia di ricerca, la fotografia d’arte e quella d’ambiente, si fondono e sfociano nel lessico della fotografia autoriale. 22 fotografi giovani e meno giovani in esposizione, alcuni di loro già conosciuti e presenti ai primi posti nelle classifiche di importanti premi, altri alle prime mostre, altri ancora con pubblicazioni su importanti testate nazionali e internazionali con trascorsi e presenti professionali solidi, ma comunque,  tutti accomunati da un futuro nel quale sentiremo molto spesso parlare di loro. i 22 si sono incontrati fisicamente o attraverso le loro fotografie a Tora e Piccilli, nella località Foresta, antico borgo con 18 abitanti nell’alto casertano, sulla strada dell’Abruzzo, che si è animata, durante l’inaugurazione,  di un foltissimo pubblico accorso a salutare Antonio Maiorino Marrazzo e Massimo Pastore, animatori della rassegna ForestArt che li vede durante tutto l’anno organizzatori di eventi culturali connessi al piccolo borgo e Donatella Saccani di Kromia che insieme a loro e a Yvonne De Rosa di Magazzini Fotografici hanno selezionato gli autori  in mostra. Un allestimento che si sviluppa nelle case disabitate da tempo, ma in via di rifacimento, del piccolo borgo. Le abitazioni, di una bellezza antica, con camini, dispense, cellai e pochissimi componenti d’arredo rimasti abbandonati nel corso degli anni, si sono rianimate ospitando le foto degli autori che le hanno accompagnate nella scoperta di nuovi orizzonti e nuovi mondi, auspicando una veloce, ma meditata rigenerazione.

 

Le foto della Galleria sono di Mario Laporta/KONTROLAB per quanto concerne l’inaugurazione , seguite da una delle foto degli autori in mostra

per informazioni e visite contattare il numero 3518015422

 

 

 

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Addio al grande fotografo Douglas Kirkland: fu l’autore delle foto più sexy di Marilyn Monroe

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Le foto di Douglas Kirkland sono entrate nella storia. Come quelle a Marilyn Monroe, ancora oggi tra le immagini piu’ belle che siano mai state scattate all’attrice. Leggendario il suo servizio fotografico realizzato nel 1961 per la rivista Look Magazine, dove Kirkland, appena ventiquattrenne, assistente di Irving Penn, immortalo’ la divina a letto avvolta solo da lenzuola di seta bianche (e Chanel n. 5), trasformandola nell’icona del cinema piu’ sexy di tutti i tempi. L’artista canadese e’ morto nella sua casa a Los Angeles, a 88 anni, dove viveva con la moglie Francoise, con cui lavorava insieme da decenni. Nato il 16 agosto del 1934 in Canada, Kirkland ha fotografato piu’ di 600 grandi celebrita’, e’ stato “special photographer” sul set di oltre 150 film (titoli del calibro di 2001: Odissea nello Spazio, La mia Africa, Moulin Rouge, Titanic. Il Grande Gatsby, Australia, I Fantastici 4). Nel 2014 era venuto in Italia per accompagnare A life in pictures, una mostra-evento dal titolo calzante, a Venezia nell’ambito della Mostra del cinema, prodotta da Vanity Fair in collaborazione con l’Istituto Luce Cinecitta’. Le domande cadevano sempre la’, su Marilyn e quella notte storica. “Marilyn si presento’ con tre ore di ritardo – aveva raccontato Kirkland – poi scomparve per un momento e torno’ indossando solo un accappatoio. Non c’era luce stroboscopica, solo un semplice proiettore costante che ha contribuito a produrre le ombre laterali”. Kirkland si arrampico’ su una ringhiera sopra di lei e comincio’ a scattare. Marilyn lo guardava, gli sorrideva seducente e con quegli scatti l’ha consegnata al mondo per sempre. “Sapeva esattamente cosa fare, i suoi movimenti, le mani, il suo corpo era semplicemente perfetto. Era la piu’ sexy. Meglio di chiunque altro. Emotivamente, ha fatto bene ogni cosa. Ha espresso proprio quello che volevo”, aveva detto. Kirkland e’ entrato a far parte di Look Magazine poco piu’ che ventenne e successivamente di Life Magazine. Durante l’eta’ d’oro del fotogiornalismo degli anni ’60/’70 i suoi incarichi spaziavano dalla Trans Siberian Railway al Giappone, dalla moda al cinema. Ha fotografato la mitica Coco Chanel al lavoro e le star di centinaia di film con indimenticabili servizi dedicati al mondo della moda e dello spettacolo. Oltre a Marilyn, per lui hanno posato le piu’ grandi celebrita’ internazionali del cinema, dell’arte e della musica, da Mick Jagger a Sophia Loren, da Coco Chanel a Elizabeth Taylor, a Marlene Dietrich e Andy Warhol, da Brigitte Bardot a Sofia Loren, a Michael Jackson, da John Lennon a Nicole Kidman, da Paul Newman a Peter Falk, Sharon Stone e decine di altri. Le sue foto sono state esposte in tutto il mondo, ottenendo numerosi premi e riconoscimenti prestigiosi, a livello internazionale, tra cui il LUCIE Award for Outstanding Achievement in Entertainment Photography. Gia’ nel 2008, Vanity Fair gli aveva dedicato una retrospettiva alla Triennale di Milano. Fino a qualche tempo fa ha continuato a lavorare nella sua villa-studio sulle colline di Los Angeles, tenendo lezioni pubbliche allo Smithsonian Institute, all’Art Center College of Design di Pasadena e nei Kodak Center di Hong Kong, Singapore e Taiwan. A lui e’ stato dedicato un documentario, That Click: raccontava l’uomo che ha dato un volto alla cultura pop per 60 anni, ritraendone le star.

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