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Giustizia, penalisti: su intercettazioni sistema al collasso

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 “Una riforma a mio parere non solo corretta ma necessaria: assistiamo ogni giorno ad un eccesso nell’uso delle intercettazioni, e contestualmente verifichiamo negli atti processuali che a fronte di innumerevoli intercettazioni inutili ed intrusive ve ne sono solo alcune di interesse processuale. Il sistema attuale è oramai al collasso e sempre di più cogliamo l’intrusione anche nel rapporto cliente/avvocato, che invece per previsione normativa è vietato”. E’ quanto afferma il presidente della Camera Penale di Roma, Gaetano Scalise, commentando le linee programmatiche sulla Giustizia illustrate dal ministro Nordio. “E’ di pochi giorni fa l’esame degli atti di un processo dove la polizia giudiziaria chiedeva al pm di far uso di intercettazioni ed una volta che le avesse ottenute di procedere con acquisizioni documentali (peraltro già in atti) per spingere i destinatari dei provvedimenti di intercettazione a parlare tra di loro. – spiega Scalise -. Veramente uno scandalo e oserei dire, un ‘programma investigativo’, che per fortuna non ha trovato compimento perché il gip non ha concesso le richieste DI intercettazioni”. Per il presidente dei penalisti romani, da strumento investigativo “l’uso delle intercettazioni è diventato alla stregua dell’ ‘agente provocatore’, ma senza i limiti di questo strumento”. “Spero che il Ministro veramente riesca a portare a termine il suo progetto sul tema – conclude – Mi auguro anche che il sostegno che il Ministro sta incassando anche da forze politiche non al governo possa dare una accelerazione ad una riforma necessaria”.

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Quattro valanghe si sono abbattute in poche ore sul nord della Norvegia, in una un  gruppo di cinque italiani è rimasto coinvolto: uno è morto.due sono rimasti feriti -uno è grave-e gli altri due sono illesi.  Il gruppo si trovava  a quasi 1.300 metri di altezza. Pure le altre  valanghe si sono registrate nel Nord, con un bilancio complessivo di quattro morti.
La polizia ha sconsigliato a chiunque di muoversi sulle montagne della zona, per le pessime condizioni meteorologiche.

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Medico uccide moglie e due figli e si toglie la vita

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Ha ucciso tutta la sua famiglia e poi si è suicidato. L’omicida e vittima è il medico Carlo Vicentini, primario di Urologia a Teramo da qualche mese in pensione. La tragedia a L’Aquila, nella villetta di famiglia. Vicentini ha prima sparato al figlio Massimo, disabile 43enne e attaccato a un respiratore, poi, sempre con la pistola regolarmente detenuta,la seconda figlia Alessandra, di 36 anni, e la moglie, infine si è tolto la vita.

Quali siano i motivi e se si è trattato di un momento di sconforto o di un gesto premeditato, ancora non si sa.

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Cronache

Intelligenza artificiale, il Garante della privacy blocca ChatGPT: rischi per i dati dei minori

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Stop a ChatGPT finché non rispetterà la disciplina privacy. Il Garante per la protezione dei dati personali ha disposto, con effetto immediato, la limitazione provvisoria del trattamento dei dati degli utenti italiani nei confronti di OpenAI, la società statunitense che ha sviluppato e gestisce la piattaforma. L’Autorità ha contestualmente aperto un’istruttoria.

ChatGPT, il più noto tra i software di intelligenza artificiale relazionale in grado di simulare ed elaborare le conversazioni umane, lo scorso 20 marzo aveva subito una perdita di dati (data breach) riguardanti le conversazioni degli utenti e le informazioni relative al pagamento degli abbonati al servizio a pagamento.

Nel provvedimento, il Garante privacy rileva la mancanza di una informativa agli utenti e a tutti gli interessati i cui dati vengono raccolti da OpenAI, ma soprattutto l’assenza di una base giuridica che giustifichi la raccolta e la conservazione massiccia di dati personali, allo scopo di “addestrare” gli algoritmi sottesi al funzionamento della piattaforma.

 

 

Come peraltro testimoniato dalle verifiche effettuate, le informazioni fornite da ChatGPT non sempre corrispondono al dato reale, determinando quindi un trattamento di dati personali inesatto.

Da ultimo, nonostante – secondo i termini pubblicati da OpenAI – il servizio sia rivolto ai maggiori di 13 anni, l’Autorità evidenzia come l’assenza di qualsivoglia filtro per la verifica dell’età degli utenti esponga i minori a risposte assolutamente inidonee rispetto al loro grado di sviluppo e autoconsapevolezza.

OpenAI, che non ha una sede nell’Unione ma ha designato un rappresentante nello Spazio economico europeo, deve comunicare entro 20 giorni le misure intraprese in attuazione di quanto richiesto dal Garante, pena una sanzione fino a 20 milioni di euro o fino al 4% del fatturato globale annuo.

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