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Gioventù ad alto tasso alcolico, la dottoressa Cioffi: ecco i danni devastanti alla salute di chi abusa

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Il nuovo dramma tra gli adolescenti : l’alcol.  Dalle ultime notizie emerge che sono sempre più i morti per alcol: “circa 435.000 morti in 10 anni”. È la sostanza che crea più dipendenza ed è sempre più evidente come si inizi a bere in età precoce. L’uso di alcol è responsabile di numerose patologie e di danni correlati ad esso come incidenti stradali, domestici e sul lavoro a causa dello stato di alterazione psichica che comporta.

Il vero dramma è che il consumo di alcol è sempre più precoce tra i ragazzi e le motivazioni sono diverse : alcuni ritengono che il bere sia un piacere, altri lo usano come metodo per rilassarsi o per sentirsi accettati dagli amici, una piccola percentuale anche per affrontare situazioni complicate o reagire a stress emotivi. Il vero problema che sta emergendo è che la dipendenza da alcol non è legata solo a problemi o a disagi ma piuttosto alla ricerca di divertimento.

Gli ultimi dati riportati dal giornale di Previdenza mettono in luce che circa il 50% dei ragazzi tra gli 11 e i 14 anni ha bevuto il primo bicchiere di alcol e che circa il 30% di questi dichiara di aver viaggiato in compagnia di qualcuno che guidava in stato di ebbrezza.

Ma quali sono i danni causati dall’ alcol?

Una volta assorbito l’alcol si concentra negli organi più vascolarizzati come cervello, polmoni e fegato. A basse concentrazioni e durante assunzioni occasionali intervengono dei sistemi di detossificazione che permettono di eliminarlo.

Quando assunto in enormi quantità l’alcol attraversa la barriera ematoencefalica ed agisce sul sistema nervoso centrale generando disinibizione ed impulsività sul piano emotivo, affettivo e comportamentale. 

I sintomi dell’intossicazione da alcol variano per gravità ed evoluzione in base alla quantità di alcol ingerita, alla tolleranza individuale ed alla velocità di assorbimento. Tra i più frequenti ricordiamo l’euforia, l’incoordinazione motoria, l’ iperattività psichica, le allucinazioni e il delirio, ma esistono anche complicanze più gravi come aritmie fino all’ arresto cardiocircolatorio.

È dunque opportuno che i giovani vengano  istruiti e seguiti dai genitori ed è di fondamentale importanza praticare una corretta campagna di sensibilizzazione mirata soprattutto alla tutela dei più piccoli.

(nella foto sopra la dottoressa Alessandra Cioffi, medico specialista in pediatria)

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Operazione Antimafia a Napoli: 60 arresti per associazione mafiosa e traffico di droga

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Questa mattina la Polizia di Stato, attraverso l’intervento congiunto della Squadra Mobile e del Commissariato di P.S. Ponticelli, ha eseguito un’importante operazione antimafia. Su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia e con un’ordinanza emessa dal G.I.P. del Tribunale di Napoli, è stato disposto l’arresto di 60 persone, accusate di vari reati tra cui associazione di stampo mafioso, tentato omicidio, estorsione e traffico di sostanze stupefacenti.

Le famiglie camorristiche coinvolte

Le indagini, condotte tra il 2021 e il 2022, hanno svelato la presenza di un sodalizio criminale attivo nell’area orientale di Napoli e in alcuni comuni della provincia. I clan coinvolti sono le famiglie De Micco (Bodo) e De Martino (XX), collegate al più noto clan Mazzarella, che si sono contrapposti al clan De Luca/Bossa, insieme ad altre famiglie camorristiche come i Minichini, Casella, Aprea e Cuccaro, appartenenti alla cosiddetta “Alleanza di Secondigliano”.

Faide e contrapposizioni armate

Gli investigatori hanno ricostruito come le lotte tra il clan D’Amico (Fraulella) e il clan De Micco (Bodo) abbiano lasciato un vuoto di potere, presto colmato dal clan De Luca/Bossa a Ponticelli. La fragile alleanza con il clan De Martino è stata minata da numerosi omicidi e atti di violenza, aggravati dalla scarcerazione di membri chiave delle due fazioni. Tra gli episodi più significativi, il tentato omicidio di Luigi Aulisio, del clan Casella, e vari attentati dinamitardi che hanno colpito le rispettive roccaforti dei clan.

Narcotraffico e armi

L’organizzazione criminale aveva pieno controllo del traffico di droga, gestendo l’intera filiera dallo smercio di cocaina, crack, marijuana e hashish. Durante l’operazione, sono stati sequestrati 200 kg di sostanze stupefacenti e smantellati laboratori per la produzione e il confezionamento di droga. Il sodalizio disponeva inoltre di un vasto arsenale, comprendente armi da fuoco, ordigni esplosivi e locali dedicati alla manutenzione delle armi. Particolare attenzione è stata posta al “grattacielo di Ponticelli”, dove è stato scoperto un deposito di armi modificato.

Estorsioni e racket

Le indagini hanno evidenziato come il clan controllasse anche il racket degli alloggi popolari, imponendo il pagamento di tangenti per l’assegnazione delle abitazioni e la gestione delle attività di pulizia dei complessi abitativi. Le minacce e le estorsioni ai danni degli inquilini erano all’ordine del giorno, con le famiglie criminali che gestivano il settore in modo monopolistico.

“Cavallo di ritorno” e sequestri

Tra le attività estorsive più frequenti vi era il cosiddetto “cavallo di ritorno”, una tecnica che prevedeva il furto di veicoli e la successiva restituzione ai proprietari dietro il pagamento di somme di denaro. Grazie al sequestro di documenti contabili, le forze dell’ordine sono riuscite a tracciare gli ingenti proventi del traffico di droga e delle estorsioni, ricostruendo il sistema di gestione dei pusher e delle attività illecite.

L’operazione, condotta su delega della Procura di Napoli, rappresenta un duro colpo per le attività criminali nel capoluogo campano, anche se gli arrestati rimangono presunti innocenti fino a sentenza definitiva.

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Auto sbanda e finisce contro un palo, morta donna nel cremonese

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Una donna di 42 anni è morta questa mattina in un incidente stradale alle porte di Calvatone, in provincia di Cremona. Lo schianto si è verificato alle otto, in un momento di pioggia battente. Ed è presumibilmente proprio per le condizioni di guida non ottimali, nello specifico per l’asfalto viscido, che la vittima potrebbe aver perso il controllo della sua auto, una Fiat Panda, per poi sbandare sulla destra e finire contro un palo della luce. Nonostante l’arrivo tempestivo dei soccorsi, non c’è stato nulla da fare. Sul posto i carabinieri che ora stanno conducendo le indagini per chiarire la dinamica del fuori strada fatale. Nessun altro veicolo risulta coinvolto.

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Brindisi, chiuso l’Aeroporto del Salento: evacuato volo Ryanair per principio d’incendio al motore

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L’Aeroporto del Salento di Brindisi è stato temporaneamente chiuso a causa di un principio d’incendio che ha interessato uno dei motori di un aeromobile Ryanair. Secondo quanto comunicato da Aeroporti di Puglia, l’incidente è avvenuto mentre l’aereo era già allineato in pista, pronto per il decollo.

Evacuazione in sicurezza dei passeggeri

Il problema al motore ha reso necessaria l’evacuazione immediata dei passeggeri, che è stata effettuata tramite gli scivoli di emergenza. In una nota ufficiale, Aeroporti di Puglia ha confermato che tutte le operazioni di evacuazione si sono svolte nella massima sicurezza, garantendo l’incolumità di passeggeri ed equipaggio. I passeggeri sono stati assistiti e trasferiti all’interno dell’aerostazione.

Lavori in corso per la riapertura dello scalo

Attualmente, i tecnici della compagnia aerea sono al lavoro per risolvere il guasto, mentre Aeroporti di Puglia sta effettuando le verifiche necessarie per garantire la sicurezza della pista e procedere alla riapertura dell’aeroporto. Non è ancora stata fornita una tempistica esatta per la ripresa delle normali operazioni dello scalo.

L’evacuazione tempestiva e le operazioni di soccorso hanno dimostrato l’efficacia delle misure di sicurezza in situazioni di emergenza. L’aeroporto di Brindisi rimarrà chiuso fino a quando non saranno completate tutte le verifiche necessarie per garantire la piena sicurezza dei voli.

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