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Cronache

Ucciso di botte e torturato, si indaga tra spacciatori

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 Un regolamento di conti nell’ambiente dello spaccio nei boschi al confine tra la provincia di Milano e Varese potrebbe essere all’origine del brutale omicidio di un giovane nordafricano, ritrovato senza vita questa mattina con segni di tortura sul volto in una piazzola sulla statale che porta all’aeroporto di Malpensa, a Vanzaghello, in provincia di Milano. A scoprire il corpo e’ stato all’alba di oggi un camionista mentre stava percorrendo quel tratto di strada. Immediatamente ha telefonato al 112 per dare l’allarme. Sul posto sono intervenuti per primi gli agenti della Polizia Stradale di Magenta e i soccorritori del 118, ma per l’uomo non c’era piu’ nulla da fare. Svestito, i pantaloni strappati, il volto tumefatto dalle botte tanto da essere quasi irriconoscibile e con segni di bruciature di sigarette, il giovane al momento e’ ancora sconosciuto. Con se’ non aveva ne’ portafogli ne’ documenti, probabilmente fatti sparire da chi lo ha ridotto in questo modo. Da un primo esame effettuato dal medico legale, poi avvalorato anche dagli accertamenti preliminari della scientifica della Questura di Varese, che dirige le indagini coordinate dalla Procura di Busto Arsizio (Varese), la vittima ha ricevuto diversi colpi al volto, tanto da riportare la frattura della mascella, e al corpo. Inoltre ha riportato fratture anche alle gambe. Per questo si pensa a un violento pestaggio, cosi’ come a un investimento, anche se per ora resta piu’ credibile la prima ipotesi. A chiarire l’esatta dinamica della morte del giovane, sara’ l’autopsia. Le impronte digitali potranno dare un immediato riscontro, se la vittima risultera’ schedata per precedenti di Polizia o penali. Un particolare inquietante resta quello dei segni di bruciatura di sigaretta rinvenuti sul suo viso, sui quali il Procuratore della Repubblica di Busto Arsizio Carlo Nocerino ha precisato che saranno svolti accertamenti, per confermare non si tratti invece di particolari cicatrici dovute a lesioni di dermatologiche. Se cosi’ non fosse, significherebbe che il giovane, quando era ancora vivo, e’ stato brutalizzato con una violenza inaudita, quella di chi non ha esitato a spegnergli addosso una sigaretta accesa. Aggredito probabilmente in un altro luogo, percosso da piu’ persone quasi certamente, il giovane sarebbe stato poi trasferito gia’ cadavere su un mezzo di trasporto e scaricato sulla piazzola di sosta della statale, durante la scorsa notte. Fondamentali per le indagini saranno le immagini delle telecamere di videosorveglianza della zona. “Stiamo raccogliendo indizi per poi ragionare con calma su questo delitto – ha detto all’ANSA il Procuratore Nocerino – non e’ escluso che vi siano collegamenti con un altro delitto, quello del bosco del Rugareto dello scorso aprile”. In quell’occasione un altro giovane straniero, magrebino di 24 anni, era stato ucciso con un colpo di pistola. La pista che gli inquirenti prediligono al momento e’ quindi quella della gestione dello spaccio di droga nei boschi che costeggiano il confine tra le province di Milano e Varese, dove gruppi di nordafricani si spartiscono il territorio per lo spaccio al dettaglio, prevalentemente di hashish, marijuana e cocaina. Forse le due vittime facevano parte di due fazioni rivali, in lotta per un fazzoletto di terra tra gli alberi, da usare come base per smerciare dosi. Nonostante le vaste zone disponibili per la vendita, i clienti che non mancano mai, ogni gruppo criminale opera per garantirsi l’egemonia sul territorio, il che scatena sempre piu’ frequenti aggressioni violente. E sebbene servizi antidroga organizzati dalle forze dell’ordine, retate e arresti, sono continui, la piaga dello spaccio nei boschi non accenna a diminuire.

 

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Napoli, incidente traghetto da Capri, bilancio aggiornato: una trentina le persone medicate

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 La nave veloce trasportava oltre 100 passeggeri tra uomini delle forze dell’ordine impegnati a Capri in questi giorni in turni per i servizi predisposti per la sicurezza del G7 dei ministri degli Esteri, e turisti. Le persone che hanno fatto ricorso alle cure dei medici o sono passate per un pronto soccorso sono una trentina, 21 i feriti in ospedale, una donna è la più grave, gli altri – questo il bollettino della Asl 1 – sono ‘policontusi’.

Lo squarcio nell’ Isola di Procida

il bollettino dell’Asl 1 di Napoli

 

Napoli, nave da Capri contro la banchina: 18 feriti, donna grave

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Napoli, nave da Capri contro la banchina: 18 feriti, donna grave

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Tragico bilancio per l’incidente occorso alla nave in arrivo da Capri al Molo Beverello: sono 18 i feriti, molti contusi ed una donna grave. Nel cuore del Porto di Napoli, un tranquillo mattino si è trasformato in un momento di panico quando la nave veloce Isola di Procida ha urtato la banchina del Molo Beverello  durante le operazioni di ormeggio. L’incidente ha causato il ferimento di diverse persone a bordo, con almeno 18 individui che hanno riportato lesioni.

Secondo le prime informazioni, l’urto improvviso ha gettato a terra passeggeri e membri dell’equipaggio, lasciando dietro di sé un tragico scenario di contusioni e traumi. Le ambulanze sono state rapidamente convogliate sul posto per prestare soccorso agli feriti, con il personale sanitario che ha immediatamente iniziato la valutazione delle loro condizioni.

L’Asl Napoli 1 ha riferito che la maggior parte dei feriti ha riportato traumi maxillo facciali o lesioni, mentre uno di loro ha subito un politrauma più grave. Il trasporto dei feriti è stato organizzato in diversi ospedali della zona, tra cui il Cardarelli, il San Paolo, l’Ospedale del Mare, il Cto, il Fatebenefratelli e l’Ospedale Pellegrini.

L’incidente è stato prontamente segnalato alla centrale operativa 118 dell’ASL Napoli 1 Centro, che ha coordinato gli sforzi di soccorso inviando ulteriori ambulanze e allestendo un Posto Medico Avanzato sul luogo dell’incidente. Il personale medico ha lavorato instancabilmente per garantire che tutti i feriti fossero valutati e trasportati in base alla gravità delle loro condizioni.

Le prime ipotesi sull’incidente suggeriscono che una folata di vento possa essere stata la causa scatenante, considerando le condizioni meteorologiche al momento dell’ormeggio. Nonostante le onde alte e le raffiche di vento, la navigazione sembrava essere consentita, ma una violenta folata ha improvvisamente fatto sbandare la nave mentre si avvicinava al molo.

Le autorità competenti avvieranno un’indagine dettagliata per determinare le cause esatte dell’incidente e per adottare eventuali misure preventive per evitare che situazioni simili si ripetano in futuro.

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Napoli, sequestrata nave turca con grano ucraino: conteneva sigarette di contrabbando

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Nave carica di mais e grano ucraino e sigarette di contrabbando. Carabinieri arrestano 4 persone, anche il comandante del cargo

Si tratta di una nave turca, battente bandiera panamense, dove i carabinieri della sezione operativa e radiomobile di Castellammare di Stabia hanno trovato migliaia di pacchetti di sigarette di contrabbando. Proveniente dall’Ucraina con un carico di mais e grano e attraccata nel porto di Torre Annunziata, l’imbarcazione nascondeva nella stiva circa 7000 pacchetti di sigarette di origini serbe ma destinate verosimilmente al mercato nero napoletano.

In manette il comandante della nave, un 39enne siriano di Tartus e 3 oplontini di 68, 57 e 58 anni. Questi ultimi avevano appena prelevato 500 stecche del carico (5000 pacchetti) e li avevano stipati in un’auto. Sono stati arrestati per contrabbando di tabacchi esteri.

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