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Cronache

Giornata Mondiale della Gioventù, Papa Francesco ai ragazzi: siate influencer di Dio perchè siete il presente

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Papa Francesco a Panama ha chiuso la  Giornata Mondiale della Gioventù davanti a 700mila persone. Numeri imponenti e inattesi per il piccolo Paese centroamericano, con appena 4 milioni di abitanti. La messa finale al Campo San Juan Pablo II. Il cardinale Kevin Farrell, alla presenza del Papa, lancia a tutti un nuovo appuntamento: la prossima Gmg si terrà nel 2022 a Lisbona, in Portogallo. Il Papa ha spronato i giovani a vivere la loro età non come in una “sala d’attesa”, preparando un futuro che arriverà. Prima o poi. Forse. Aspettando il domani, senza vivere invece il presente, “vi tranquillizziamo e vi addormentiamo perche’ non facciate rumore, perche’ non facciate domande a voi stessi e agli altri, perche’ non mettiate in discussione voi stessi e gli altri; e in questo ‘frattanto’ i vostri sogni perdono quota, cominciano ad addormentarsi e diventano illusioni rasoterra, piccole e tristi”.

“Cari giovani, non siete il futuro, ma l’adesso di Dio”, queste le parole del Papa accolte da un applauso entusiasta. Nella veglia di questa notte Francesco aveva scelto di parlare ai giovani con il loro linguaggio, quello dei social. E aveva chiesto di essere “influencer” di Dio come lo è stata Maria. Ma allo stesso tempo li ha spronati a disconnettersi qualche volta perchè “non basta stare tutto il giorno connessi per sentirsi riconosciuti e amati”.

Un messaggio forte e’ arrivato anche agli adulti perche’ ci sono quattro ‘senza’ – lavoro, istruzione, comunita’ e famiglia – che rischiano di “uccidere” i giovani. Ma ognuno deve fare la sua parte. “Sapete una cosa? A molti giovani questo – ha detto il Papa alla messa finale riferendosi all’attesa sempre di un futuro – piace, aiutiamoli perche’ possano ascoltare l’adesso di Dio”. “Dobbiamo sforzarci di favorire canali e spazi in cui coinvolgerci nel sognare e costruire il domani gia’ da oggi. Ma non isolatamente, uniti, creando uno spazio in comune. Uno spazio che non si regala ne’ lo vinciamo alla lotteria – ha fatto presente il Papa -, ma uno spazio per cui anche voi dovete combattere”.

Papa Francesco. Prossima GMG a Lisbona, in Portogallo per la connessione di questo Paese con l’Africa

La Gmg di Panama e’ stata una boccata d’ossigeno per la Chiesa con migliaia di giovani che hanno fatto festa ma anche dato le loro toccanti testimonianze, che hanno pregato a volte in un silenzio assurdo, considerata la mole della loro presenza, che hanno mostrato una fede e un affetto per la stessa Chiesa, spesso colpita da fuori ma anche dal suo interno. E il Papa, con loro, ha parlato francamente. Alla via crucis e al pranzo con una piccola delegazione si e’ affrontato il tema degli abusi, della piaga della pedofilia, e Francesco – che a fine febbraio si appresta a incontrare su questo i presidenti della conferenza episcopale di tutto il mondo – ha assicurato tutto il suo sostegno alle vittime. Si è parlato di migranti con il Papa che ha definito “assurdo e irresponsabile” considerali il male sociale.

Ma anche di rispetto delle differenze, qui a Panama, e in tutto il Centroamerica, particolarmente rappresentate dalle popolazioni indigene. Poi l’ambiente, tema caro a Papa Francesco, che ha dedicato alla questione l’enciclica Laudato si’, ma anche ai giovani di tutto il mondo, dando il via, in qualche modo, al prossimo Sinodo che sara’ dedicato all’Amazzonia. Il pontefice ha voluto parlare ai giovani di un Dio “concreto”, che invita a “sporcaci le mani”, e “non addomesticato”, che “non scomodi” piu’ di tanto. Prima di volare da Panama per Roma, il Papa visita un centro che accoglie giovani malati di Aids, poi incontrera’ i 20mila volontari che hanno reso possibile l’evento di questi giorni.

 

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Cronache

Appalti Anas, presunte tangenti per 400mila euro: indagati funzionari Anas

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Ci sono almeno due funzionari di Anas tra gli indagati nell’inchiesta della Procura di Milano in cui si ipotizzano mazzette in cambio di appalti sui lavori stradali che riguardano la Lombardia e il Nord-Est Italia. Da quanto si è saputo, sono in corso acquisizioni e perquisizioni nelle sedi Anas di Roma e Milano e anche presso tre società di esecuzione lavori, tra cui il Consorzio Stabile Sis che ha sede a Torino, e nei confronti di nove persone fisiche.

Si ipotizzano presunte tangenti per circa 400mila euro nell’inchiesta della Procura di Milano che vede al centro appalti per lavori stradali da circa 400 milioni di euro. Lo si apprende in ambienti giudiziari dell’indagine che vede nove persone indagate, tra cui due funzionari Anas.

(Nella foto di Imagoeconomica in evidenza il Palazzo di Giustizia di Milano)  

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Cronache

Operazione Antimafia a Napoli: 60 arresti per associazione mafiosa e traffico di droga

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Questa mattina la Polizia di Stato, attraverso l’intervento congiunto della Squadra Mobile e del Commissariato di P.S. Ponticelli, ha eseguito un’importante operazione antimafia. Su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia e con un’ordinanza emessa dal G.I.P. del Tribunale di Napoli, è stato disposto l’arresto di 60 persone, accusate di vari reati tra cui associazione di stampo mafioso, tentato omicidio, estorsione e traffico di sostanze stupefacenti.

Le famiglie camorristiche coinvolte

Le indagini, condotte tra il 2021 e il 2022, hanno svelato la presenza di un sodalizio criminale attivo nell’area orientale di Napoli e in alcuni comuni della provincia. I clan coinvolti sono le famiglie De Micco (Bodo) e De Martino (XX), collegate al più noto clan Mazzarella, che si sono contrapposti al clan De Luca/Bossa, insieme ad altre famiglie camorristiche come i Minichini, Casella, Aprea e Cuccaro, appartenenti alla cosiddetta “Alleanza di Secondigliano”.

Faide e contrapposizioni armate

Gli investigatori hanno ricostruito come le lotte tra il clan D’Amico (Fraulella) e il clan De Micco (Bodo) abbiano lasciato un vuoto di potere, presto colmato dal clan De Luca/Bossa a Ponticelli. La fragile alleanza con il clan De Martino è stata minata da numerosi omicidi e atti di violenza, aggravati dalla scarcerazione di membri chiave delle due fazioni. Tra gli episodi più significativi, il tentato omicidio di Luigi Aulisio, del clan Casella, e vari attentati dinamitardi che hanno colpito le rispettive roccaforti dei clan.

Narcotraffico e armi

L’organizzazione criminale aveva pieno controllo del traffico di droga, gestendo l’intera filiera dallo smercio di cocaina, crack, marijuana e hashish. Durante l’operazione, sono stati sequestrati 200 kg di sostanze stupefacenti e smantellati laboratori per la produzione e il confezionamento di droga. Il sodalizio disponeva inoltre di un vasto arsenale, comprendente armi da fuoco, ordigni esplosivi e locali dedicati alla manutenzione delle armi. Particolare attenzione è stata posta al “grattacielo di Ponticelli”, dove è stato scoperto un deposito di armi modificato.

Estorsioni e racket

Le indagini hanno evidenziato come il clan controllasse anche il racket degli alloggi popolari, imponendo il pagamento di tangenti per l’assegnazione delle abitazioni e la gestione delle attività di pulizia dei complessi abitativi. Le minacce e le estorsioni ai danni degli inquilini erano all’ordine del giorno, con le famiglie criminali che gestivano il settore in modo monopolistico.

“Cavallo di ritorno” e sequestri

Tra le attività estorsive più frequenti vi era il cosiddetto “cavallo di ritorno”, una tecnica che prevedeva il furto di veicoli e la successiva restituzione ai proprietari dietro il pagamento di somme di denaro. Grazie al sequestro di documenti contabili, le forze dell’ordine sono riuscite a tracciare gli ingenti proventi del traffico di droga e delle estorsioni, ricostruendo il sistema di gestione dei pusher e delle attività illecite.

L’operazione, condotta su delega della Procura di Napoli, rappresenta un duro colpo per le attività criminali nel capoluogo campano, anche se gli arrestati rimangono presunti innocenti fino a sentenza definitiva.

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Auto sbanda e finisce contro un palo, morta donna nel cremonese

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Una donna di 42 anni è morta questa mattina in un incidente stradale alle porte di Calvatone, in provincia di Cremona. Lo schianto si è verificato alle otto, in un momento di pioggia battente. Ed è presumibilmente proprio per le condizioni di guida non ottimali, nello specifico per l’asfalto viscido, che la vittima potrebbe aver perso il controllo della sua auto, una Fiat Panda, per poi sbandare sulla destra e finire contro un palo della luce. Nonostante l’arrivo tempestivo dei soccorsi, non c’è stato nulla da fare. Sul posto i carabinieri che ora stanno conducendo le indagini per chiarire la dinamica del fuori strada fatale. Nessun altro veicolo risulta coinvolto.

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