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Cronache

Giornalista aggredito pirma dell’incontro sui chioschi abusivi del lungomare di Napoli: annullato il vertice in Comune

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Quella che doveva essere una giornata di dialogo e chiarimento si è trasformata in una scena di caos e tensione. Ieri pomeriggio, sotto le finestre del sindaco in Piazza Municipio, alcuni titolari dei chioschi del lungomare di Napoli hanno scatenato una rissa che ha coinvolto anche il giornalista Gennaro Di Biase, presente per seguire l’incontro previsto a Palazzo San Giacomo. L’episodio ha portato all’annullamento dell’incontro da parte dell’amministrazione comunale.

L’assalto è avvenuto in pochi secondi. Intorno alle 16:30, Gennaro Di Biase si trovava in Piazza Municipio per documentare l’incontro che avrebbe dovuto portare a una possibile risoluzione della vertenza che coinvolge circa venti chioschi situati sul lungomare, chiusi dal Comune per irregolarità amministrative. Di Biase aveva anche programmato un incontro con il portavoce degli acquafrescai, il quale si era reso disponibile a offrire un diritto di replica.

Tuttavia, la situazione è rapidamente degenerata quando due persone si sono avvicinate al giornalista. Uno dei due ha iniziato a inveire contro il quotidiano “Il Mattino”, accusandolo di “scrivere cose che non ci piacciono”. L’altro, con un atteggiamento ancora più aggressivo, ha insultato e minacciato Di Biase, tentando persino un contatto fisico. Resosi conto della pericolosità della situazione, il giornalista si è allontanato verso gli agenti di polizia municipale presenti all’ingresso di Palazzo San Giacomo, riuscendo così a evitare un’aggressione fisica. I due aggressori si sono dileguati poco dopo.

A seguito dell’incidente, l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Gaetano Manfredi ha deciso di annullare l’incontro previsto con i titolari dei chioschi. In una nota ufficiale, Palazzo San Giacomo ha dichiarato: «È stato annullato l’incontro con i titolari dei chioschi, previsto oggi (ieri, ndr) a Palazzo San Giacomo con il vicesindaco Lieto e gli assessori Armato e De Iesu, dopo che i manifestanti riuniti in presidio in piazza Municipio si sono rivolti con toni oltraggiosi ed atteggiamenti aggressivi ed intimidatori verso un giornalista che raccoglieva notizie sull’incontro».

Il comunicato ha sottolineato l’importanza di difendere la libera stampa, condannando con fermezza qualsiasi atteggiamento di prevaricazione nei confronti dei giornalisti. L’amministrazione comunale ha ribadito la propria disponibilità a incontrare i titolari dei chioschi in futuro, non appena i toni si saranno calmati e sarà possibile un confronto civile.

L’episodio ha suscitato una forte reazione da parte dell’Ordine dei Giornalisti della Campania e del Sindacato Unitario Giornalisti Campania (SUGC), che hanno espresso solidarietà a Gennaro Di Biase e apprezzamento per la decisione del Comune di Napoli di annullare l’incontro. In una nota congiunta, le organizzazioni hanno dichiarato: «La libertà di manifestare deve essere garantita a tutti, ma nessuna ragione può comprimere il diritto all’informazione». Ordine e SUGC hanno inoltre annunciato di essere pronti a intraprendere ogni azione necessaria per tutelare il collega.

Gennaro Di Biase, proprio alla vigilia dell’incontro, aveva firmato un articolo sul Mattino che faceva il punto, con obiettività e chiarezza, sulla vertenza in corso, confermando il ruolo cruciale della stampa nel fornire un’informazione accurata e imparziale anche in situazioni di tensione.

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Cronache

Allagamenti nel Casertano, salvati un neonato e un bimbo di un anno dai vigili del fuoco

Allagamenti e smottamenti in provincia di Caserta: i vigili del fuoco salvano un neonato di sette mesi e un bimbo di un anno rimasti bloccati in auto con i genitori. Oltre 25 interventi nelle zone di Castel Volturno e Mondragone.

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Piogge intense e allagamenti hanno colpito dalla mattinata la provincia di Caserta, impegnando tutte le squadre del comando provinciale dei vigili del fuoco. Le richieste di soccorso arrivate alla sala operativa sono state decine e hanno riguardato smottamenti, rami pericolanti, incendi di veicoli e situazioni di difficoltà per automobilisti bloccati.

Salvati un neonato e un bambino bloccati nelle auto

L’intervento più delicato è avvenuto nei pressi del villaggio Coppola, dove due famiglie sono rimaste intrappolate nelle rispettive auto a causa dell’acqua alta. A bordo c’erano un neonato di sette mesi e un bambino di un anno. I vigili del fuoco hanno raggiunto i veicoli e trasferito tutti in una zona sicura, garantendo assistenza immediata.

Castel Volturno e Mondragone le aree più colpite

Le zone più interessate dal maltempo risultano essere Castel Volturno e Mondragone, dove stanno operando in modo continuativo i distaccamenti di Mondragone e Teano. Finora sono stati effettuati almeno 25 interventi, ma le segnalazioni continuano ad aumentare con l’evolversi delle condizioni meteorologiche.

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Cloudflare in tilt, mezzo internet bloccato per ore: disservizi globali e siti irraggiungibili

Un malfunzionamento globale di Cloudflare ha reso irraggiungibili siti web, social e servizi digitali in tutto il mondo. Coinvolti X, ChatGPT, portali di news, app e videogame.

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Una vasta interruzione tecnica su Cloudflare ha reso inaccessibili per ore siti web, piattaforme online e applicazioni in tutto il mondo. Dal primo pomeriggio del 18 novembre milioni di utenti hanno visualizzato messaggi di errore nel tentativo di raggiungere portali protetti dal sistema dell’azienda americana, che funge da intermediario tra fornitori di contenuti e utenti finali.

Chi è stato coinvolto nel blackout

Tra i servizi colpiti figurano social network come X, il chatbot ChatGPT, numerosi portali di informazione, app e migliaia di siti che utilizzano Cloudflare per protezione, caching e mitigazione degli attacchi informatici. Anche piattaforme come Spotify e diversi videogiochi online hanno registrato problemi di accesso, secondo le rilevazioni di Downdetector.

Il peso di Cloudflare sul traffico globale

Cloudflare gestisce tra il 10% e il 20% del traffico internet mondiale, con oltre 2,5 miliardi di utenti serviti indirettamente. L’ampiezza dell’impatto è stata una conseguenza diretta di questa centralità. Gli errori visualizzati dagli utenti indicavano l’impossibilità di raggiungere indirizzi e server protetti dai sistemi dell’azienda.

Le prime ipotesi sulle cause del disservizio

Secondo quanto riportato da fonti internazionali, tra cui il Guardian, proprio il 18 novembre erano previste operazioni di manutenzione in diverse località strategiche della rete Cloudflare: Tahiti, Los Angeles, Atlanta e Santiago del Cile. Non è ancora certo se il blackout globale sia collegato a tali interventi.

Gli esperti sottolineano come la complessità della rete possa aver amplificato gli effetti del guasto. L’ingegnere informatico Alberto Marini evidenzia che, durante la risoluzione di problemi tecnici, alcuni servizi possono tornare brevemente online per poi cadere di nuovo, innescando ulteriori difficoltà a causa dell’interconnessione tra nodi della rete.

Reazione a catena e danni economici

Il blocco ha generato disagi non soltanto in termini di immagine per migliaia di aziende e piattaforme digitali, ma anche conseguenze economiche non trascurabili. Il down di Cloudflare segue altri episodi simili avvenuti negli ultimi mesi: un problema ad Amazon Web Services che aveva bloccato Alexa e Snapchat, difficoltà su Microsoft Azure che avevano fermato la piattaforma Xbox e, nel luglio 2024, il malfunzionamento di un aggiornamento CrowdStrike che aveva paralizzato 8,5 milioni di dispositivi Windows nel mondo.

Cloudflare, intanto, ha avviato le verifiche interne per accertare l’origine del guasto e stabilire se la causa sia riconducibile a una singola operazione di manutenzione o a un problema più esteso nella rete globale.

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Università italiane in crescita nella classifica Qs Sustainability 2026

Nella classifica QS Sustainability 2026 migliorano le performance delle università italiane: 57 atenei presenti, quattro nella top 200 e un forte balzo del Politecnico di Milano. Padova resta prima in Italia.

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Sono 57 le università italiane presenti nella classifica “QS World University Rankings: Sustainability 2026”, che valuta circa 2000 atenei nel mondo sulla base del loro impegno ambientale, sociale e di governance. Il dato conferma una crescita costante del sistema universitario nazionale, con cinque nuovi ingressi rispetto all’anno precedente e risultati mai ottenuti prima da diversi atenei.

Padova resta leader nazionale, balzo storico del Politecnico di Milano

L’Università di Padova si conferma la prima università italiana nel ranking, al 121° posto globale. La vera novità arriva però dal Politecnico di Milano, che guadagna 145 posizioni, raggiungendo il 133° posto. Un progresso attribuito al rafforzamento della ricerca e all’innovazione orientata al clima, con investimenti specifici nella transizione verde.

Tra gli atenei in salita figurano anche l’Università di Bologna e l’Università degli Studi di Milano, che registrano un miglioramento significativo delle proprie performance. La Sapienza di Roma subisce invece una correzione al ribasso, collocandosi al 188° posto.

I risultati migliori di sempre per molti atenei italiani

Sedici università italiane migliorano la propria posizione, sei restano stabili e numerose raggiungono il miglior risultato della loro storia. Tra queste:

  • Politecnico di Milano

  • Università Bocconi

  • Università di Trento

  • Università Politecnica delle Marche

  • Università degli Studi Roma Tre

  • Università di Salerno

  • Università dell’Aquila

Le performance positive sono legate a nuovi modelli di monitoraggio ambientale, all’incremento della ricerca sul clima, al rafforzamento delle politiche di governance e all’integrazione della sostenibilità nei programmi di studio e nella gestione dei campus.

Il quadro globale e la leadership internazionale

Nel panorama mondiale, la Lund University conquista per la prima volta il primo posto, superando l’Università di Toronto, leader nelle edizioni 2024 e 2025, ora scesa in seconda posizione. Terza l’University College London.

Gli Stati Uniti sono il Paese più rappresentato con 240 università, seguiti dalla Cina con 163. Forte crescita anche per i nuovi ingressi:

  • Cina continentale: 49

  • India: 26

  • Francia: 19

  • Turchia: 18

  • Germania: 16

  • Spagna: 15

  • Regno Unito: 13

  • Stati Uniti: 11

L’Italia conta quattro atenei nella top 200, più del Portogallo (3), Danimarca (2) e Norvegia (1).

La necessità di accelerare sulla sostenibilità

Nunzio Quacquarelli, presidente e fondatore di QS, ricorda che solo il 17% dei 169 Obiettivi di sviluppo sostenibile ONU è attualmente in linea con le scadenze previste per il 2030. Un dato che rende ancora più significativo l’impegno delle università nel guidare il cambiamento, migliorare l’impatto ambientale e formare competenze utili alla transizione ecologica.

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