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Politica

Giorgia Meloni e la conferenza stampa di fine anno: tra formiche, Spider-Man e maratone di Pnrr

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Che ci sarebbe stato da divertirsi lo si è capito subito, quando Giorgia Meloni ha accolto il direttore dell’agenzia Vista, Alexander Jakhnagiev, con un caloroso “eccaallà!”. Era l’inizio di due ore e mezza di puro show, in cui la premier ha spaziato dai massimi sistemi politici all’eterno dilemma: “Calpesto le formiche quando cammino?”.

Sì, avete capito bene. Le formiche.

Formiche, pioggia e risposte disperate

Il buon Jakhnagiev, ormai noto per le sue domande surreali, ha sfoderato un quesito da antologia: “Lei calpesta le formiche? Ci fa caso quando cammina? Mia nonna diceva che poi piove”. E cosa risponde una premier di fronte a un dilemma esistenziale del genere? Meloni, visibilmente confusa ma sportiva, ha replicato: “Se le vedo, no. Ma non le vedo sempre. È la risposta giusta? Che devo dì…”. E poi, in un attacco di consapevolezza meteorologico-esoterica: “Se quando calpesto le formiche piove, ci starò più attenta”. Insomma, se nei prossimi giorni ci fossero precipitazioni improvvise, ora sappiamo chi chiamare in causa.

Da Spider-Man al Pnrr: le mille vite di Giorgia

Non sono mancate le citazioni da manuale. Quando una giornalista di “Politico” le ha chiesto cosa pensasse di essere considerata la politica più influente d’Europa, Meloni ha tirato fuori un asso dalla manica: “Come diceva l’Uomo Ragno, a grandi poteri corrispondono grandi responsabilità”. Chi si aspettava Cicerone o Churchill è rimasto spiazzato: la premier pesca nella cultura pop e lo fa con stile.

Meloni ha anche rivelato un lato insospettabile della sua vita privata. Non legge libri da due anni e l’unico titolo che si ricorda è il Pnrr, il romanzo d’avventura che tutti vorremmo evitare. Per quanto riguarda le serie TV, ne ha vista solo una: “Per Elisa”, sul caso Claps. “Bellissima”, ha detto. Peccato che non ci sia una puntata dedicata alle formiche.

La sfida della sintesi: Meloni vs Draghi

E poi c’è stato il momento “minimalismo estremo”. A una domanda sul rispetto come valore politico, Meloni ha risposto con un semplice “sì”. Un “sì” così potente che il presidente dell’Ordine dei giornalisti, Carlo Bartoli, non ha potuto trattenersi: “Stava per battere il record di Mario Draghi”. Meloni, però, ha voluto sottolineare il suo impegno: “Io ho detto sì, ma ho aggiunto altro. Draghi non lo faceva, devo imparare meglio”.

La conferenza stampa di fine anno di Giorgia Meloni è stata un mix di politica, leggerezza e siparietti degni di un talk show. Tra le formiche della pioggia, l’Uomo Ragno e il suo eterno “sì”, Meloni ha dimostrato di sapersi muovere tra ironia e concretezza, regalando momenti che sicuramente faranno discutere. E ora tutti, giornalisti e cittadini, staranno più attenti alle formiche. Non si sa mai.

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Politica

Manovra, Lega all’attacco: rottamazione extralarge e stop all’aumento dell’età pensionabile

La Lega spinge per rottamazione extralarge e stop all’aumento dell’età pensionabile. Fratelli d’Italia ritira l’emendamento sugli scioperi. Restano tensioni su affitti brevi e coperture.

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La Lega non arretra. Anche di fronte agli inviti alla prudenza, il partito di Matteo Salvini presenta una raffica di emendamenti alla manovra: dalla rottamazione extralarge al congelamento dell’età pensionabile fino al 2028. Proposte pesanti, dal costo rilevante, che difficilmente passeranno senza modifiche nel voto in Senato previsto a dicembre.

Il dietrofront di Fratelli d’Italia sugli scioperi

Fratelli d’Italia sceglie invece la via della cautela. È stato ritirato l’emendamento che puntava a introdurre un preavviso obbligatorio di sette giorni per gli scioperi nel settore dei trasporti. La proposta, inserita tra i seimila emendamenti, è stata archiviata dopo appena 48 ore. Il primo firmatario Matteo Gelmetti ha spiegato che il tema è «complesso» e sarà affrontato con un disegno di legge ad hoc.

I nodi politici nella maggioranza

La manovra resta terreno di scontro. Le opposizioni attaccano, i sindacati protestano – compresa la Cisl – e la maggioranza registra nuovi distinguo. Un vertice con la premier Giorgia Meloni è fissato per giovedì per definire il pacchetto di modifiche realmente sostenibile.

Martedì i partiti dovranno indicare gli emendamenti prioritari: 414 in totale, di cui 238 della maggioranza. Gran parte degli altri finirà nel cestino.

La battaglia sulla rottamazione

La Lega segnalerà come identitaria la proposta che estende la rottamazione quinquies ai contribuenti decaduti dalla quater e a chi ha ricevuto un accertamento. Previste anche rate con interessi ridotti dal 4% al 2%. Il costo, 365 milioni, rende difficile la copertura.

Sarà invece archiviato l’altro emendamento leghista sulla rottamazione, più oneroso (quasi 600 milioni) e scritto con un refuso che ne vanificava gli obiettivi.

Le tensioni sulle pensioni

Sul fronte previdenziale la Lega chiede di bloccare l’innalzamento dell’età pensionabile fino al 2028. Le coperture arriverebbero dall’aumento di 4 punti dell’Irap su banche e assicurazioni, rimettendo però in discussione un equilibro delicato già raggiunto con gli intermediari finanziari.

Ribadite anche le richieste di prorogare Opzione donna e Quota 103.

Cedolare secca e affitti brevi

Forza Italia, insieme alla Lega, si oppone all’aumento al 26% della cedolare secca sugli affitti brevi tramite piattaforme. Gli azzurri chiedono la cancellazione della norma, mentre nella maggioranza si ragiona su un compromesso: possibile un taglio dell’incremento al 23%.

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In Evidenza

La Lega chiede di cancellare l’aumento della cedolare secca sugli affitti brevi

La Lega presenta un emendamento per sopprimere l’aumento della cedolare secca dal 21 al 26% sugli affitti brevi. Copertura prevista: aumento dell’Irap per banche e assicurazioni.

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La Lega punta a sopprimere l’articolo 7 della manovra, quello che prevede l’aumento della cedolare secca sugli affitti brevi dal 21 al 26%. La proposta arriva attraverso un emendamento alla legge di bilancio, presentato con prima firma del capogruppo Massimiliano Romeo.

La proposta di modifica e la copertura economica

Nel testo dell’emendamento, il Carroccio indica una copertura alternativa: aumentare ulteriormente l’Irap per banche e assicurazioni, già ritoccata dalla manovra. L’incremento dell’aliquota, secondo la proposta, passerebbe da 2 a 2,5 punti percentuali.

Il nodo politico

L’intervento apre un fronte dentro la maggioranza sul tema degli affitti brevi, uno dei dossier più sensibili della manovra. La Lega rivendica così una linea netta in difesa dei proprietari e del settore turistico, opponendosi alla stretta fiscale contenuta nel testo del governo.

Prossimi passaggi

La discussione sull’emendamento entrerà nel vivo nei lavori parlamentari sulla legge di bilancio, dove si capirà se la proposta leghista troverà sponda negli alleati o se resterà una battaglia di bandiera.

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Politica

Dalla pizza alla ceramica: pioggia di micro-emendamenti alla manovra tra musei, fondi culturali e nuove detrazioni

Nella manovra spuntano centinaia di micro-emendamenti: dai musei dedicati a pizza, vino e olio, ai fondi per festival, oratori, archivi storici e restauro di tombe. Una mappa di richieste che attraversa tutti i gruppi politici.

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Quasi seimila emendamenti alla manovra: dietro ai grandi temi finanziari, i senatori hanno presentato una galassia di micro-richieste legate ai territori. Anche quest’anno spuntano proposte per musei, fondi culturali, detrazioni e contributi destinati alle realtà locali.

I musei “iconici” chiesti dalla Lega

La Lega, con la firma del presidente della commissione Finanze Massimo Garavaglia, propone tre musei dedicati a simboli del patrimonio italiano: la pizza a Napoli, il vino a Verona e l’olio nel Gargano. Costo stimato: 6 milioni di euro nel 2026.
Dal Carroccio arriva anche la richiesta di 5 milioni nel 2028 per celebrare l’anniversario del Teatro alla Scala e 1 milione l’anno per sostenere la Nuova Orchestra Alessandro Scarlatti di Napoli, proposta condivisa anche dal Pd.

Le priorità di FdI

Fratelli d’Italia punta su Umbria Jazz, chiedendo 150mila euro per il 2026, e sul Museo di fotografia contemporanea con un emendamento da 1 milione.
Il partito propone inoltre 30mila euro annui per consentire al ministero del Turismo di aderire all’Associazione “Vie e Cammini di San Francesco”, un milione l’anno per l’Associazione italiana città della ceramica e un fondo da 8 milioni l’anno per la “cultura terapeutica e la cura sociale” rivolto ai lavoratori dello spettacolo.

Le richieste di Forza Italia

Tra gli emendamenti azzurri spicca la proposta di introdurre una detrazione del 36% per il restauro e la ristrutturazione di tombe, cappelle e sepolcri. Claudio Lotito presenta un emendamento per creare un “Nuovo polo culturale Dante e Beatrice” con uno stanziamento di 500mila euro.

Le proposte del Partito Democratico

Il Pd, con il senatore Antonio Nicita, chiede 100mila euro l’anno per sostenere la Fondazione archivio audiovisivo del movimento operaio e democratico di Roma.

La memoria secondo il M5S

Il Movimento 5 Stelle, con il senatore Luca Pirondini, propone un fondo da 1 milione per il 2026 per valorizzare la memoria di chi contribuì alla rinascita democratica dell’Italia.

Cosa sopravviverà

Martedì maggioranza e opposizione selezioneranno i cosiddetti “segnalati”, l’unico gruppo di emendamenti destinato a sopravvivere alla scrematura. Molte proposte resteranno fuori, ma una parte potrebbe trovare copertura nel tesoretto da 100 milioni l’anno destinato proprio alle modifiche parlamentari, o nelle risorse dei singoli ministeri.

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