Collegati con noi

Sport

Giochi Mediterraneo a Taranto, citta’ torna protagonista

Pubblicato

del

Torneranno in Puglia 29 anni dopo quelli disputatisi a Bari nel 1997, i Giochi del Mediterraneo: l’edizione del 2026 si svolgera’ a Taranto. L’assegnazione e’ avvenuta oggi a Patrasso, in Grecia, nel corso dell’assemblea annuale del Comitato Internazionale dei Giochi del Mediterraneo (Cijm) che ha stabilito anche di posticipare l’edizione pugliese al 2026. L’Italia ha gia’ ospitato tre volte la manifestazione sportiva multidisciplinare dedicata ai 26 Paesi dell’area mediterranea, l’ultima nel 2009 a Pescara. In rappresentanza del Coni erano presenti in Grecia la vice presidente Alessandra Sensini, il membro onorario del Cio Mario Pescante, il membro del Consiglio Nazionale del Coni e coordinatore del dossier della candidatura, Elio Sannicandro, i presidenti federali Michele Barbone (Danza Sportiva) e Angelo Cito (Taekwondo). La delegazione italiana era formata, inoltre, dal governatore della Puglia, Michele Emiliano, e dal sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci “Il 2026 sara’ un anno speciale per lo sport italiano – ha commentato il presidente del Coni, Gianni Malago’ – oltre alle Olimpiadi di Milano-Cortina, infatti, ospitera’ i Giochi del Mediterraneo a Taranto. E’ un nuovo e importante riconoscimento per il Paese e in particolare per il mondo sportivo che fa riferimento al Coni e che e’ apprezzato all’estero per le capacita’ mostrate nell’organizzare grandi eventi”. “Lavorando insieme, facendo squadra – ha sottolineato Malago’ – abbiamo dimostrato ancora una volta di saperci giocare le nostre carte. Con soddisfazione e orgoglio posso affermare che l’Italia vivra’ un 2026 da assoluta protagonista sul palcoscenico dello sport mondiale”. Il ministro per il Sud, Barbara Lezzi, esprime soddisfazione per Taranto, ma osserva che “il prossimo Governo, qualunque esso sia, ha il dovere di accompagnare questa splendida citta’ verso questo prestigioso appuntamento”. “Noi – aggiunge – abbiamo sottoscritto l’impegno e individuato i fondi e le coperture necessari. Nessuna scusa. Nessun disimpegno”. “C’e’ stato un lavoro di squadra enorme che ha coinvolto i territori e tutto l’esecutivo guidato da Conte”, dichiara il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Simone Valente. “Grazie alla Ministra Lezzi per aver creduto in Taranto e aver sostenuto questa candidatura – aggiunge Valente – Altro che Governo dei no, prima nessuno aveva raggiunto questi risultati”. “Taranto e’ nella storia – afferma entusiasta il sindaco Rinaldo Melucci – e’ ormai una realta’ di punta nazionale e non piu’ o non soltanto per l’industria: si sta comportando da vera capitale di mare. Ora andiamo avanti a testa alta e lavoriamo tutti insieme per continuare a cambiare in meglio il volto di questa citta’ per farci trovare pronti al 2026”. Il governatore Emiliano parla di “enorme soddisfazione per il voto unanime dell’assemblea dei Paesi olimpici del Mediterraneo”. “Per noi – aggiunge – e’ una grande responsabilita’ e una bellissima vittoria. Siamo entusiasti ma in pochi secondi siamo passati dalla gioia alla responsabilita’ di dover organizzare nei prossimi sei anni tutto a puntino. La Regione Puglia – ricorda – si carica un onere economico notevolissimo per l’organizzazione di questi giochi e ci auguriamo di avere al nostro fianco anche il Governo nazionale”.

Advertisement

Sport

L’Udinese rimonta e passa a Parma, è la nuova capolista

Pubblicato

del

L’Udinese e tutto il Friuli sognano. La formazione di Kosta Runjaic ribalta una partita incredibile al Tardini di Parma e conquista un successo che vale la prima posizione in classifica. Dieci punti dopo quattro gare, tutti meritati, per una squadra che sta davvero sorprendendo. Contro il Parma alla fine ha meritato ma i padroni di casa possono recriminare. Avanti di due reti, gli emiliani hanno chiuso il primo tempo praticamente con la vittoria in tasca ma nella ripresa, complice anche un cartellino rosso, si sono sciolti di fronte agli avversari che hanno colpito tre volte, imponendosi per 3-2 in una gara davvero spettacolare. Pecchia aveva rinforzato l’attacco schierando sulla trequarti Cancellieri alle spalle di Bonny e confermando Mihaila e Man sulle fasce. In porta Chichizola al posto dello squalificato Suzuki.

Runjaic invece ha puntato su un centrocampo più muscolare con Lovric preferito a Brenner e, in avanti, Thauvin a fare coppia con Lucca. L’obiettivo era chiaro per entrambe le squadre: vincere senza se e senza ma. L’Udinese però deve subito rincorrere. Dopo soli due minuti il Parma è avanti. Angolo dalla destra, cross basso in area piccola di Mihaila per Delprato che, in mezzo a due avversari, infila la palla di piatto alla sinistra di Okoye. Per il capitano è il primo sigillo in carriera in serie A ed è subito pronto anche in difesa smorzando, al 6′, un tiro di Thauvin. Ma il Parma c’è, due minuti dopo, con Cancellieri ben servito da Coulibaly, ma impreciso nella conclusione.

Al 16 è invece Okoye ad opporsi a Man, mentre l’Udinese sfiora il pareggio al 19′ con Thauvin in rovesciata. Ma non si possono elencare tutte le azioni pericolose del primo tempo, viste anche le occasioni capitate a Mihaila, Lovric, Lucca e Payero. Al 28′, su respinta sbagliata di Coulibaly, il Parma rischia l’autorete con palla sulla traversa. L’Udinese gioca più palloni ma i padroni di casa sono implacabili. Bonny al 43′ raddoppia. Man si accentra e serve in area l’attaccante crociato, Bijol è attaccato alle sue spalle ma non può nulla col colosso francese che si gira e segna. Sfortunati invece i friulani due minuti più tardi con Lucca: tiro perfetto ma dritto dritto sul palo alla destra di Chichizola.

A inizio ripresa Runjaic getta nella mischia Kabasele ed Ekkelenkamp, forze fresche senza stravolgere la squadra e l’Udinese va a segno al 5′ con Lucca, di testa, su cross di Kamara. Il Parma soffre e al 23′ subisce il pari. Davis, appena entrato per Lucca, trova l’assist perfetto per Thauvin che deve solo appoggiare in rete. Male invece Keita nel Parma: l’acquisto più oneroso dell’estate (prelevato per 12 milioni dall’Anversa) entra al 10′ ed esce per doppia ammonizione dopo soli 18 minuti. L’Udinese a quel punto deve solo affondare il colpo, e lo fa. Al 32′ Thauvin, ancora su un’iniziativa di Davis, va a segno. L’arbitro annulla per fuorigioco, ma il Var, giustamente, lo corregge e convalida la rete friulana. Le forze cominciano a calare e gli innesti freschi di Pecchia non sortiscono alcun effetto. Unico guizzo, nei minuti di recupero, di Camara, entrato al posto di Mihaila, ma il risultato non cambia. Vince l’Udinese, vince la nuova capolista del campionato di serie A.

Continua a leggere

Sport

Alla Lazio basta un tempo, con il Verona sono 3 punti

Pubblicato

del

Grazie ad un avvio scoppiettante la Lazio coglie i tre punti contro un bel Verona e si accomoda al sesto posto in classifica. La seconda vittoria in campionato arriva al termine di una partita non facile, prima molto fisica, quindi meno dinamica ma più ragionata e tattica. Il 2-1 finale, con tutte le marcature concentrate nei primi 20 minuti, è lo specchio di 90′ ben interpretati da entrambe le squadre, decisa da quel tanto di intraprendenza in più mostrata dai padroni di casa. Baroni, che ritrova il suo club della scorsa stagione, conferma Castellanos come vertice offensivo.

Alle spalle dell’argentino Isaksen, Dia e Zaccagni. Zanetti in avanti si affida a Harroui e Lazovic per innescare Tengstedt, preferito a Mosquera. Il quinto minuto non è ancora trascorso e Dia si conferma uomo partita con la seconda rete consecutiva. Servito da Zaccagni, l’ex Salernitana si libera di Dawidowicz e con un rasoterra angolato batte Montipò. La reazione del Verona è però istantanea, favorita dal momento di euforia laziale. Kastanos vede un buco al centro della difesa per servire Tengstedt che a tu per tu con Provedel non sbaglia e fa 1-1 al 7′. La Lazio non ci sta e Rovella (16′) con un gran tiro costringe il portiere gialloblù a deviare in angolo.

Ma è Castellanos il protagonista del nuovo vantaggio laziale: prima si procura un angolo con una spettacolare ‘rabona’, poi devia la battuta di Zaccagni alle spalle di Montipò con un tocco al volo. E’ solo il 20′ e l’Olimpico ha già visto tre reti. Oltre che ricco di emozioni, il match è molto fisico e l’arbitro Zufferli deve distribuire un paio di gialli (Rovella e Tchatchoua) per farsi sentire. Dopo un avvio senza tatticismi, col passare dei minuti la Lazio prende l’iniziativa del gioco, col Verona pronto a pressare e ripartire. I padroni di casa vanno negli spogliatoi meritatamente in vantaggio, contro un avversario sempre presente nel flusso della partita. Poco dopo la ripresa, é Zanetti il primo a ricorrere alla panchina, inserendo Mosquera per Castanos. Il Verona è vivo e mostra di avere dei buoni palleggiatori. L’iniziativa è ancora prevalentemente laziale, ma con più fatica nel conservare il possesso palla.

Quando trovano spazio i biancocelesti sono però pericolosi. Al 16′ doppio miracolo di Montipò per impedire il 3-1 prima a Castellanos e poi Dia. Baroni ha visto i suoi abbassarsi troppo ed ordina un doppio cambio: fuori Castellanos e Isaksen, dentro Castrovilli e Tchaouna. Rispetto alla frenesia iniziale, ora la Lazio cerca di ragionare. Le discesa sulla sinistra di Tavares sono un pericolo costante per la difesa scaligera, ma non sempre sono assecondate dai compagni come meriterebbero. Tchaouna ci prova dalla distanza, gli risponde Montipò con l’ennesima parata.

Rischia anche la Lazio, come sul tiro di Tchatchoua, sul quale si immola Lazzari. Esce Rovella, in debito di lucidità, per Vecino. E’ il momento per la Lazio di gestire il vantaggio (dentro Marusic e Noslin per Lazzari e Zaccagni), per il Verona di alzare il ritmo (in campo Cisse e Sarr, escono Dailiuc e Dani Silva). Ma il forcing gialloblù non trova terminali. Guendouzi e Tavares sono l’ultima diga e dopo 5′ di recupero la Lazio può festeggiare.

Continua a leggere

Sport

Tennis: Jasmine Paolini quinta nel ranking Wta

Pubblicato

del

Jasmine Paolini si conferma al quinto posto del ranking Wta. Pressoché invariate la prime 10 posizioni della classifica mondiale che vede in testa Iga Swiatek. Alle spalle della polacca la bielorussa Aryna Sabalenka, la statunitense Jessica Pegula e la kazaka Elena Rybakina. Dietro l’italiana la statunitense Coco Gauff, la cinese Qinwen Zheng e la statunitense Emma Navarro. Esce dalla top 10 la ceca Barbora Krejcikova (undicesima) a vantaggio della greca Maria Sakkari (nona) e della statunitense Danielle Collins (decima).

1. Iga Swiatek (POL) 10885 pts

2. Aryna Sabalenka (BLR) 8716

3. Jessica Pegula (USA) 6220

4. Elena Rybakina (KAZ) 5871

5. Jasmine Paolini (ITA) 5398

6. Coco Gauff (USA) 4983

7. Zheng Qinwen (CHI) 3980

8. Emma Navarro (USA) 3705 9. Maria Sakkari (GRE) 3416 (+1)

10. Danielle Collins (USA) 3178 (+1)

 

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto