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Cultura

Giocare con la cultura per fare solidarietà, a Napoli una associazione ha “installato” una macchina del tempo nel complesso di San Lorenzo Maggiore per…

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Atmosfere da “Il nome della rosa” per la prima Escape Room culturale  inaugurata a Napoli. Un frate francescano, il libro della Cronaca, una biblioteca antichissima in un luogo unico nel cuore di Napoli, enigmi da risolvere e segreti da svelare per conoscere la storia i misteri di Napoli  e districarsi in un labirinto virtuale, che mescola l’antico con il moderno. È un gioco ma mette in gioco la cultura, che a Napoli è pane quotidiano.

Si tratta di San Lorenzo  Escape ambientata nelle monumentali sale della Biblioteca di Fra Landolfo Caracciolo nel complesso monumentale di San Lorenzo Maggiore, un gioiello dell’architettura gotica in Italia. Un’esperienza di gioco emozionale e intrigante basata su un racconto ispirato a fatti realmente accaduti a Napoli. Dal 13 dicembre, grazie al progetto curato dall’Associazione San Bonaventura Onlus, in collaborazione con i Frati Minori Conventuali,  sarà possibile giocare con la storia di Napoli e dei suoi personaggi attraverso un percorso tra i misteri di una città viva in cui le stratificazioni storiche coabitano con la modernità, e tenta, per la prima volta in Italia, di portare i Millennials in biblioteca. L’obiettivo del gioco è questo: avvicinare i giovani alla cultura, ai libri, ad un luogo magico come una biblioteca.

Gruppi di adulti, ma anche ragazzi dai 13 anni in su – fino a un massimo di otto persone, su prenotazione – per giocare, dovranno provare a risolvere quattro enigmi, in tempo massimo di sessanta minuti. È una sorta di moderna caccia al tesoro il cui scopo è quello di riuscire a venir fuori dalle diverse ambientazioni allestite nelle sale della biblioteca: per farlo si dovranno superare prove di elevato spessore culturale come datare una pergamena antica, riuscire a determinare un punto su una mappa consunta, o rispondere a degli indovinelli dopo essere riusciti a restaurare dei polverosi fogli. Il tutto attraverso l’utilizzo di tavoli multimediali, realtà aumentata, ricostruzioni di ambienti in 3D, scaffali virtuali, documenti e manoscritti digitalizzati ad altissima risoluzione. La trama del gioco si basa su personaggi che hanno avuto a che fare con la Biblioteca di San Lorenzo Maggiore come Boccaccio, Papa Sisto V, Masaniello, e il questore Palatucci (lo Shindler italiano) e su episodi reali, in un viaggio nel tempo che dal 1300 passando per il 1500, al 1600 approda al secolo scorso. Una macchina del tempo che affascinerà chiunque per la sua capacità di catapultarti attraverso la storia, vivendo nel presente.

La partecipazione alla San Lorenzo Escape prevede una donazione liberale a sostegno della campagna di sensibilizzazione “Una biblioteca digitale per l’Africa” “Tutti i ricavati – dichiara Carlo Caccavale della Associazione San Bonaventura Onlus  finanzieranno una biblioteca Francescana legata all’Università del Sacro Cuore in Zaire, consentendoci di portare la cultura da Napoli al cuore dell’Africa”.

Ma vediamo chi sono gli autori, gli inventori di questa singolare macchina del tempo che avrà il duplice obiettivo di avvicinare i giovani all’arte, alla cultura, alle biblioteche, alle meraviglie di Napoli. E poi reperire fondi per donare una biblioteca all’Università del Sacro Cuore in Zaire.

La storie, vere, (in italiano e inglese) sono sceneggiate e scritte da Laura Del Verme.

Il gioco, condotto dall’attore Peppe Barile, è arricchito da intriganti enigmi pensati da Daniele Ferraiuolo e Giovanni Russo.

Il percorso cinematografico, firmato da Marco Flaminio, è immersivo e coinvolgente e si arricchisce di soluzioni tecnologiche inconsuete: totem ed tavoli interattivi realizzati da Mario Tartaglia con la grafica di Melania Zappa, che guidano i giocatori verso l’uscita.

Studi recenti dimostrano che quando ci troviamo nel mondo dei giochi siamo più produttivi e ottimisti. L’arte del coinvolgimento diventa – come in questo progetto  – un modello di promozione dei beni culturali. – dichiara Laura Del Verme sceneggiatrice e scrittrice del gioco- Fin dal primo enigma, uscire dalla stanza non è più l’obiettivo principale. E’ la curiosità che spinge il giocatore a continuare.”

La storia della città di Napoli si disvela, dunque, in modo originale attraverso i segreti di una biblioteca antichissima. Azzardata la scelta di un luogo esclusivo, storicamente affascinante, con una scenografia reale e tangibile. Avvincente la possibilità di seguire il filo rosso della storia, giocando. E se oggi il centro storico di Napoli è così celebre e vivace, è anche grazie al suo immenso e sedimentato patrimonio di storie, molte delle quali sono ancora gelosamente conservate tra gli scaffali di una delle biblioteche più importanti della città. Quello che qui viene messo in scena è l’origine di queste narrazioni pensate per far vivere in prima persona al pubblico esperienze dall’alto potenziale emozionale.

“La forza di Napoli è la cultura – aggiunge l’Assessore alla cultura e turismo del Comune di Napoli, Gaetano Daniele – Bisogna valorizzare le vocazioni storiche, le radici che ne hanno fatto una grande metropoli del Mediterraneo, un incrocio di civiltà, culture, e di incontri. E in tal senso la multimedialità può supportare la valorizzazione, soprattutto perché parla il linguaggio dei giovani”.

“E’ un modo diverso di approcciare al turismo a Napoli attraverso un punto di vista innovativo e divulgativo e nuovi strumenti e tecnologie digitali – sottolinea Rossana Romano, Direttore Generale per le Politiche culturali e il turismo della Regione Campania– Il progetto sarà, tra l’altro. inserito nel uovo programma per la digitalizzazione di archivi e biblioteche della Regione Campania”.

 

 

Altre informazioni per partecipare al gioco di solidarietà. 

Durata:

Il gioco prevede l’ingresso di gruppi fino a un massimo di otto persone, che devono provare a risolvere quattro enigmi, in un limite di tempo massimo di sessanta minuti.

 

Lingua:

Italiano – Inglese

 

Calendario:

Tutti i giorni, dalle 10.00 alle 20.00, solo tramite prenotazione

 

Prenotazioni:

Telefonando, scrivendo un sms o whatsapp al numero 3337126015 oppure contattando la pagina facebook San Lorenzo Escape – Napoli

 

Costi:

 

Donazione liberale a sostegno della campagna di sensibilizzazione “Una biblioteca digitale per l’Africa”  art.143 comme 3 TUIR

 

Tutti i fondi ricavati saranno interamente reinvestiti nel progetto, a cura dell’Associazione San Bonaventura, che prevede la realizzazione di una serie di biblioteche digitali in Africa, allo scopo di fornire un consistente utile e solido strumento culturale per le popolazioni più povere e disagiate della terra.

Alle missioni che aderiranno, saranno forniti pc touch screen che all’interno avranno delle vere e proprie biblioteche digitali di testi antichi e moderni utilizzabili a scopo didattico o di studio.

 

 

 

Come arrivare:

ï       In auto: il Centro storico di Napoli è raggiungibile attraverso via Duomo diverse soluzioni di parcheggio (lungo via duomo strisce blu, parcheggi Ztl centro storico, zona porto varco Pisacane)

ï       In Treno: a 15 minuti a piedi dalla Stazione di Napoli Centrale Piazza Garibaldi a 5 minuti a piedi dalle fermate della Metropolitana Linea 1 Dante e Linea 2 Cavour

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Cultura

Mattarella a Napoli per celebrare le Quattro Giornate

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Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella è giunto in mattinata a Napoli e,  dopo aver deposto una corona  al monumento degli scugnizzi, ha raggiunto la basilica di San Giovanni Maggiore dove ha presenziato ai lavori di un convegno sulle Quattro giornate di Napoli, promosso dal Comune a ottanta anni dalla rivolta popolare contro il nazifascismo.

A piazza della Repubblica  il Presidente della Repubblica ha incontrato Francesco Amoretti, figlio di Antonio Amoretti, ultimo partigiano di Napoli, scomparso all’età di 95 anni nel dicembre 2022: “Ho detto al Presidente Mattarella che mio padre quotidianamente ha lavorato soprattutto presso le scuole e con gli studenti a difesa della Costituzione. Chi meglio del Presidente può capire il senso e il significato di quell’impegno”.

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Cultura

Christie’s, all’asta a novembre tre dipinti di Cezanne

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La prossima asta di novembre di Christie’s dedicata all’arte di fine Ottocento offrirà al miglior offerente non uno, ma tre dipinti di Paul Cézanne che da 90 anni non erano apparsi sul mercato. Le tre opere vengono dal museo Langmatt di Baden, in Svizzera, e verranno presentate una dopo l’altra il 9 novembre in uno sforzo del museo di raccogliere 45 milioni di dollari per assicurarsi un futuro.

Star tra i tre quadri è Fruits et Pot de Gingembre, all’asta con una stima tra 35 e 55 milioni di dollari. Realizzato tra 1890 e 1893, fa parte di un periodo d’oro in cui Cézanne creò le sue opere più elaborate, tra cui i Giocatori di Carte, dipinto nello stesso studio che il pittore teneva della casa dei genitori, ma anche il panoramico La Montagne Sainte-Victoire della collezione del co-fondatore di Microsoft Paul Allen venduto l’anno scorso, sempre da Christie’s, per 138 milioni di dollari. Il secondo quadro, Quatre Pommes et un Couteau, ha al centro la mela, uno dei soggetti quotidiani preferiti di Cezanne: la stima è tra sette e dieci milioni di dollari, mentre per La Mer à l’Estaque del 1878-1879 – l’unico dipinto del gruppo che non è una natura morta ma una veduta sul Mediterraneo e un pittoresco villaggio di pescatori – le previsioni sono tra i 3 e i 5 milioni.

“Le vendite di opere di musei sono una questione delicata. Siamo colpiti dall’attenzione e dalla cura con cui il Langmatt ha scelto cosa mettere in vendita”, ha detto Dirk Boll, vicepresidente di Christie’s per l’arte moderna e contemporanea. Il formato dell’asta è inconsueto: Christie’s, su istruzioni del museo, venderà i tre quadri in sequenza finché non verrà raggiunto o superato il target dei 45 milioni richiesti. a quel punto, se resterà qualcosa di invenduto, sarà restituito al Langmatt. Cézanne non fu mai veramente apprezzato in vita, ma già al tempo della morte era considerato un precursore dell’arte moderna e negli anni a seguire la maggior parte dei suoi capolavori finirono in mano private, tra cui i tre ora in vendita, acquistati nel 1933 dal collezionista anglo-svizzero Sidney Brown e dalla moglie Jenny. Il museo Langmatt ha sede nella villa di famiglia dei Brown, lasciata in eredità assieme alla vasta collezione alla città di Baden dal figlio della coppia, John Alfred Brown, nel 1987. Da allora il Langmatt è entrato in crisi finanziaria in parte a causa degli altissimi costi di manutenzione dell’edificio disegnato dall’architetto svizzero Karl Moser nel 1900: nel 2017 era stata lanciata cosi una campagna raccogli fondi per assicurare la futura operatività del museo.

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Cultura

Melania Mazzucco vince il Premio Serao, la consegna il 5 ottobre a Napoli

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Melania Mazzucco è la vincitrice del premio Matilde Serao: la scrittrice lo riceverà il prossimo 5 ottobre in una cerimonia che si svolgerà nel Palazzo Reale di Napoli, nell’ambito del Campania libri festival. Un premio organizzato da Il Mattino dedicato alla sua cofondatrice.  E al Mattino Melania Mazzucco, scrittrice amatissima, vincitrice di numerosi premio, spiega che quello che più l’ha colpita “è la capacità di stare nel proprio tempo”, e questo, spiega, è evidente fin dal 1886.

Il bacio della Medusa (Rizzoli 1996) a Vita (Einaudi, premio Strega 2003) a La lunga attesa dell’angelo (Einaudi 2008) , L’architettrice (Einaudi 2019): sono i grandi successi di Melania Mazzucco, libri che hanno richiesto anche un gran studio, un lavoro che si avverte pagina dopo pagina. Vita, per esempio: una storia di immigrazione dove la scrittrice ha avuto come punto di partenza i racconti di famiglia ma man mano che andava avanti nelle ricerche per scrivere il suo romanzo ha scoperto che verità e raconto non sempre coincidevano così quello è diventato, come ha detto al Mattino, “il mio libro più libero”

 

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