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Giappone: è morto Akira Toriyama, l’autore di Dragon Ball

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Akira Toriyama

È morto all’età di 68 anni, a causa di un ematoma subdurale, Akira Toriyama, il creatore della popolare serie di manga “Dragon Ball”. La scomparsa risale allo scorso primo marzo, ma la notizia è stata diffusa solo oggi sui social media dalla casa editrice e il suo studio di produzione. Dragon Ball venne lanciato nel 1984, conquistando il successo in tutto il mondo generando una serie di anime, filmati animati, colonne sonore, videogiochi e altri contenuti collegati al merchandising. I suoi volumi hanno venduto più di 260 milioni di copie in tutto il mondo, rendendolo uno dei manga più conosciuti di sempre.

“È con profondo rammarico che annunciamo la sua scomparsa. Sappiamo che aveva ancora diverse opere in fase di produzione con il solito grande entusiasmo”, si legge in una dichiarazione sul sito internet dell’editore, Shueisha. Nato nella prefettura di Aichi, nel Giappone centrale, Toriyama ha esordito nel 1978, guadagnando popolarità dopo l’uscita del suo manga “Dr. Slump”, serializzato sul settimanale Shukan Shonen Jump nel 1980 e per il quale vinse il Premio Shōgakukan, uno dei più prestigiosi del Paese, per il miglior manga shōnen, una categoria di manga indirizzati principalmente a un pubblico maschile.

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Napoli da battaglia: Conte celebra il coraggio e il percorso di crescita dopo il successo a Bergamo

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La vittoria del Napoli per 3-2 sul difficile campo dell’Atalanta non è solo un trionfo sportivo, ma un manifesto della filosofia di Antonio Conte. Il tecnico azzurro ha esaltato l’atteggiamento e la crescita della sua squadra, sottolineando come il successo al Gewiss Stadium rappresenti un importante passo avanti nel percorso intrapreso dalla squadra.

Un Napoli coraggioso e ambizioso

“La partita era chiara fin dall’inizio: non volevamo arretrare troppo e farli giocare comodamente”, ha dichiarato Conte a DAZN nel post-partita. “Abbiamo avuto momenti di difficoltà, ma siamo stati sempre propositivi, cercando di imporre il nostro gioco. L’Atalanta è una squadra esperta, un esempio di lavoro di lungo corso con Gasperini. Noi siamo ancora alunni, ma stiamo imparando in fretta”.

Conte ha elogiato i suoi per l’atteggiamento aggressivo e il pressing costante: “Siamo una squadra che deve difendersi attaccando, che deve pressare per non subire. Questo è il nostro cammino, se vogliamo essere una squadra europea con ambizione”.

Un successo che vale oro

La vittoria contro l’Atalanta, arrivata dopo il pareggio iniziale e una partita psicologicamente intensa, ha dato ulteriore fiducia al Napoli, ora con 7 punti di vantaggio su una diretta concorrente. “L’Atalanta non è un’outsider”, ha affermato Conte. “Dopo la vittoria dell’Europa League, è una squadra che può puntare allo scudetto. Batterli oggi, in uno stadio così caldo, è un segnale importante”.

La crescita del Napoli e il supporto dei tifosi

Il tecnico ha sottolineato la crescita della squadra rispetto all’inizio della stagione: “Quando siamo partiti, molti giocatori volevano andare via. Abbiamo ricostruito, non sbagliando sul mercato, e i ragazzi mi stanno dando tanto. Quando arrivo a Castel Volturno, sono felice perché vedo voglia di migliorare”.

Conte ha inoltre evidenziato l’importanza del supporto dei tifosi: “L’accoglienza a Capodichino è stata incredibile. Voglio ringraziare anche chi era a Bergamo nonostante le difficoltà legate al divieto di trasferta per i residenti in Campania. Mi auguro che queste misure siano applicate con equità”.

Non solo risultati, ma un progetto ambizioso

Nonostante i recenti successi, Conte mantiene i piedi per terra: “Parlare di scudetto è prematuro. Vogliamo accumulare punti per il nostro ritorno in Europa e continuare a crescere. Sappiamo che siamo lassù e vogliamo restarci, ma ci sono tante squadre forti in corsa. L’obiettivo è mantenere questa intensità e migliorare”.

Un Napoli ambizioso, coraggioso e in crescita, che con Antonio Conte alla guida punta a consolidarsi come protagonista del calcio italiano e europeo.

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Esteri

TikTok blocca l’accesso in Usa, in attesa di Trump

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TikTok ha interrotto l’accesso ai suoi utenti negli Stati Uniti poco prima che entrasse in vigore un divieto nazionale sull’app, con il presidente eletto Donald Trump, che ha promesso una proroga di 90 giorni, impossibilitato a intervenire fino al suo insediamento in programma domani. “Negli Stati Uniti è stata promulgata una legge che vieta TikTok”, si legge in un messaggio che appare agli utenti che tentavano di utilizzare l’app. “Purtroppo, ciò significa che per ora non puoi utilizzare TikTok.

Siamo fortunati – si legge ancora – che il presidente Trump abbia indicato che lavorerà con noi per trovare una soluzione per ripristinare TikTok una volta entrato in carica. Restate sintonizzati!”. Dopo mesi di battaglie legali, venerdì la Corte Suprema degli Stati Uniti ha confermato una legge che vieta la popolare piattaforma di condivisione video in nome della sicurezza nazionale, a meno che i suoi proprietari cinesi non raggiungano un accordo per venderla ad acquirenti non cinesi entro domenica. Tra i fan di TikTok c’è anche Trump, che ha attribuito all’app il merito di averlo messo in contatto con gli elettori più giovani, contribuendo alla sua vittoria elettorale a novembre. Dopo aver discusso di TikTok con il presidente cinese Xi Jinping, Trump ha detto che avrebbe potuto attivare una proroga di 90 giorni dopo il suo insediamento.

“Penso che sarebbe, certamente, un’opzione che prenderemo in considerazione. L’estensione di 90 giorni è qualcosa che molto probabilmente verrà fatta, perché è appropriata”, ha detto, spiegando che che probabilmente lo annuncerà lunedì. La legge consente una proroga di 90 giorni se la Casa Bianca può mostrare progressi verso un accordo praticabile, ma il proprietario di TikTok ByteDance ha categoricamente rifiutato qualsiasi vendita. L’amministrazione del presidente uscente Joe Biden ha dichiarato che lascerà la questione a Trump. Dopo la sconfitta in tribunale, il CEO di TikTok Shou Chew ha fatto appello a Trump, ringraziandolo per il suo “impegno a lavorare con noi per trovare una soluzione”. Trump “capisce davvero la nostra piattaforma”, ha aggiunto. Chew dovrebbe anche presenziare all’insediamento di Trump domani.

La legge richiede ad Apple e Google di rimuovere TikTok dai loro app store, bloccando i nuovi download. Le aziende potrebbero dover pagare sanzioni fino a 5.000 dollari per ciascun utente che può accedere all’app. Anche Oracle, che ospita i server di TikTok, sarebbe legalmente obbligata a far rispettare il divieto. Una proposta di acquisto dell’ultimo minuto è stata fatta sabato dalla start-up di grande valore Perplexity AI, che ha offerto una fusione con la sussidiaria statunitense di TikTok. Tale accordo potrebbe consentire alla società madre ByteDance una possibile soluzione senza vendere completamente l’app. Il piano creerebbe una nuova joint venture che combina le attività di US TikTok e Perplexity AI, sostenuta dal fondatore di Amazon Jeff Bezos.

La proposta non include un prezzo per la transazione, che sarebbe stato di almeno 50 miliardi di dollari. Frank McCourt, l’ex proprietario dei Los Angeles Dodgers, ha anche fatto un’offerta per acquistare l’attività statunitense di TikTok e ha affermato di essere “pronto a lavorare con l’azienda e il presidente Trump per concludere un accordo”. L’investitore canadese Kevin O’Leary, coinvolto in tale offerta, ha detto a Fox News che a ByteDance sono stati offerti 20 miliardi per l’attività statunitense di TikTok. Con TikTok costretto a chiudere, i suoi rivali con sede negli Instagram Reels e YouTube Shorts potrebbero trarne vantaggio. Migliaia di utenti del social cinese hanno optato per ‘Red Note’: simile a Instagram, è stata l’app più scaricata sull’Apple Store statunitense questa settimana.

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Economia

Alpha Impulsion: la rivoluzione italo-francese nella corsa allo Spazio

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In piena era di rinnovata corsa allo spazio, con una economia di settore capace di generare, a livello globale, circa 630 miliardi di dollari ed una propensione nel prossimo decennio a triplicare fino  a circa 2.000 e più miliardi, l’Italia e l’Europa vantano un’ottima e consolidata posizione nel settore satellitare per osservazione della Terra e telecomunicazioni, ma in altri settori strategici come quello (invero cruciale) dei lanciatori, restano molto indietro rispetto agli altre realtà come USA, Russia e Cina, a parte l’esperienza francese che con i lanciatori Vega ed Ariane rappresentano l’unica concreta esperienza europea del comparto.

Non avendo un tessuto industriale tale da generare in ambito europeo colossi del calibro di SpaceX e Virgin Galactic, la corsa allo spazio si affida nel vecchio continente, a parte importanti realtà di derivazione nazionale come Airbus, BAE Systems, Leonardo, Thales, Dassault, Saab, eccetera, a tantissime esperienze appartenenti alla piccola e media impresa, capaci così di trainare l’innovazione tecnologica e imprenditoriale dell’intera Unione Europea, grazie alle resilienza e propensione ad affrontare tutte le difficoltà del caso, senza rete e senza garanzie, in un contesto internazionale caratterizzato da concorrenza spietata e fortissime barriere all’ingresso. 

Per questi motivi da circa un decennio l’Unione Europea, assieme ai singoli stati di partenenza, hanno posto in essere strumenti finanziari a supporto di tali realtà, spesso attraverso l’erogazione di misure economiche a fondo perduto, nell’ottica di un ormai urgente riavvicinamento alle esperienze di top players non solo come USA, Cina e Russia, ma anche di nuovi paesi con ormai consolidate aspirazioni spaziali come Canada, Giappone, Inghilterra, India ed Emirati Arabi.

In questo contesto così vivace se non turbolento, di altissima competizione ed eccellenza produttiva, c’è chi è convinto che per essere competitivi di fronte a realtà dominanti sul mercato, sia necessario rivoluzionare dalle basi il concetto di trasporto spaziale. In rappresentanza di questa categoria, a correre la maratona per la conquista dello spazio, possiamo quindi incontrare realtà come quella di Alpha Impulsion, start up italo- francese, con sede a Napoli e Tolosa, che vuole inserirsi nel gotha dei lanciatori spaziali, realizzando servizi di lancio dedicati in grado di portare fino a 1000 kg in orbita bassa ad un prezzo 5 volte inferiore rispetto a ciò che viene proposto da altri operatori. La rivoluzione tecnica che consente di realizzare tutto ciò è rappresentata della propulsione autofaga ibrida, capace di stravolgere l’architettura del classico lanciatore. 

Difatti, nel lanciatore ibrido di Alpha Impulsion, il combustibile solido svolge la funzione di struttura e allo stesso tempo di serbatoio per l’ossidante liquido. Durante il volo, la camera di combustione è in grado di bruciare progressivamente il corpo proprio del lanciatore, da cui ne deriva l’aggettivo “autofago”, determinandone l’accorciamento, come se fosse una candela che si consuma. Alla fine del volo, solo la camera di combustione ed il satellite arrivano nello spazio. 

Questa soluzione, che appare mutuata da un film di fantascienza è invece concreta realtà, ovviamente unica nel suo genere, e permette così di ridurre i costi di produzione e l’impatto ambientale, trasportando nello spazio solo lo stretto necessario e riducendo così il rischio di inquinare ulteriormente l’orbita terrestre. 

E tutto questo viene realizzato dalla start up nata soltanto a fine del 2022 a Tolosa, dalla visione di quattro talentuosi ingegneri: Marius Celette  (CEO), Lisa Buxton (CPO), Vincenzo Mazzella (COO) e Martin Gros  (CSO).  Dopo solo due anni dall’inizio delle sue attività, Alpha Impulsion  conta già un organico di 16 dipendenti, tutti under 30. 

Da fine 2024, dopo aver partecipato al programma di accelerazione “Take Off” in Torino, la società ha deciso di espandere le proprie attività in Italia con due sedi, una proprio nella nostra Napoli e una prossima a Torino, forte della convinzione che realizzare un lanciatore che possa definirsi “europeo” sia necessario valorizzare le competenze e le eccellenze di più paesi del continente. 

Nel 2025 Alpha Impulsion si prepara al lancio di “Ambre”, il prototipo in scala che volerà nei prossimi mesi e servirà a dimostrare il funzionamento della propulsione autofaga in volo. A valle del volo, apriranno un round di investimenti per finanziare la progettazione del lanciatore in scala reale “Grenat”, il cui volo inaugurale è previsto per la metà del 2027.

Ad oggi la start up ha già firmato diversi contratti con il Centro Nazionale degli Studi Spaziali francese (CNES) ed ha ricevuto l’interesse di altre istituzioni, imprese e agenzie spaziali europee, raccogliendo così circa un milione di euro tra fondi pubblici e privati. 

Una bellissima storia che di certo avrà ancora tante pagine di meritato successo da scrivere, per il coraggio, la capacità e la passione dei suoi fondatori e collaboratori, capaci di costruire il miglior futuro possibile, concretizzando la straordinaria resilienza e competitività delle aziende europee, che si consolida ancora una volta proprio attraverso l’incontro dei giovani talenti che partono da lontano, si incontrano altrove e poi ritornano nei loro Territori con il tesoro dell’esperienza e dell’innovazione, che condividono con tutti.

Giovanni Mastroianni

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