Collegati con noi

Cronache

Genovese, perizia su audio ‘Terrazza Sentimento’

Pubblicato

del

La difesa di Alberto Genovese, l’imprenditore del web a San Vittore da quasi 5 mesi con l’accusa di aver stuprato due ragazze, tra Milano e Ibiza, dopo averle stordite con mix di droghe, ottiene una seconda perizia, dopo quella gia’ decisa nei giorni scorsi e che serve a valutare se il suo stato di salute mentale sia compatibile o meno col carcere. Oggi, infatti, il gip di Milano Tommaso Perna ha disposto che venga effettuato anche un accertamento “fonico”, con la formula dell’incidente probatorio, sugli audio relativi alle telecamere interne dell’attico di lusso dell’imprenditore, con vista sul Duomo e che veniva chiamato ‘Terrazza Sentimento’. E, in particolare, sulle immagini registrate tra il 10 e l’11 ottobre scorso, quando l’ex ‘mago’ delle start up digitali avrebbe violentato per ore una 18enne, dopo averle fatto assumere cocaina e ketamina. Il giudice ha fissato un’udienza per il prossimo 6 aprile per conferire l’incarico al Ris dei carabinieri per la perizia che era stata richiesta dagli avvocati Luigi Isolabella e Davide Ferrari. I legali hanno chiesto l’accertamento perche’, stando alla loro istanza, sarebbe utile per verificare se la ragazza abbia o meno dato il consenso a cio’ che e’ accaduto al termine di quel ‘festino’, uno dei tanti a base di droghe organizzati dall’ex fondatore di Facile.it. Per la difesa gli esiti di queste analisi sugli audio, utili per cercare di recuperare dialoghi avvenuti nel corso della serata, potrebbero incidere sull’accusa di violenza sessuale. La difesa ha chiesto di analizzare e trascrivere gli audio non tanto della camera di Genovese, dove avvennero i presunti abusi documentati dalle immagini finite agli atti (recuperate dalla polizia scientifica, malgrado l’imprenditore avesse detto a un collaboratore di “piallarle”), ma soprattutto delle altre stanze per vedere se nel corso della notte la ragazza possa aver manifestato forme di consenso. La Procura aveva dato parere contrario all’istanza presentata a fine febbraio, ma ora il giudice ha dato il via libera all’incidente probatorio, i cui esiti saranno ‘cristallizzati’ in vista del processo. Nel frattempo, il procuratore aggiunto Letizia Mannella e i pm Rosaria Stagnaro e Paolo Filippini hanno disposto una consulenza, gia’ in corso e affidata ad esperti, tra cui un tossicologo e uno psichiatra, sugli effetti delle droghe che sono state fatte assumere alle ragazze e che, secondo l’accusa, le hanno rese incoscienti. Enrico Zanalda, direttore del Dipartimento salute mentale della Asl di Torino, intanto, e’ al lavoro per valutare le condizioni psichiche di Genovese. I legali in quest’altra richiesta di perizia, accolta dal gip una decina di giorni fa, si erano richiamati a un’istanza di concessione di domiciliari in una clinica per disintossicarsi, che venne respinta dal giudice a fine febbraio. E hanno fatto notare, depositando la consulenza di uno psichiatra, che l’imprenditore a San Vittore e’ stato si’ sottoposto a terapia farmacologica, ma non ha mai avuto una vera diagnosi. Nel filone d’indagine sulle sue movimentazioni finanziarie, infine, gli investigatori della Gdf stanno lavorando per ricostruire, anche attraverso analisi dell’Agenzia delle entrate, presunti profili di frode fiscale. Pure in questa tranche Genovese e’ indagato.

Advertisement

Cronache

Messina Denaro è in coma irreversibile

Pubblicato

del

Matteo Messina Denaro è in coma irreversibile e da stasera non verrà più alimentato. Scorrono i titoli di coda sulla storia del boss riuscito a sfuggire alla cattura per 30 anni, arrestato il 16 gennaio mentre andava in una delle cliniche più prestigiose di Palermo per sottoposti alla chemioterapia. Una malattia lunga tre anni, quella del boss che, secondo quanto sostengono i medici, ormai non gli lascia più speranze. Dopo l’arresto il capomafia di Castelvetrano è stato portato nel supercarcere de L’Aquila dove è stato sottoposto alle cure per il cancro al colon scoperto a fine 2020. Seguito costantemente dall’equipe dell’Oncologia dell’ospedale de L’Aquila, curato in cella, dove è stata allestita per lui una sorta di infermeria, il padrino è stato in discrete condizioni fino a un mese fa. Poi, dopo due interventi, la situazione è precipitata e ne è stato disposto il ricovero nel reparto detenuti del nosocomio. Negli ultimi giorni, visto il peggiorare delle condizioni il capomafia è stato prima sottoposto alla terapia del dolore, poi sedato.

Le visite dei pochi familiari ammessi le scorse settimane sono state sospese. Messina Denaro, però, ha potuto riconoscere la figlia Lorenza Alagna, avuta durante la latitanza e le ha dato il suo cognome. Non ci sono stati, però, incontri tra i due perché il boss avrebbe preferito non farsi vedere dalla figlia nelle gravi condizioni in cui era. Dall’arresto il padrino è stato interrogato più volte dai pm di Palermo precisando, fin dal primo incontro, che non avrebbe mai collaborato con la giustizia.

E così è stato. Anzi nel corso del primo interrogatorio, con aria sfottente, non ammettendo neppure di far parte di Cosa nostra, ha detto al procuratore di Palermo Maurizio de Lucia e all’aggiunto Paolo Guido, che hanno coordinato le indagini per la sua cattura, che se non fosse stato malato e costretto a ricorrere alle cure della clinica, lo Stato non l’avrebbe mai preso. Il boss, autorizzato a incontrare i familiari stretti e il suo avvocato, la nipote Lorenza Guttadauro, non ha però mai potuto vedere la sorella a lui più affezionata, Rosalia Messina Denaro, arrestata nei mesi scorsi per mafia. E’ perquisendo la sua abitazione che i carabinieri del Ros hanno potuto ricostruire la sua malattia, l’alias usato per le cure riuscendo così a porre fine a 30 anni di latitanza.

Continua a leggere

Cronache

Morto bimbo 10 anni ferito in esplosione ordigno bellico

Pubblicato

del

E’ morto il bambino di 10 anni rimasto gravemente ferito oggi pomeriggio, dopo essere stato colpito da un’esplosione avvenuta nella pertinenze della sua abitazione a Vivaro (Pordenone). Lo si apprende dalla stampa locale. Lo scoppio sarebbe stato determinato da un ordigno bellico, verosimilmente un residuato. Il bambino è stato portato in gravissime condizioni all’ospedale di Pordenone. Il nonno è ricoverato in gravi condizioni.

Continua a leggere

Cronache

Ancora scosse di terremoto nei Campi Flegrei, paura e scuole evacuate

Pubblicato

del

Paura nella zona dei Campi Flegrei a Napoli per un’altra scossa avvertita distintamente dalla popolazione. A differenza del terremoto del 7 settembre scorso quando il sisma si verificò di sera, questa volta alle 11,02 un evento di magnitudo 3 subito seguito da un altro di 2,5, con epicentro nella zona della Solfatara, a un chilometro di profondità, ha provocato momenti di preoccupazione tra i genitori degli alunni che erano a scuola. E due istituti, secondo quanto si è appreso, sono stati infatti evacuati a Pozzuoli per alcuni minuti. I docenti hanno fatto uscire gli studenti alla scuola media Giacinto Diano, in via Solfatara, come previsto dal protocollo predisposto per l’emergenza e li hanno trattenuti nel cortile.

Sono stati portati fuori dall’aula per un po’ di tempo anche i bimbi della scuola materna ed elementare San Giuseppe, anch’essa in via Solfatara. La scossa è stata avvertita non solo a Pozzuoli ma anche nei quartieri vicini della zona occidentale di Napoli come Agnano, Bagnoli e Fuorigrotta. Non sono stati segnalati danni. Il 12 settembre era stata avvertita una scossa di magnitudo 2.3 alle 4,28 mentre un evento che aveva preoccupato particolarmente la popolazione si era registrato il 7 settembre scorso con uno sciame sismico di magnitudo superiore a 3. “Non c’è al momento nessun dato precursore di un’eruzione imminente dei Campi Flegrei e si continua a rilevare un fenomeno di bradisismo in atto”, ha detto appena due giorni fa Francesca Bianco, direttrice del dipartimento Vulcani dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologi.

Secondo il sindaco della città metropolitana di Napoli, Gaetano Manfredi, “le tante scosse creano ovviamente preoccupazione fra le persone ma ricordo che la zona dei Campi flegrei è tra le più monitorate al mondo e gli indicatori non ci dicono che ci sono rischi nel breve-medio termine. Noi ci prepariamo sempre meglio e si sta lavorando su una revisione dei piani di evacuazione e dei piani di gestione”. Nei giorni scorsi il ministro per la Protezione civile, Nello Musumeci, incontrando i sindaci flegrei, ha proposto obiettivi su cui lavorare: un Piano di analisi della vulnerabilità del territorio, finanziato dalla Protezione civile nazionale; un Piano della comunicazione alla popolazione; l’aggiornamento del Piano di emergenza e delle vie di fuga, anche con apposite esercitazioni periodiche, con una verifica della rete infrastrutturale. Intanto, è stato firmato dal presidente della Toscana Eugenio Giani lo stato di emergenza regionale in seguito al sisma che lo scorso 18 settembre ha interessato il territorio della Città Metropolitana di Firenze nella zona del Mugello, al confine con l’Emilia Romagna: epicentro della scossa di magnitudo 4.9 Marradi.

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto