A sei mesi dal crollo del ponte Morandi Genova si ferma ancora una volta, per ricordare. Alle 11.36, l’ora esatta in cui la struttura e’ collassata, nei cantieri della demolizione e’ stato osservato un minuto di silenzio in memoria delle 43 vittime. Intanto in via Fillak, l’arteria sottostante il viadotto oggi interrotta, si e’ tenuta come ormai ogni mese la commemorazione di cittadini, comitati e associazioni che si sono dati appuntamento per ricordare, con il lancio di 43 rose nel torrente Polcevera, le persone che hanno perso la vita nel disastro. Per la prima volta, sullo sfondo, il moncone ovest parzialmente smontato. “Non abbiamo mai abbassato la testa. Noi tutti, genovesi. Siamo stati uniti, solidi e caparbi, proprio come la nostra storia ci ha sempre insegnato ad essere”, ha detto il sindaco di Genova e commissario per la ricostruzione Marco Bucci scegliendo di postare il messaggio su Facebook esattamente alle 11.36. “Oggi Genova – ha aggiunto Bucci – guarda al futuro vedendo realizzate nuove opere che abbiamo e stiamo costruendo, giorno dopo giorno, nell’interesse di tutti i cittadini, senza mai dimenticare quello che e’ successo”.
“Non dimentichiamo le 43 vittime, le loro famiglie e una citta’ che soffre ancora oggi, ma che dal primo minuto, asciugate le lacrime, ha mostrato forza, carattere e voglia di rialzarsi”, ha detto il viceministro delle Infrastrutture Edoardo Rixi. “Lo sguardo e’ sempre rivolto verso il futuro, per la Liguria e per tutti i cittadini che non si sono mai arresi, nonostante le difficolta’”, ha detto il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti. “La speranza e la voglia di ripartire sono intatte e forti, ogni giorno di piu’, lavoriamo per voi”. La demolizione del Morandi intanto prosegue. “La settimana prossima – ha spiegato Bucci -, non abbiamo ancora fissato il giorno preciso, vedremo scendere un’altra trave Gerber, quella tra la pila 6 e la pila 7” con modi e tempi analoghi alla prima trave calata la scorsa settimana. “Dopo questo passaggio inizieremo a lavorare per demolire la pila 8, dove utilizzeremo l’esplosivo”. Quanto ai lavori che vanno avanti sul moncone Est, “stiamo montando le colonne di sostegno e, una volta che saranno pronte tutte e sei potremo pensare a una eventuale riapertura di via Fillak. Un ipotesi che non e’ ancora garantita ma ci stiamo lavorando”, ha spiegato il commissario Bucci. Sul Morandi e’ intanto intervenuto un componente della commissione d’inchiesta del ministero delle Infrastrutture, Camillo Nuti, professore di Progettazione strutturale all’Universita’ Roma 3, per dirsi convinto che “la Societa’ Autostrade non abbia usato il giusto principio di precauzione: alle indagini che mostravano problemi di corrosione, non sono seguiti gli interventi”. Come “si vede dalla sequenza degli investimenti – ha spiegato -. Dal ’67 fino al ’96 sono stati spesi fra i 15 e i 20 milioni di euro di manutenzione. Successivamente (quando la gestione e’ passata dallo stato ad Aspi, ndr.), non si e’ speso quasi nulla”. Comunque sulla struttura, ha anche sottolineato Nuti, “il controllo pubblico e’ stato insufficiente”.
Questo il messaggio del sindaco e oggi anche commissario straordinario per la ricostruzione, Marco Bucci:
14.8.2018 – 14.2.2019
Non abbiamo mai abbassato la testa. Noi tutti, genovesi. Siamo stati uniti, solidi e caparbi, proprio come la nostra storia ci ha sempre insegnato ad essere. Sei mesi dopo quel tragico giorno ci stringiamo intorno alle famiglie delle 43 persone che ci hanno lasciato.
Oggi #Genova guarda al futuro vedendo realizzate nuove opere che abbiamo e stiamo costruendo – giorno dopo giorno -nell’interesse di tutti i cittadini, senza mai dimenticare quello che è successo. 🏴
In occasione del periodo pasquale, il Comando Carabinieri per la Tutela della Salute, d’intesa con il Ministero della Salute, ha intensificato le attività di controllo sui prodotti tipici della Pasqua, con particolare riferimento a quelli dolciari, al fine di tutelare la salute dei cittadini e a garanzia degli imprenditori onesti che possono subire una concorrenza sleale da chi opera invece in modo illecito.
Le verifiche sulla corretta applicazione delle procedure igieniche e l’impiego di ingredienti sicuri hanno così fatto emergere violazioni relative alla carente pulizia ed igiene degli ambienti di lavorazione e deposito, alla mancata applicazione delle procedute preventive di sicurezza alimentare, all’omessa tracciabilità dei prodotti ed etichettatura irregolare. In alcuni casi sono stati scoperti ingredienti e semilavorati per dolci scaduti di validità e detenuti in ambienti umidi e con infestazioni di roditori.
La campagna ha visto coinvolti a livello nazionale i 38 NAS Carabinieri con oltre 840 ispezioni presso laboratori di produzione ed esercizi di vendita dei tradizionali prodotti dolciari, quali uova di cioccolato e colombe, ma anche verificando la correttezza commerciale e igienica delle materie prime mediante la preventiva vigilanza alle fasi di produzione e fornitura.
Gli esiti conseguiti documentano irregolarità accertate presso 324 strutture ed aziende oggetto di ispezione (pari al 38%), la contestazione di 574 violazioni penali ed amministrative, per un ammontare di 425 mila euro, ed il sequestro di complessive 2 tonnellate di alimenti, per un valore stimato in oltre 267 mila euro. Nel corso degli interventi, sono state individuate, inoltre, anche colombe e uova di cioccolato prodotte industrialmente che, una volta scartate e riconfezionate, venivano vendute come produzione artigianale ad un prezzo superiore. Sono stati 6 i titolari di negozi deferiti all’Autorità giudiziaria per l’ipotesi di tentata frode in commercio, con contestuale sequestro di oltre 300 colombe e uova falsamente dichiarate di “propria produzione”.
A causa di gravi situazioni igieniche e strutturali sono stati disposti 15 provvedimenti di chiusura o sospensione delle attività commerciali e produttive, stimate in un valore economico superiore a 5 milioni di euro.
Tra le situazioni più significative accertate dai NAS si evidenziano:
Nas Brescia
Nel corso del controllo presso una pasticceria della provincia di Bergamo sono stati rinvenuti, all’interno del laboratorio, 70 kg di cioccolato e 90 kg di prodotti dolciari con data di scadenza
superata, anche da alcuni anni, e con indicazioni non conformi in ordine agli ingredienti usati per la produzione. Contestate violazioni amministrative per un importo di 3.500 euro.
Nas Roma
A seguito dei controlli svolti presso due laboratori di pasticceria della provincia di Roma, sono stati deferiti in stato di libertà i titolari di entrambe le attività per aver posto in commercio prodotti dolciari tradizionali pasquali (colombe e uova di Pasqua) di produzione industriale artatamente etichettati e dichiarati come prodotti gastronomici artigianali. Riscontrate altresì, a vario titolo, carenti condizioni igieniche e strutturali e la mancata attuazione del manuale HACCP. Sequestrate 33 confezioni di colombe e 15 uova di cioccolato pasquali ed elevate sanzioni per un importo complessivo di 4.000 euro.
Nas Caserta
A seguito delle verifiche eseguite presso 2 pasticcerie ed una fabbrica di cioccolato della provincia di Caserta, sono stati sequestrati complessivamente 580 kg di prodotti tipici delle festività pasquali, poiché non sottoposti al piano di rintracciabilità alimentare.
Nas Catania
Controllati 2 laboratori di pasticceria ed un’industria alimentare della provincia di Catania, con conseguente sequestro di complessivi 1.415 kg di preparati e basi per prodotti dolciari in parte scaduti, privi di etichettatura e tracciabilità, ed in parte stoccati in un locale/deposito con gravi carenze igienico-sanitarie per presenza di escrementi di roditori.
In relazione alla descrizione di specifici interventi operati dai NAS nel presente comunicato stampa, le persone deferite all’autorità giudiziaria sono da ritenersi presunti innocenti fino a un definitivo accertamento di colpevolezza in successiva sede processuale.
Un 49enne marocchino, condannato per l’omicidio della moglie, è stato espulso dall’Italia e accompagnato alla frontiera aerea di Venezia e rimpatriato in Marocco con un volo diretto a Casablanca. Il provvedimento è stato disposto dal questore di Padova Marco Odorisio. Entrato in Italia ad aprile 2010 per ricongiungimento familiare con la moglie, nel 2011 era stato arrestato dalla squadra Mobile per omicidio doloso in quanto, al culmine di un litigio con la coniuge, all’interno della propria abitazione, nonostante la presenza della figlia allora di 7 anni, l’uomo aveva ucciso la compagna con 12 colpi contundenti e 42 coltellate. Il marocchino era stato condannato dalla Corte d’Assile d’Appello di Venezia alla pena di 14 anni e 8 mesi di reclusione.
Scarcerato lo scorso agosto, irregolare sul territorio nazionale e ritenuto pericoloso socialmente, lo straniero è stato collocato e trattenuto, con provvedimento del questore, presso il Centro di Permanenza per i Rimpatri di Milano dove, dopo due giorni, ha formalizzato istanza di Protezione Internazionale.
A settembre del 2023 è stato dimesso dal Cpa milanese perché il Giudice del Tribunale di Milano non aveva convalidato il provvedimento di trattenimento per richiedenti asilo in quanto la domanda di protezione internazionale presentata dal 49enne non è stata ritenuta strumentale a fine di evitare o ritardare il provvedimento di espulsione. l 49enne è stato poi rintracciato nel padovano dopo la sua uscita dal Cpr, e portato al Centro di Permanenza per i Rimpatri di Gorizia, dove è stato raggiunto dal provvedimento di espulsione dopo che la polizia si era consultata con il Console del Regno del Marocco presso il Consolato di Verona
Queste sono le ultime immagini riprese dalle telecamere di sorveglianza della Stazione Centrale di Milano in possesso della Procura della Repubblica di Lecco diffuse dai Carabinieri che ritraggono Edoardo Galli mentre cammina sul binario dove è giunto il treno proveniente da Morbegno e mentre transita in uscita dai tornelli di sicurezza lo scorso 21 marzo.
Dopo questi istanti – spiega la nota della Procura- non ci sono, al momento, ulteriori riprese che lo ritraggono dialogare o in compagnia di altre persone ovvero nei pressi di esercizi commerciali.