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Genova, pienone al Salone nautico, barche per tutte le tasche ma poco inquinanti

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Il Salone Nautico di Genova è un appuntamento irrinunciabile sia per il mercato internazionale della nautica e per gli appassionati del mare, come dimostra l’attenzione riservata alle 63. edizione dal governo intero, a partire dalla premier Giorgia Meloni. Com’è giusto che sia per un comparto economico florido, per un’industria nautica che è simbolo del bello e del fatto bene che va a gonfie vele.

I primi giorni di apertura, il salone chiude il 26 settembre, hanno fatto registrare già il pienone, i nuovi maxi yacht, gioiello della cantieristica italiana hanno fatto bella mostra lungo i moli del porto, sulla terrazza, all’inaugurazione si sono alternati – accolti dal sindaco di Genova, Marco Bucci, con il presidente della Regione Giovanni Toti, l Presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, e il Presidente di Confindustria Nautica, Saverio Cecchi, il Vice Presidente del Consiglio e Ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Matteo Salvini, il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso (in video collegamento), il Ministro della Difesa, Guido Crosetto (con un video messaggio), il Ministro dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, Francesco Lollobrigida, il Ministro per le Politiche del Mare, Nello Musumeci, il Presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, e il Presidente di ENI, Giuseppe Zafarana. Giorgia Meloni ha fatto un giro nel salone elogiando la capacità del comparto: “Ringrazio questo comparto: quando si hanno aziende che riescono a raccontare e produrre l’eccellenza italiana come il settore nautico dando lavoro a maestranze italiane e producendo una filiera che dà lavoro a oltre 200 mila lavoratori,  ha detto la Presidente del Consiglio, facendo attenzione alla nostra tradizione e che produce per 7 miliardi di euro, e fanno un pezzo delle risorse che l’Italia può spendere. Quindi è il governo che deve venire qui e avere l’umiltà e dire grazie per quello che il settore ha raccontato” .

Un valore importante quelloi dell’industria nautica per l’economia italiana e il suo potenziale effetto trainante, che il Governo si è impegnato a sostenere a pieno titolo velocizzando anche la burocrazia nell’approvazione di leggi e codici.

Come ha spiegato Saverio Cecchi, Presidente di Confindustria Nautica. “Le stime del nostro Ufficio Studi sull’andamento dell’industria nautica nel 2022 si sono rivelate corrette: il comparto ha addirittura superato la soglia dei 7 miliardi di euro di fatturato, un valore mai toccato prima“.

Impressionanti i numeri di questa edizione 2023: sono 1.043 brand espositori, con un incremento del 4,5% rispetto al 2022, e oltre 1.000 imbarcazioni in mostra, con lunghezze che variano da 2 a 40 metri, inclusi 143 nuovi posti barca grazie all’apertura di nuovi canali.

 

 

E una grande attenzione alla sostenibilità: in questo il primato tocca sicuramente a Suzuki Marine con i suoi motori puliti: proprio nello stand della casa giapponese particolarmente attiva in questo campo, la conferenza stampa di chiusura del Raid “Mediterraneo Pulito”, un mix di navigazione lungo costa e in mare aperto, affrontata da nove equipaggi del Club del Gommone di Milano che si sono alternati a bordo di “Green” – il RIB Master 630 messo a disposizione da Master Gommoni motorizzato con un fuoribordo Suzuki DF140B – per girare attorno alla nostra Penisola, da Genova a Venezia, comprendendo Corsica, Sardegna, parte della Sicilia e le coste croate.

Atlante Z340-Suzuki

Suzuki ha presentato anche un nuovo package ufficiale con l’ATLANTE Z340, un’imbarcazione napoletana prodotta da Ugo Lanzetta motorizzato con una coppia di DF350AMD. Si tratta di un’imbarcazione adatta anche alla famiglie, dalla linea moderna, molto compatta e soprattutto con grande abitabilità e spazi addatti alla gita in mare ma anche a qualche viaggio più impegnativo. La coppia di motori con cui è equipaggiata ha performance eccezionali, unite a consumi contenuti e soprattutto ad emissioni contenute.

 

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Ambiente

Previsto un inverno di caldo record,colpa di El Niño

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Dopo un’estate e un autunno contrassegnati da temperature estreme, anche l’inverno 2023/24 promette di raggiungere un caldo record: il responsabile è El Niño, il fenomeno meteorologico periodico generalmente associato all’aumento delle temperature, che è tornato a installarsi nell’Oceano Pacifico proprio nella seconda metà di quest’anno. Secondo uno studio dell’Istituto di Fisica dell’Atmosfera dell’Accademia Cinese delle Scienze, pubblicato sulla rivista Advances in Atmospheric Sciences, El Niño è pronto a innescare anticicloni (zone di alta pressione atmosferica) anomali nel Pacifico Nord-occidentale, che influenzeranno il clima invernale soprattutto in Asia orientale e Nord America.

“Di solito nel resto del mondo gli effetti di El Niño risultano più diluiti, perché entrano in gioco anche altri fattori di disturbo”, spiega Claudio Tei, climatologo del Laboratorio di monitoraggio e modellistica ambientale del Consiglio Nazionale delle Ricerche. “Per l’Europa e l’Italia quindi non ci saranno grandi conseguenze – aggiunge Tei – se non delle temperature leggermente più basse per il Nord Europa e una maggiore persistenza degli anticicloni. Nel complesso, comunque, probabilmente l’inverno sarà un po’ più caldo della media anche in Europa e nel Mediterraneo”. D’altronde, il 2023 è stato già certificato come l’anno più caldo di sempre: lo ha appena rivelato il report provvisorio sullo stato del clima dell’Organizzazione Meteorologica Mondiale, sottolineando come sia il primo ad aver registrato un aumento delle temperature di 1,4 gradi sopra i livelli pre-industriali. “Il 2023 ha infranto tutti i record climatici – si legge nel rapporto – accompagnato da fenomeni meteorologici estremi che hanno lasciato una scia di devastazione e disperazione”.

ùUn primato già preannunciato dal mese di novembre appena concluso: come ha indicato il programma di osservazione della Terra Copernicus di Agenzia Spaziale Europea e Commissione europea, la temperatura media della superficie degli oceani ha raggiunto i 20,79 gradi, la più alta finora registrata e ben 0,4 gradi sopra le medie del periodo. Un nuovo record che si aggiunge a quello del 17 novembre, il primo giorno in cui la temperatura globale ha superato di oltre 2 gradi i livelli preindustriali. In Italia, tra l’altro, alcune stazioni meteorologiche della Sicilia hanno rilevato a metà del mese picchi di ben 30 gradi. Per capire se questa tendenza proseguirà anche per l’inverno, i ricercatori guidati da Fei Zheng “hanno utilizzato modelli che partono dalle condizioni registrate in estate e autunno – spiega il ricercatore Lamma-Cnr – per cercare di prevedere il clima dei prossimi mesi”. I risultati sottolineano che gli effetti di El Niño saranno amplificati dalla combinazione con il riscaldamento globale in corso. Le regioni alle latitudini medio-basse di Asia e America vivranno un inverno eccezionalmente caldo: c’è infatti una probabilità del 95% che la temperatura superficiale media globale per la stagione 2023/24 stabilisca un nuovo record storico.

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Iss, In Italia due casi di polmonite da mycoplasma nei bambini

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Al momento sono stati segnalati in Italia due casi di polmoniti da Mycoplasmapneumoniae – in bambini ricoverati con sintomi respiratori – dal laboratorio di riferimento di Perugia, uno relativo alla settimana 47/2023 (coinfezione con Rhinovirus) e uno alla settimana in corso, in linea con quanto atteso in questo periodo. Lo evidenziano i bollettini della sorveglianza RespiVirNet dell’Istituto superiore di sanità. Vari focolai sono stati già registrati in Cina, dove il batterio è stato segnalato inizialmente, e in Francia.

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Stupri Caivano, l’avvocato Pisani: domiciliari giustizia a intermittenza

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“Non c’è giustizia, noi ci battiamo per tutelare la vittima da crimini atroci e uno dei responsabili delle violenze sessuali e diffusione video pedopornografici va ai domiciliari a Venezia”. Non riesce a trattenere il suo disappunto l’avvocato Angelo Pisani, legale di una mamma delle due cuginette di Caivano stuprate dal branco la scorsa estate. Nei giorni scorsi il tribunale di Napoli Nord ha concesso gli arresti domiciliari a uno dei due maggiorenni ritenuti coinvolti nelle violenze. “Altro che decreto Caivano, altro che rispetto e tutela per le donne e le vittime”, aggiunge Angelo Pisani per il quale con queste decisioni “si veicola un messaggio sbagliato, quello della giustizia a intermittenza”. Intanto, continua, “lui è ai domiciliari mentre le bambine e i fratelli sono chiusi nelle case famiglia senza neanche poter veder e sentire genitori e familiari”.

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