I ministri delle Finanze del G7 si impegnano a reagire uniti all’aggressione della Russia all’Ucraina e a sostenere Kiev “mobilitando, nel 2022, 19,8 miliardi di dollari”, come si legge nel comunicato finale del summit, che si e’ chiuso a Koenigswinter, alle porte di Bonn. Dal vertice sulla collina di Petersberg emerge un impegno a stanziare 9,5 miliardi. Ed e’ il padrone di casa, il ministro delle Finanze tedesco Christian Lindner,ad assicurare che la cifra bastera’ ed anzi superera’ il fabbisogno degli ucraini per permettere allo Stato di continuare a funzionare . Al vertice non si e’ trovato invece un accordo sulla proposta americana di porre dei dazi o un tetto al prezzo del petrolio, scartata dalla presidenza tedesca. Sul tavolo dei ministri dei piu’ grandi paesi industriali del mondo si e’ affrontata anche l’emergenza inflazione: “il G7 e’ deciso ad azioni coerenti e concrete per combattere l’inflazione e rafforzare la crescita”, ha scandito Christian Lindner in conferenza stampa, dove il presidente della Bundesbank, che lo affiancava ha ribadito che e’ arrivato il tempo di alzare i tassi, e che questo potrebbe accadere gia’ a luglio. Quelli negativi “sono storia”; ha anche commentato il successore di Jens Weidman. E il presidente della Banca d’Italia Ignazio Visco, ha chiarito che l’aumento dovra’ avvenire gradualmente: “Il rischio di deflazione e’ alle nostre spalle. Abbiamo mantenuto i tassi di interesse ufficiali a lungo negativi, per far fronte a questi rischi, e rispondere agli effetti della pandemia sulla domanda, sui consumi e sugli investimenti. Con le aspettative a medio termine di un’inflazione al 2%, possiamo alzare i tassi gia’ nel corso dell’estate. E’ importante che si faccia gradualmente, anche alla luce dei molti punti di incertezza dovuti alla crisi gravissima dell’Ucraina”, ha chiarito. Di fronte all’avvertimento del Fmi, che ha annunciato per l’Italia una fase di “formidabili sfide economiche”, a causa del rincaro dei prezzi e delle conseguenze della guerra in Ucraina, il ministro delle Finanze, Daniele Franco, ha reagito indicando il bicchiere mezzo pieno: “Lo statement del Fmi e’ in larga misura molto positivo sulla politica economica italiana, e sulle priorita’ che stiamo cercando di perseguire”, ha spiegato in conferenza stampa. “Ci sono alcune cautele sul debito”, ha aggiunto. “Il Fmi rileva che in una situazione in cui i tassi di interesse tendono a crescere questo avra’ un impatto sul costo del debito pubblico, ha spiegato Franco. “Pero’ teniamo a mente che l’anno scorso il costo medio del debito e’ stato attorno al 2,3%, mentre il costo medio delle nuove emissioni e’ stato dello 0,1 %. Quindi partiamo da un costo medio delle emissioni bassissimo”. “Anche quest’anno il costo delle emissioni di sicuro non aumenta e puo’ darsi che si riduca leggermente”, ha continuato. “L’anno scorso ridotto rapporto debito-pil di 4,5 punti, siamo scesi un po’ sotto il 151%, quest’anno vorremmo continuare su questa strada di riduzione significativa”. “Non e’ che questa riduzione il debito sia qualcosa che e’ ritenuto importante solo da meta’ del mondo europeo mentre l’altra meta’ pensa spensieratamente che debba ancora aumentare il debito. Gli interventi di sostegno all’economia vanno fatti finche’ sono necessari”, ha chiosato assicurando che il clima del G7 anche con la Germania del liberale Lindner sia stato “tranquillo”. “Non ci sono state tensioni di alcun tipo, ci possono essere delle visioni un po’ diverse”, ha concesso, ma alla fine e’ venuto fuori “un comunicato condiviso senza grandi problemi”. I toni di Lindner, alla conferenza finale del summit, hanno pero’ mostrato tutta la risolutezza tedesca a uscire dalle politiche di emergenza pandemica: “Dobbiamo uscire dalla politica espansiva. Non e’ tempo per stimoli economici attraverso sovvenzioni. Dobbiamo ridurre i deficit”, ha affermato il leader dell’Fdp, reduce da uno sonora sconfitta alle amministrative di domenica scorsa ha visto il suo partito punito dall’elettorato proprio a casa, nel Nordreno-Vestfalia dove ha tenuto a organizzare il summit sul Reno. Lindner e’ stato categorico anche sul fatto che “la Germania respinge l’opzione di un Next Generation Ue 2”, ammorbidendo la linea sulla sospensione del patto di stabilita’: “andranno visti i dati, e non credo che questi indicheranno la necessita’ di una proroga”, ma la decisione e’ dell’Europa”. Nessuna polemica diretta con i colleghi italiani, assicura Franco: “implementare i piani del Next generation 1 e’ gia’ una grande sfida. E questo programma s chiede nel 2026. Iniziamo a dimostrare di sapere spendere bene queste risorse e poi il dibattito su nuovi interventi europei si terra’ in futuro”.