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G7, i leader tra mare, ulivi e le note di Bocelli

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L’incantevole resort di Borgo Egnazia, a Fasano, è pronto ad aprire le porte ai Grandi. Tra ville da sogno e orecchiette. Dove il lusso si combina in maniera sorprendente con la tradizione in una struttura, avvolta nel verde, a due passi dal mare di Savelletri. Sulle attività collaterali e le località che potrebbero essere visitate dai leader c’è il massimo riserbo anche se trapelano indicazioni su alcuni eventi, tra cui l’esibizione musicale di Andrea Bocelli e uno spettacolo di danza organizzato per la seconda serata dei lavori, venerdì nella Piazzetta del Borgo.

La cena inaugurale di giovedì 13 giugno sarà in trasferta, nel Castello Svevo di Brindisi. E’ previsto anche un mini-concerto jazz del sassofonista Stefano Di Battista. Dalle 18 circa, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, accompagnato dalla figlia Laura, accoglierà insieme alla premier Giorgia Meloni i capi di Stato che raggiungeranno la Puglia per l’evento. La cena si terrà a porte chiuse in una sala del piano nobile del castello. Prima ci sarà un breve discorso del Presidente della Repubblica. Poi ai leader e ai rispettivi staff sarà offerto un menu “leggero” di quattro portate. E la Puglia intende conquistare anche il palato degli ospiti internazionali con piatti e ingredienti della propria tradizione.

Dell’allestimento e di tutti gli aspetti organizzativi si sta occupando l’imprenditore Pierangelo Argentieri, presidente di Federalberghi Brindisi, amministratore di diverse strutture ricettive e direttore di Tenuta Moreno: “Cominceremo con uno scorfano – svela Argentieri – con pomodorini secchi ed erbe aromatiche, accompagnati da barattieri e pomodorini fiaschetto di Torre Guaceto”. Il secondo piatto sarà “in parte un omaggio alla cucina italiana. Parliamo di tortelli ripieni di gallinella, quindi di pesce, con julienne di pesce serra affumicato”. Ed ancora, “il filetto di dentice alle mandorle di Toritto e una crema di burrata di Andria con crumble di tarallo dolce e ciliegie ferrovia”.

Le pietanze saranno accompagnate dal rinomato vino locale, poi l’amaro Carduus di Brindisi e il caffè Fadi di una torrefazione sempre del capoluogo messapico. Dal giorno dopo i leader del G7 si trasferiranno a Borgo Egnazia per la due giorni di colloqui. La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, si è affidata alla maison Talarico come partner ufficiale per i doni da consegnare ai partecipanti al summit: una borsa in pelle per le donne, gemelli in argento per gli uomini e la cravatta Talarico per le delegazioni, realizzata in soli 3 esemplari per disegno, con cucitura a “X”. I gioielli sono dell”azienda pugliese Solara Argenti. A Fasano, intanto, è G7 mania. L’idea più audace è venuta a un giovane gioielliere che ha inventato il Fanta G7 ispirandosi al FantaCalcio e al FantaSanremo. C’è anche chi, come Enzo Iannacone, cavaliere del gelato, ha voluto omaggiare i ‘grandi della terra’ creando nel suo laboratorio di Grottaglie (Taranto) il gelato al gusto di G7.

“In realtà – spiega – sono sette i gusti: uno per ogni Paese membro del forum: biscotto di Ceglie Messapica, sospiro di Bisceglie, colombino di Manduria, mandorla di Toritto, cupeta salentina, caciocavallo ubriaco di Martina Franca, ciliegia ferrovia di Turi”. Sette palline delicatamente adagiate su una coppa forgiata dalle sapienti mani di maestri d’arte nel quartiere delle ceramiche. Un gelato che “vuole emozionare i leader mondiali ad ogni assaggio”.

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A FI il seggio della Camera conteso al M5s

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Si profila un piccolo assestamento negli equilibri fra maggioranza e opposizione alla Camera, col centrodestra in procinto di salire di un seggio a scapito dell’area progressista. La Giunta per le elezioni di Montecitorio ha infatti accolto il ricorso dell’esponente di FI, Andrea Gentile, che, in seguito a un riconteggio dei voti, è stato “ripescato”. Nel caso in cui l’Aula confermi la decisione della Giunta, Gentile entrerà quindi nelle file dei deputati, prendendo il posto di Elisa Scutellà, eletta col M5s, che dovrà lasciare il Parlamento. Il ricorso di Gentile si basava sulla valutazione delle schede nulle e bianche del collegio in Calabria dove si è presentato per le elezioni politiche del 2022, senza essere eletto.

La Giunta, presieduta da Federico Fornaro (Pd), gli ha dato ragione. Il M5s ha protestato per diversi aspetti della vicenda: “Abbiamo chiesto il riconteggio anche dei voti validi – ha ricordato Scutellà – Questa è la prima volta che viene negato l’ampliamento dell’istruttoria, con l’apertura delle schede valide”. Nel Movimento i dubbi riguardano anche le dinamiche calabresi. Il presidente Cinque Stelle, Giuseppe Conte, ha parlato di “una grandissima ingiustizia per la democrazia, per il rispetto del voto dei calabresi”, una “terra difficile, dove ci sono tantissime inchieste sullo scambio politico mafioso di voto, ci sono tantissime inchieste per quanto riguarda un sistema clientelare ben collaudato”.

Gentile entrerà in Parlamento al posto di Scutellà in seguito a un’articolata catena di conseguenze: il ricorso ha riguardato il collegio uninominale di Catanzaro dove Gentile è arrivato secondo a 482 voti dall’esponente del M5s Anna Laura Orrico. Col riconteggio, a Gentile sono stati assegnate 240 schede in più rispetto a Orrico, che quindi ha “perso” il seggio. La deputata M5s era stata però eletta anche nel collegio proporzionale, che aveva “ceduto” alla collega di partito Scutellà. Ora Orrico “si riprenderà” il seggio che aveva ceduto a Scutellà, mentre Scutellà dovrà lasciare Montecitorio. “Per l’ennesima volta – ha detto Scutellà – la maggioranza, con la forza dei numeri, ha sacrificato quello che è il principio di democrazia”. L’ultima parola non è stata però ancora detta: quella spetta all’Aula della Camera. Per gli avvocati di Gentile, Oreste Morcavallo e Gisella Leto, il giudizio della Giunta per le elezioni è “un importante risultato che riafferma i valori di giustizia e di libertà del nostro Paese e in particolare del popolo calabrese”.

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Mattarella: tempi difficili, rispetto reciproco e dialogo

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In tempi difficili sono sempre più importanti i valori del “rispetto reciproco, del dialogo e del confronto, con l’ascolto delle opinioni altrui”. Questo è il messaggio che il presidente della Repubblica ha lanciato dall’università del Salento dove ha esaltato l’importanza del ruolo degli atenei per la crescita sociale del Paese e come “motore di sviluppo del territorio”. Per questo il capo dello Stato ha sottolineato la necessità di non allontanarsi da quel “meridionalismo adulto e protagonista” che rianimò il sud d’Italia dopo le rovine della seconda guerra mondiale. Sergio Mattarella è sceso nel mezzogiorno d’Italia, a Lecce, per partecipare alla cerimonia di inaugurazione del 70° anno accademico dell’Università del Salento, dove è stato accolto con estremo calore e da una serie di interventi molto diretti che hanno preceduto il suo intervento.

Appassionato e senza sfumature quello del rappresentante degli studenti, Enrico Greco, che ha interpretato la voce dei movimenti giovanili che in tutta Italia stanno protestando contro il ddl sicurezza: “mette in atto politiche repressive, con l’intento di fermare ogni voce contraria”. Così come netto è stato il giudizio su Gaza dove, ha detto dal palco, è in atto “un genocidio compiuto dallo Stato di Israele, che il mondo sta scegliendo di ignorare”. Anche il rettore ha toccato un tema caldo come quello delle migrazioni: “bisognerebbe lasciare posti vuoti per ricordare quei migranti che lasciamo morire in mare, quei migranti che sono tra i nostri migliori studenti”.

Vola alto poi Massimo Bray, direttore generale dell’enciclopedia Treccani, spiegando quanto sia importante il ruolo della formazione in tempi nei quali domina “l’individualismo sfrenato”, “uno dei maggiori pericoli che ci troviamo oggi ad affrontare – evidenzia – è quello contro la distorsione della realtà, la sottovalutazione del valore della memoria che rendono difficile orientarsi su un determinato argomento, per la difficoltà di individuare fonti affidabili”. Parole, quest’ultime, che hanno trovato il consenso di Mattarella: oggi assistiamo a “mutamenti così profondi, veloci e radicali, dall’intelligenza artificiale alla grande intensità di strumenti di comunicazione” che c’è sempre più bisogno “di individuare nuovi equilibri e questi nuovi equilibri vanno trovati attraverso la cultura”.

Sempre ponendo “al centro di queste osservazioni la centralità della persona umana, i suoi diritti, la sua libertà”. Dal presidente viene un forte sostegno alla forza propulsiva delle università, le quali, oltre al sapere, devono insegnare l’equilibrio attraverso la cultura e il rispetto per le opinioni altrui. Questo è l’unico modo per tenere al centro la persona in un mondo di tumultuosi cambiamenti tecnologici. Infine un elogio del “dubbio”. Parola che sta perdendo l’accezione positiva del pensiero liberale che lo poneva al centro rispetto alle ideologie che impongono verità certe: e solo “attraverso il dubbio”, sottolinea Mattarella, si crea la capacità di ascoltare veramente “le opinioni altrui”.

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Cavo Dragone nuovo presidente del Comitato militare Nato

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L’ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone ha assunto questa mattina la carica di presidente del Comitato militare della Nato, la massima carica militare nell’ambito dell’Alleanza, e succede all’ammiraglio olandese Robert Bauer, che ha guidato il Comitato nei precedenti tre anni. Il presidente dirige il Comitato militare ed è il principale consulente del segretario generale e del Consiglio Atlantico. Inoltre ha anche un importante ruolo pubblico come rappresentante del Comitato, che lo rende il portavoce militare più alto dell’Alleanza su tutte le questioni militari.

 

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