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Corona Virus

‘Furbetti del vaccino’, si muove anche l’Antimafia

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Si moltiplicano di giorno in giorno le inchieste sui ‘furbetti’ del vaccino. Dal Piemonte all’Umbria, dalla Valle d’Aosta alla Puglia, le procure di mezza Italia stanno passando al setaccio carte e piani vaccinali per capire se ci sono state anomalie nel regolare calendario delle somministrazioni. E sul caso si accende anche il faro dell’Antimafia, con il presidente della commissione, Nicola Morra, che ha richiesto gli elenchi dei nominativi dei vaccinati in Sicilia, Calabria, Campania e Valle d’Aosta dove il numero degli iscritti nella categoria “altro” e’ ben oltre la media nazionale. E contro i salta-fila tuona anche il premier, Mario Draghi: “Con che coscienza la gente salta la lista sapendo che lascia esposto a rischio concreto di morte persone over 75 o persone fragili?”. Una raffica di avvisi di garanzia, ventitre’, e’ arrivata oggi a Biella dove dirigenti, avvocati e commercialisti – ma anche commissario, direttore sanitario e quello amministrativo della Asl – sono accusati di aver ‘saltato la fila’ per farsi vaccinare a inizio gennaio, quando la campagna riguardava soltanto i sanitari. L’azienda si e’ detta ‘fiduciosa nel lavoro della magistratura’, mentre il procuratore, Teresa Angela Camelio, ha annunciato che le indagini proseguiranno per capire “perche’ e’ successo e chi ha permesso che persone prive di diritto ottenessero il vaccino”. Tra gli indagati ci sono anche alcuni medici in pensione che avrebbero dichiarato il falso nell’autocertificazione, affermando di essere in servizio per ottenere il vaccino. Una nuova inchiesta e’ stata aperta, poi, ad Oristano. Sotto i riflettori del procuratore, Domenico Ezio Basso, ci sono 15 persone tra personale medico e infermieristico che, secondo i primi accertamenti condotti dai carabinieri del Nas di Cagliari, avrebbero somministrato dosi di vaccino a persone che in quel momento non ne avevano titolo, scavalcando cosi’ gli anziani e le fasce di cittadini fragili. Ma nella stessa inchiesta ci sarebbe anche un secondo filone che riguarda altre categorie di soggetti che avrebbero ottenuto i vaccini prima del loro turno. In Umbria e Puglia, invece, i sospetti si concentrano su presunti caregiver. La Regione Umbria parla di alto rischio ‘imbucati’ e annuncia controlli ‘spot’ per verificare i requisiti richiesti anche per i familiari conviventi delle persone estremamente fragili. A Bari, invece, l’indagine gia’ in corso del Nas – che nei prossimi giorni consegnera’ una prima relazione – si allarga alla Fase 2 della campagna vaccinale e alle somministrazioni ai caregiver degli under 16 disabili dello scorso fine settimana di Pasqua. I reati che potrebbero essere contestati vanno dal falso all’abuso d’ufficio al peculato. Con la campagna vaccinale che ha ormai superato i 3,5 milioni di immunizzati e quasi le 12 milioni di somministrazioni, si intensificano dunque segnalazioni e indagini su presunte irregolarita’. Il deputato di Alternativa c’e’ Francesco Sapia chiede una commissione d’inchiesta, mentre dalla commissione Antimafia arriva la richiesta delle liste dei vaccinati per “capire se non si nasconda nelle pieghe delle vaccinazioni organizzate in modo confuso – forse a proposito – qualche traffico illecito volto a favorire magari amici degli amici”. “Si tratta di una richiesta, con tanto di sollecito, del tutto impropria – replica il deputato di Italia Viva, Gennaro Migliore -. Si rende conto, il presidente, che si tratta di dati sensibili? E poi, cosa c’entra la commissione Antimafia? Se ci fosse qualche sospetto fondato dovrebbe andare a denunciarlo all’autorita’ giudiziaria”.

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Pamela Genini, una vita spezzata da un amore malato: violenze, minacce e paura prima del delitto di Milano

Dai racconti di amici ed ex fidanzati emerge il ritratto di un rapporto tossico, segnato da violenze e minacce. Pamela Genini, uccisa a Milano, aveva già subito aggressioni mai denunciate per paura.

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Un rapporto tossico, fatto di violenza, minacce e paura. È il quadro che emerge dalle testimonianze raccolte in Procura a Milano sull’omicidio di Pamela Genini, la 29enne uccisa a coltellate il 14 ottobre dal compagno Gianluca Soncin, 52 anni, ora in carcere con l’accusa di omicidio pluriaggravato per crudeltà e premeditazione.

Le amiche della giovane e due suoi ex fidanzati hanno descritto agli inquirenti un legame malato, dominato da soprusi e aggressioni ripetute. Pamela – fragile, spaventata, ma incapace di allontanarsi definitivamente dal suo aguzzino – aveva subito pestaggi, umiliazioni e minacce di morte.

Le testimonianze: “Voleva lasciarlo ma aveva paura”

Il primo a essere ascoltato oggi in Procura è stato Andrea, ex fidanzato della giovane, con cui Pamela aveva mantenuto un rapporto di amicizia dopo la fine della relazione nel 2023. Insieme a un altro ex, Francesco, che aveva sentito al telefono le ultime parole della ragazza prima di morire, aveva tentato di proteggerla dalle violenze di Soncin.

“Era terrorizzata – hanno raccontato gli amici – ma non trovava la forza di denunciarlo. Temeva ritorsioni.”

Anche l’ex compagna dell’assassino ha confermato il profilo di un uomo “violento e prevaricatore”, denunciato per maltrattamenti già nel 2011, ma poi mai condannato perché la donna aveva ritirato la querela.

Le aggressioni e il codice rosso mancato

Gli inquirenti stanno ricostruendo una lunga catena di episodi di violenza. All’Isola d’Elba Soncin avrebbe colpito Pamela con calci e pugni, minacciandola con cocci di vetro e tentando di buttarla dal balcone di un albergo. A Cervia le avrebbe rotto un dito, costringendola al ricovero all’ospedale di Seriate, dove la ragazza aveva compilato il questionario antiviolenza, senza che però scattasse il codice rosso.

L’indagine e le prossime mosse

Oggi, al Palazzo di Giustizia di Milano, si è tenuta una riunione operativa tra la Procura e i vertici della Questura per coordinare i prossimi passi. La Squadra Mobile curerà le analisi forensi dei cellulari, mentre i Carabinieriraccoglieranno nuovi elementi sugli episodi di stalking e sulle frequentazioni dell’assassino, la cui vita e i cui affari verranno ora passati al setaccio.

Il dolore della famiglia

Intanto, domani pomeriggio a Villa D’Almè sarà allestita la camera ardente per Pamela Genini, mentre i funerali si terranno venerdì a Strozza, in provincia di Bergamo.

La famiglia ha chiesto silenzio e rispetto:

“Lasciateci nel nostro lutto – hanno dichiarato la madre e i parenti – chiediamo solo di essere lasciati soli.”

Un’altra giovane vita spezzata da un amore malato e da una violenza ignorata troppo a lungo, che riaccende il drammatico tema della protezione delle vittime di femminicidio in Italia.

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Vaccini anti-Covid aggiornati alla variante LP.8.1: al via la campagna 2025-2026

In arrivo i vaccini anti-Covid aggiornati alla variante LP.8.1. Richiamo annuale raccomandato per over 60, fragili e operatori sanitari. Via libera a co-somministrazione con antinfluenzale.

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Il ministero della Salute ha diffuso una circolare firmata da Maria Rosaria Campitiello, capo del dipartimento della prevenzione, che fornisce le linee guida per la campagna vaccinale anti-Covid 2025-2026. I nuovi vaccini sono aggiornati alla variante LP.8.1 del Sars-CoV-2 e saranno disponibili nelle prossime settimane.

Il richiamo annuale è raccomandato in particolare per gli over 60, le persone con fragilità, gli ospiti delle strutture per lungodegenti, i pazienti con gravi immunodeficienze e gli operatori sanitari e sociosanitari.

L’efficacia e i vaccini disponibili

La circolare sottolinea come i dati relativi alla scorsa stagione, con i vaccini adattati alle varianti JN.1 e KP.2, abbiano confermato una protezione significativa contro forme gravi della malattia e decessi.

Tra i vaccini aggiornati figura il Comirnaty LP.8.1, già autorizzato da Ema e Aifa e in via di distribuzione alle Regioni. Il ministero precisa che una precedente infezione da Covid, anche recente, non rappresenta una controindicazione alla vaccinazione.

Co-somministrazione con altri vaccini

È possibile la somministrazione in contemporanea del vaccino Covid aggiornato con altri vaccini, in particolare quello antinfluenzale, salvo specifiche indicazioni cliniche.

Organizzazione e monitoraggio

Le Regioni e le Province autonome sono invitate a predisporre misure organizzative adeguate, con il coinvolgimento di medici di medicina generale, pediatri di libera scelta, farmacie e strutture ospedaliere.

Il ministero ricorda inoltre che eventuali reazioni avverse possono essere segnalate da sanitari e cittadini direttamente sul sito dell’Aifa.

Una campagna per tutti, con priorità ai più fragili

La vaccinazione sarà disponibile anche per chi non appartiene alle categorie prioritarie, ma l’attenzione sarà rivolta soprattutto agli anziani, ai fragili e agli operatori sanitari, per garantire la massima protezione nelle fasce più a rischio.

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Covid in risalita: 4 pazienti su 5 con sintomi influenzali risultano positivi

I contagi Covid tornano a salire in Italia: secondo i medici di famiglia 4 pazienti su 5 con sintomi influenzali sono positivi. Atteso un autunno difficile con rischio di epidemia combinata Covid-influenza.

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Negli studi dei medici di famiglia la fotografia è chiara: circa 4 pazienti su 5 con sintomi influenzali risultano positivi al Covid-19. A lanciare l’allarme è Silvestro Scotti, segretario della Federazione dei medici di Medicina generale (Fimmg), che prevede un incremento dei casi con la riapertura delle scuole e il maggior contatto tra ragazzi in ambienti chiusi.


I dati dell’Iss

Secondo l’ultimo report settimanale dell’Istituto superiore di sanità, l’incidenza dei nuovi casi è in lieve crescita, con 5 contagi ogni 100.000 abitanti contro i 3 della settimana precedente. Le fasce più colpite sono quelle oltre gli 80 anni. Gli ospedali restano però stabili: 1,3% i posti letto in area medica occupati e 0,3% in terapia intensiva.


La preoccupazione dei medici

Scotti avverte che la situazione sui territori è già significativa: “Siamo di fronte a una epidemia importante che rischia di amplificarsi tra fine settembre e inizio ottobre”. A crescere sono soprattutto i contagi tra giovani adulti, con studi medici sovraccarichi di chiamate.

Un problema ulteriore riguarda i test fai-da-te, ormai la via principale con cui i pazienti scoprono la positività: uno strumento utile, ma che complica la gestione delle certificazioni di malattia.


Isolamento e prevenzione

Il monito è chiaro: chi risulta positivo deve isolarsi e non andare al lavoro per proteggere anziani e fragili. I sintomi attuali, sottolinea Scotti, non sono particolarmente pesanti, ma le conseguenze su persone vulnerabili possono essere gravi.

Con l’arrivo dell’influenza stagionale si teme un autunno “caldo”, caratterizzato dal sovrapporsi dei due virus. La vaccinazione resta lo strumento principale di protezione: i vaccini anti-Covid dovrebbero arrivare a ottobre, insieme a quelli contro l’influenza, consentendo somministrazioni combinate.

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