Collegati con noi

Esteri

Freddato sulla spiaggia il super magistrato antidroga

Pubblicato

del

Freddato da due sicari, sbarcati con una moto d’acqua, su una spiaggia colombiana mentre era in luna di miele con la moglie sposata 10 giorni fa. Marcelo Pecci Albertini, il super procuratore antidroga del Paraguay e’ stato ucciso cosi’, tra i lettini e gli ombrelloni dell’Hotel Decameron dell’Isola di Baru’ al largo di Cartagena de Indias, in Colombia. E subito si e’ scatenata una vera e propria caccia all’uomo da parte delle autorita’ di Bogota’ e del Paraguay, con l’offerta di una super taglia da 460 mila euro per chiunque aiuti a trovare i killer che hanno compiuto l’agguato. Pecci, aveva 45 anni ed era di origini italiane. Si era sposato ad Asuncio’n il 30 aprile con la giornalista Claudia Aguilera, rimasta illesa nel fulmineo attacco armato in cui e’ stato ferito anche un agente della sicurezza dell’albergo che ha cercato di opporsi all’aggressione. La coppia era in un viaggio di nozze dal profilo basso, al punto che il magistrato aveva scelto di non segnalare la sua presenza alle autorita’ di polizia colombiane, che sono state colte di sorpresa dall’accaduto. Dopo la sparatoria Pecci e’ stato subito soccorso, ma le lesioni riportate erano cosi’ gravi che non c’e’ stato altro da fare che costatarne la morte. I media hanno diffuso immagini della moglie che, in lacrime, copriva il cadavere del marito con un lenzuolo. Giorni fa la donna aveva rivelato attraverso le reti sociali di essere incinta. Il governo del presidente paraguaiano Mario Abdo ha condannato vivamente l’omicidio, trattandosi del primo magistrato paraguaiano ucciso all’estero. Anche la Conferenza episcopale del Paraguay ha stigmatizzato il mortale attacco a Pecci, che era un fervente cattolico. Il direttore della polizia nazionale, generale Jorge Luis Vargas, ha sottolineato da parte sua che le indagini per risalire agli autori dell’attacco sono cominciate da subito, grazie all’identikit di uno dei presunti sicari e all’annuncio di una taglia di due miliardi di pesos (oltre 462.000 euro) che saranno versati a chi fornira’ informazioni atte a catturare i killer. L’alto ufficiale ha chiesto pazienza, indicando che per ora si sa che uno dei killer era alto 1,74 metri, portava occhiali scuri e un cappello tipo Panama, ed aveva un accento caraibico non colombiano. Una parte importante dell’indagine per individuare una solida pista che porti agli autori del crimine sara’ sviluppata in un lavoro congiunto che prendera’ il via nelle prossime ore fra magistrati e agenti paraguaiani e colombiani. Cio’ che e’ certo e’ che Pecci era un uomo di punta dell’Unita’ antidroga e antiriciclaggio della Procura del Paraguay, e che nel febbraio scorso aveva partecipato ad una maxi operazione denominata ‘A Ultranza Py’, riguardante le infiltrazioni di organizzazioni mafiose in Paraguay dal Brasile e dall’Europa, che aveva portato alle dimissioni di due ministri. Prima che si conoscesse quella operazione, Pecci aveva rivelato in dicembre via Twitter di essersi incontrato a Buenos Aires anche con esperti della polizia italiana per “esaminare la eventuale presenza in Paraguay della mafia italiana in generale e della ‘ndrangheta in particolare”. Sulla vicenda l’analista Cristiano Morsolin ha dichiarato all’ANSA da Bogota’ che essa dimostra che “le indagini di Pecci, che hanno colpito le potenti mafie della Triple Frontera, fra cui il Comando Vermelho brasiliano alleato con la ‘Ndrangheta calabrese, hanno dato fastidio alla narcopolitica latinoamericana”.

Advertisement

Esteri

L’Australia esorta i suoi cittadini a lasciare Israele

Pubblicato

del

Il governo australiano ha esortato i suoi cittadini in Israele a “andarsene, se è sicuro farlo”. “C’è una forte minaccia di rappresaglie militari e attacchi terroristici contro Israele e gli interessi israeliani in tutta la regione. La situazione della sicurezza potrebbe deteriorarsi rapidamente. Esortiamo gli australiani in Israele o nei Territori palestinesi occupati a partire, se è sicuro farlo”, secondo un post su X che pubblica gli avvisi del dipartimento degli affari esteri e del commercio del governo australiano.

Il dipartimento ha avvertito che “gli attacchi militari potrebbero comportare chiusure dello spazio aereo, cancellazioni e deviazioni di voli e altre interruzioni del viaggio”. In particolare è preoccupato che l’aeroporto internazionale Ben Gurion di Tel Aviv “possa sospendere le operazioni a causa di accresciute preoccupazioni per la sicurezza in qualsiasi momento e con breve preavviso”.

Continua a leggere

Esteri

Ian Bremmer: l’attacco di Israele è una sorta di de-escalation

Pubblicato

del

C’è chi legge una escalation e chi invece pensa che sia una de escalation questo attacco israeliano contro l’Iran. “È un allentamento dell’escalation. Dovevano fare qualcosa ma l’azione è limitata rispetto all’attacco su Damasco che ha fatto precipitare la crisi”. Lo scrive su X Ian Bremmer, analista fondatore di Eurasia Group, società di consulenza sui rischi geopolitici.

Continua a leggere

Esteri

Usa bloccano bozza su adesione piena Palestina all’Onu

Pubblicato

del

Gli Usa hanno bloccato con il veto la bozza di risoluzione del Consiglio di Sicurezza Onu che raccomandava l’adesione piena della Palestina alle Nazioni Unite. Il testo ha ottenuto 12 voti a favore (Algeria, Russia, Cina, Francia, Guyana, Sierra Leone, Mozambico, Slovenia, Malta, Ecuador, Sud Corea, Giappone), 2 astensioni (Gran Bretagna e Svizzera) e il no degli Stati Uniti.

La brevissima bozza presentata dall’Algeria “raccomanda all’Assemblea Generale che lo stato di Palestina sia ammesso come membro dell’Onu”. Per essere ammessa alle Nazioni Unite a pieno titolo la Palestina doveva ottenere una raccomandazione positiva del Consiglio di Sicurezza (con nove sì e nessun veto) quindi essere approvata dall’Assemblea Generale a maggioranza dei due terzi.

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto