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Cronache

Fondi Santa Sede, i legali contestano il ‘Tribunale speciale’

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E’ stata interamente dedicata alle schermaglie procedurali la prima udienza del processo per la gestione dei fondi della Segreteria di Stato, svoltasi oggi nella Sala polifunzionale dei Musei Vaticani, allestita come Aula di Tribunale. Le sette ore di udienza hanno visto la successione delle varie eccezioni e richieste della difesa, su cui comunque la Corte presieduta da Giuseppe Pignatone (a latere Venerando Marano e Carlo Bonzano) al termine si e’ riservata, dopo una camera di consiglio di un’ora e 20 minuti, in attesa di pronunciarsi anche sulle altre eventuali richieste che potranno presentarsi una volta che alle parti saranno consegnate anche le mancanti sezioni del fascicolo – che consta in tutto di 28 mila pagina -, i supporti informatici, le registrazioni degli interrogatori, eccepite oggi dalle difese dei 10 imputati. Di questi in aula erano presenti solo in due: il cardinale Angelo Becciu e il suo ex segretario mons. Mauro Carlino, mentre altri sei (Enrico Crasso, Tommaso Di Ruzza, Cecilia Marogna, Raffaele Mincione, Nicola Squillace, Fabrizio Tirabassi) sono stati dichiarati contumaci, Gianluigi Torzi e’ impedito a partecipare perche’ soggetto a misura cautelare a Londra, e infine la posizione dell’ex presidente dell’Aif Rene’ Bruelhart solo oggi e’ stata riunita al filone principale. “Obbediente al Papa che mi ha rinviato a giudizio – si e’ detto Becciu a fine udienza -: sono sempre stato obbediente al Papa, mi ha incaricato di tante missioni nella mia vita, ha voluto che venissi a processo e sto venendo al processo”. “Sono sereno, mi sento tranquillo in coscienza, ho la fiducia che i giudici sapranno bene vedere i fatti e la mia grande speranza e’ certezza che riconoscano la mia innocenza – ha aggiunto -. Poi vorrei dire che, con grande dispiacere e dolore, ho dato mandato agli avvocati di denunciare per calunnia monsignor Alberto Perlasca e la signora Francesca Immacolata Chaouqui per le gravi falsita’ che hanno detto su di me e che sono apparse nelle carte processuali”. Particolarmente ampio durante l’udienza l’intervento dell’avvocato Luigi Panella, difensore del finanziere Crasso, che ha eccepito sia sulla costituzione parte civile, in aggiunta a quella della Segreteria di Stato, da parte dell’Apsa e dello Ior, ritenendola un'”illegittima triplicazione”, e ha chiesto la nullita’ della richiesta e del decreto di citazione a giudizio, sia per la mancata consegna alle parti di una corposa parte del fascicolo, sia contestando la compatibilita’ del procedimento con i principi del “giusto processo”.

In particolare, secondo Panella, i quattro “rescritti” del Pontefice concessi per svolgere atti, tra cui le misure cautelari emesse dal promotore di giustizia senza il vaglio di un giudice istruttore, configurano un quadro di “assoluta discrezionalita’” nel derogare alla legislazione vigente (“non accade in nessuna legislazione del mondo”), che sospende persino il principio dell”habeas corpus’ sulle restrizioni della liberta’ personale, costituendo “questo Tribunale come un Tribunale speciale”, con una “procedura penale ad hoc”, che “sospende alla certezza del diritto”. Eccezioni gravi cui si sono associati gran parte degli altri avvocati, e a cui hanno risposto sia l’avv. Paola Severino, legale di parte civile di Segreteria di Stato e Apsa (“il Papa e’ legislatore e questo si e’ verificato in tutti i processi in Vaticano”), sia il promotore di giustizia Gian Piero Milano (“e’ l’ordinamento canonico la prima fonte normativa in Vaticano, e’ il diritto divino la base della potesta’ del Papa: se non si comprende questo si va fuori strada”). Tra le altre istanze, quella dell’avv. Fiorino Ruggio di Cecilia Marogna, che ha chiesto lo stralcio e il rinvio per la prossima assistita perche’ il Dis italiano ha disposto un’indagine e l’ascolto della donna in base a un esposto allo stesso Dis e all’Aise con la richiesta della Segreteria di Stato alle autorita’ italiane che la stessa Marogna sia liberata dal vincolo del segreto. Al termine il Tribunale, oltre a revocare il mandato di cattura tuttora pendente sull’imputato Mincione, si e’ riservato su tutte le richieste, ha stabilito un arco di nuove date per la presentazione di ulteriori richieste e memorie e per la consegna alle parti degli atti mancanti, e ha rinviato il processo all’udienza del prossimo 5 ottobre.

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Cronache

Nave da Capri contro la banchina, sale ancora il bilancio: 44 feriti, uno in codice rosso

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Il bilancio di feriti e contusi nell’incidente che ha visto coinvolta la nave veloce Isola di Procida della Caremar, proveniente da Capri e finita contro la banchina del molo Beverello a Napoli, continua ad aggravarsi: nell’ultimo bollettino della Asl 1 di Napoli si evidenza che in 44 hanno fatto ricorso alle cure dei sanitari. Urtata probabilmente a causa del forte vento durante la manovra di attracco, la nave veloce trasportava più di 100 persone, molti appartenenti alle forze dell’ordine in servizio a Capri per il G7 dei ministri degli Esteri.  Solo una persona è stata ricoverata in codice rosso ma non. è in pericolo di vita. La Asl 1 ha allestito un PMA, posto medico avanzato pe rprestare i primi soccorsi direttemante sulla banchina dove è avvenuto l’incidente : il personale sanitario intervenuto valutava le condizioni dei feriti e li smistava negli ospedali cittadini. Nel comunicato della direzione il ringraziamento a tutti gli intervenuti per soccorrere e curare i passeggeri coinvolti

 

Napoli, nave da Capri contro la banchina: 18 feriti, donna grave

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Nuovo identikit per Giovanni Motisi diffuso dalla Polizia: è caccia al latitante dell’ala stragista di Cosa Nostra

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La Polizia di Stato ha diffuso il nuovo identikit di Giovanni Motisi, latitante dal lontano 1998 e inserito nell’elenco dei fuggitivi di “massima pericolosità” del “programma speciale di ricerca” del Ministero dell’Interno. Motisi è noto come uno degli ultimi grandi latitanti protagonisti della fase stragista di Cosa Nostra, e le indagini per la sua cattura sono in corso senza sosta.

Le autorità di Palermo stanno coordinando le indagini, con l’obiettivo di rintracciare e arrestare Giovanni Motisi. A tal fine, la Polizia di Stato ha adottato anche le più moderne tecnologie investigative, tra cui la tecnica della “Age progression”, che consente di elaborare un’immagine del volto dell’individuo invecchiato nel tempo.

La tecnica dell’Age progression si basa sull’analisi e l’attualizzazione di specifici profili antropometrici che caratterizzano la famiglia di appartenenza del ricercato. Utilizzando le competenze e le avanzate tecnologie del Servizio di Polizia Scientifica della Polizia di Stato, sono state rielaborate e aggiornate alcune immagini del latitante, risalenti agli anni ’80 e ’90.

Questo lavoro tecnico ha consentito di creare un nuovo identikit con alcune possibili variazioni dei tratti attuali del volto di Giovanni Motisi. Si tratta di un ulteriore sforzo per stringere il cerchio delle indagini e arrivare alla cattura del pericoloso latitante.

“Il nuovo identikit faciliterà il lavoro degli investigatori del Servizio Centrale Operativo e della Squadra Mobile di Palermo, ma potrà anche incoraggiare la collaborazione dei cittadini”, sottolineano le autorità della Polizia di Stato.

L’appello alle persone è quindi chiaro: ogni informazione che possa aiutare a individuare Giovanni Motisi e a portarlo di fronte alla giustizia è preziosa e fondamentale per garantire la sicurezza della comunità e per contrastare il fenomeno della criminalità organizzata.

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Napoli, incidente traghetto da Capri, bilancio aggiornato: una trentina le persone medicate

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 La nave veloce trasportava oltre 100 passeggeri tra uomini delle forze dell’ordine impegnati a Capri in questi giorni in turni per i servizi predisposti per la sicurezza del G7 dei ministri degli Esteri, e turisti. Le persone che hanno fatto ricorso alle cure dei medici o sono passate per un pronto soccorso sono una trentina, 21 i feriti in ospedale, una donna è la più grave, gli altri – questo il bollettino della Asl 1 – sono ‘policontusi’.

Lo squarcio nell’ Isola di Procida

il bollettino dell’Asl 1 di Napoli

 

Napoli, nave da Capri contro la banchina: 18 feriti, donna grave

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