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Cronache

Fondazione Banco Napoli, riconoscimento Unesco è primo passo

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“Il riconoscimento è un primo passo ma è anche un momento di alta responsabilizzazione che ci spingerà a lavorare ancora più intensamente affinchè questo Archivio possa avere tutto il rilievo e possa soprattutto risultare utile a chi vorrà visitarlo, studiarlo e lavorarci”. Lo ha detto Orazio Abbamonte, presidente della Fondazione Banco Napoli, commentando la decisione dell’Unesco di inserire il Fondo Apodissario dell’Archivio storico della Fondazione nel Registro della memoria del mondo nel quale sono iscritti tutti i giacimenti documentari più rilevanti per la conservazione della storia dell’umanità. La candidaturaera stata presentata nel novembre 2021.

Il Fondo Apodissario degli antichi banchi pubblici napoletani (1573-1809) conserva i documenti prodotti dagli otto banchi pubblici che operarono in città dal XVI al XIX secolo. Si tratta dunque di una fonte di straordinario interesse per la storia economica, ma anche istituzionale, politica e culturale del regno di Napoli in età moderna, arricchita con notizie derivanti dalle relazioni commerciali che gli istituti di credito partenopei intrattenevano con tutto il mondo. “E’ un riconoscimento – ha aggiunto Abbamonte – che sebbene riguardi una parte del nostro Archivio storico illumina l’intero materiale qui raccolto e custodito che è di grande pregio”.

E intanto la Fondazione – come riferito dal presidente – da alcuni mesi sta lavorando con il ministero degli Esteri affinchè “una rappresentanza minima” dei documenti dell’Archivio storico possa essere esibita negli Istituti italiani di cultura all’estero, tra cui quello di Parigi, così come si sta lavorando alla realizzazione di una mostra in occasione della settimana che accenderà i riflettori sul rapporto tra l’Italia e la Francia e tra Napoli e la Francia. Alla presentazione dell’iscrizione del Fondo Apodissario nel Registro Unesco hanno partecipato anche Andrea Mazzucchi, delegato del sindaco di Napoli per le biblioteche e la programmazione culturale integrata, che ha sottolineato “il valore che il riconoscimento ha per la città tutta”, e il soprintendente Gabriele Capone secondo cui “l’Unesco non poteva che riconoscere questo come luogo di memoria e spazio di esercizio del ricordo e della bellezza”.

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Cronache

Penalisti Napoli a Gratteri: evitare schemi inadatti a città

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“Comprendere le specificità di ogni singolo territorio e di ogni stagione, evitando di riproporre schemi e visioni che mal si attaglierebbero a una realtà come quella napoletana” ed, evitando di fare “tabula rasa del passato”, “comprendere e governare la complessità, estirpando attraverso un lavoro certosino e chirurgico le sacche di malaffare e delinquenza che ancora impediscono ai cittadini l’esercizio di tutti i loro diritti costituzionalmente garantiti”. E’ quanto la Camera Penale di Napoli chiede al neo procuratore Nicola Gratteri attraverso una nota nella quale viene anche ricordato “l’ottimo lavoro svolto negli ultimi anni dai suoi predecessori: il procuratore Giovanni Melillo e la facente funzioni di procuratore Rosa Volpe”.

“Non ci sfugge ovviamente – scrive la Camera Penale in una nota – e sarebbe ipocrita da parte nostra non farne cenno, che la storia e soprattutto talune dichiarazioni pubbliche del neo-procuratore destano qualche perplessità, poiché in taluni casi agli antipodi con quell’idea di diritto penale liberale e democratico di cui i penalisti (e soprattutto le camere penali) sono da sempre strenui sostenitori”. La Giunta della Camera Penale di Napoli, nella nota, ricorda, anche, “il rapporto sovente turbolento che il neo-procuratore ha avuto con gli avvocati calabresi” i quali “in più di un’occasione, sono stati costretti a dar vita a condivisibili iniziative di protesta e di denunzia finalizzate a portare a conoscenza dell’opinione pubblica alcune innegabili torsioni avvenute, specie nei processi di criminalità organizzata, nei vari Tribunali della Calabria”.

“Vogliamo essere onesti fino in fondo, – dicono i penalisti napoletani – avremmo preferito un profilo diverso alla guida della Procura napoletana” ma “al di là dei nostri desiderata, – spiegano i penalisti – crediamo che, pur nella profonda differenza di vedute e di orientamenti culturali che certamente permarranno e con i diversi ruoli e responsabilità di cui ciascuno è portatore, il dott. Gratteri possa, abbandonando auspicabilmente alcune posture del recente passato non del tutto in linea con il ruolo di ‘capo’ della prima Procura italiana, svolgere egregiamente il suo difficile compito nell’interesse di tutti i cittadini. Noi penalisti – come sempre – vigileremo e ci impegneremo fattivamente perché ciò accada”, concludono i penalisti.

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Cronache

Bus giù dal cavalcavia a Mestre, il sindaco di Venezia Brugnaro parla di almeno 20 morti

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Un bus è precipitato dal cavalcavia Vempa a Mestre in provincia di Venezia. Ci sono molte vittime, morti e feriti, secondo i primi soccorritori arrivati sul posto. Il sindaco di Venezia Brugnaro ha parlato di “almeno 20 morti”, oltre ai feriti, molti dei quali gravi. Brugnaro ha anche parlato di “immane tragedia” per la comunità e disposto il lutto cittadino. E’ stata interrotta, sempre dalle prime informazioni, anche la linea ferroviaria. Il bus sarebbe dell’azienda di trasporti Actv e si è incendiato dopo l’impatto.  Sono stati mobilitati tutti gli ospedali della zona.

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Cronache

Spacciatori creativi: nascondevano 24 chili di droga nel camino

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Nascondevano la marijuana nel camino, 15 chili da una parte e 9 dall’altra. La Polizia di Stato di Caserta ha arrestato tre persone per il reato di detenzione ai fini di spaccio di circa 24 chili marijuana.

Un’operazione congiunta tra Squadra Mobile della Questura di Caserta e Commissariato di P.S. di Santa Maria Capua Vetere, finalizzata al contrasto dello spaccio di stupefacenti, ha permesso di effettuare perquisizioni in un’azienda del Comune di San Tammaro, al cui interno vi era il sospetto vi fosse conservata una grossa quantità di sostanza stupefacente.

In particolare, durante le ricerche, all’interno di un camino di un locale adibito a cucina, gli investigatori hanno trovato nascoste 15 grandi buste con all’interno marijuana, del peso di 15 chili. L’attività di ricerca ha inoltre consentito di trovare, in un capannone adiacente, 5 ventilatori, utilizzati per disperdere il forte odore prodotto dalla sostanza stupefacente durante l’essiccazione.

Il gestore dell’azienda agricola, un quarantenne della provincia di Caserta con precedenti per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, è stato arrestato per il reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanza psicotropa ed è stato associato alla Casa Circondariale di Santa Maria Capua Vetere.

Ulteriori perquisizioni sono state effettuate presso l’abitazione di due coniugi di nazionalità albanese di 35 e 29 anni, residenti in San Tammaro, ove sono stati ritrovati circa 9 chili di marjuana nascosti nel camino dell’abitazione. I coniugi sono stati arrestati per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente e l’uomo è stato associato alla Casa Circondariale di Santa Maria Capua Vetere, mentre la donna agli arresti domiciliari.

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