Il Comitato operativo del comune di Napoli, che in questi giorni ha coordinato il monitoraggio degli interventi a tutela della pubblica incolumità per l’allerta meteo, si è riunito anche oggi con gli assessori Clemente, Palmieri e Borriello anche alla presenza dei Presidenti degli ordini professionali degli Agronomi, Agrotecnici e Periti Agrari di Napoli e Provincia. Sono state ascoltate le relazioni tecniche dei responsabili delle Municipalità incontrate soprattutto sulle verifiche dei 360 plessi scolastici per criticità su alberi e per danni a guaine, finestroni e lucernari.
La situazione più grave è di certo quella della Mameli Zuppetta ai Colli Aminei che ha subito ingenti danni e che resterà chiusa almeno per questa settimana. Inoltre è prevista la chiusura per alcuni giorni della Baracca Vittorio Emanuele, del Plesso Pontecorvo, della succursale dell’ ex Nautico, dell’Asilo nido Bice Zona, della Decroly, della Verga e della Lodoletta. Chiusura anche per la Alpi Levi, per i due plessi della Montale, per la Nevio e la Cinquegrana.
Maltempo a Napoli forti raffiche di vento spezzano molti albeeri in città provocando disagi alla viabilità
In serata, infine, è stato chiuso viale Gramsci per cinque pini a rischio caduta. Sul fronte dei parchi pubblici, saranno tutti riaperti con esclusione della Villa comunale dove vanno verificate le condizioni di due alberi grandi e di 12 piccoli. Queste le emergenze più importanti in città. Altre criticità sono state risolte in queste ore difficili soprattutto per il vento fortissimo che ha spazzato il Golfo e soprattutto la città di Napoli. Davanti a questa situazione difficile, il sindaco di Napoli Luigi de Magistris denuncia l’abbandono del governo centrale. “Napoli – scrive de Magistris in un post su Fb – era già stata profondamente ferita dallo tsunami atmosferico del 29 ottobre scorso, con venti a 130 chilometri orari, con danni enormi di cui ancora vediamo tracce consistenti e ne paghiamo conseguenze. Anche la violenza del vento delle ultime ore ha prodotto danni pesanti alla città, senza morti e feriti come invece il 29 ottobre. I danni economici e paesaggistici enormi. Come sempre siamo lasciati soli. I danni del 29 ottobre li abbiamo dovuti affrontare noi da soli, così come sono certo affronteremo questi ultimi da soli. Senza alcun sostegno dei governi nazionali ed anzi con azioni ostili: nell’ultima manovra di bilancio Governo e Parlamento hanno sottratto, per esempio, ulteriori risorse agli enti locali. Ed allora non potremmo mai aspettarci una seria lotta ai cambiamenti climatici da parte dei governi delle ingiustizie di tutto il mondo che sono, invece, la causa dei cambiamenti climatici che stanno portando alla distruzione del Pianeta Terra. Ed allora, anche in questo campo, i popoli e le città devono fare loro cambiamenti e rivoluzioni. A Napoli, come Città metropolitana e Comune, abbiamo programmato risposte significative se teniamo conto delle difficoltà economiche e finanziarie in cui volutamente ci costringono. Nel piano strategico della città metropolitana a tutti i Comuni abbiamo destinato risorse ingenti per il verde e l’ambiente. Napoli per il triennio 2019/2021 potrà beneficiare di 20 milioni di euro per migliaia di nuove alberature in tutto il territorio e per la ristrutturazione dei parchi. In più abbiamo ottenuto 2 milioni per la riapertura dell’intera Villa Floridiana”.
“Ho appena appreso della morte di Papa Francesco. Il mio pensiero va ai milioni di cristiani in tutto il mondo che lo hanno amato. Sono stato felice di vederlo ieri, nonostante fosse molto malato. Ma io lo ricorderò sempre per le sue omelie nei primi giorni del Covid, È stato veramente meraviglioso”: sono le parole su X del vicepresidente americano, JD Vance, che ieri nel corso della sua visita in Vaticano era stato brevemente ricevuto a Santa Marta dal Pontefice.
Storie di violenze in famiglia tra Napoli e la vicina Portici: in un caso un figlio ha cercato di strangolare la madre, nell’altro una donna ha picchiato con calci e pugni la mamma ottantenne e la sorella. A Ponticelli, periferia di Napoli, quando i carabinieri hanno spalancato la porta, le mani di un 46enne napoletano erano ancora strette al collo della madre. E non è bastato l’intervento dei militari a fermare rabbia, insulti e minacce di morte. I militari erano stati allertati da una telefonata al 112: qualcuno aveva sentito urlare e probabilmente non era la prima volta. I carabinieri della stazione di Ponticelli e quelli del nucleo radiomobile sono arrivati in pochi istanti e hanno scoperto che il 46enne, già noto alle forze dell’ordine, aveva appena aggredito la madre.
I motivi non sono ancora chiari ma, da quello che è emerso, non sarebbe stata la prima volta. L’uomo è finito in manette e dovrà rispondere di maltrattamenti in famiglia. Storia simile nella vicina Portici. In questo caso la storia è tutta al femminile. Una 50enne, in casa con la madre di 83 anni e la sorella, forse a causa dell’abuso di alcolici, ha preso a calci e pugni le due vittime, sarebbero state colpite anche con un cellulare, ripetutamente. Secondo quanto ricostruito dai militari della stazione di Portici, intervenuti dopo una chiamata al 112, la 50enne avrebbe imputato a sorella e madre la sparizione di un gatto. La donna è stata portata nel carcere di Secondigliano. Delicate le condizioni delle vittime. Per la 83enne visibili ematomi alla schiena provocati dai calci ricevuti. Tra naso e bocca una vistosa perdita di sangue causata dai colpi inferti con lo smartphone. Anche la sorella ha riportato ferite ed escoriazioni su tutto il corpo. Se la caveranno con qualche giorno di prognosi.
Tragedia di Pasqua in un agriturismo in provincia di Avellino. Una donna di 74 anni di Pozzuoli (Napoli), in gita insieme ai familiari, è stata stroncata da un malore improvviso poco prima dell’ora di pranzo. Inutili i tentativi di rianimarla. Sul posto, in località Scampata, i carabinieri di Ariano Irpino e i sanitari del 118 che hanno constatato il decesso. La salma, su disposizione della Procura di Benevento, è stata trasferita nel capoluogo sannita all’ospedale “San Pio”.