Collegati con noi

In Evidenza

Festival ricco mi ci ficco, ecco i compensi per dirigere e condurre la rassegna canora: Baglioni 585mila euro; Bisio 450mila e Raffaele 350 mila

Pubblicato

del

Poteva mancare il tormentone dei compensi di Sanremo? No, ancor di più in tempi di vacche magre di governo gialloverde che ha come suo obiettivo razionalizzare e contenere le spese. Ma il festival è anche l’evento televisivo per eccellenza e dunque non va penalizzato, pur nell’armonia dei costi. E’ l’obiettivo al quale lavora l’ad Fabrizio Salini. Claudio Baglioni, per il bis da direttore artistico e conduttore – dopo il boom di ascolti del 2018, con una media di circa 11 milioni di spettatori e del 52% di share – percepirà lo stesso compenso, 585 mila euro, precisa Viale Mazzini, rompendo così l’abituale riservatezza sul cachet dei conduttori del festival.

Claudio Bisio. Il suo compenso è di circa 450 mila euro

Nessuna conferma invece, sui compensi previsti per Claudio Bisio e Virginia Raffaele: le indiscrezioni riportate oggi dal Corriere della Sera parlano di pre contratti rispettivamente da 450 mila e 350 mila euro: non si può escludere che vengano ritoccati al ribasso, ma c’è da valutare che Claudio Bisio è insieme autore e conduttore e che la Raffaele, anche lei autrice dei testi delle sue performance, sta lavorando in squadra con gli autori del festival. L’anno scorso si parlò di un assegno da 400 mila euro per Michelle Hunziker e da 300 mila per Pierfrancesco Favino, ma in entrambi i casi si trattò di compensi per la sola conduzione. Il tetto in ogni caso riguarderà anche gli ospiti, che per la stragrande maggioranza saranno italiani: per un festival ‘autarchico’ si andrebbe dai 20 ai 50 mila euro. Nel complesso, il festival punta a proseguire il percorso virtuoso intrapreso negli ultimi anni, mantenendo gli stessi costi dell’edizione 2018, tra i 16 milioni e mezzo e i 17 milioni, e puntando a ricavi record, superiori anche ai 25 milioni dello scorso anno. La macchina dello show intanto e’ in moto e trapelano anche i primi dettagli della scenografia firmata da Francesca Montinaro: un trampolino sarà la sorpresa dell’Ariston, pronto a lanciare gli artisti verso il pubblico e verso il futuro, ma anche a sparire e a trasformarsi nella temutissima scala.

Advertisement

In Evidenza

Impresa della Juve in Germania: vittoria 3-2 contro il Lipsia nonostante l’inferiorità numerica

Pubblicato

del

La Juventus conquista una vittoria sofferta e spettacolare in casa del Lipsia, imponendosi per 3-2 nonostante l’inferiorità numerica per oltre mezz’ora a causa dell’espulsione di Di Gregorio. Protagonista assoluto della serata è stato Dusan Vlahovic, autore di una doppietta, mentre Conceicao ha firmato il gol decisivo che ha fatto esplodere di gioia la panchina bianconera, inclusi Thiago Motta e il suo staff. Tuttavia, la serata ha visto anche gli infortuni preoccupanti di Bremer e Nico Gonzalez, che mettono in allerta lo staff medico della Juve.

Formazioni e scelte tattiche

Rispetto alla trasferta di Genova, Thiago Motta ha sorpreso con alcune scelte tattiche, lasciando fuori Locatelli in favore di Fagioli a centrocampo, mentre in difesa ha schierato il giovane Savona come terzino destro e spostato Kalulu al centro accanto a Bremer. In attacco, confermato il duo composto da Vlahovic e Nico Gonzalez, sostenuti dai trequartisti Koopmeiners e Yildiz.

Primo tempo: infortuni e svantaggio

La partita è iniziata in salita per i bianconeri, costretti a due cambi già nei primi 12 minuti: prima l’infortunio al ginocchio di Bremer, sostituito da Gatti, poi il problema muscolare di Nico Gonzalez, che ha lasciato il posto a Conceicao. Nonostante queste difficoltà, la Juve ha mostrato personalità e si è resa pericolosa con un tiro di Koopmeiners e una deviazione di Vlahovic che ha trovato i riflessi pronti di Gulacsi. Tuttavia, è stato il Lipsia a sbloccare il risultato: al 30’, Sesko ha sfruttato un’azione veloce con Openda, battendo Di Gregorio con un potente destro.

Secondo tempo: reazione Juve e colpi di scena

La ripresa è iniziata con la Juve che ha colpito subito un palo con Koopmeiners, seguita dal meritato pareggio di Vlahovic, autore di una splendida girata su assist di Cambiaso. La partita è diventata sempre più emozionante, con il Lipsia che ha colpito il palo con Openda. Il Var è stato protagonista per due episodi decisivi: prima per espellere Di Gregorio per un fallo di mano fuori area, poi per assegnare un rigore al Lipsia per un tocco di mano di Douglas Luiz, appena entrato. Dal dischetto, Sesko ha portato nuovamente in vantaggio i tedeschi.

Vlahovic e Conceicao trascinano la Juve alla vittoria

Nonostante l’inferiorità numerica, la Juve ha reagito con carattere e determinazione, trovando il pareggio ancora con Vlahovic, che ha infilato il pallone sotto l’incrocio con un sinistro perfetto. Nel finale, è stato Conceicao a segnare il gol del definitivo 3-2, facendo esplodere la panchina bianconera. Nei minuti di recupero, la Juve ha resistito agli assalti del Lipsia grazie agli interventi decisivi di Perin e Cambiaso, portando a casa tre punti fondamentali.

Prossimo impegno in Champions League

Con questa vittoria, la Juventus mantiene il punteggio pieno in Champions League e guarda già al prossimo impegno, previsto per il 22 ottobre contro lo Stoccarda allo Stadium. La squadra di Thiago Motta dovrà però fare i conti con gli infortuni di Bremer e Nico Gonzalez, le cui condizioni saranno valutate nei prossimi giorni.

Continua a leggere

Esteri

Melania Trump ammette: sostengo diritti donne, anche aborto

Pubblicato

del

Melania Trump (nella foto di Imagoeconomica) rompe con i repubblicani e ammette di essere una appassionata sostenitrice dei diritti delle donne a decidere sul proprio corpo, incluso l’aborto. La rivelazione è contenuta nel libro di memorie dell’ex First Lady che uscirà il mese prossimo e di cui il Guardian anticipa alcuni dei contenuti. “E’ imperativo garantire che le donne abbiano l’autonomia nel decidere se avere figli sulla base delle loro convinzioni, e libere da ogni intervento o pressione del governo”, scrive Melania Trump entrando a gamba tesa su uno dei temi chiave della campagna elettorale, in cui il marito minaccia i diritti delle donne.

“Perché qualcuno dovrebbe avere il potere di determinare cosa una donna può fare con il proprio corpo? Il diritto fondamentale della donna alla libertà individuale le conferisce l’autorità di interrompere la gravidanza se lo desidera”, afferma Melania. “Limitare il diritto di una donna a scegliere se interrompere una gravidanza indesiderata equivale a negarle il controllo sul proprio corpo. Ho portato questa convinzione con me per tutta la mia vita adulta”, mette in evidenza l’ex First Lady.

Continua a leggere

In Evidenza

Italo Bocchino: il ritorno in TV e il legame con Giorgia Meloni

Pubblicato

del

Dopo dieci anni lontano dalla politica attiva, Italo Bocchino (nella foto in evidenza di Imagoeconomica), ex deputato e figura di spicco della destra italiana, torna sotto i riflettori come opinionista televisivo. In una recente intervista a Tommaso Labate del Corriere della Sera, Bocchino ha spiegato il suo ritorno grazie a due donne chiave: Giorgia Meloni, per aver vinto le elezioni, e Lilli Gruber, per averlo voluto come ospite fisso a Otto e Mezzo su La7.

Il rapporto con Giorgia Meloni

Durante l’intervista, Bocchino ha descritto i suoi rapporti con la Presidente del Consiglio come “ottimi” e ha sottolineato di non avere alcun ruolo ufficiale o incarico all’interno di Fratelli d’Italia. “La Meloni ha ben altro da fare che parlare con me“, ha commentato, smentendo le voci di una presunta distanza tra lui e la leader del partito.

Lontano dalla politica, ma non del tutto

Bocchino ha raccontato di essersi “disintossicato dalla politica” dopo la mancata rielezione del 2013, paragonando l’esperienza a una “comunità di recupero”. Tuttavia, il suo ritorno come opinionista dimostra che, nonostante l’allontanamento dalla politica attiva, il suo interesse per il mondo politico non è mai svanito.

Il passato con Fini e la nascita del bipolarismo

Un altro tema centrale dell’intervista è stato il rapporto tra Bocchino e Gianfranco Fini, con cui ha condiviso importanti momenti della politica italiana. Bocchino ha ricordato la nascita del centrodestra italiano e del bipolarismo negli anni ’90, sottolineando il ruolo decisivo di Fini e l’importanza di figure come Pinuccio Tatarella. Ha anche riflettuto sulla diaspora all’interno del Popolo della Libertà (PdL) e la sua successiva rottura con Silvio Berlusconi.

La previsione di Bocchino sul futuro della Meloni

Bocchino ha concluso l’intervista con una previsione audace: Giorgia Meloni non solo sarà la prima donna a guidare il governo italiano per un’intera legislatura senza crisi o rimpasti, ma sarà anche la prima leader a rivincere le elezioni consecutive.

Questo ritorno di Italo Bocchino nel dibattito politico come opinionista rappresenta un’interessante evoluzione di una figura che, pur rimanendo fuori dai giochi politici diretti, continua a essere un osservatore influente della scena politica italiana.

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto