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Festival di Sanremo, ecco le pagelle della terza serata: Maneskin e Morandi al top

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Le pagelle della terza serata del festival di Sanremo.

AMADEUS Conduttore, ormai condottiero. Va avanti macinando ascolti record su ascolti record. Non lo ferma più nessuno. Neanche le oltre 5 ore di diretta che hanno stroncato anche gli inamovibili del divano. VOTO: 7,5

GIANNI MORANDI Gentleman per ogni stagione. Artista generoso che si mette al servizio di tutti. Giovani (vedi alla voce Sangiovanni) e meno giovani (l’Ariston ancora trema da ieri per il trio delle meraviglie con Massimo Ranieri e Al Bano); conduttore e co-conduttrici. Per Paola Egonu, 20 centimetri più di lui, sale anche sullo sgabello per un lento cheek to cheek. Non ha paura di mettersi in gioco, forse è proprio questo il segreto della sua eterna fanciullezza. VOTO: 8

PAOLA EGONU Prova tv egregiamente superata. Ragazza spigliata che sa il fatto suo. Non ha paura di metterci la faccia. E la parola. Il suo monologo era forse prevedibile, ma certi temi val la pena ripeterli fino alla noia. VOTO: 7,5

MANESKIN Questo palco è casa loro. Da tre anni sono presenza fissa, prima in gara, poi da vincitori, ora da superospiti internazionali. Danno la scossa all’Ariston con un medley di I Wanna Be Your Slave, Zitti e buoni, The Loneliest e Gossip. Come se non bastasse, ospite di lusso la leggenda del rock Tom Morello. VOTO: 8

GIANNI MORANDI E SANGIOVANNI Incontro intergenerazionale, quasi 60 anni di differenza tra i due. Gli stessi anni che compie quest’anno Fatti mandare dalla mamma. E i due la reintepretano in versione 2.0 con la produzione di Shablo. L’Ariston si risveglia dal torpore e balla la hit senza tempo.

MASSIMO RANIERI In sala risuonano ancora gli acuti di ieri sera con gli amici-nemici di sempre Gianni Morandi e Al Bano. Torna stasera per rendere omaggio al festival con il nuovo singolo Lasciami dove ti pare. Colonna della musica, colonna del festival. VOTO: 7

ALESSANDRO SIANI Era facile far più ridere di Angelo Duro, però da Siani ci aspettavamo di più. Certo – a sua discolpa -, uscire quasi alle 2 di notte non deve essere semplice, la palpebra fa fatica a rimanere su. VOTO: 6,5

GIANLUCA GRIGNANI – QUANDO TI MANCA IL FIATO C’è talmente tanta vita, tanto dolore in questo brano che le imprecisioni, le incertezze, i passi falsi passano in secondo piano. E’ pugno e carezza al cuore; è abbracci, lividi, baci e schiaffi. Senza finzioni o filtri. E’ emozione allo stato puro. Avrebbe potuto spaccare tutto per un problema audio, invece chiede scusa, “è colpa mia”. Encomiabile. VOTO: 7

MARCO MENGONI – DUE VITE Ci mette tutto quello che può metterci. E alla fine occhi lucidi e sospiro finale, mentre l’Ariston gli concede l’unica standing ovation per un artista in gara. Inarrivabile anche con un pezzo carino, ma non eccezionale. Non gli perdoniamo solo il look alla Village People. VOTO: 8

COMA_COSE – L’ADDIO Hanno il merito di farci continuare a credere che niente finisce davvero. Perché i primi ad averci creduto sono loro, che dopo la crisi, dopo la separazione, dopo essere tornati insieme, ora hanno annunciato il matrimonio. Al Bano e Romina? No, perché vogliamo loro bene. VOTO: 8

ARIETE – MARE DI GUAI Non era semplice rimettersi in carreggiata dopo una prima uscita steccata. Soprattutto per una giovane al debutto sul palco dell’Ariston (e senza esperienza da talent). Si lascia alle spalle critiche e delusioni. Più matura dei suoi anni. VOTO: 7

TANANAI – TANGO Sera dopo sera si allarga sempre più la forbice con il Tananai che un anno fa stonava e arrivava ultimo. Il sorriso e l’aria scanzonata sono gli stessi, ma quello di ieri era un ragazzino alle prime armi, quello di oggi un professionista. VOTO: 7

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Rai Fiction: Sandokan, al via le riprese della nuova serie

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Inizieranno a Formello le riprese di “Sandokan”, la serie evento internazionale prodotta da Lux Vide, società del gruppo Fremantle, in collaborazione con Rai Fiction. Il nuovo adattamento della storica saga di romanzi di Emilio Salgari – sviluppata per la televisione da Alessandro Sermoneta, Scott Rosenbaum e Davide Lantieri, e diretta da Jan Maria Michelini e Nicola Abbatangelo – andrà in onda prossimamente su Rai 1 e sarà distribuita in tutto il mondo da Fremantle International e in Spagna da Mediterráneo Mediaset España Group.

Protagonisiti, Can Yaman nei panni della Tigre della Malesia, in una veste originale, affiancato dall’esordiente Alanah Bloor nel ruolo di Marianna. Con loro ci saranno Ed Westwick (Gossip Girl, I figli degli uomini) nel ruolo dell’antagonista Lord Brooke, mentre sarà Alessandro Preziosi (I Medici, Black Out, La vita bugiarda degli adulti) a dare il volto all’iconico Yanez de Gomera. Si uniranno al cast anche John Hannah (The last of us, Quattro Matrimoni e un funerale, Sliding Doors, La Mummia), Madeleine Price, Gilberto Gliozzi (Loro, I delitti del Barlume), Mark Grosy (Zero Zero Zero) e Samuele Segreto (Stranizza d’amuri, L’Ora).

La storia è ambientata nel Borneo, a metà del 1800. Un paradiso abitato dalle tribù native dei Dayak, che vivono secondo le loro antiche tradizioni, ma dominato dalla spietata legge degli inglesi, all’apice del loro potere coloniale. Sandokan vive alla giornata, senza schierarsi: combatte per se stesso e per la sua ciurma di pirati, tra cui il fidato Yanez. Ma la sua vita cambia quando, durante un’incursione, incontra Marianna, la bella figlia del console britannico di Labuan.

È l’inizio di una storia d’amore impossibile tra due anime inaspettatamente simili: Marianna, di sangue nobile, ma con lo spirito selvaggio di chi è cresciuto in un paradiso tropicale, e Sandokan, leader pirata e avventuriero, che porta in sé il sangue di re guerrieri. Sulle loro tracce si metterà il leggendario cacciatore di pirati, Lord James Brooke, che non si fermerà davanti a niente pur di catturare Sandokan e conquistare il cuore di Marianna.

Da un’idea di Luca Bernabei, la serie sarà una grande epopea con un tratto da fiaba e un forte legame con l’ambiente, e racconterà le origini della Tigre della Malesia, che torna sul piccolo schermo, la nascita del suo mito, la sua scoperta di essere figlio di un antico re guerriero, l’amore con Marianna, l’amicizia con Yanez e la rivalità con Lord Brooke: avventura, azione, eroismo ed una rivoluzionaria storia d’amore, in un racconto per adulti e bambini. Prima location delle riprese è Formello, dove il set di “Sandokan” inaugurerà il nuovo Teatro 7, nel polo produttivo targato Lux Vide, e si terranno tra il Lazio, la Toscana, l’isola di Reunion e la suggestiva Calabria, dove è stata costruita la colonia inglese di Labuan a Lamezia Terme, con il sostegno della Film Commission e della Regione Calabria.

“Siamo molto orgogliosi – dice Luca Bernabei, Amministratore Delegato di Lux Vide – di riportare nelle case degli italiani l’iconica saga di Sandokan. In questi anni abbiamo lavorato per realizzare un progetto internazionale, che valorizzasse l’IP di Emilio Salgari attraverso una chiave contemporanea. Ringrazio Rai Fiction e Fremantle International che hanno creduto in questo progetto e nel nostro desiderio di raccogliere tutta la famiglia davanti alla tv! Sono sicuro che la regia di Jan Michelini e Nicola Abbatangelo restituirà uno stile unico alla serie, dando nuova vita al più famoso pirata del Borneo.

Grazie a un talentuoso cast e alle sceneggiature dell’Headwriter Alessandro Sermoneta esploreremo luoghi lontani, sogneremo e ci emozioneremo come avviene con le grandi storie LUX!”. “Sandokan – aggiunge Maria Pia Ammirati, Direttore di Rai Ficition – è un personaggio-mito che segna la storia della Rai. Dall’immaginazione di Emilio Salgari quell’eroe è passato nelle immagini di uno sceneggiato che il pubblico non ha mai dimenticato. Siamo dunque felici e orgogliosi di riportare sullo schermo uno dei grandi protagonisti del nostro immaginario”. “Siamo entusiasti – conclude Jens Richter, CEO Commercial and International di Fremantle – di collaborare con Lux Vide e Rai Fiction a questa emozionante e ambiziosa rivisitazione di una saga molto amata per un nuovo pubblico in tutto il mondo”.

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Fallon, 10 anni di Tonight Show, ‘sono tempi folli’

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Il record di Johnny Carson, che per 30 anni ha condotto il più famoso dei talk show-varietà Usa, il Tonight Show sulla Nbc, è ancora lontano, ma l’attuale conduttore-mattatore, Jimmy Fallon, taglia un traguardo importante: dieci anni alla guida del programma. Un anniversario che festeggerà con una puntata speciale di due ore in prima serata il 14 maggio. “È più della metà della mia vita che lavoro nello stesso network – ha spiegato Fallon nei panel di Deadline Contenders, dedicati alle produzioni tv principali o più attese della stagione – e sono stati fantastici. Ho iniziato con il Saturday Night Live nel 1998, e pensavo che quello potesse essere il massimo obiettivo”.

Ma poi “sono arrivati il Late Night with Jimmy Fallon (in onda dal 2009 al 2014) e il Tonight Show che facciamo da 10 anni. Non posso crederci, a dire la verità”. Sulla possibilità che miri adesso al record di Johnny Carson, Fallon risponde con un sorriso: “Ci provo… finché mi volete… mi sto divertendo molto, amo quello che faccio, portare divertimento alle persone”. Anche perché “stiamo vivendo tempi folli” ed “io voglio proporre qualcosa da guardare che non faccia pensare”. C’è “con il pubblico un interscambio continuo, ed è la reazione degli spettatori a farmi andare avanti”. Fallon aveva deciso da subito di andare avanti anche durante la pandemia realizzando il Tonight Show da casa: “È stato merito di mia moglie (la produttrice Nancy Juvonen, ndr) – sottolinea -. Quando le ho detto che il programma si fermava per il Covid lei mi ha chiesto quale fosse il piano. Io le ho risposto che non c’era un piano e lei subito ‘oh no, no. Vai subito a prendere il treppiede, organizza uno show da casa. In questo momento le persone hanno bisogno di te e questo è il tuo lavoro. Adesso che siamo tutti nei guai, tutti spaventati, devi far ridere le persone’. All’inizio, da casa, lei era anche la mia regista. Teneva l’iPhone e riprendeva in giro, mentre io raccontavo barzellette a cui nessuno rideva. Tanto che le ho anche chiesto di ridere a un paio di battute, per farmi fare bella figura, mentre i figli mi saltavano addosso”.

Comunque la Nbc “è stata grande, ci ha permesso di donare così tanti soldi in beneficenza, a organizzazioni come Feeding America” e ci sono state alcune società che venendo a sapere “quello che stavamo facendo hanno raddoppiato le donazioni per le banche alimentari e hanno aiutato le persone a nutrirsi durante questa pandemia”. Questo “è il potere che può avere ciò che facciamo”. La televisione “è un mezzo così potente e possiamo aiutare le persone”. Rispetto all’eclettismo del Tonight Show, “può essere considerato un talk show, ma sì, è in realtà uno spettacolo di varietà – spiega -. Conan O’ Brien mi ha dato una grande dritta, che aveva ricevuto da Johnny Carson. Gli ha detto ‘in questo lavoro, metterai in pratica tutto quello che hai imparato a fare… ed è così”.

Ad esempio “io a malapena so fare il tip tap e l’ho ballato infinite volte; so imitare e lo faccio di continuo; ho suonato la chitarra, ho fatto duetti, mi sono travestito e ho messo le parrucche. Quando ero a Saturday Night Live mi esaltavo ad avere anche solo uno sketch in una puntata, tanto che chiamavo mia madre e glielo dicevo. Ora sono in ogni sketch tutti i giorni. Ho avuto il lavoro che sognavo nella mia cameretta a 12 anni. Mi sento così fortunato”. Fallon spiega anche perché rispetto ad altri conduttori di talk show, come Stephen Colbert o Jimmy Kimmel, nelle battute politiche non prenda una posizione: “Penso che non sia l’obiettivo del nostro show, noi vogliamo intrattenere tutti, così facciamo battute su entrambe le parti”. Prendere una posizione politica “non è quello che mi ha insegnato Johnny Carson nei suoi tanti anni al Tonight Show. Io voglio che chiunque, guardando il programma, possa divertirsi”.

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Under Paris, su Netflix lo squalo in giro nella Senna

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Sostituendo le prossime Olimpiadi con i mondiali di triathlon, Under Paris, b-movie in arrivo su Netflix, immagina che uno squalo si aggiri nella Senna, e soltanto la scienziata Sophie (Bérénice Bejo) cerca di lanciare l’allarme. Le istituzioni cittadine – come il sindaco – si preoccupano invece di non rovinare la festa.

Il titolo originale, Sous la Seine, suona meglio di quello internazionale, Under Paris. In ogni caso Under Paris, in arrivo sul colosso streaming dal prossimo 5 giugno, è scritto e diretto da Xavier Gens, regista e anche sceneggiatore noto per Hitman (2007) e più recentemente Farang (2023), un cast capitanato da un’attrice di primissimo livello e calibro internazionale come Bérénice Bejo (The Artist), qui affiancata da Nassim Lyes, Iñaki Lartigue, Léa Léviant. Un intrigo che risuona nelle notizie sportive, a poche settimane dai Giochi Olimpici di Parigi 2024 che inizieranno il 26 luglio.

Si ricorda che nelle acque della Senna sono previste manifestazioni olimpiche: una vera mossa di marketing, dato il numero di persone che viaggeranno per assistere agli eventi dei Giochi Olimpici di Parigi di quest’estate. Estate 2024. Parigi ospita per la prima volta i campionati mondiali di triathlon sulla Senna. La brillante scienziata Sophia scopre da Mika, una giovane attivista ambientale, che un grosso squalo nuota nelle profondità del fiume.

Per evitare un massacro nel cuore della città, dovranno unire le forze con il comandante della polizia della Senna Adil. Il film Netflix, che oscilla tra fantasy e action movie, potrebbe anche offrire alcuni momenti di orrore, come suggerisce la scena dell’inseguimento a nuoto tra lo squalo e parigini completamente vestiti o anche la bocca insanguinata di Bérénice Bejo. L’attrice, nominata all’Oscar nel 2012 per The Artist, ha dovuto allenarsi duramente per le sue scene subacquee, girate non sotto la Senna ma ad Alicante e ai Lites Studios in Belgio.

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