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Tecnologia

Ferrari lancia due spider di serie, avanti con rinnovamento della gamma

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Non era mai successo che Ferrari lanciasse due auto di serie nello stesso giorno. Cosi’ come e’ la prima volta nella storia che la Casa di Maranello arriva a presentare cinque novita’ nel corso dello stesso anno. Le Rosse, la F8 Spider e la 812 Gts, entrambe vetture ‘scoperte’ e svelate quasi contemporaneamente, sono la terza e la quarta del 2019 e rappresentano il segno di un’aria di cambiamento che prosegue, pur con l’attenzione ai valori della tradizione. “Stiamo rivedendo la nostra gamma. Prima della fine dell’anno ci sara’ il quinto modello: magari sara’ qualcosa di diverso, ma dovete avere pazienza”, ha detto il direttore commerciale Enrico Galliera. C’e’ chi pensa che la prossima possa essere l’attesa e storica svolta del suv, il progetto ‘purosangue’. “Ma ancora non e’ il momento per parlarne. Oggi siamo qui per la F8 Spider e per la 812 Gts”, ha spiegato il capo della Tecnologia del Cavallino, Michael Leiters, ai giornalisti presenti per la doppia anteprima nel teatro di Fiorano, un grande evento organizzato alla vigilia del salone di Francoforte, a cui Ferrari non partecipa. La prima, la F8, e’ la sostituta della 488 Spider e nasce per essere il punto di riferimento tra le super sportive ‘en plen air’. Alte prestazioni, grande maneggevolezza, dinamica di guida abbinata a comfort di bordo, e’ equipaggiata con il motore centrale-posteriore V8 piu’ premiato di sempre. Ma se questa si poteva in qualche modo prevedere, la versione scoperta della 812 Superfast e’ una novita’ assoluta. O meglio, un ritorno inaspettato, a 50 anni dall’ultima 12 cilindri spider, la 365 Gts4 del 1968, chiamata anche Daytona Spider per il trionfo alla 24 ore. Con i suoi 800 cavalli la 812 Gts sara’ la spider di produzione di serie piu’ potente sul mercato. Entrambe consegnate tra l’inizio e la fine dell’estate 2020: la Gts costera’ 336mila euro, mentre sara’ di 262mila euro il prezzo della F8 Spider. Ferrari ampia dunque la gamma, mirando a produrre piu’ macchine. “Manteniamo l’esclusivita’, ma puntiamo sulla crescita lavorando su altri settori”, ha spiegato Galliera. Se da un lato si cerchera’ di rimanere fedeli alla filosofia del fondatore – consegnare una vettura in meno di quelle richieste dal mercato – si provera’ a innovare, sorprendendo i clienti. “Abbiamo la capacita’ di sviluppare tutti i modelli (nel senso che abbiamo linee di produzione), dai feedback degli azionisti penso di poter dire che siano abbastanza contenti delle nostre strategie”, ha assicurato Leiters.

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Esteri

Media, la Cina valuta vendita attività Usa di TikTok a Musk

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Il governo cinese sta valutando un piano che prevede l’acquisizione delle attività americane di TikTok da parte di Elon Musk per evitare che la app venga vietata negli Stati Uniti: lo riporta Bloomberg News. Il piano di emergenza è una delle opzioni che Pechino sta valutando mentre la Corte Suprema degli Stati Uniti decide se confermare o meno una legge che chiede alla società cinese ByteDance di cedere le attività statunitensi di TikTok entro il 19 gennaio. I funzionari del governo cinese non hanno ancora deciso se procedere o meno con l’opzione Musk, si legge nel rapporto, sottolineando che il piano è ancora preliminare.

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Instagram dice addio ai filtri di realtà aumentata: cosa cambia per gli utenti

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Dal 14 gennaio 2025 Instagram cambierà volto, letteralmente. La piattaforma eliminerà i filtri di realtà aumentata (AR), noti per levigare i visi, ingrandire gli occhi e trasformare i tratti del volto in versione “perfetta”. Con questa decisione, Meta disattiverà anche Meta Spark, la piattaforma che permetteva la creazione e il caricamento di questi filtri.

Cosa resterà disponibile?

Dopo il 14 gennaio, saranno disponibili solo gli effetti di realtà aumentata realizzati direttamente da Meta. Si tratta di circa un centinaio di filtri, una quantità esigua rispetto ai più di due milioni che spariranno dalla piattaforma. Questa decisione riflette un approccio più cauto verso l’impatto che i social media hanno sulla salute mentale degli utenti, soprattutto dei più giovani.

L’effetto dei filtri sulla salute mentale

Diversi studi hanno dimostrato che l’uso intensivo dei social media, e in particolare dei filtri di realtà aumentata, può avere conseguenze negative sulla salute mentale. Il confronto continuo con standard di bellezza irrealistici e il bisogno di “migliorare” la propria immagine prima di condividerla online alimentano ansia, depressione e una percezione distorta di sé. Per gli adolescenti, che trascorrono ore sui social, questo effetto può essere amplificato.

Anche TikTok vieta i filtri per i minori

Instagram non è l’unico social a intervenire. TikTok, una delle piattaforme più popolari tra i giovani, ha recentemente vietato l’uso dei filtri di realtà aumentata per i minori di 18 anni. Questo ulteriore passo dimostra come il settore stia iniziando a considerare più seriamente l’impatto dei social sulla salute mentale degli utenti.

Basteranno queste misure?

Sebbene queste decisioni rappresentino un passo avanti, resta da capire se saranno sufficienti per arginare il fenomeno. La dipendenza dai social e il confronto costante con immagini idealizzate restano problemi complessi. Eliminare i filtri è un buon inizio, ma potrebbe essere necessario un impegno più ampio per educare gli utenti, soprattutto i più giovani, a un uso consapevole delle piattaforme.

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Bloccato in un robotaxi: l’odissea tecnologica del ceo Mike Johns

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Rimanere imbottigliati nel traffico può essere stressante, ma essere intrappolati in un robotaxi che gira in tondo senza permetterti di scendere è un’esperienza surreale. È quello che è successo a Mike Johns, ceo dell’azienda Digital Mind State, mentre si trovava in Arizona per raggiungere l’aeroporto di Scottsdale.

L’inizio di un’avventura inaspettata

Johns aveva prenotato un robotaxi Waymo, noto progetto nato come spin-off di Google, per un viaggio che avrebbe dovuto essere tranquillo e senza intoppi. Tuttavia, durante il tragitto, l’auto a guida autonoma ha improvvisamente perso il controllo, entrando in un parcheggio e iniziando a girare in tondo. Johns è rimasto intrappolato per quasi sette minuti, che ha descritto come «un’eternità».

L’intervento tardivo del servizio clienti

Durante l’episodio, Johns ha avviato una registrazione video per documentare l’accaduto. È stato allora che il servizio clienti di Waymo ha contattato l’auto tramite l’altoparlante integrato. «Ho ricevuto una notifica che indica un problema di percorso», ha detto l’operatrice. Johns, esasperato, ha chiesto: «Non puoi fermare l’auto?». La risposta, purtroppo, è stata negativa: l’assistenza clienti non ha accesso diretto al controllo dei veicoli.

La soluzione esisteva, ma non è stata comunicata

Solo in seguito Johns ha scoperto che nell’auto c’era un bottone d’emergenza che avrebbe potuto fermare il veicolo. Tuttavia, nessuno gli ha fornito questa informazione durante l’incidente. Il problema tecnico, causato da un malfunzionamento del software, è stato risolto successivamente con un aggiornamento.

Dubbi e preoccupazioni sulla guida autonoma

Johns, intervistato dalla CBS News, ha espresso la sua delusione: «Dov’è l’empatia? Dov’è la connessione umana in tutto questo?». Non sapeva nemmeno se stesse parlando con un operatore reale o con un’intelligenza artificiale.

Questo episodio non è un caso isolato per Waymo, che in passato è stata criticata per auto bloccate da ostacoli banali o per aver intralciato i soccorsi con veicoli fermi in strada.

Una tecnologia promettente, ma con molte lacune

La vicenda solleva importanti interrogativi sul futuro della guida autonoma. Nonostante le promesse di una mobilità più efficiente, gli episodi come quello di Mike Johns dimostrano che c’è ancora molto lavoro da fare per garantire la sicurezza e l’affidabilità di questi sistemi.

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