Insieme con un minorenne indagato a Torino, avevano messo su un’ organizzazione chiamata “Nuovo Ordine Sociale” e poi ribattezzata “Gruppo Fascistone” che aveva come scopo, come scrive il Gip di Genova, “l’incitamento alla discriminazione e alla violenza per motivi razziali e religiosi, nonché il compimento di atti di violenza con finalità di terrorismo o di eversione dell’ ordine democratico, alla quale partecipavano almeno altre tre persone, in corso di identificazione”.
Una cellula che stava cercando di allargarsi anche attraverso colloqui e un questionario con 30 domande – piuttosto elementari: “Cosa pensi di Hitler o Mussolini?”; oppure: “Sei negazionista delle varie bugie sioniste?” – e alla ricerca di alleanze anche all’ estero (come i suprematisti americani della Atomwaffen Division e persino il Ku Klux Klan). Una rete che poteva passare all’azione, stando alle risultanze dell’ inchiesta coordinata dalla Procura di Genova e condotta dalla Digos di Genova e Savona e dal Servizio per il contrasto dell’ estremismo e del terrorismo interno della Polizia. Oltre all’arresto di Cavalleri, anche una dozzina di perquisizioni in diverse città italiane.