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Fattore Olimpico, la Roma vince ancora con tris al Genoa

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La legge dell’Olimpico resta in vigore e la Roma, tra le mura amiche con Ranieri in panchina, non sembra conoscere sconfitta battendo anche il Genoa. L’unico ko resta quello con l’Atalanta, poi solo successi, compreso quello contro il Grifone, arrivato per 3-1 grazie alle reti di Dovbyk, El Shaarawy (alla sua 300° presenza in giallorosso) e all’autogol di Leali. Ma il primo tempo scivola via su ritmi bassi, vivendo di fiammate, poche, che regalano alle due squadre un gol per parte.

Apre la Roma con Dovbyk, nel posto giusto e al momento giusto dopo la respinta di Leali sul tiro ravvicinato di Pellegrini. Per l’ucraino, dopo il rigore di Bologna, si tratta del secondo gol consecutivo nel 2025, il settimo in questo campionato e l’undicesimo in totale se si contano anche Coppa Italia ed Europa League. Eppure il vantaggio, come sette giorni fa al Dall’Ara, dura pochissimo, perché poco dopo arriva la dormita giallorossa sul calcio d’angolo battuto da Miretti per il tiro al volo di Masini che segna l’1-1 alla sua prima gara da titolare in Serie A, grazie anche a una marcatura blanda di Pellegrini.

All’intervallo il parziale è di pareggio e con pochi altri sussulti se non la traversa di Dybala su punizione, per un urlo che resta solo strozzato. Nella ripresa, intanto, non si vede più Pellegrini, inizialmente preferito a Pisilli per confermare lo stresso undici delle sfide con Lazio e Bologna. Per il capitano giallorosso entra El Shaarawy, mentre Vieira già alla mezz’ora aveva sfruttato il primo slot per via dell’infortunio di Bani, inserendo al suo posto Sabelli.

E proprio il difensore rossoblu si rende protagonista di un tocco con il braccio non sanzionato da Zufferli, la Roma protesta, ma il Var non richiama l’arbitro e sull’azione che prosegue arriva il 2-1 giallorosso grazie al gol di El Shaarawy su appoggio di Dybala che trova comunque di festeggiare le cento presenze in maglia giallorossa. Il colpo del ko, poi, arriva con l’autorete di Leali dopo un’azione in solitaria di Koné, capace di spaccare in due la difesa rossoblù.

Così al triplice fischio esulta ancora l’Olimpico per una corsa all’Europa che riparte dal giardino di casa in attesa ora di curare il mal di trasferta nei prossimi due incontri contro l’AZ Alkmaar e Udinese. Titoli di coda, invece, sul futuro allenatore, perché se Ranieri dice chiaramente che a fine stagione smetterà di allenare (“è il momento di dire basta”), dall’altra rinnova l’impegno del club nel “cercare un profilo che riporti la Roma nell’elite del calcio nazionale e internazionale”.

Non si sbottona il diesse Ghisolfi che, scherzando, candida ancora Ranieri, per evitare di entrare pubblicamente nel merito della questione. “Non voglio parlare di nomi – dice il manager francese -. Parlo solo di Ranieri e magari riusciamo a convincerlo (ride, ndr)”. Una semplice battuta che nasconde i veri obiettivi giallorossi.

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Alcaraz domina Auger-Aliassime e raggiunge Sinner in finale alle Atp Finals

Carlo Alcaraz supera con autorità Auger-Aliassime e conquista la finale delle Atp Finals di Torino: sfiderà Jannik Sinner domani alle 18.

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Carlo Alcaraz, numero uno del mondo, supera con autorità Felix Auger-Aliassime e vola all’ultimo atto delle Atp Finals di Torino. Lo spagnolo ha chiuso la semifinale in un’ora e 22 minuti imponendosi 6-2 6-4, confermando una condizione tecnica e atletica nettamente superiore.

Una semifinale senza storia

Il primo set è stato a senso unico: Alcaraz ha dominato gli scambi, prendendo immediatamente il controllo del ritmo e costringendo il canadese a rincorrere. Anche nella seconda frazione, pur più equilibrata, lo spagnolo ha mantenuto costanza al servizio e precisione nei momenti decisivi.

La finalissima con Jannik Sinner

La finale è fissata per domani alle 18 all’Inalpi Arena. Sarà un nuovo capitolo della sfida che sta caratterizzando l’intera stagione: Alcaraz contro Jannik Sinner, i due giocatori più continui del 2025, pronti a contendersi il titolo dei ‘Maestri’.

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Sinner vola in finale alle Atp Finals: battuto De Minaur, ora attende Alcaraz

Jannik Sinner domina Alex De Minaur 7-5 6-2 e vola in finale alle Atp Finals: 13ª vittoria sull’australiano e 17 successi consecutivi nel torneo. Ora attende Alcaraz

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Jannik Sinner continua il suo percorso straordinario alle Atp Finals e domani difenderà il titolo. L’azzurro ha battuto Alex De Minaur in due set, 7-5 6-2, giocando una semifinale di grande solidità e lucidità nei momenti chiave.

Un primo set combattuto, poi il dominio

La sfida è durata un set: lungo, complicato, tirato. Sinner ha saputo ancora una volta colpire quando contava davvero, come in tutto il suo percorso impeccabile a Torino. Con il break decisivo nel finale del primo parziale l’inerzia è cambiata definitivamente.

Nel secondo set non c’è stata storia: ritmo, precisione e aggressività hanno permesso all’altoatesino di chiudere agevolmente.

Numeri da campione

Il successo su De Minaur porta con sé cifre impressionanti:

  • 13ª vittoria consecutiva sull’australiano
  • 17 vittorie di fila alle Atp Finals
  • 31 successi consecutivi sul cemento indoor

Un dominio che certifica la crescita del numero 2 al mondo e lo proietta verso una finale che profuma di nuova rivalità epocale.

In finale l’attesa per Alcaraz

Sinner attende ora il nome del suo avversario: con ogni probabilità Carlos Alcaraz, protagonista insieme a lui della sfida più intensa del 2025. Lo spagnolo dovrà prima superare Felix Auger-Aliassime nella sua semifinale.

Domani, intanto, l’Italia del tennis tornerà a sognare con il suo campione.

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Bolelli e Vavassori si fermano in semifinale alle Atp Finals: Heliovaara-Patten volano in finale

Niente finale alle Atp Finals per Simone Bolelli e Andrea Vavassori: gli azzurri cedono in due set a Heliovaara e Patten, solidi al servizio e impeccabili a rete.

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Sfuma il sogno di Simone Bolelli e Andrea Vavassori alle Atp Finals di Torino. La coppia azzurra, protagonista di un torneo di altissimo livello, si è arresa in semifinale al duo formato dal finlandese Harri Heliovaara e dal britannico Henri Patten, numero 2 del ranking mondiale.

Un match in salita sin dai primi game

Il match è stato segnato da due break identici, uno per set, arrivati subito sull’1-1. Da quel momento Bolelli e Vavassori sono sempre stati costretti a rincorrere nel punteggio, senza riuscire a ribaltare l’inerzia della partita.

Gli azzurri hanno costruito occasioni per rientrare, ma il livello dei loro avversari è stato altissimo: Heliovaara e Patten si sono dimostrati solidissimi al servizio e praticamente perfetti sotto rete.

La partita

  • Primo set: 6-4

  • Secondo set: 6-3

Due parziali che raccontano un match equilibrato negli scambi ma deciso nei momenti chiave, dove la coppia numero 2 al mondo ha fatto valere precisione ed esperienza.

Un torneo comunque positivo per gli azzurri

Nonostante la delusione per la semifinale persa, Bolelli e Vavassori salutano Torino dopo un percorso importante e confermandosi tra le coppie più competitive del circuito.

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