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Facebook deve versare 3.8 milioni a società, app copiata

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Oltre 3 milioni e 800 mila euro di danni. E’ piu’ che decuplicata, rispetto alla sentenza di primo grado, la somma che Facebook dovra’ versare a una societa’ specializzata in sviluppo di software che ha sede nel milanese, la Business Competence, per aver ‘copiato’ un’applicazione che, tramite la geolocalizzazione, consentiva agli utenti di individuare negozi, locali, ristoranti di loro interesse e vicini. A stabilirlo e’ la sezione specializzata in materia d’impresa della Corte d’Appello di Milano con un provvedimento che ha riformato, ritoccando di parecchio al rialzo, la decisione con cui il Tribunale nel 2019 aveva riconosciuto un risarcimento all’azienda di Cassina De’ Pecchi, assistita dal professor Marco Spolidoro, un danno di 350 mila euro e in aggiunta 90mila euro di spese legali. Nella sentenza di secondo grado, immediatamente esecutiva, la Corte, presieduta da Domenico Bonaretti, condividendo la strada gia’ percorsa da giudizi precedenti, ha ritenuto gia’ appurato “con decisione che (…) non puo’ essere contestata, che l’applicazione Faround” – questo il nome della app ideata dalla societa’ italiana tre mesi prima rispetto a quella di Fb – “era dotata di un tasso di originalita’ apprezzabile e che la funzionalita’ Nearby di Facebook era del tutto sovrapponibile (…), in quanto le differenze esistenti tra le due applicazioni non erano significative”. “In conclusione, risulta accertato che il lancio dell’applicazione contraffattoria Nearby da parte” del social di Mark Zuckerberg, sulla cui piattaforma nel 2012 la societa’ italiana aveva ottenuto l’accesso come “sviluppatore indipendente” di app, “ha impedito all’applicazione Faround di Business Competence di conseguire qualunque ricavo. Constatata una condotta di “violazione del diritto d’autore e concorrenza sleale” in capo a Facebook, in appello sono stati rideterminati i danni ritenendo “corrette le modalita’” con cui la consulenza tecnica d’ufficio disposta due anni fa dal Tribunale “ha calcolato in misura pari a € 3.831.000 il pregiudizio economico complessivo subito da Business Competence”, importo che comprende tra l’altro agli investimenti effettuati per sviluppare il progetto, concretizzatosi con la produzione dell’applicazione Faround e i ricavi complessivi, che avrebbero potuto conseguirsi dallo sfruttamento dell’app. Il contenzioso civile ha visto, oltre alla causa sul “quantum”, una causa nel merito che deve essere definita ancora in Cassazione. Causa quest’ultima che in appello, nell’aprile 2018, si era conclusa con la conferma integrale degli illeciti che avevano spinto la piccola societa’ in provincia di Milano a portare in Tribunale il gigante californiano condannato cosi’ a versare 1750 euro di spese processuali all’azienda di Cassina De’ Pecchi a causa di una “appropriazione parassitaria di investimenti altrui per la creazione di un’opera dotata di rilevante valore economico”.

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Il Sanremo dei look, un’altra classifica

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Lady Oscar e Nosferatu, il grunge che ritorna come i guanti da uomo dell’Ottocento e poi il torso nudo maschile che fa da contraltare a donne in lungo senza pelle in vista. Travestimenti, fumetti, echi cinematografici nei look di Sanremo alla prima serata del festival commentati sui social quasi come le canzoni.

ACHILLE LAURO: Conte Dracula, Nosferatu, Rodolfo Valentino o il maggiordomo dei gialli di Agatha Christie, in tutti i casi è lui che lascia il segno, romantico e dannato spacca anche con il tight nero e i guanti bianchi. ELODIE: argento satinato senza spacchi e massima eleganza con abito sirena con le spalline, una dea.

TONY EFFE: il trapper in abito bianco e guanti di pelle si traveste da uomo d’onore e omaggia Califano.

JOVANOTTI: Al suo ritorno dopo il tragico incidente di Santo Domingo gli si vuole bene all’eterno ragazzo anche se si presenta da Ferrero Rocher in oro satinato dalle scarpe alla camicia.

COMA_COSE: ad ogni festival il look studiatissimo della coppia si fa notare: questa volta il neoromantico vira sul grunge con California in pizzo beige e Fausto Lama in trendissimo vinaccia.

IRAMA: Lady Oscar è tra noi, con quel cappotto pesante e gli alamari che svolazzano. Ma sotto? Muscoli (e tatuaggi) a vista. GIORGIA: A lei basta la voce, The Queen potrebbe venire anche in pigiama, invece era elegante in lungo minimal nero.

NOEMI: In lungo nero da sirena con il guizzo da flamenco e il velo bianco con lo strascico come una sposa all’altare dell’Ariston. GAIA: tuta Gold trasparente, ispirazione Bianca Censori, è stata l’avvio sexy del festival.

MASSIMO RANIERI: sceglie giacca bianca profilata di nero e pantaloni scuri, uno spezzato d’antan, del resto…

SERENA BRANCALE: ritmi dance e look adeguato corpetto rosso corto, pancia di fuori e spacco.

ANTONELLA CLERICI: Prima argento poi oro, la sua cifra è l’esagerazione, a prescindere.

MARCELLA BELLA: in quota Bertè sfoggia capelli più ricci di sempre evocando Donna Summer e tuta nera che fa sempre energia.

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Casa Bianca, Marc Fogel arrivato negli Stati Uniti

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Marc Fogel, l’ex detenuto americano in Russia, è arrivato negli Stati Uniti. Lo comunica la Casa Bianca. “Promessa fatta, promessa mantenuta”, scrive la Casa Bianca su X pubblicando la foto di Fogel mentre scende dall’aereo con la bandiera americana avvolta attorno al collo.

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Media tedeschi, possibile sabotaggio a nave della Marina

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Il quotidiano tedesco Sueddeutsche Zeitung insieme alle reti Wdr e Ndr comunica che la corvetta Emden, classe 130, della Marina militare tedesca che avrebbe dovuto iniziare un lavoro di pattugliamento nel mar Baltico non sarà operativa per un tempo indeterminato. Non ci sono ancora elementi dettagliati, ma sembra che ignoti siano riusciti a immettere nella propulsione della nave una gran quantità di trucioli metallici.

Se la nave avesse continuato le sue attività, avrebbe probabilmente subito danni enormi. La corvetta Emden avrebbe dovuto già da tempo essere consegnata alla Marina per cominciare il servizio ma già poco dopo il varo erano emersi problemi con il software per la sicurezza che avevano reso necessarie ulteriori verifiche e ritardato la consegna alla marina militare. Potrebbe trattarsi di iniziative di sabotaggio per testare le capacità di resistenza delle forze armate. Sono in aumento i casi di sabotaggio e spionaggio: nell’ultimo mese ci sono stati diversi casi in siti militari, in uno di questi si teme che i droni spia siano partiti da una nave nel mar Baltico o nel mare del Nord.

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