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F1: a Spa Ferrari arrancano, circus ricorda Hubert

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Male, anzi malissimo. La giornata di prove libere che portano al gran premio del Belgio di domenica prossima sul circuito di Spa-Francorchamps non sorride alle Ferrari. Sia Leclerc sia Vettel chiudono le due sessioni lontanissime dalla top 10, con un gap di oltre un secondo dalle Mercedes di Bottas ed Hamilton che avevano dominato la prima sessione e dalla Red Bull di Max Verstappen, dominatrice delle prove del pomeriggio. Il monegasco fa segnare il 15/o tempo al pomeriggio (14/ in mattinata), il tedesco e’ 17/o (dopo che nella prima sessione era stato 15/o). Notevole il distacco accusato dai due piloti, rispettivamente 1″696 e 1″939, con tanto ritardo soprattutto nel settore centrale. Le rosse inseguono anche le Alfa Romeo, dotate dello stesso motore: Giovinazzi e’ 13/o e Raikkonen 14/o, entrambi a 1″1 da Verstappen. Verstappen si conferma velocissimo. L’olandese ferma i cronometri sull’1’43″744, ribadendo di voler rappresentare un’autentica spina nel fianco delle Mercedes. Terza prestazione per Lewis Hamilton, a 96 millesimi da Mighty Max, mentre Valtteri Bottas, dopo il miglior tempo della mattinata, nel pomeriggio non e’ andato oltre la sesta piazza, restando a quattro decimi dal leader. Grandissimo tempo per la Renault di Daniel Ricciardo, a soli 48 millesimi da Verstappen. La grande forma delle Red Bull e’ confermata dal quarto tempo di Alexander Albon, a quattro decimi dal caposquadra. Le Racing Point sono rimaste piu’ nascoste rispetto alla mattina: Sergio Perez ha chiuso con il5/o tempo e Lance Stroll 11/o, restando alle spalle anche delle due McLaren (settimo Norris, nono Sainz) dell’altra Renault (ottavo Ocon) e dell’Alpha Tauri di Pierre Gasly. Il fine settimana di Spa si apre con il ricordo di Anthoine Huber: esattamente un anno fa il tragico incidente in F2. “Un casco speciale per un amico speciale”. Cosi’ Pierre Gasly sui social ha presentato il casco in uso durante il weekend di Spa. “E’ difficile trovare le parole, se non per dirti che ci manchi, compagno”. E’ il commosso ricordo di Hubert fatto da Juan Manuel Correa. L’americano fu coinvolto nell’incidente in cui perse la vita Hubert, ancora oggi e’ in fase di recupero e sul luogo del dramma, a Spa, si e’ presentato in carrozzella per rendere omaggio con un mazzo di fiori alla memoria del collega e amico. “Quante emozioni oggi, tornando qui a Spa – il messaggio postato su Instagram – Non sono sicuro di cosa poter dire, se non che ci manchi. Il paddock non e’ piu’ lo stesso senza di te. Spero che ci guardi di lassu’, e che tu veda quanto abbia significato per cosi’ tanta gente” .

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Cronache

Nuovo identikit per Giovanni Motisi diffuso dalla Polizia: è caccia al latitante dell’ala stragista di Cosa Nostra

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La Polizia di Stato ha diffuso il nuovo identikit di Giovanni Motisi, latitante dal lontano 1998 e inserito nell’elenco dei fuggitivi di “massima pericolosità” del “programma speciale di ricerca” del Ministero dell’Interno. Motisi è noto come uno degli ultimi grandi latitanti protagonisti della fase stragista di Cosa Nostra, e le indagini per la sua cattura sono in corso senza sosta.

Le autorità di Palermo stanno coordinando le indagini, con l’obiettivo di rintracciare e arrestare Giovanni Motisi. A tal fine, la Polizia di Stato ha adottato anche le più moderne tecnologie investigative, tra cui la tecnica della “Age progression”, che consente di elaborare un’immagine del volto dell’individuo invecchiato nel tempo.

La tecnica dell’Age progression si basa sull’analisi e l’attualizzazione di specifici profili antropometrici che caratterizzano la famiglia di appartenenza del ricercato. Utilizzando le competenze e le avanzate tecnologie del Servizio di Polizia Scientifica della Polizia di Stato, sono state rielaborate e aggiornate alcune immagini del latitante, risalenti agli anni ’80 e ’90.

Questo lavoro tecnico ha consentito di creare un nuovo identikit con alcune possibili variazioni dei tratti attuali del volto di Giovanni Motisi. Si tratta di un ulteriore sforzo per stringere il cerchio delle indagini e arrivare alla cattura del pericoloso latitante.

“Il nuovo identikit faciliterà il lavoro degli investigatori del Servizio Centrale Operativo e della Squadra Mobile di Palermo, ma potrà anche incoraggiare la collaborazione dei cittadini”, sottolineano le autorità della Polizia di Stato.

L’appello alle persone è quindi chiaro: ogni informazione che possa aiutare a individuare Giovanni Motisi e a portarlo di fronte alla giustizia è preziosa e fondamentale per garantire la sicurezza della comunità e per contrastare il fenomeno della criminalità organizzata.

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Cronache

Napoli, sequestrata nave turca con grano ucraino: conteneva sigarette di contrabbando

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Nave carica di mais e grano ucraino e sigarette di contrabbando. Carabinieri arrestano 4 persone, anche il comandante del cargo

Si tratta di una nave turca, battente bandiera panamense, dove i carabinieri della sezione operativa e radiomobile di Castellammare di Stabia hanno trovato migliaia di pacchetti di sigarette di contrabbando. Proveniente dall’Ucraina con un carico di mais e grano e attraccata nel porto di Torre Annunziata, l’imbarcazione nascondeva nella stiva circa 7000 pacchetti di sigarette di origini serbe ma destinate verosimilmente al mercato nero napoletano.

In manette il comandante della nave, un 39enne siriano di Tartus e 3 oplontini di 68, 57 e 58 anni. Questi ultimi avevano appena prelevato 500 stecche del carico (5000 pacchetti) e li avevano stipati in un’auto. Sono stati arrestati per contrabbando di tabacchi esteri.

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Esteri

Usa bloccano bozza su adesione piena Palestina all’Onu

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Gli Usa hanno bloccato con il veto la bozza di risoluzione del Consiglio di Sicurezza Onu che raccomandava l’adesione piena della Palestina alle Nazioni Unite. Il testo ha ottenuto 12 voti a favore (Algeria, Russia, Cina, Francia, Guyana, Sierra Leone, Mozambico, Slovenia, Malta, Ecuador, Sud Corea, Giappone), 2 astensioni (Gran Bretagna e Svizzera) e il no degli Stati Uniti.

La brevissima bozza presentata dall’Algeria “raccomanda all’Assemblea Generale che lo stato di Palestina sia ammesso come membro dell’Onu”. Per essere ammessa alle Nazioni Unite a pieno titolo la Palestina doveva ottenere una raccomandazione positiva del Consiglio di Sicurezza (con nove sì e nessun veto) quindi essere approvata dall’Assemblea Generale a maggioranza dei due terzi.

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