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Cronache

Ex Ilva, Amara: Capristo a Taranto? Non avevo alcun interesse

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“No, non era mio interesse che Carlo Maria Capristo diventasse Procuratore di Taranto. Semmai era interesse di altri”. E’ questo uno dei passaggi piu’ significativi messi a verbale dall’avvocato Piero Amara durante l’interrogatorio di garanzia davanti al gip Antonello Amodeo. Per due ore, presenti anche il Procuratore della Repubblica di Potenza, Francesco Curcio, e il sostituto Giuseppe Boriello, Amara – come riferito dai suoi legali, Salvino Mondello e Francesco Montali – ha “risposto ampiamente” a tutte le domande che gli sono state poste nell’ambito dell’inchiesta sulla corruzione in alcune vicende giudiziarie di Trani e dell’ex Ilva di Taranto. In videoconferenza dal carcere militare di Santa Maria Capua Vetere (Caserta), si e’ invece avvalso della facolta’ di non rispondere il poliziotto Filippo Paradiso, definito nell’ordinanza del gip il “relation man” dell’avvocato siciliano. Domani, invece, tocchera’ a Capristo, per il quale e’ stato disposto l’obbligo di dimora, e all’avvocato di Trani Giacomo Ragno e a Nicola Nicoletti, consulente dell’Ilva in amministrazione straordinaria dal 2015 al 2018, che si trovano ai domiciliari. Amara da due giorni e’ detenuto nel carcere “Antonio Santoro” del capoluogo lucano. “Non e’ sotto shock”, hanno risposto ai giornalisti i suoi legali, che nei prossimi giorni potrebbero presentare istanza per un’attenuazione della misura cautelare. Di certo l’avvocato “non immaginava” che l’inchiesta di Potenza avrebbe potuto portarlo in carcere. “Con Paradiso – ha detto l’avvocato siciliano al centro di altre inchieste sulla magistratura – siamo amici, ma non gli ho fornito alcuna utilita’”, ammettendo pero’ di avergli pagato “al massimo qualche biglietto aereo o qualche cena”. Tesi confermata anche dal legale del poliziotto, “che – ha evidenziato l’avvocato Michele Laforgia – e’ molto provato. Comunque la relazione con Amara e’ agli atti, ma questo non vuol dire che ci sia qualcosa di illecito”. Durante l’interrogatorio di garanzia di Amara, per diversi minuti, l’attenzione del 41enne gip Amodeo si e’ focalizzata sul presunto scambio di favori con Capristo che – secondo l’accusa – sarebbe stato sponsorizzato dall’avvocato e dal poliziotto Paradiso per ottenere il ruolo di Procuratore di Taranto. “Quella nomina – ha risposto Amara – serviva sicuramente piu’ ad altri”, escludendo quindi “l’accordo corruttivo” di cui e’ accusato. Al magistrato potentino Amara ha inoltre raccontato di aver ricevuto dall’ex Ilva “solo” due incarichi, in un caso nel procedimento per la morte di un operaio, di certo “molto meno remunerativi” di quelli che aveva in quel periodo come legale dell’Eni. Ovviamente, l’interrogatorio non poteva non toccare le faccende del Csm: Amara avrebbe fatto riferimento alle vicende di un “sistema” che lui stesso aveva gia’ illustrato in altre inchieste e quindi secretate, ma che non avrebbero riguardato la Procura di Taranto. A proposito del Consiglio superiore della Magistratura, poche ore dopo il termine dell’interrogatorio di garanzia di Amara, il Procuratore Curcio ha diffuso un comunicato nel quale ha sottolineato che “non e’ confermata la circostanza che l’allora componente del Csm, Elisabetta Casellati, abbia avuto un incontro diretto e personale con l’avvocato Amara”.

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Ucraina: Polonia, favoriremo rimpatrio uomini in età militare

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Varsavia aiuterà Kiev a riportare in Ucraina i suoi uomini in età militare, in seguito alle nuove modifiche alle leggi sui passaporti e sul servizio consolare per gli uomini ucraini che vivono all’estero: lo ha detto il ministro della Difesa polacco Wladyslaw Kosiniak-Kamysz. “Penso che molti polacchi siano indignati vedendo giovani ucraini negli alberghi e nei caffè, sentendo quanti sforzi dobbiamo fare per aiutare” Kiev, ha detto ieri Kosiniak-Kamysz ai media di polacchi. Il ministro ha sottolineato anche che Varsavia si era già offerta di aiutare l’Ucraina a identificare i rifugiati che vivono in Polonia e che sono sotto obbligo militare. La Polonia ospita circa un milione di ucraini fuggiti dalla guerra totale della Russia. Il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba ha dichiarato che le nuove misure di Kiev intendono “ripristinare atteggiamenti equi nei confronti degli uomini in età di leva in Ucraina e all’estero”.

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Cronache

Ticket Venezia: 80mila prenotati oggi, uno su 10 non paga

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Nel primo giorno di sperimentazione del ticket d’ingresso a Venezia sono oltre 80mila le persone che hanno registrato la loro presenza in città oggi, 25 aprile. Solo 7mila però, uno su dieci, secondo i dati aggiornati a ieri pomeriggio’, hanno pagato il voucher di 5 euro per accedere al centro storico. Tutti gli altri accessi sono di persone esenti alla tassa (cittadini veneti, i lavoratori, gli studenti e altre categorie), tenuti a registrarsi sulla piattaforma on line ma non a pagare. Tra questi, 30.300 sono gli ospiti delle strutture ricettive, 9.450 sono i veneti, potenziali vacanzieri ‘di giornata’.

 

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Cronache

Choc a Nola: marito violento, giovane ‘liberata’ dai carabinieri grazie all’intervento della suocera

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Dopo anni di soprusi e maltrattamenti, la storia di terrore vissuta da una giovane donna di Nola ha finalmente trovato un epilogo in tribunale. Un giovane di 21 anni, con un passato turbolento segnato da dipendenza da droga e violenze, è stato arrestato e accusato di sequestro di persona, maltrattamenti e lesioni personali aggravate. Le aggressioni brutali, compresa una tentata strangolazione e attacchi pericolosi anche ai passanti nel centro antico di Nola, finiranno con il suo arresto.

La Procura di Nola, con l’ausilio dei carabinieri, ha condotto un’indagine lampo che ha portato alla luce gli abusi subiti dalla donna per anni. La vittima, che aveva sopportato in silenzio gli attacchi del compagno, ha trovato la forza di parlare solo dopo l’intervento della madre dell’aggressore, che l’ha convinta a cercare aiuto e cure mediche.

Durante l’ultima aggressione, la donna ha subito gravi danni all’orecchio e all’occhio, oltre a numerose altre ferite. In ospedale, il personale ha allertato le autorità, innescando una serie di eventi che hanno portato all’arresto del giovane. Nonostante il profondo legame affettivo che la legava al suo aguzzino, il quale chiudeva la porta di casa a chiave per impedirle di scappare, la donna ha finalmente deciso di rompere il silenzio.

Il Gip del Tribunale di Nola, Teresa Valentino, ha accolto la richiesta di custodia cautelare in carcere presentata dalla Procura, segnando un decisivo punto di svolta nel caso. La giovane donna ha espresso il desiderio di vedere giustizia fatta: «Chiedo che venga punito per quello che mi ha fatto», ha dichiarato, evidenziando il lungo calvario e la paura che ha vissuto, temendo anche per la sicurezza della sua famiglia.

Questa vicenda sottolinea la tragica realtà della violenza domestica e l’importanza di supportare le vittime nel trovare la forza di parlare e denunciare i loro aggressori. L’arresto del giovane non solo mette fine a un ciclo di violenza, ma serve anche come monito sulle conseguenze legali che attendono coloro che sceglieranno di perpetrare tali crimini.

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