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Cronache

Evasione dell’Iva su carburanti per 210 milioni di euro, 5 arresti e sequestro di beni per 48 milioni a Salerno

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Secondo l’accusa gli indagati avrebbero messo in commercio carburante per oltre 210 milioni di euro senza versare mai l’Iva. É questa l’accusa rivolta a una serie di persone indagate in concorso per frode fiscale. La Guardia di Finanza di Salerno ha eseguito, su disposizione della procura di Napoli, cinque ordinanze di custodia cautelare personale, il sequestro preventivo di beni per oltre 48 milioni di euro e 20 perquisizioni.  I reati contestati sono: dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti, omessa dichiarazione, emissione di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti, occultamento o distribuzione di documenti contabili.

Agli arresti domiciliari sono finiti i fratelli Mario e Roberto Murolo, entrambi residenti a Napoli, Giuseppe Savino residente a Volla, Luigi Borriello residente a San Giorgio a Cremano e Alberto Masullo, residente a Napoli. Quest’ultimo è considerato l’ideatore del complesso meccanismo di evasione grazie alla vasta esperienza nel settore nonché al ruolo di primissimo piano ricoperto nel periodo delle indagini in una nota compagnia petrolifera tanto da essere ritenuto uno dei migliori responsabili commerciali di prodotti petroliferi in tutto il Sud Italia. E’ stato emesso un provvedimento di sequestro preventivo per equivalente dei beni riconducibili a 19 indagati nonchè alle società coinvolte nella frode per un ammontare complessivo di oltre 48 milioni di euro. Si tratta dell’importo corrispondente all’Iva che non e’ stata versata nell’arco di quattro anni. Le indagini finanziarie hanno riguardato una vasta platea di persone fisiche e 14 società a vario titolo coinvolte nell’articolato sistema di frode. Molto ingenti i volumi di carburante acquistato dal 2012 al 2015 dalle società implicate, infatti ammonta a circa 210 milioni di euro il valore del prodotto commercializzato senza alcun versamento dell’Iva. Sono misure cautelari afflittive che non si prendono a cuore leggere. È evidente che gli inquirenti ritengono di avere le prove da portare in giudizio per smascherare questa frode colossale. Gli indagati hanno tutto il tempo, assieme ai loro legali, per studiarsi le carte e rispondere agli addebiti.

 

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Cronache

Ucraina: Polonia, favoriremo rimpatrio uomini in età militare

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Varsavia aiuterà Kiev a riportare in Ucraina i suoi uomini in età militare, in seguito alle nuove modifiche alle leggi sui passaporti e sul servizio consolare per gli uomini ucraini che vivono all’estero: lo ha detto il ministro della Difesa polacco Wladyslaw Kosiniak-Kamysz. “Penso che molti polacchi siano indignati vedendo giovani ucraini negli alberghi e nei caffè, sentendo quanti sforzi dobbiamo fare per aiutare” Kiev, ha detto ieri Kosiniak-Kamysz ai media di polacchi. Il ministro ha sottolineato anche che Varsavia si era già offerta di aiutare l’Ucraina a identificare i rifugiati che vivono in Polonia e che sono sotto obbligo militare. La Polonia ospita circa un milione di ucraini fuggiti dalla guerra totale della Russia. Il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba ha dichiarato che le nuove misure di Kiev intendono “ripristinare atteggiamenti equi nei confronti degli uomini in età di leva in Ucraina e all’estero”.

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Cronache

Ticket Venezia: 80mila prenotati oggi, uno su 10 non paga

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Nel primo giorno di sperimentazione del ticket d’ingresso a Venezia sono oltre 80mila le persone che hanno registrato la loro presenza in città oggi, 25 aprile. Solo 7mila però, uno su dieci, secondo i dati aggiornati a ieri pomeriggio’, hanno pagato il voucher di 5 euro per accedere al centro storico. Tutti gli altri accessi sono di persone esenti alla tassa (cittadini veneti, i lavoratori, gli studenti e altre categorie), tenuti a registrarsi sulla piattaforma on line ma non a pagare. Tra questi, 30.300 sono gli ospiti delle strutture ricettive, 9.450 sono i veneti, potenziali vacanzieri ‘di giornata’.

 

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Cronache

Choc a Nola: marito violento, giovane ‘liberata’ dai carabinieri grazie all’intervento della suocera

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Dopo anni di soprusi e maltrattamenti, la storia di terrore vissuta da una giovane donna di Nola ha finalmente trovato un epilogo in tribunale. Un giovane di 21 anni, con un passato turbolento segnato da dipendenza da droga e violenze, è stato arrestato e accusato di sequestro di persona, maltrattamenti e lesioni personali aggravate. Le aggressioni brutali, compresa una tentata strangolazione e attacchi pericolosi anche ai passanti nel centro antico di Nola, finiranno con il suo arresto.

La Procura di Nola, con l’ausilio dei carabinieri, ha condotto un’indagine lampo che ha portato alla luce gli abusi subiti dalla donna per anni. La vittima, che aveva sopportato in silenzio gli attacchi del compagno, ha trovato la forza di parlare solo dopo l’intervento della madre dell’aggressore, che l’ha convinta a cercare aiuto e cure mediche.

Durante l’ultima aggressione, la donna ha subito gravi danni all’orecchio e all’occhio, oltre a numerose altre ferite. In ospedale, il personale ha allertato le autorità, innescando una serie di eventi che hanno portato all’arresto del giovane. Nonostante il profondo legame affettivo che la legava al suo aguzzino, il quale chiudeva la porta di casa a chiave per impedirle di scappare, la donna ha finalmente deciso di rompere il silenzio.

Il Gip del Tribunale di Nola, Teresa Valentino, ha accolto la richiesta di custodia cautelare in carcere presentata dalla Procura, segnando un decisivo punto di svolta nel caso. La giovane donna ha espresso il desiderio di vedere giustizia fatta: «Chiedo che venga punito per quello che mi ha fatto», ha dichiarato, evidenziando il lungo calvario e la paura che ha vissuto, temendo anche per la sicurezza della sua famiglia.

Questa vicenda sottolinea la tragica realtà della violenza domestica e l’importanza di supportare le vittime nel trovare la forza di parlare e denunciare i loro aggressori. L’arresto del giovane non solo mette fine a un ciclo di violenza, ma serve anche come monito sulle conseguenze legali che attendono coloro che sceglieranno di perpetrare tali crimini.

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